La Rivoluzione Francese Pagine del libro corrispondenti 292
La Rivoluzione Francese Pagine del libro corrispondenti: 292 - 303 + Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino
La Rivoluzione francese portò ad un cambiamento radicale della società, tanto che, da molti storici, il 1789 è considerato l’anno di svolta in cui termina l’età moderna e inizia l’età contemporanea (cioè quella in cui ancora oggi viviamo).
La società francese dell’Antico Regime La società francese era suddivisa in tre ceti (classi sociali) o «ordini» : § Primo stato: Clero, § Secondo stato: Nobiltà, § Terzo stato Tutta la parte della popolazione che non era né nobile né appartenente al clero: comprendeva borghesia, piccoli artigiani, contadini. Consisteva nel 98% della popolazione totale. La società dell’Antico Regime si basava sulla disuguaglianza dei cittadini, perché il primo e il secondo stato godevano di molti privilegi. Le idee degli illuministi si opponevano già da decenni a questo stato di cose. Privilegi della nobiltà: - Non pagano tasse - Hanno il monopolio delle cariche statali più importanti (militari, civili…) - Pretendono tasse dai contadini che lavorano sulle loro proprietà terriere Privilegi del clero: - Non pagano tasse - Percepiscono le decime dei fedeli (la decima era una tassa, corrispondente a un decimo del reddito, da versare alla chiesa parrocchiale)
1. Crisi economica, dovuta alle guerre del Seicento e del Settecento e ai costi altissimi della vita di corte a Versailles 2. Privilegi della nobiltà e del clero. 3. Carestie (cattivi raccolti) Le tasse erano molto alte per rimediare alla crisi economica, ma ricadevano interamente sulla popolazione. A questo si aggiungeva una serie di annate di scarsi raccolti (carestie), per cui la popolazione era molto impoverita. Caricatura. Un contadino regge sulla schiena un nobile e un membro del clero.
§ L’unico rimedio alla crisi economica sarebbe stato costringere anche nobiltà e clero a pagare le tasse. Per discutere di questa decisione, il re decise di convocare gli Stati Generali nel 1789. § Il re dispose che ogni provincia del Regno presentasse all’assemblea dei «quaderni di lagnanze» (Cahiers de doleances) in cui esprimere lamentele e richieste. In questo modo l’assemblea avrebbe conosciuto i problemi della società per tentare di risolverli. § Il Terzo Stato era però scontento: anche se il loro numero, nell’assemblea, era più alto di quello di nobili e clero, il criterio di voto degli Stati Generali era per ordine, non per testa. Ciò significa che, anche se il Terzo Stato aveva molti più rappresentanti, aveva un solo voto, così come i nobili avevano un voto e il clero un voto. Stati Generali: assemblea cui partecipavano i rappresentanti dei tre ordini. Non veniva convocata dal Seicento.
§ I lavori dell’assemblea iniziarono, ma continuarono le proteste del Terzo stato per la questione del voto. Per questo il re chiuse la sala delle riunioni. § I rappresentati del Terzo stato, allora, si riunirono nella «Sala della pallacorda» e giurarono di non uscirne fino a quando non avessero scritto una costituzione per lo Stato. § A loro si unirono anche alcuni rappresentanti degli altri due stati, dando vita all’Assemblea nazionale costituente (costituente = incaricata di scrivere la costituzione).
§ Anche il popolo di Parigi iniziò a protestare contro l’assolutismo del re e per paura che il re bloccasse i lavori dell’Assemblea costituente. § Il 14 luglio 1789 i parigini attaccarono la Bastiglia, una fortezza che aveva funzione di carcere. Lì erano stati per anni imprigionati gli oppositori e i nemici del re, per questo la sua distruzione aveva un valore simbolico (la distruzione del potere monarchico e dell’oppressione del re). § La rivolta popolare si estese nelle campagne, dove i contadini presero ad attaccare e saccheggiare i castelli dei nobili e i conventi.
§ Nella notte tra il 4 e il 5 agosto 1789, l’Assemblea Costituente dichiarò decaduti tutti i privilegi di cui avevano goduto nobili e clero fino a quel momento. Era la fine dell’Antico Regime in Francia. § Il 26 agosto venne approvata la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino. § Per ottenere denaro e rimediare alla crisi economica dello stato, l’Assemblea costituente decise di confiscare i beni ecclesiastici e rivenderli. La Dichiarazione si basava sui principi illuministi: libertà, uguaglianza, fraternità erano i principi fondamentali. Si dichiarava infatti che: - Ognuno ha il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero - Gli uomini nascono uguali e per questo non esistono privilegi - La sovranità spetta al popolo: il sovrano non può agire senza l’approvazione del popolo
§ Nel 1791, il re tentò la fuga con la sua famiglia. Fu fermato prima che raggiungesse i Paesi Bassi e ricondotto a Parigi. § Nello stesso anno l’assemblea costituente approvò la costituzione e il re venne costretto a firmarla. § La Francia diventò una Monarchia costituzionale: al re rimaneva il potere esecutivo, ma il potere legislativo spettava al Parlamento.
A sinistra: GIACOBINI, la parte più rivoluzionaria, vorrebbe la Repubblica. Il leader è Robespierre. A destra: Foglianti, la parte conservatrice, vorrebbe mantenere la monarchia costituzionale
§ I sovrani degli altri Stati europei iniziarono a temere che le idee della Rivoluzione francese potessero diffondersi anche nei loro Paesi. Nel 1792 Austria e Prussia si unirono in un’alleanza, per combattere contro i rivoluzionari francesi e restituire al re Luigi XVI il suo potere assoluto. Iniziò dunque una guerra tra la Francia e l’alleanza anti-francese. § La popolazione temeva che il re si fosse alleato con gli Stati nemici. La folla di Parigi marciò contro il palazzo reale e imprigionò il re con la sua famiglia. § Venne dichiarata la fine della Monarchia e la Francia divenne una Repubblica.
§ Dopo avere trovato le prove dei tentativi del re di comunicare con le potenze europee (tradendo così la Rivoluzione e la costituzione che aveva firmato), Luigi XVI venne condannato a morte. § Pochi mesi dopo, la stessa sorte toccò alla moglie Maria Antonietta. § La Francia, intanto, continuava a scontrarsi con l’alleanza anti-francese, che ora comprendeva anche altri Paesi (come l’Inghilterra, la Russia, la Spagna)
§ I giacobini avevano quindi avuto la meglio, ottenendo che la Francia diventasse una Repubblica e la morte del re. § Robespierre, leader dei giacobini, era diventato l’uomo più potente dello Stato. § Tuttavia non tutti erano contenti: molti francesi, dopo l’uccisione del re, iniziavano a mostrarsi preoccupati per le sorti della Francia e desiderosi di un ritorno alla Monarchia. § Robespierre, con l’aiuto dei suoi seguaci giacobini, prese il potere in modo autoritario e istituì un Tribunale Rivoluzionario, con il compito di individuare i monarchici e gli oppositori e ghigliottinarli.
§ L’eccesso di processi e uccisioni (spesso sulla base di soli sospetti e senza prove) portò la popolazione francese a temere Robespierre, che fu quindi imprigionato e, infine, ghigliottinato. § I Giacobini furono arrestati e giustiziati. Finiva così il periodo del terrore. Lo Stato venne nuovamente riorganizzato: § Il potere legislativo spettava sempre al parlamento; § Il potere esecutivo venne affidato al Direttorio, cioè un gruppo di cinque uomini (per evitare che un solo uomo si appropriasse del potere, come era capitato con Robespierre).
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