La teoria dellintersoggettivita innata Colwyn Trevarthen Secondo Trevarthen

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La teoria dell'intersoggettivita innata Colwyn Trevarthen • Secondo Trevarthen, gli esseri umani nascono con

La teoria dell'intersoggettivita innata Colwyn Trevarthen • Secondo Trevarthen, gli esseri umani nascono con una specifica motivazione innata a entrare in contatto con gli interessi e le emozioni dalle altre persone, e condividere la propria esperienza soggettiva. • Bisogno di comunicazione che oltrepassa quello di semplice accudimento (protezione, cura). "il bambino nasce con le motivazioni e le capacita di comprendere e usare gli intenti delle altre persone in negoziazioni 'conversazionali' di intenzioni, emozioni, esperienze e significato" (Trevarthen, 1998) Ricerca attiva di un compagno da parte del bambino, sostegno verso nuove esperienze e sviluppo nel sociale, condivisione degli aspetti culturali

Trevarthen sviluppa la sua teoria a partire da dettagliate descrizioni microanalitiche del comportamento di

Trevarthen sviluppa la sua teoria a partire da dettagliate descrizioni microanalitiche del comportamento di neonati e lattanti di pochi mesi di vita in interazione spontanea con le loro madri. • Già nel periodo neonatale, nel contesto di un'interazione affettuosa un lattante puo rispondere in modo differenziato alle diverse espressioni manifestate nei movimenti materni, mostrando segni di "monitoraggio”. • A due mesi il bambino è ingaggiato in delle “protoconversazioni” (vocalizzi, espressioni del volto, e movimento delle mani) • Alla fine del primo anno il bambino comprende le intenzioni del partner in riferimento ad un oggetto esterno e si coordina con lui. Il "rispecchiamento intuitivo" nell'imitazione neonatale • imitazione è la prova convincente di questa capacita di "rispecchiamento" Comunicazione intersoggettiva→il bambino cerca di stimolare la conversazione

I meccanismi basilari di coordinazione intersoggettiva l processo di "accoppiamento" (matching) di movimenti, o

I meccanismi basilari di coordinazione intersoggettiva l processo di "accoppiamento" (matching) di movimenti, o azioni comunicative, che ha luogo durante l'imitazione da parte del neonato rappresenta il piu semplice meccanismo di coordinazione intersoggettiva. • Per imitare neonato deve avere una mappa, una rappresentazione, del corpo e movimento dell’altro ↓ Influenzato dalla teoria dell’ “altro virtuale” di Braten Øla mente del neonato sarebbe fin dalla nascita organizzata in forma dialogica: la percezione del se corporeo sarebbe operativamente accoppiata a quella di un "altro virtuale”. ØInfluenzato dalla scoperta di neuroni specchio.

Il ruolo dell'adulto Nei primi mesi di vita assistiamo a contatto simpatetico (crossmodale) tra

Il ruolo dell'adulto Nei primi mesi di vita assistiamo a contatto simpatetico (crossmodale) tra la madre e il bambino→sincronia tra i movimenti del corpo del bambino e il linguaggio della madre. Caregiver favorisce la “conversazione” identificandosi empaticamente con gli stati d'animo e le "motivazioni” del bambino e offrendo modalita comunicative adattate a una sensibilita percettiva multimodale. Es. maternese. Le emozioni regolatrici del contatto mentale il passaggio di espressioni emotive dalla madre al lattante e dal lattante alla madre che instaura e regola quello che Trevarthen definisce "uno stretto contatto mentale" tra i partner. Emozioni hanno un carattere prettamente intersoggettivo →suscitano nell’altro emozioni e motivazioni

Le Fasi di sviluppo dell'intersoggettivita la prima fase, definita come "intersoggettivita primaria" si riferisce

Le Fasi di sviluppo dell'intersoggettivita la prima fase, definita come "intersoggettivita primaria" si riferisce alla coordinazione tra se e l'altro attraverso il "rispecchiamento empatico”. Es. imitazione e protoconversazione faccia a faccia dai 2 mesi • Verso i 4 mesi, alle protoconversazioni tendono a subentrare giochi interpersonali basati sullo sviluppo di aspettative reciproche • Verso i 7 -8 mesi, l'altra persona inizia a essere inclusa nel gioco con gli oggetti. Compaiono nuovi comportamenti, quali l'attrarre e il mantenere l'attenzione dell'altro su di se con piccole esibizioni di gesti appresi • ai 9 -10 mesi il bambino inizia a integrare le motivazioni ad agire sugli oggetti e a comunicare con le persone in una nuova forma di intersoggettivita "cooperativa”. (passaggio più delicato). Si riferisce a coordinazione tra se , l'altro e l'oggetto attraverso lo scambio di gesti comunicativi e l'imitazione dei modi di usare gli oggetti.

La comunicazione nell’infanzia Regolazione reciproca di affetti e dell’attenzione Da anni 70→bambini hanno naturale

La comunicazione nell’infanzia Regolazione reciproca di affetti e dell’attenzione Da anni 70→bambini hanno naturale tendenza all’intersoggettività conoscenza della mente prendere parte a comunicazione Dibattito: approccio cognitivista non considera interazione precoce come una vera e propria forma di comunicazione. Comunicazione è mediata da competenze cognitive più tardive su gli stati mentali. Ipotesi di comunicazione (condizione di intersoggettività) nei primi 6 mesi è considerata con scetticismo Anche se è accettata la conoscenza da parte del bambino del mondo fisico che lo circonda già nei primi mesi di vita. Approccio intersoggettivo →nega il modello di sviluppo che include una prima fase “autistica normale” del bambino.

Inizio della comunicazione da parte del bambino Modo con cui i bambini stimolano risposte

Inizio della comunicazione da parte del bambino Modo con cui i bambini stimolano risposte dagli atri Foegel (1993) protoconversazioni→processo costante di creazione portato vanti da entrambi i partecipanti attraverso una continua modificazione delle proprie azioni sulla base delle risposte dell’altro. • È assodato che il comportamento espressivo del bambino non è sempre stimolato dagli adulti. • Già a tre settimane, nonostante il contributo attivo alla comunicazione è modesto va sottolineato importanza dell’effetto che hanno i segnali sui caregivers. • Inizialmente bambino sembra lasciarsi coinvolgere in un gioco cooperativo attraverso comportamenti ripetuti, ritmici e musicali dell’adulto →a loro volta adeguati al ritmo del bambino. • Bambino risponde alle emozioni alle dinamiche intenzionali e attenzionali veicolate dalla modulazione della frequenza, del ritmo, dalla melodia e intensità.

è presente un’alternanza ritmica nei turni di conversazione ↓ Regolata dal bambino con richiami

è presente un’alternanza ritmica nei turni di conversazione ↓ Regolata dal bambino con richiami e risposte che ingaggia l’adulto in brevi “discorsi Analisi dettagliate di scambi a partire dalle 6 settimane: protoconversazioni https: //www. youtube. com/watch? v=P-D 5 mk. Yx 5 e. Q Le componenti paralinguistiche utilizzate in questi scambi sono assimilabili a quelle degli scambi negli adulti: • Sono rispettati i turni • Vocalizzazioni • Sorrisi • Gesti con le mani • Dalla cooperazione dinamica, adulto e bambino assumono posizioni emotive complementari • Sono esibite espressioni con differenti valenze emotive o intensità nella

Intersoggettività si basa su due aspetti: affettività e attenzione. Interazione nei primi mesi di

Intersoggettività si basa su due aspetti: affettività e attenzione. Interazione nei primi mesi di vita • Ricerche dimostrano la preferenza di risposta a stimoli umani: volto, voce, latte materno, odore ecc. Queste sono evidenze di un riconoscimento di tipo statico delle caratteristiche da parte del bambino. • Adattamento del bambino è però dinamico e comunicativo→prima forma è imitazione Processo che richiede la focalizzazione dell’attenzione e sforzo volontario imitativo di una gamma di espressioni e movimenti. Imitazione rientra in un modello “reciproco” →viene elicitata maggiormente all’interno di un’interazione reciproca di tipo affettivo Difficile da provocare nel neonato al di fuori di una comunicazione regolata in modo affettivo

Primo mese: interazione genitore bambino avviene attraverso il contato fisico. ↓ legato alle pratiche

Primo mese: interazione genitore bambino avviene attraverso il contato fisico. ↓ legato alle pratiche di accudimento (poppata, bagno, carezze, addormentamento ecc) Non è prettamente sociale ma rappresenta un primo scambio comunicativo: genitori adattano sollecitazione a richieste del bambino e bambino si adattano a stimoli dei genitori. • Non è usuale contatto faccia a faccia ma genitori tendono a mettersi dentro al campo visivo del bambino. • Genitori cercano di catturare attenzione del bambino, con saluto e espressioni che possano mantenere il contatto. • Prime interazioni connesse al monitoraggio dello stato psicofisico del bambino. I genitori attribuiscono significato alle espressioni e movenze del figlio (Es. la differenziazione tra i differenti tipi di pianto). • Esiste una predisposizione innata alla condivisione delle esperienze.

Imitazione appresa può essere riproposta dal neonato anche ore dopo alla comparsa dell adulto

Imitazione appresa può essere riproposta dal neonato anche ore dopo alla comparsa dell adulto →implica una forma di rappresentazione mentale. Interazione tra bambino di due mesi e adulto è uno scambio reciproco simile ad una conversazione Analisi dettagliate mostrano una coordinazione reciproca caratterizzata da alcune regolarità nella sequenza interattiva: • Bambino guarda attentamente il volto del partner • Risponde con sorrisi e gorgheggi • Produce movimenti con le labbra di tipo prelinguistio • Sincronizzato con espressione di ampia gamma di emozioni e gesti • Adulto risponde con un tipica cadenza vocale, si sintonizza e completa le comunicazioni del bambino enfatizzando mimica e parole.

2 -4 mesi: fase della relazione nucleare (intersoggettività primaria) • Comparsa di interazioni specificatamente

2 -4 mesi: fase della relazione nucleare (intersoggettività primaria) • Comparsa di interazioni specificatamente sociali caratterizzate da intimità emotiva e propensione del bambino alla comunicazione • Nei due mesi si intensifica ruolo attivo del bambino nelle interazioni (ricambia con movimenti e vocalizzazioni) • Sorriso sociale • Contatto faccia a faccia prolungato, maggiore attenzione Tutto questo a sua volta influenza l’atteggiamento dei genitori nei confronti del figlio • genitori imitano e corrispondono comportamento del figlio. • Ampliano e sviluppano le azioni del figlio →marcatura: mettere in risalto particolari azioni del bambino Non sono La marcatura significa i comportamenti del comportamenti di bambino rispecchiamento o imitativi

Le risposte dei genitori tendono ad essere molte volte inconsapevoli ↓ ↓ Fondamentali per

Le risposte dei genitori tendono ad essere molte volte inconsapevoli ↓ ↓ Fondamentali per lo sviluppo del bambino coinvolgono i neuroni specchio Osservare un’azione attiva i neuroni che sono implicati proprio nella produzione del movimento. Quando il bambino compie attivamente un azione, potrebbe esserci un sistema predisposto a rilevare il comportamento equivalente nell’altro→aspettativa (modello di interazione) ↓ Il genitore che risponde con l’imitazione asseconda l’aspettativa ↓ questo determina un legame, un collegamento tra la propria esperienza e quella altrui v. L’imitazione mantiene l’interazione più a lungo rispetto a scambi attivi ma non imitativi.

Emergono due differenti iniziative comunicative da parte del bambino: • Segue i cambiamenti comunicativi

Emergono due differenti iniziative comunicative da parte del bambino: • Segue i cambiamenti comunicativi dell’altro e mette in atto una serie di strategie interattive (muovere le braccia, vocalizzazioni ecc) • Il bambino può richiamare il partner alla comunicazione (espressioni acute, sorriso, movimento braccia, ecc). finalizzati ad attirare attenzione comunicativa dell’altro Evitamento della comunicazione Importanza della capacità del bambino di sottrarsi alla interazione. ↓ Evitamento dell’attenzione rappresenta la prima forma di regolazione attiva delle interazioni con l’altro In questo senso è una riprova della reciprocità delle interazioni

Tre differenti tonalità affettive che accompagnano evitamento Neutra: bambino volta la testa e distoglie

Tre differenti tonalità affettive che accompagnano evitamento Neutra: bambino volta la testa e distoglie lo sguardo con espressione seria. Può girarsi in una zona priva di oggetti “interessanti”. Disagio: interazioni intrusive da parte dei caregiver portano il bambino a distogliere lo sguardo Positivo: si riscontra a seguito di un’ interazione con un famigliare. Appare come espressione di timidezza e ritrosia. Ha la funzione di controllare intensità dell’ affetto positivo legato ai saluti o al contatto visivo Ha la funzione di attirare l’attenzione dell’altro su la loro reazione • In questo senso non si parla di una consapevolezza di sé, ma una consapevolezza percettiva dell’attenzione degli altri su di sé • Questo distogliere lo sguardo potrebbe essere antesignano del medesimo allontanamento durante le conversazioni tra adulti nel momento un cui si pensa a

Cambiamenti nella seconda metà del primo anno di vita Passaggio dalle relazioni a tema

Cambiamenti nella seconda metà del primo anno di vita Passaggio dalle relazioni a tema a relazioni integrate intorno ai 9 mesi Relazioni in cui le diverse esperienze sono connesse: se bambino vuole raggiungere orsacchiotto guarda intensamente chi può aiutarlo a raggiungerlo. B bambin o madre C A: interesse per il mondo (orsacchiotto) B: capacità di comunicare C: esperienza degli altri A Espressione di intersoggettività secondaria, attenzione condivisa Emerge una maggiore reciprocità nel gioco→manifestazione di sviluppo delle competenze sociali

ØPartecipazione attiva ai giochi Dai sei mesi bambini • Mostrano intenso piacere dalle risposte

ØPartecipazione attiva ai giochi Dai sei mesi bambini • Mostrano intenso piacere dalle risposte dei famigliari alle loro espressioni creative. • Entusiasmo per i giochi ripetuti con frequenza che hanno andamento regolare, con cambiamenti prevedibili. Questo facilita i genitori nel creare giochi, canzoni, filastrocche, tutte accompagnate da espressioni facciali enfatizzate o movimenti corporei che stimolano il bambino. ↓ sintonizzazione affettiva ØDirigere attenzione sulle proprie azioni Dai 9 ai 12 mesi →dimostra consapevolezza del suo comportamento e dell’effetto. “essere attore” davanti allo specchio, il portamento baldanzoso, • Iniziative che sollecitano attenzione altrui non solo verso di sé ma verso le azioni che stanno mettendo in atto.

Es. fare il pagliaccio →mettere in mostra una serie di smorfie, pose o locomozione

Es. fare il pagliaccio →mettere in mostra una serie di smorfie, pose o locomozione che suscitano ilarità, approvazione e attenzione degli altri. Fare il pagliaccio passa attraverso un’esperienza personale di “scoperta” dei comportamenti bizzarri → la sensibilità alle risate degli altri rispetto alle azioni compiute. ØUtilizzo di oggetti come argomento di conversazione Primi sei mesi bambini sono assorbiti dall’esplorazione degli oggetti con la bocca e con le mani Dai 6 mesi bambini iniziano a produrre dei comportamenti più sociali →indirizzano le loro azioni verso gli altri Mostrano quello che stanno manipolando, ricercano il contatto visivo, “commentano” quello che fanno con la voce, sbattono , scuotono o tirano gli oggetti. Trevarthen et Al. →prima dell’interesse per la separazione dall’oggetto (prova della permanenza dell’oggetto), i bambini introducono oggetti nella loro comunicazione.

ØNuove attività di gioco create dal bambino Dai 6 mesi bambino mostra propensione a

ØNuove attività di gioco create dal bambino Dai 6 mesi bambino mostra propensione a “creare” nuovi giochi e non solo ripetere quelli proposti. ↓ azioni provocatorie e scherzi, dispetti Prendono forma a partire da azioni accidentali o senza senso, ma acquistano il senso di uno scherzo a partire dalla risposta degli altri. Tendono ad essere ripetuti proprio per la forza che esercita la risposta dell’altro. Comportamenti deliberatamente provocatori per modificare azioni dell’altro, per disobbedire regole apprese. Mostrano interesse del bambino per la reazione dell’altro più che per la disobbedienza in sé Inganno: compiuto per gioco (bambino che si nasconde) oppure per ottenere oggetto vietato. In un primo tempo (finno alla fine del primo anno) è passivo: bambino aspetta di non essere visto

Le relazioni integrate implicano interesse del bambino per le valutazioni degli altri rispetto agli

Le relazioni integrate implicano interesse del bambino per le valutazioni degli altri rispetto agli oggetti. Es sperimento del baratro visivo Specialmente le situazioni ambigue Comportamento di riferimento emotivo, il bambino guarda la madre, fa si che faccia proprie le valutazioni dell’adulto rispetto al mondo circostante.

Comportamento del bambino in un’interazione disfunzionale https: //www. youtube. com/watch? v=apz. XGEb. Zht 0

Comportamento del bambino in un’interazione disfunzionale https: //www. youtube. com/watch? v=apz. XGEb. Zht 0 Paradigmi sperimentali come quello di Tronick hanno messo in evidenza l’aspetto diadico dell’interazione Bambino tra le 6 e le 12 settimane Procedura: Ricercatori hanno introdotto alterazioni nella normale interazione faccia a faccia madre-babino Hanno chiesto alla madre di mantenere il volto inespressivo “rompendo” l’interazione con il figlio. • I bambini mostravano un marcato disagio: • Una prima manifestazione di protesta (espressione accigliata, muove le braccia, vocalizza) • Successivamente il bambino interrompe i tentativi e si ritrae solo su di sé

Variazioni sul paradigma üSe la madre invece di mantenere semplicemente il volto immobile interrompe

Variazioni sul paradigma üSe la madre invece di mantenere semplicemente il volto immobile interrompe la comunicazione rivolgendosi ad un altro il bambino non mostra disagio né si ritrae. Guarda la madre e a persona con cui i intrattiene la madre üMostrando al bambino le immagini della madre nell’interazione faccia attraverso un monitor, quando le risposte erano in differita bambino mostrava disagio fino all’evitamento. Conclusioni: v. Già a partire dalle prime settimane di vita bambini sono sensibili alla qualità della comunicazione dell’adulto. v. Bambino è già in grado di processare differenti parametri dell’interazione (distinzione tra volto inespressivo e indisponibilità) v. Emotività del bambino è determinata dal coinvolgimento reciproco

Edward Tronick • l'esperienza intersoggettiva infantile coincide con stati di connessione affettiva che il

Edward Tronick • l'esperienza intersoggettiva infantile coincide con stati di connessione affettiva che il lattante e sperimenta durante la comunicazione faccia a faccia con la madre. Si sviluppa come mutua regolazione degli stati affettivi dei partner coinvolti in un processo di comunicazione "stati diadici di coscienza" che contribuiscono a espandere a livelli di maggiore complessita l'organizzazione degli stati mentali del lattante. ØQuali sono i requisiti dell’esperienza intersoggettiva nella comunicazione üI messaggi sono regolatori: si riferiscono allo stato dell’interazione in corso üPer essere intersoggettiva la comunicazione deve essere un processo regolato in modo congiunto È necessario che entrambi i partner condividano il significato dei comportamenti espressivi manifestati, che condividano una sintassi che governa i loro scambi di messaggi e, infine, condividano l'intenzione di coinvolgersi nello scambio reciproco.

Lo studio delle competenze attraverso microanalisi delle comunicazioni faccia a faccia md-bambino • La

Lo studio delle competenze attraverso microanalisi delle comunicazioni faccia a faccia md-bambino • La procedura utilizzata prevede la combinazione delle molteplici modalita espressive di ciascuno dei due partner in un numero limitato di stati. • Sono individuati tre stati espressi dalla comunicazione: • possono coincidere (Match), • essere relativamente vicini (Conjoint), • al contrario, lontani (Disjoint) A 3 mesi il lattante e in possesso di modalita espressive che, veicolando chiare richieste di interruzione, cambiamento o continuazione dell'attivita in corso, sono utilizzate dal piccolo per regolare l'interazione. • le transizioni tra diversi tipi di stati congiunti riflettono un elevato grado di organizzazione e coordinazione tra la madre e il lattante • Passaggio tra stati opposto avviene sempre attraverso uno stato intermedio

I cambiamenti messi in atto dai due partner non sono casuali: le transizioni di

I cambiamenti messi in atto dai due partner non sono casuali: le transizioni di riparazione (Adjust) da uno stato di mancata coordinazione (Disjoint) a uno stato di sintonia (Match) entrambi i partner tendono a cambiare comportamento simultaneamente. o Madre e bambino condividono l’ intenzione di coinvolgersi con l'obiettivo di raggiungere stati di sintonia. ↓ Ipotesi supportata proprio dal paradigma dello “still face”: perturbazioni della comunicazione attivano tutta una serie di tentativi da parte del bambino di ristabilire la comunicazione T. →intersoggettività è processo di mutua regolazione Md e bambino fanno parte di un sistema di comunicazione affettiva: le reazioni emotive e l'esperienza affettiva del lattante sono determinate dall'espressione affettiva del caregiver e dalla comprensione implicita di tale espressione da parte del lattante, e viceversa, l'esperienza emotiva e il comportamento del caregiver sono determinati dalla comunicazione affettiva del lattante.

Hp: raggiungimento di stati di connessione comunicativa sono fondamentali per lo sviluppo de bambino

Hp: raggiungimento di stati di connessione comunicativa sono fondamentali per lo sviluppo de bambino • possiedono il potenziale per espandere cio che egli chiama "stati di coscienza" del soggetto a un livello di maggiore complessita. ↓ Riferimento a teoria dei sistemi complessi Il modello assume che gli esseri umani, come sistemi psicobiologici aperti e complessi, devono incorporare energia (informazioni significative) dall'ambiente per mantenere e incrementare il loro livello di organizzazione e complessita. Per esempio, gli stati di coscienza dei neonati e dei lattanti sono integrazioni psicobiologiche di affetti, azioni ed esperienza. (Stato di coscienza di veglia di un neonato) un'integrazione dei ritmi circadiani degli stati di sonno e di veglia, del processo cerebrale di elaborazione dell'input visivo e dell'attivita percettiva di esplorazione visiva del mondo, che permette di incorporare informazioni significative.

Tuttavia, la possibilita di mantenere questo stato in base alle capacita di autoorganizzazione del

Tuttavia, la possibilita di mantenere questo stato in base alle capacita di autoorganizzazione del neonato e particolarmente limitata. gli stati di coscienza sono creati da un sistema regolatorio diadico che permette di creare significato sia negli individui che tra gli individui. Quando la regolazione ha successo conduce all'emergenza di stati di signifi cato prodotti mutualmente, in altre parole, di stati diadici di coscienza. […] Come conseguenza, la coerenza e la complessita del senso del mondo di ogni individuo si accresce, avviene cioe un'espansione diadica degli stati di coscienza. Es. bambino in uno stato di interazione con la madre è capace di organizzarsi in uno stato affettivo coerente e di manifestare questo stato attraverso una configurazione espressiva che include azioni facciali, vocali, sguardo e movimenti del corpo. Limiti: sviluppo neurobiologico non ancora formato non permette un’elaborazione adeguata dell’input. • Tuttavia, questa complessita puo essere espansa da input regolatori di sostegno affettivo forniti dalla madre che, leggendo l'espressione affettiva del lattante, adatta il proprio comportamento cercando di facilitare il raggiungimento dell'obiettivo del piccolo.