La GUERRA nella letteratura italiana Filippo Tommaso Marinetti

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La GUERRA nella letteratura italiana

La GUERRA nella letteratura italiana

Filippo Tommaso Marinetti 1914 Zang tumb tuum (Attacco ad Adrianopoli)

Filippo Tommaso Marinetti 1914 Zang tumb tuum (Attacco ad Adrianopoli)

Ogni 5 secondi cannoni da assedio sventrare spazio con un accordo tam-tuuumb ammutinamento di

Ogni 5 secondi cannoni da assedio sventrare spazio con un accordo tam-tuuumb ammutinamento di 500 echi per azzannarlo sminuzzarlo sparpagliarlo all’infinito nel centro di quel tam-tuuumb spiaccicati (ampiezza 50 chilometri quadrati) balzare scoppi tagli pungi batterie tiro rapido Violenza ferocia regolarità questo basso grave scandere gli strani folli agitatissimi acuti della battaglia Furia affanno orecchie occhi narici aperti attenti Forza che gioia vedere udire fiutare tutto Taratata delle mitragliatrici strillare a perdifiato sotto morsi schiaffffi traak-traak frustate pic-pac-pum-tumb bizzzzarrie salti altezza 200 m. della fucileria

Giù giù in fondo all’orchestra stagni diguazzare buoi buffali pungoli carri pluff plaff impennarsi

Giù giù in fondo all’orchestra stagni diguazzare buoi buffali pungoli carri pluff plaff impennarsi di cavalli flic flac zing sciaaack ilari nitriti iiiiiii…

scalpiccii tintinnii 3 battaglioni bulgari in marcia croooc-craaac (LENTO DUE TEMPI)Sciumi Maritza o Karvavena

scalpiccii tintinnii 3 battaglioni bulgari in marcia croooc-craaac (LENTO DUE TEMPI)Sciumi Maritza o Karvavena croooc-craaac grida degli ufficiali sbataccccchiare come piatttti d’otttttone pan di qua paack di là cing buuum cing ciak (PRESTO) ciaciaciaak su giù là là intorno in alto attenzione sulla testa ciaack bello Vampe …

FILIPPO TOMMASO MARINETTI, POETA E SCRITTORE ITALIANO, MA FRANCESE DI FORMAZIONE. NAcque IL 22

FILIPPO TOMMASO MARINETTI, POETA E SCRITTORE ITALIANO, MA FRANCESE DI FORMAZIONE. NAcque IL 22 DICEMBRE 1876 AD ALESSANDRIA D’EGITTO DA UNA FAMIGLIA BORGHESE BENESTANTE. DOPO AVER STUDIATO IN UN LICEO FRANCESE, POI ALL’UNIVERSITÀ DI PARIGI, ESORDÌ PRESTO COME POETA E ROMANZIERE. PUBBLICÒ IN LINGUA FRANCESE LE SUE PRIME OPERE, ANCORA DI ISPIRAZIONE LIBERTY E SIMBOLISTA, NELLE QUALI SI AVVERTE UNA RICERCA DI MODERNITÀ DEL LINGUAGGIO E DELLA FORMA POETICA. LA SUA PRIMA BATTAGLIA ARTISTICA È A FAVORE DEL VERSO LIBERO. IL 20 FEBBRAIO 1909 PUBBLICÒ SU “LE FIGARO” IL CELEBRE MANIFESTO DEL FUTURISMO. MORÌ A COMO NEL 1944.

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i c i m a i e m l i o , p e u t c t o e l n l a a l d e a r a t t e t s h u o t c n s o o t e l a i m e l i l g m d e a o v d e c d o e o t a m p i a a l d l m v e a a e t l r v s r i o , t “A o e t ” t t o o s a s c r e i , r o u o t f i q t a e r e d l t e e m e e o n r c o o t é t u h c o c r n di e u p i , d e e r m i o g l an u f o s u i ch

CON QUESTE PAROLE HA INIZIO IL MANIFESTO DEL FUTURISMO PUBBLICATO IN LINGUA FRANCESE SUL

CON QUESTE PAROLE HA INIZIO IL MANIFESTO DEL FUTURISMO PUBBLICATO IN LINGUA FRANCESE SUL QUOTIDIANO “LE FIGARO” IL 20 FEBBRAIO 1909

LA SCELTA DI ESORDIRE A PARIGI È STRATEGICA DAL PUNTO DI VISTA COMUNICATIVO POICHÉ,

LA SCELTA DI ESORDIRE A PARIGI È STRATEGICA DAL PUNTO DI VISTA COMUNICATIVO POICHÉ, IN QUESTO PERIODO, È LA CITTÀ PIÙ IMPORTANTE CHE REGISTRA UN SUSSEGUIRSI DI INIZIATIVE E UN FORTE RINNOVAMENTO ARTISTICO. CON INEDITA FORZA D’URTO, IL MANIFESTO DEL FUTURISMO SI SCAGLIA CONTRO LA CULTURA ITALIANA, IL CUI UNICO MODELLO È RAPPRESENTATO DAL LEGAME CON LA TRADIZIONE E CON IL PENSIERO CONSERVATORE. NASCE COSÌ UNA NUOVA POETICA FONDATA SUL DINAMISMO E SULLA VELOCITÀ, SULLA SINTESI E SULLA FORZA. TALE POETICA SI BASA SU UN TOTALE RIFIUTO DELLE FORME E DEI VALORI TRADIZIONALI

 • E’ l’unica avanguardia italiana • Nasce nel 1909, con la pubblicazione del

• E’ l’unica avanguardia italiana • Nasce nel 1909, con la pubblicazione del “Manifesto del Futurismo” di F. T. Marinetti sul giornale francese “Le Figaro”. • Coinvolge la letteratura, la musica e le arti figurative. • Esalta la modernità: la macchina, la città industriale, il movimento, la guerra, la distruzione del passato.

Le idee Una rivoluzione estetica di massa: Il futurismo precede ampiamente il fascismo, che

Le idee Una rivoluzione estetica di massa: Il futurismo precede ampiamente il fascismo, che nella sua fase "rivoluzionaria", "diciannovista", ne utilizza idee ed energie. Il futurismo è il primo movimento del secolo ad aspirare a un seguito di massa.

1. Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità. 2. Il

1. Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità. 2. Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia. 3. La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità pensosa, l'estasi e il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno. 4. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una magnificenza nuova: la bellezza della velocità. Un automobile da corsa. . . è più bella della "Vittoria di Samotracia". 5. Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita. 6. Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali. 7. Non v'è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all'uomo. 8. Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!. . . Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell'Impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell'assoluto, poiché abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente.

9. Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo,

9. Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna. 10. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria. 11. Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole pei contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli, i piroscafi avventurosi che fiutano l'orizzonte, le locomotive dall'ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d'acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta. È dall'Italia, che noi lanciamo pel mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria, col quale fondiamo oggi il FUTURISMO, perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, d'archeologhi, di ciceroni e d'antiquarii [. . . ].

MANIFESTO DELLA DONNA FUTURISTA Risposta a F. T. Marinetti di Valentine de Saint-Point 1912

MANIFESTO DELLA DONNA FUTURISTA Risposta a F. T. Marinetti di Valentine de Saint-Point 1912 È assurdo dividere l’umanità in donne e uomini; essa è composta soltanto di femminilità e di mascolinità (. . . ). Un individuo esclusivamente virile non è altro che un bruto; un individuo esclusivamente femminile non è altro che una femmina (. . . ). Ciò che manca di più alle donne come agli uomini è la virilità (…). Donne, per troppo tempo sviate fra le morali e i pregiudizi, ritornate al vostro istinto sublime: alla violenza e alla crudeltà".

I futuristi sono” antipassatisti” (nemici delle vecchie abitudini, delle istituzioni e del patrimonio culturale

I futuristi sono” antipassatisti” (nemici delle vecchie abitudini, delle istituzioni e del patrimonio culturale ereditato dal passato); il passato è visto come un nemico di tutte le novità e perciò deve essere cancellato: in una nuova era industriale si deve guardare solo verso il futuro e verso nuove invenzioni. Essi disprezzano ogni sentimentalismo (“Uccidiamo il chiaro di luna!” è il titolo di uno dei tanti manifesti futuristi) e la donna in quanto ispiratrice, nell’uomo, di sentimenti che ne inibiscono l’azione. • La guerra è vista come un modo positivo di scatenare le energie primordiali, di promuovere l’invenzione di nuove macchine; ma soprattutto perché "dopo" tutto sarebbe stato "futuro", nuovo "Non vi è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. [. . . ] Noi vogliamo glorificare la guerra, sola igiene del mondo, il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore[. . . ]" Dal Manifesto

 • La città alla quale pensano i futuristi è il risultato di una

• La città alla quale pensano i futuristi è il risultato di una progressiva urbanizzazione, dell’industrializzazione e della società delle macchine • Essa è popolata da masse che si muovono convulsamente, seguendo i ritmi frenetici della fabbrica e della moderna civiltà. Umberto Boccioni La città che sale, 1910

Umberto Boccioni Dinamismo di un giocatore di football

Umberto Boccioni Dinamismo di un giocatore di football

Umberto Boccioni Forme uniche nella continuità dello spazio 1913

Umberto Boccioni Forme uniche nella continuità dello spazio 1913

Giacomo Balla Dinamismo di un cane al guinzaglio 1912

Giacomo Balla Dinamismo di un cane al guinzaglio 1912

L’aeropittura Tullio Crali Incuneandosi nell’abitato 1939

L’aeropittura Tullio Crali Incuneandosi nell’abitato 1939

M. Menin - Combattimento

M. Menin - Combattimento

L’esaltazione della modernità Il rifiuto del decadentismo L’abbondanza di manifesti programmatici Futurismo Rapporto con

L’esaltazione della modernità Il rifiuto del decadentismo L’abbondanza di manifesti programmatici Futurismo Rapporto con le correnti politiche Elaborazione di un nuovo linguaggio

Propaganda Fascista sul ruolo delle donne • Fate figli, il numero è potenza! •

Propaganda Fascista sul ruolo delle donne • Fate figli, il numero è potenza! • Lo scopo della vita di ogni donna è il figlio… La sua maternità psichica e fisica non ha che questo unico scopo! • La donna deve obbedire, badare alla casa, mettere al mondo figli e portare le corna. • Le donne devono mettere cibo in tavola e fabbricare carne da cannoni. • La rivoluzione fascista è superiore a quella francese perché la rivoluzione fascista è maschia e quella francese è femmina!

Le donne durante il periodo fascista

Le donne durante il periodo fascista

Leggi e decreti sulle donne • • • Nel dicembre del 1925 il fascismo

Leggi e decreti sulle donne • • • Nel dicembre del 1925 il fascismo mise mano alla prima riforma sulla questione femminile con la creazione dell'Omni (Opera Nazionale per la Maternità ed Infanzia) per la tutela della madre e del bambino. Dal 1926, con la soppressione di tutti i partiti politici, il regime riconobbe solo due movimenti femminili: quello fascista, che venne incoraggiato e quello cattolico, che fu tollerato. Fra le misure introdotte dal fascismo, con evidenti intenti punitivi, ricordiamo la tassa sul celibato (D. L. 2132 del 19/12/1926), che da molte donne fu considerata come l'unico provvedimento normativo a sfavore dell’uomo. Un Decreto Legge del 05/09/1938, infine imponendo una riduzione al 5% del personale femminile, impiegato nella Pubblica Amministrazione, rappresentò il culmine della discriminazione sessuale. Il diritto di famiglia, disciplinato dal 1865 dal Codice Pisanelli, improntato sulla supre-mazia maschile, precludeva alle donne ogni decisione, di natura giuridica o commerciale (atti legali e notarili, stipule, contratti, firme di assegni e accensione di prestiti), senza l'autorizzazione del marito o del padre.

L’ITALIA DOPO ESSERE DIVENTATO UNO STATO UNITARIO, INTRAPRENDE UNA POLITICA COLONIALE CON L’INTENTO DI

L’ITALIA DOPO ESSERE DIVENTATO UNO STATO UNITARIO, INTRAPRENDE UNA POLITICA COLONIALE CON L’INTENTO DI CONQUISTARE UN RUOLO PIU ADEGUATO NEL MONDO. ALL’INIZIO DEL 900 L’IMPULSO ECONOMICO SI RAFFORZA ANCHE IN ITALIA E LO STATO SI RITROVA A VIVERE LA “RIVOLUZIONE INDUSTRIALE” IL CHE PROVOCÒ LO SVILUPPO DELLE FERROVIE, LA CARENZA DELLE INFRASTRUTTURE E UNO SVANTAGGIO ECONOMICO CHE DETERMINÒ FLUSSI MIGRATORI. IL CAMBIAMENTO FU ANCHE DI TIPO POLITICO POICHÉ I CETI POPOLARI INZIARONO AD ASSUMERE UN RUOLO MENO MARGINALE.

CAUSE MILITARI ECONOMICHE POLITICHE CULTURALI Corsa al riarmo • Gara tra le potenze industriali

CAUSE MILITARI ECONOMICHE POLITICHE CULTURALI Corsa al riarmo • Gara tra le potenze industriali • Contrasti tra gli Stati • Europa divisa in due TRIPLICE INTESA • Si diffonde un giudizio positivo sulla guerra TRIPLICE ALLEANZA

INIZIO FRANCESCO FERDINANDO Il 28 giugno 1914 a Sarajevo, uno studente serbo uccise a

INIZIO FRANCESCO FERDINANDO Il 28 giugno 1914 a Sarajevo, uno studente serbo uccise a colpi di pistola l’Arciduca Francesco Ferdinando erede al trono dell’impero Austro – Ungarico. • Il 23 Luglio 1914 l’Austria invia un ultimatum alla Serbia. NON ACCETTA • Il 28 Luglio 1914 l’Austria dichiara guerra alla Serbia. La Russia si affianca alla Serbia la quale fu attaccata poi dalla Germania • Il 3 Agosto 1914 le truppe tedesche invadono Belgio e dichiararono guerra alla Francia. Successivamente l’Inghilterra si schiera con la Francia , Russia e Serbia e dichiara guerra alla Germania.

Il 2 Agosto 1914 l Austria attaccò la Serbia. l’Italia nel Marzo 1915 decise

Il 2 Agosto 1914 l Austria attaccò la Serbia. l’Italia nel Marzo 1915 decise per la neutralità e chiese all’Austria compensi territoriali , ma la potenza non cedette alle richieste e di conseguenza l’Italia avviò delle trattative con l’Intesa che si conclusero con il patto di Londra il 26 aprile 1915 che impegnava l’Italia di scendere in guerra entro un mese a fianco di Inghilterra, Francia e Russia TRA LA CRISI A SARAJEVO E IL PATTO DI LONDRA L’ITALIA SI DIVISE IN: INTERVENTISTI NEUTRALISTI • Liberali giolittiani • I cattolici • socialisti democratici • repubblicani • Radicali • Socialisti riformisti rivoluzionari

Maggio 1915 L’Italia restava contraria alla guerra, ma di fronte alle manifestazioni di piazza

Maggio 1915 L’Italia restava contraria alla guerra, ma di fronte alle manifestazioni di piazza degli interventisti, i deputati giolittiani e neutralisti ratificarono il patto di Londra 24 maggio 1915 L’Italia dichiara guerra all’Austria- Ungheria GUERRA TOTALE