La valutazione di impatto sociale Appunti per una

La valutazione di impatto sociale Appunti per una riflessione utile nel Terzo Settore Paola Tola

La legge di riforma Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, sentito l'organismo di cui all'articolo 5, comma 1, lettera g), predispone linee guida in materia di bilancio sociale e di sistemi di valutazione dell'impatto sociale delle attività svolte dagli enti del Terzo settore, anche in attuazione di quanto previsto dall'articolo 4, comma 1, lettera o). Per valutazione dell'impatto sociale si intende la valutazione qualitativa e quantitativa, sul breve, medio e lungo periodo, degli effetti delle attività svolte sulla comunità di riferimento rispetto all'obiettivo individuato.

Le linee guida Ai sensi dell’art. 7 della legge di riforma, sono state elaborate delle linee guida in materia di bilancio sociale e relative ai sistemi di valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte degli enti di Terzo settore. (link)

Un po’ di chiarezza Monitoraggio, processo di valutazione, valore sociale, impatto sociale sono concetti differenti, all’interno di una stessa cornice. E’ indispensabile chiarire il significato al di là della terminologia inserita nella norma.

Perchè proprio ora? L’ingresso della valutazione rappresenta un cambiamento culturale: ● ● ● minore disponibilità di risorse maggiore disponibilità di dati e elementi di giudizio maggiore propensione alla professionalizzazione dei servizi

Perché è importante valutare: ● ● ● attribuire un valore supportare le decisioni migliorare le organizzazioni la valutazione è un processo che riguarda in maniera profonda l’identità del soggetto, il processo di creazione del valore sociale e le ricadute delle attività sulle comunità.

VIS o Valutazione? Cosa distingue la valutazione di impatto sociale dalla valutazione? Le variabili fondamentali della Vis: tempi, soggetti coinvolti, rapporto con le politiche

Cosa diventa centrale allora nella VIS? ● il legame con la comunità (valutazione partecipativa) ● lo sviluppo di un sistema di monitoraggio costante e continuativo nel tempo che misuri il valore sociale ● il rapporto fra valutazione e progettazione ● il rapporto fra l’impatto sociale e le politiche sociali nel territorio di riferimento (riusciamo a misurare il nostro impatto e a confrontarlo con il contesto)

Chi deve valutare? Autovalutazione o eterovalutazione? E’ importante che la valutazione non resti una pratica “appaltata” all’esterno: il valutatore esternodeve accompagnare le associazioni in un percorso di apprendimento e potenziamento delle competenze valutative.

Tanti approcci differenti Prospettiva economica o sociologica? metodi quantitativi o qualitativi? ● ● ● Standard Sroi Theory of Change …. . .

Cosa può essere utile per un ETS? ● ● Avere consapevolezza del ruolo della valutazione (non deve essere un ulteriore appesantimento!) focalizzarsi sull’ utilità concreta della valutazione: non solo per rendicontare ma nell’ottica del miglioramento e del confronto con la P. A. e la comunità saper individuare gli approcci più corretti e coerenti rispetto alla propria mission e al proprio valore sociale saper integrare gli strumenti di rendicontazione sociale (bilancio sociale, bilancio di missione, report di impatto sociale, valutazione del VAS) per renderli funzionali allo scopo di: raccontarsi alla comunità, intervenire nei processi decisionali del territorio.

Cosa dobbiamo evitare? ● ● interpretare la VIS come un ulteriore adempimento soprattutto amministrativo affidarci totalmente ad un supporto esterno che non coinvolga l’organizzazione nel processo di valutazione facendo crescere la cultura valutativa pensare che esista una solo modalità di valutare l’Impatto sociale: ogni valutazione va costruita ad hoc tenere le nostre Vi. S per noi: abbiamo bisogno di condividere riflessioni, materiali, modelli per rendere efficace questa pratica.