La musica leggera italiana Le origini della musica

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La musica leggera italiana

La musica leggera italiana

Le origini della musica leggera � il termine 'musica leggera’ nacque in Italia per

Le origini della musica leggera � il termine 'musica leggera’ nacque in Italia per definire la musica popular italiana. Nella penisola, prima della British invasion dei primi anni sessanta, il termine inglese 'pop music ’ per definire questo tipo di musica era pressoché sconosciuto ai più, e fu assorbito in seguito alla fama conquistata dai gruppi d'oltremanica. Di fatto oggi viene più facile utilizzare il termine pop per definire la musica commerciale internazionale e allo stesso modo è più facile definire con musica leggera la musica melodica italiana, ma dal punto di vista concettuale e strutturale i due termini coincidono. La musica leggera raggruppa in sé un insieme di tendenze musicali caratterizzate da un linguaggio relativamente semplice e in alcuni casi schematico. Essa è strettamente inserita nel circuito di diffusione commerciale mondiale con incisioni discografiche, videoclip, festival, concerti-spettacolo e trasmissioni in reti televisive e radiofoniche. L'espressione italiana "musica leggera" definisce quindi, un tipo di musica di facile ascolto, poco elaborata e spesso destinata a semplice intrattenimento, mentre i termini inglesi"popular music", oppure quello italiano "musica popolare", sono da intendersi come "di gradimento generale, diffuso, popolare" indicando così generi musicali di massa che includono potenzialmente ogni stile.

Il festival di Sanremo � � Il Festival della canzone italiana, o più comunemente

Il festival di Sanremo � � Il Festival della canzone italiana, o più comunemente Festival di Sanremo o anche semplicemente Sanremo, è una manifestazione di musica che ha luogo ogni anno a Sanremo, in Italia, a partire dal 1951. A esso hanno preso parte, in veste di concorrenti, ospiti o compositori, molti dei nomi più noti della musica leggera italiana. Era l'anno 1950, all'epoca la canzone Italiana, era snobbata, e poco capita, dalla maggioranza del popolo, che parlava solo il dialetto, e non capiva alcuni testi neologistici, e fuori tempo, contenuti appunto in alcuni brani. La canzone Italiana, era però la preferita, (primeggiava) anche se per qualche tempo gli Italiani, si rivolsero a generi musicali di altre nazioni. 1951, anno in cui prese il via ufficiale il festiva di Sanremo radiofonicamente. Solo dal 1954 fu trasmesso anche in televisione dalla Rai. La sera di lunedì del 29 gennaio 1951 alle ore 22. 00, le prime note del festival furono trasmesse dalla radio nella case Italiane. Iniziò così la prima delle tre serate che cambiò il panorama musicale italiano dell’epoca, raggiungendo il grande pubblico che fino ad allora era stato ipnotizzato dalla musicalità francese (successo di quegli anni La vie en rose). Entrò nelle case degli italiani per la prima volta la musica leggera italiana. Dieci furono le canzoni in gara la prima sera, ed il pubblico presente attraverso una votazione, scelse le cinque per la finale. La terza serata sempre il pubblico decise le tre canzoni vincitrici tra cui ricordiamo ancora oggi la prima classificata Nilla Pizzi con “Grazie dei fiori”.

Grazie dei fiori Rose. . . rose. . . ma le più belle le

Grazie dei fiori Rose. . . rose. . . ma le più belle le hai mandate tu Grazie dei fior fra tutti gli altri li ho riconosciuti mi han fatto male eppure li ho graditi Son rose rosse e parlano d'amor E grazie ancor che in questo giorno tu m'hai ricordata ma se l'amore nostro s'è perduto perchè vuoi tormentare il nostro cuor? In mezzo a quelle rose ci sono tante spine memorie dolorose di chi ha voluto bene Son pagine già chiuse con la parola fine Grazie dei fior fra tutti gli altri li ho riconosciuti mi han fatto male eppure li ho graditi Son rose rosse e parlano d'amor Grazie dei fior e addio. . . per sempre addio. . . senza. . . rancor

La musica leggera nel periodo fascista � � La musica leggera italiana presentava diffusi

La musica leggera nel periodo fascista � � La musica leggera italiana presentava diffusi stereotipi. Il fascismo, negli anni dell'ascesa e del consolidamento, conduceva una politica di tipo nazionalistico anche in campo musicale esercita un rigido controllo su tutti i mezzi di comunicazione di massa e sui fenomeni artistici, ostacolava il più possibile la diffusione delle mode e dei cantanti stranieri. Alla radio, per esempio, le canzoni straniere venivano trasmesse solo se tradotte in italiano e interpretate da un cantante italiano. Il regime incoraggiava viceversa la diffusione di canzoni di stile molto tradizionale, di carattere allegro e spensierato, spesso dal contenuto banale o insignificante, che davano l’idea di un’Italia in cui tutto andava bene e la gente non aveva problemi. Alcune canzoni venivano scritte appositamente per celebrare il regime mussoliniano o le sue imprese lo scopo di questo motivo era evidente: esaltare l’animo del popolo e la figura di Mussolini, a cui veniva attribuito un alone divino.

La canzone della vittoria � Partì cantando il fante e il legionario, allor che

La canzone della vittoria � Partì cantando il fante e il legionario, allor che il Duce l’ordine lanciò e nei suoi occhi un raggio d’infinito s’accese e pien d’audacia balenò. La fede in cuore e il riso sulla bocca, come nel tempo in cui si vinse al Piave; egli esclamò: “Rivendico l’Impero che di Roma un tempo già fu!”. Marcia la giovinezza incontro all’avvenire per vincere o morire. Marcia col cuor sincero mentre, radioso, il sole lassù illumina l’Italia vegliata ancor di più dal Duce fondatore dell’Impero! E riportò nel segno del Littorio il giusto premio che il destin segnò; aveva scritto pagine di storia col Tricolore al vento egli avanzò. E la Vittoria emerse luminosa da quel valore italico grandioso che sempre fu l’onore della stirpe destinata sul mondo ad imperar.

I grandi della musica leggera italiana � Un grande autore di musica leggera fu

I grandi della musica leggera italiana � Un grande autore di musica leggera fu Luciano Tajoli. Fu chiamato alla leva obbligatoria nel 1942, Esonerato dal fronte per una grave forma di poliomielite che l'aveva colpito a un anno rendendolo zoppo, negli anni della guerra tenne numerosi spettacoli per le forze armate ed incise pezzi che approdarono subito alla radio. Negli anni cinquanta, assieme a Giorgio Consolini, Luciano Virgili, Achille Togliani, Rino Loddo, Claudio Villa e Narciso Parigi, fu uno dei più amati interpreti della musica leggera, proponendo un repertorio romantico anche ai microfoni della radio, vinse anche il festival di Sanremo nel 1961.

Tango delle capinere � � � Laggiù nell’Arizona, terra di sogni e di chimere,

Tango delle capinere � � � Laggiù nell’Arizona, terra di sogni e di chimere, se una chitarra suona cantano mille capinere. Hanno la chioma bruna hanno la febbre in cuor, chi va cercar fortuna li troverà l’amor. A mezzanotte va la ronda del piacere e nell’oscurità ognuno vuol godere. Son baci di passion, l’amor non sa tacere, è questa la canzon di mille capinere. Il bandolero stanco scende la sierra misteriosa, sul suo cavallo bianco spicca la vampa di una rosa. Quel fior di primavera vuol dire fedeltà e alla sua capinera egli lo porterà. A mezzanotte va la ronda del piacere e nell’oscurità ognuno vuol godere. Son baci di passion, l’amor non sa tacere, è questa la canzon di mille capinere. Son baci di passion, L’amor non sa tacere, è questa la canzon di mille capinere.

Realizzato da: Raffaella Giliberti Classe IIIA Docente: Tiziana Storti a. s 2015/2016

Realizzato da: Raffaella Giliberti Classe IIIA Docente: Tiziana Storti a. s 2015/2016