LA NOTAZIONE MEDIEVALE dalla memoria al testo scritto

  • Slides: 37
Download presentation
LA NOTAZIONE MEDIEVALE

LA NOTAZIONE MEDIEVALE

…. dalla memoria al testo scritto… • Perché le scholae cantorum si ampliano •

…. dalla memoria al testo scritto… • Perché le scholae cantorum si ampliano • Perché il repertorio monodico diventa più ricco e complesso • Perché dal IX secolo si sviluppano le prime forme di musica polifonica (esperimenti già a Milano ai tempi di Sant’Agostino, IV-V sec. )

Riassunto • IX sec. Scrittura stenografica chironomica (da chiros, segno della mano del magister)

Riassunto • IX sec. Scrittura stenografica chironomica (da chiros, segno della mano del magister) • IX sec. Notazione ALFABETICA (segni DASIANI) • IX-X sec. Notazione adiastematica (o in campo aperto) • XI sec. Due righi (Do giallo; Fa rosso) • XI sec. Da due a quattro (tetragramma; Guido D’Arezzo) • XVI sec. Pentagramma

SCRITTURA CHIRONOMICA Le melodie erano conosciute, ma servivano delle GUIDE per dare riferimenti ai

SCRITTURA CHIRONOMICA Le melodie erano conosciute, ma servivano delle GUIDE per dare riferimenti ai coristi…. • DERIVATA O DALL’USO DEGLI ACCENTI greci e latini oppure DALL’USO DEI SEGNI DI INTERPUNZIONE • ACUTO • GRAVE • CIRCONFLESSO ^ ma ma anche U oppure V

Aggiunta di lettere • Al Monastero di San Gallo venivano aggiunte le lettere sempre

Aggiunta di lettere • Al Monastero di San Gallo venivano aggiunte le lettere sempre per garantire maggiori riferimenti mnemonici: • S [ursum] alto, A[altius] più alto, • T[enete] nota da tenere, • G[uttur] suono gutturale • K[lamor] gridare

Notazione ALFABETICA - DASIANA • IX sec. Nel trattato MUSICA ENCHIRIADIS che contiene i

Notazione ALFABETICA - DASIANA • IX sec. Nel trattato MUSICA ENCHIRIADIS che contiene i primi brani polifonici - viene introdotto un sistema di NOTAZIONE ALFABETICA derivato probabilmente dall’antica poesia greca (DASEIN = SEGNO) • Sistema complicato con lettere dalla A alla H, proposte in diversi modi: diritte, oblique, capovolte. • Dai 4 ai 18 righi.

Sistema Dasiano • Nella Musica enchiriadis una quantità di esempi musicali è notata su

Sistema Dasiano • Nella Musica enchiriadis una quantità di esempi musicali è notata su un sistema con un numero di linee variabile (da quattro fino a diciotto), gli spazi tra le quali rappresentano i successivi gradi della scala. • Al posto delle note o di simboli simili vengono scritte le sillabe del testo nei corrispondenti spazi, come si vede nel facsimile

Tu patris sempiternus es filius

Tu patris sempiternus es filius

Sistema dasiano • Gli intervalli precisi vengono indicati mediante i cosiddetti segni dasiani [dal

Sistema dasiano • Gli intervalli precisi vengono indicati mediante i cosiddetti segni dasiani [dal nome greco del simbolo base] scritti sul lato sinistro del sistema. • Il sistema dasiano - che è una imitazione medievale dell'antica notazione greca (il famoso tetracordo) - usa quattro segni fondamentali per i suoni del tetracordo fondamentale: re, mi, fa e sol (col semitono al centro). • Da questi derivano, attraverso capovolgimento o rovesciamento da destra a sinistra, ulteriori segni per un tetracordo più basso e per due tetracordi e mezzo più alti, i quali stanno esattamente in rapporto di quinta con il tetracordo fondamentale, come segue:

I tetracordo fondamentale

I tetracordo fondamentale

Diabolus in musica in polifonia • In Musica Enchiriadis viene descritto anche l’organo per

Diabolus in musica in polifonia • In Musica Enchiriadis viene descritto anche l’organo per quarte nel quale tale intervallo è raggiunto gradualmente per evitare l’intervallo di tritono • (l’intervallo di quarta eccedente: per esempio sol b – do; vedi diapositiva seguente). • Infatti, bisogna tenere bene a mente che l'incontro delle due voci viene fondato [. . . ] sull'ordinamento (scala) dasiano. • Poiché in tale ordinamento sotto il do c’è il si bemolle, se la vox organalis alla fine di un segmento dovesse procedere ulteriormente per quarte avremmo una dissonanza (inconsonantia), • ovvero il tritono (si bemolle – mi) [. . . ]

Esempi di questo tipo si trovano anche nel Micrologus di Guido d’Arezzo

Esempi di questo tipo si trovano anche nel Micrologus di Guido d’Arezzo

La notazione DASIANA

La notazione DASIANA

ALTRI SISTEMI ALFABETICI • IX sec. Trattato DE ISTITUTIONE HARMONICA (880 d. c. )

ALTRI SISTEMI ALFABETICI • IX sec. Trattato DE ISTITUTIONE HARMONICA (880 d. c. ) del monaco delle Fiandre HUCBALD • LETTERE dalla A alla P partendo dal DO • X sec. Trattato DIALOGUS DE MUSICA (900) • LETTERE dalla A partendo dal LA

Notazione neumatica adiastematica • Prima del X secolo i NEUMI erano collocati direttamente sopra

Notazione neumatica adiastematica • Prima del X secolo i NEUMI erano collocati direttamente sopra le SILLABE del testo da cantare in CAMPO APERTO • POCO SPAZIO lasciato da. I COPISTI (del Testo), obbligava i copisti musicali ad arrangiarsi e copiare la musica anche ai margini del testo • NEUMI nei vari SCRIPTORIA

LE DIVERSE CALLIGRAFIE

LE DIVERSE CALLIGRAFIE

Poco spazio per le note

Poco spazio per le note

I neumi secondo i monaci di Solesmes • Studi paleografici della seconda metà del

I neumi secondo i monaci di Solesmes • Studi paleografici della seconda metà del XIX secolo di Joseph POTHIER e André MOCQUEREAU • Sistema adottato dalla Chiesa di Roma con un decreto di PIO X (1904)

I neumi…

I neumi…

I neumi da San Gallo a Guido D’Arezzo a Oggi

I neumi da San Gallo a Guido D’Arezzo a Oggi

NOTAZIONE NEUMATICA DIASTEMATICA • Il passaggio avviene gradualmente con l’introduzione di (solo a San

NOTAZIONE NEUMATICA DIASTEMATICA • Il passaggio avviene gradualmente con l’introduzione di (solo a San Gallo rimane adiastematica fino al XV secolo): • 1 rigo: GRADUALE DI SAINT-YRIEX (AQUITANIA nel sec. XI • Sempre nel XI con Guido D’Arezzo nel trattato ALIAE REGULE introdotto il XI sec. • Due righi (Do giallo ZAFFERANO; Fa rosso CINABRO) anche se lo stesso autore parla della possibilità che siano QUATTRO • XVI sec. PENTAGRAMMA

Notazione ritmica • Nasce quando si evolvono le forme polifoniche (organum, clausola, conductus, motetus)

Notazione ritmica • Nasce quando si evolvono le forme polifoniche (organum, clausola, conductus, motetus) • Perché ogni voce deve possedere una propria identità ritmica al fine di consentire alle voci di procedere autonomamente • Trattatisti come Francone di Colonia, Giovanni di Garlandia e Walter Odington elencano alcuni schemi fissi tratti dalla METRICA CLASSICA. Ognuno ne elenca un numero differente, ma gli schemi principali furono SEI

Metrica e trascrizione ritmica

Metrica e trascrizione ritmica

Metrica e trascrizione ritmica

Metrica e trascrizione ritmica

I modi ritmici

I modi ritmici

Il raggruppamento di varie unità metriche viene chiamato ORDO e deve sempre terminare con

Il raggruppamento di varie unità metriche viene chiamato ORDO e deve sempre terminare con una pausa (es. dal Codice Laurenziano)

I trattati sulla notazione mensurale • 1250 - Francone di Colonia, Ars Cantus Mensurabilis

I trattati sulla notazione mensurale • 1250 - Francone di Colonia, Ars Cantus Mensurabilis • Dichiara di non volersi occupare della musica in modo teorico come aveva fatto Boezio, né di quella pratica come aveva fatto Guido D’Arezzo: il suo intento è occuparsi del mensuralismo. • Aggiunge alla LONGA (perfecta e imperfecta) e BREVIS (recta e altera), che erano i valori utilizzati • la SEMIBREVIS (minor et maior) (4 o 3 movimenti). • Influenzerà Marchetto da Padova e Philippe de Vitry. • Notazione franconiana tra il 1260 e il 1290.

Digressione sulla misurazione del tempo durante i secoli XII e XIII (da qui 08.

Digressione sulla misurazione del tempo durante i secoli XII e XIII (da qui 08. 02. 18) • Se in musica la nascita della notazione ritmica coincide per motivi di forza maggiore con l’avvento della polifonia nell’Ars Antiqua francese, non bisogna dimenticare che sempre in questi anni l’umanità era alla ricerca in senso generale di una maggiore certezza sulla durata delle giornate: non a caso in questo periodo nacquero i primi orologi.

Altri trattati • 1309 -1343 Marchetto da Padova, Pomerium concetto di DIVISIONES: PRIMA, SECUNDA,

Altri trattati • 1309 -1343 Marchetto da Padova, Pomerium concetto di DIVISIONES: PRIMA, SECUNDA, TERTIA • 1320 Philippe de Vitry, Ars Nova Musicae • concetto di modus (rapporto tra Longa e breve= omesso perché normalmente è imperfectus, cioè binario) • (poteva essere maggiore tra maxima e longa e minore tra longa e brevis) • concetto di Tempus (ovvero il rapporto tra brevis e semibrevis) concetto di Prolatio (ovvero il rapporto tra semibrevis e minima)

Pomerium

Pomerium

ARS NOVA MUSICAE

ARS NOVA MUSICAE

Le suddivisioni

Le suddivisioni

Le indicazioni all’inizio del brano

Le indicazioni all’inizio del brano

I valori delle note

I valori delle note

I valori delle pause

I valori delle pause