La politica commerciale dellUE Sandra Gallina Commissione europea

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La politica commerciale dell’UE Sandra Gallina Commissione europea - DG TRADE 18 giugno 2010

La politica commerciale dell’UE Sandra Gallina Commissione europea - DG TRADE 18 giugno 2010 1

19% del commercio* mondiale di merci e servizi – 17, 1% merci* – 26,

19% del commercio* mondiale di merci e servizi – 17, 1% merci* – 26, 1% servizi* Primo esportatore Prima potenza commerciale Primo importatore L’UE nel mondo * Le percentuali si riferiscono a importazioni+esportazioni 2

Totale mondiale Importazioni Esportazioni 3

Totale mondiale Importazioni Esportazioni 3

Sommario 1. Aspetti interni - Competenze e rappresentanza internazionale 2. Aspetti esterni - Relazioni

Sommario 1. Aspetti interni - Competenze e rappresentanza internazionale 2. Aspetti esterni - Relazioni con i paesi terzi i. Politica doganale ii. Politica commerciale 4

Trattato di Roma Unicità della costruzione europea: Trasferimento alla Comunità europea delle competenze nazionali

Trattato di Roma Unicità della costruzione europea: Trasferimento alla Comunità europea delle competenze nazionali “Principio della competenza d’attribuzione” Diritto comunitario organizzato per materia Nell’ambito della politica commerciale* la rappresentanza degli interessi comunitari spetta alla Commissione europea (Tutte le questioni di competenza comunitaria eccetto affari economici e finanziari) * Artt. 110 a 116 del Trattato di Roma ripresi negli Artt. 131 a 135 del Trattato d’Amsterdam. 5

Trattato di Maastricht Soltanto la Comunità europea Possiede personalità giuridica –Parte contraente accordi –Membro

Trattato di Maastricht Soltanto la Comunità europea Possiede personalità giuridica –Parte contraente accordi –Membro d’organizzazioni L’UNIONE EUROPEA è il quadro istituzionale dei “tre pilastri” introdotti dal Trattato di Maastricht e non ha personalità giuridica Per il II pilastro PESC ed il III pilastro JAI, l’UE è rappresentata dalla Presidenza del Consiglio 6

Trattato di Nizza “parallelismo” Allineamento del processo decisionale e maggioranza necessaria per i risultati

Trattato di Nizza “parallelismo” Allineamento del processo decisionale e maggioranza necessaria per i risultati dei negoziati a quanto richiesto dal processo decisionale applicato internamente all’Unione. Non c’è “parallelismo” per la consultazione del PE Esempio: – Accordi sui servizi e/o. TRIPs = maggioranza qualificata (Mercato Interno) – Accordi che includono fiscalità = unanimità (Art. 300 § 5 sugli accodi internazionali) 7

Trattato di Lisbona 1. Personalità giuridica all’UE (Art. 47) 2. Inclusione degli investimenti nell’ambito

Trattato di Lisbona 1. Personalità giuridica all’UE (Art. 47) 2. Inclusione degli investimenti nell’ambito di competenza comunitaria 3. Estensione del voto a maggioranza 4. Inclusione del PE a pieno titolo nel processo decisionale alla stregua del Consiglio. 8

Rappresentanza internazionale Assenza di disposizioni nel Trattato di Roma – – – Art. 228

Rappresentanza internazionale Assenza di disposizioni nel Trattato di Roma – – – Art. 228 § 1 del Trattato: Commissione conduce i negoziati internazionali Art. 229: Commissione assicura legami con le Organizzazioni internazionali (GATT) Modello 133 Commissione raccomanda direttive di negoziato Consiglio autorizza Commissione conduce negoziati e sigla risultati Consiglio firma conclude e/o ratifica PE § consultato con un parere semplice § oppure parere conforme e favorevole (veto) ad es. per accordi d’associazione 9

Competenza “Mixité” “Competenza condivisa” Diversi gradi d’integrazione europea Pratica OMC accordi misti (GATS o

Competenza “Mixité” “Competenza condivisa” Diversi gradi d’integrazione europea Pratica OMC accordi misti (GATS o TRIPS) Posizione congiunta su proposta della Commissione = de facto unanimità del Consiglio Modello composizione delle dispute 10

Competenza e Delegazioni esterne Modello “composizione delle dispute” Adattamento del modello OMC/controversie ai casi

Competenza e Delegazioni esterne Modello “composizione delle dispute” Adattamento del modello OMC/controversie ai casi di frizione tra uno Stato Membro ed un paese terzo “Unità di rappresentanza” 11

Relazioni con i paesi terzi Al centro della politica di “relazioni esterne” dell’Unione vi

Relazioni con i paesi terzi Al centro della politica di “relazioni esterne” dell’Unione vi sono: – – La politica doganale La politica commerciale comune 12

Politica doganale 1 luglio 1968: Creazione dell’Unione doganale – – Territorio doganale tariffa doganale

Politica doganale 1 luglio 1968: Creazione dell’Unione doganale – – Territorio doganale tariffa doganale esterna comune (Common External Tariff – Tarif douanier extérieur/commun – Regolamento (CEE) n. 2658/87 del Consiglio del 23 luglio 1987, relativo alla nomenclatura tariffaria e statistica e alla tariffa doganale comune Definizione comune dell’origine delle merci (Reg. del Consiglio 802/68 CEE) Codice doganale (Reg. del Consiglio 2913/92 CEE), Regolamento (CE) n. 450/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2008, che istituisce il codice doganale comunitario (Codice doganale aggiornato) 13

Politica doganale La tariffa doganale comune (TDC) si fonda su: –Nomencaltura Combinata –TARIC (Tarif

Politica doganale La tariffa doganale comune (TDC) si fonda su: –Nomencaltura Combinata –TARIC (Tarif intégré des Communautés européennes) –Sistema armonizzato (Harmonized System o Système harmonisé= HS) Modifiche alla TDC: – Modifiche o sospensioni autonome – Negoziati in base all’Articolo 133 – Regimi preferenziali, preferenze generalizzate e contingenti tariffari 14

Politica commerciale Basi negli Articoli 131 a 134 del Trattato CE Articolo 131 Con

Politica commerciale Basi negli Articoli 131 a 134 del Trattato CE Articolo 131 Con l'instaurare un’unione doganale fra loro, gli Stati membri intendono contribuire, secondo l'interesse comune, allo sviluppo armonico del commercio mondiale, alla graduale soppressione delle restrizioni agli scambi internazionali ed alla riduzione delle barriere doganali. La politica commerciale comune tiene conto dell'incidenza favorevole che la soppressione dei dazi fra gli Stati membri può esercitare sullo sviluppo delle capacità di concorrenza delle imprese di tali Stati. 15

Politica commerciale Regolamento (CEE) n. 2603/69 del Consiglio, del 20 dicembre 1969, relativo all'instaurazione

Politica commerciale Regolamento (CEE) n. 2603/69 del Consiglio, del 20 dicembre 1969, relativo all'instaurazione di un regime comune applicabile alle esportazioni [Gazzetta ufficiale L 324 del 27. 12. 1969]. Modificato dagli atti seguenti: Regolamento (CEE) n. 2604/69 del Consiglio, del 20 dicembre 1969 [GU L 324 del 27. 12. 1969]; Regolamento (CE) n. 3285/94 del Consiglio, del 22 dicembre 1994, relativo al regime comune applicabile alle importazioni e che abroga il regolamento (CE) n. 518/94. 16

Politica commerciale Regolamento (CE) n. 384/96 del Consiglio, del 22 dicembre 1995, relativo alla

Politica commerciale Regolamento (CE) n. 384/96 del Consiglio, del 22 dicembre 1995, relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di dumping da parte di paesi non membri della Comunità europea. Regolamento (CE) n. 2026/97 del Consiglio, del 6 ottobre 1997, relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di sovvenzioni provenienti da paesi non membri della Comunità europea. 17

Politica commerciale Accordi commerciali –Accordi Commerciali bilaterali – Accordi di libero scambio – Accordi

Politica commerciale Accordi commerciali –Accordi Commerciali bilaterali – Accordi di libero scambio – Accordi d’autolimitazione dell’esportazioni – Accordi d’associazione – Accordi di cooperazione –Accordi commerciali multilaterali (OMC, Doha Development Agenda) 18

EU Trade policy: features Bilateral/ Regional Multilateral 3 DIMENSIONS Unilateral 19

EU Trade policy: features Bilateral/ Regional Multilateral 3 DIMENSIONS Unilateral 19

EU Trade policy: features Multilateral Mostly implemented in the framework of the WTO aiming

EU Trade policy: features Multilateral Mostly implemented in the framework of the WTO aiming at promoting market access with rules, in the context of effective global governance. Including the promotion of EU values : • Environmental concerns • Food safety • Cultural diversity • … and how to promote core labour standards ? 20

EU Trade policy: features Multilateral/Bilateral EU values fit the new agenda of “TRADE AND…”

EU Trade policy: features Multilateral/Bilateral EU values fit the new agenda of “TRADE AND…” …Environment …Labour 21

EU Trade policy: features Bilateral/regional The EU concludes bilateral agreements with third countries and

EU Trade policy: features Bilateral/regional The EU concludes bilateral agreements with third countries and regional areas. 121 countries potentially linked to the EU by regional trade agreements, many negotiated in the 1990 s. EU policy rationale for bilateral agreements Key EU bilateral agreements include: • Trade expansion and rules-making (WTO+) • Economic Partnership Agreements in negotiation with ACP countries (Cotonou) • Fostering development and. . . • Free Trade Agreements with EFTA, EEA, Euromed, Mercosur (in negotiation), Mexico, South Africa. . . • … promoting regional development • Customs Unions with Turkey, Andorra and San Marino • Partnership and Cooperation Agreements with Russia and Ukraine 22

EU Trade policy: features Unilateral The EU implements unilateral measures as an additional trade

EU Trade policy: features Unilateral The EU implements unilateral measures as an additional trade policy instrument in the interests of development and/or political stability in line with the Union’s key political priorities: General System of Preferences (GSP): the classic instrument for fostering development is by granting tariff preferences. Grants products imported from GSP beneficiary countries either duty-free access or a tariff reduction. “Everything But Arms” initiative (EBA): a special GSP arrangement for the least developed countries. Grants duty -free access to imports of all products from LDCs without any quantitative restrictions (except to arms and munitions). Asymmetrical preferences e. g. for the Balkans and Moldova, with the aim of ensuring peace, stability, freedom and economic prosperity in the region. 23

EU Trade policy: features Key Facts on GSP: – 178 developing countries and territories

EU Trade policy: features Key Facts on GSP: – 178 developing countries and territories are beneficiaries of the EU’s GSP. –In 2003, EU imports benefiting from GSP preferences amounted to € 50 billion. Bangladesh leading beneficiary country followed by China, Pakistan, Brazil, Malaysia and India –The 49 Least Developed Countries (EBA - "Everything But Arms") benefit from duty-free and quota–free access for practically all exports of originating products to the EU for an unlimited period of time. 24

EU Trade policy: features New GSP system 2006 -2015 : simplifies graduation mechanism and

EU Trade policy: features New GSP system 2006 -2015 : simplifies graduation mechanism and reduces the system to 3 schemes • General scheme: increase of product coverage from 6900 to 7200 (mainly agriculture and fishery sector of interest for developing countries). • Special scheme for Least Developed Countries: Everything But Arms. • New special GSP+ for vulnerable countries = duty free on 7200 products if the country meets criteria : – – Ratification and implementation of 27 key international conventions – Few benefits under the GSP A poorly diversified economy. 25

The EU Policy: How it works 26

The EU Policy: How it works 26

EU Trade policy - How it works Historic development From tariffs and quotas. .

EU Trade policy - How it works Historic development From tariffs and quotas. . . … to “behind the border” issues The new shape of trade policy Developed from trade liberalisation in goods… … to services and rules on investment, intellectual property, public procurement Evolution reflected in the Treaty of Nice (2001) Extended the EU trade competence to services and commercial aspects of intellectual property rights with qualified majority voting 27

EU Trade policy - How it works NOW The EC Treaty establishes the overall

EU Trade policy - How it works NOW The EC Treaty establishes the overall aims and objectives of EU trade policy: Article 2 sets the general aims – including to promote the development of economic activities, high employment and competitiveness, and environmental protection. Articles 131 and 133 explain the way the common commercial policy shall operate in principle – “to contribute, in the common interest, to the harmonious development of world trade, the progressive abolition of restrictions on international trade and the lowering of customs barriers”, instruments and scope. ” Article 133 sets out the scope, instruments and decision-making procedures. Article 300 establishes the current inter-institutional procedure for concluding international agreements – principally by the Council, not legally obliged to consult the European Parliament on trade agreements, 28 but consultations do, however, take place.

EU Trade policy - How it works NOW Article 133 of the EC Treaty

EU Trade policy - How it works NOW Article 133 of the EC Treaty provides in more detail for the common commercial policy Rests on: • Shared, uniform concept of policy • A decision-making process based on a mixture of ‘exclusive and shared competences’ Comprises: • Trade in goods, services and trade-related aspects of intellectual property rights • Special provisions for specific fields (e. g. audiovisual, cultural, educational, social and health services) 29

EU Trade policy - How it works How it worked The negotiating process The

EU Trade policy - How it works How it worked The negotiating process The Commission is the negotiator • On behalf of the 27 Member States The Council is the decision maker • Mandate = determined by the Council on the basis of a Commission proposal • The Commission negotiates on the basis of this mandate • The Council approves the result of the negotiation (generally by qualified majority) The European Parliament • Is informed by the Commission of trade policy developments • Gives “assent” on major treaty ratifications (covering more than 30 trade)

EU Trade policy - How it works EP to be informed of negotiations like

EU Trade policy - How it works EP to be informed of negotiations like Member States To extend the scope of trade policy to all foreign direct investment PROPOSALS IN THE EU CONSTITUTION To increase parliamentary control: co-decision for all autonomous acts of legislative nature, assent for major trade agreements Further extension of qualified majority voting for trade agreements 31

EU Trade policy - How it works The trade defence instruments “Defensive” instruments to

EU Trade policy - How it works The trade defence instruments “Defensive” instruments to ensure fair trade and defend the interests of European companies…. . . have been designed in line with specific WTO agreements recognising the right of members to counter unfair practices: Anti-dumping measures created to counter dumping practices, the most frequently encountered trade-distorting practices. Dumping occurs when manufacturers from a non-EU country sell goods in the EU below the sales price in their domestic market, or below the cost of production. Anti-subsidy measures designed to combat subsidies, which are made available to manufacturers by public authorities and which can also distort trade when they help to reduce production costs or cut the prices of exports to the EU unfairly. Safeguards: A WTO member may restrict imports of a product temporarily if its domestic industry is seriously injured or threatened with injury caused by a surge in imports. 32

The WTO Context 33

The WTO Context 33

EU Trade policy - WTO context Global governance & the role of the EU

EU Trade policy - WTO context Global governance & the role of the EU Trade Pillar Financial Pillar Normative Pillar WTO 1 state/ 1 vote EU, member actor Bretton Woods, IFIs + BIS 1 dollar/ 1 vote EU indirect role (MS on the board) 1 state/ 1 vote EU member, participant or observer ILO, MEAs, WHO, FAO, Codex Alimentarius ITU, WIPO. . . key 34

EU Trade policy - WTO context The core of the multilateral rulebased system Unique

EU Trade policy - WTO context The core of the multilateral rulebased system Unique forum for trade negotiations, rule setting, resolution of disagreements Objectives – To boost international economic growth – To ensure business confidence Core principles – No country may apply quantitative restrictions or similar measures – Non-discrimination - ‘Most Favoured Nation’ principle Functioning – National Treatment - no country may discriminate between its own products and imported products Consensus = each country on an equal footing – Transparency - all rules affecting trade must be transparent; publication, notification, discussion, trade policy reviews 35

EU Trade policy - WTO context Membership – Quasi universal: 153 member countries Enforcement

EU Trade policy - WTO context Membership – Quasi universal: 153 member countries Enforcement controlled by Dispute Settlement Mechanism – Covers 95% of world trade – All WTO members can seek redress Regulatory framework – Dispute Settlement Body (DSB) rulings are binding – Trade pillar of global governance – DSB may authorise retaliation – Rounds and agreements 36

EU Trade policy - WTO context The Doha Development Agenda A round of trade

EU Trade policy - WTO context The Doha Development Agenda A round of trade negotiations launched in 2001 – To pursue market opening – To strengthen rules, improve global governance – To integrate developing countries in world trade A development round – Special and Differential Treatment – Addressing developing countries’ concerns – Aid for Trade – Special measures for LDCs Development - a key component of the WTO round 37

EU Trade policy - WTO context The 3 legs of the DDA Opening markets

EU Trade policy - WTO context The 3 legs of the DDA Opening markets – Agricultural goods – Industrial goods – Services EU seeks real new MA Development Sustainable development (to respond to concerns of developing countries and civil society) Regulatory framework Improving existing rules (e. g. anti-dumping, geographical indications) and creating new rules (e. g. “trade facilitation”) 38