La gestione della formazione a distanza della classe

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La gestione (della formazione a distanza) della classe con gli alunni/studenti con Bisogni Educativi

La gestione (della formazione a distanza) della classe con gli alunni/studenti con Bisogni Educativi Speciali Docenti Neo-Assunti A. S. 2019 -2020 - Liceo «P. Nervi – G. Ferrari» - Dott. Andrea Fontana

Indice Tre incontri 1. La gestione della classe tra normativa (BES) e pandemia, ovvero

Indice Tre incontri 1. La gestione della classe tra normativa (BES) e pandemia, ovvero la gestione della classe in aula e a distanza; 2. La didattica a distanza: limiti e necessità; 3. Casi/situazioni. 2

Premessa Ora (non considerare il COVID – 19) è necessario operare una semplificazione del

Premessa Ora (non considerare il COVID – 19) è necessario operare una semplificazione del “reale”, che non vuol dire non tenere conto della complessità, ma fare scelte orientate al “bisogno formativo” del minore. In questa fase (sospesa) è cruciale la circolarità dei tentativi (idee, pensieri, azioni) dei docenti affinché diventino patrimonio comune. “L’errore” è qualcosa di necessario, non sappiamo se sufficiente al “dopo”, ma di sicuro “AIUTERA’” a perfezionare il modo di operare/lavorare. 3

Premessa e due Cosa si chiede il capo della task force del MIUR tal

Premessa e due Cosa si chiede il capo della task force del MIUR tal Patrizio Bianchi? A cosa serve la scuola oggi? (PLENARIA) 4

Il contesto scuola La scuola da serbatoio di informazioni (staticità, ridondanza, autoreferenzialità) a luogo

Il contesto scuola La scuola da serbatoio di informazioni (staticità, ridondanza, autoreferenzialità) a luogo di pensiero critico, uso consapevole degli strumenti, palestra di relazioni (aggiungere: termometro emotivo). Circolarità di queste parti. DA A 5

Il Maestro e l’insegnante FARE LA DIFFERENZA DA UN “PRIMA” di voi AD UN

Il Maestro e l’insegnante FARE LA DIFFERENZA DA UN “PRIMA” di voi AD UN “DOPO” di voi, e questo avviene prevalentemente “in vivo” e molto meno nella Da. D. Se non facciamo la differenza negli studenti/alunni/discenti allora non svolgiamo al 100% il nostro lavoro “formativo” (dare forma). 6

1. Quando parliamo di BES a cosa facciamo riferimento esattamente a) Il linguaggio della

1. Quando parliamo di BES a cosa facciamo riferimento esattamente a) Il linguaggio della scuola è importante che abbracci il linguaggio dei servizi specialistici (NPI), e anche quello dei servizi sociali (STM); b) Il mondo BES è costituito per il mondo scuola da tre grandi contenitori: 1. studenti con disabilità 104/92 (presenza di PEI e insegnante di sostegno); 2. studenti con DSA (170/2010) - dislessia, discalculia, disortografia (PDP); 3. studenti con altre problematiche sociali/comportamentali/emotive (PDP). 7

Due parole chiave: DIAGNOSI/VALUTAZIONE e INTERVENTO Diagnosi: ri-conoscere attraverso (cosa diversa dal solo «vedere»

Due parole chiave: DIAGNOSI/VALUTAZIONE e INTERVENTO Diagnosi: ri-conoscere attraverso (cosa diversa dal solo «vedere» ) … per il mondo scuola “fare diagnosi”, diventa … DARE UN NOME AI PROBLEMI Cosa è allora un problema? Quando una “cosa” diventa problema? 8

Due parole chiave: DIAGNOSI/VALUTAZIONE e INTERVENTO: cosa vuol dire. . . ● dare un

Due parole chiave: DIAGNOSI/VALUTAZIONE e INTERVENTO: cosa vuol dire. . . ● dare un nome al problema: vedere la questione da più punti di vista, non aver fretta d’agire, considerare il sistema più che il singolo individuo, mettersi in discussione, attribuire la piena scelta/determinazione al soggetto (se maggiorenne) o alla famiglia e non sostituirsi o confliggere con loro, vedere il “centro” e poi la periferia (essenzialità e residualità); … e POI ● intervento/azione: 9

QUANDO PARLIAMO DI BES declinati in ambito NPI DOBBIAMO AVERE IN MENTE: 1. Disturbi

QUANDO PARLIAMO DI BES declinati in ambito NPI DOBBIAMO AVERE IN MENTE: 1. Disturbi neurologici (epilessia, cefalee, traumi cranici, malattie neuromuscolari - es distrofia muscolare, ect. ); 1. Disturbi neurosviluppo e psicopatologici. PROCESSO DI CRESCITA (ci sono crisi/cadute/difficoltà “tipiche”) - ARMONICO: SVILUPPO NORMALE DIS-ARMONICO: DISTURBO DELLO SVILUPPO 10

Concetti sanitari da utilizzare anche in ambito scolastico: - RESILIENZA (FORZE INVISIBILI, intrinseche alla

Concetti sanitari da utilizzare anche in ambito scolastico: - RESILIENZA (FORZE INVISIBILI, intrinseche alla persona) e VULNERABILITA’ (PUNTI DEBOLI, spesso contestuali/familiari) - - DISTURBO SETTORIALE (linguaggio) o - PERVASIVO (ritardo globale) COMORBIDITA’: presenza di più disturbi contemporaneamente e possono a) non avere alcun legame tra loro, b) essere uno la conseguenza dell’altro e c) avere un andamento esponenziale 11

Tra il sanitario e il mondo scolastico c’è anche un altro punto in comune

Tra il sanitario e il mondo scolastico c’è anche un altro punto in comune L’ ATTACCAMENTO (teoria dell’attaccamento - rif. M. Ammaniti) Quale apprendimento realizziamo quando “in mezzo” c’è una SANA RELAZIONE? 2. Caratteristiche di una relazione sana: 1. l’ascolto profondo e attivo (autoreferenzialità); la capacità di dissentire, di dire cosa non va senza umiliare l’altro/a; 3. assumere una posizione di reciprocità. [Libro Nicoletti “Alla fine qualcosa ci inventeremo”] 12

Aggiornamento DSM V DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO 1. Disabilità intellettive (da lieve ad estrema): ambito

Aggiornamento DSM V DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO 1. Disabilità intellettive (da lieve ad estrema): ambito concettuale, sociale e pratico (1% popolazione); ritardo globale dello sviluppo (bambini inferiori ai 5 anni) 2. Disturbi della comunicazione: disturbo del linguaggio, disturbo foneticofonologico, disturbo della fluenza con esordio nell’infanzia (balbuzie), disturbo della comunicazione sociale (pragmatica); 3. Disturbo dello spettro dell’autismo: livello di gravità da 1 a 3; 4. Disturbo da deficit di attenzione/iperattività: disattenzione, iperattività e impulsività; 5. Dsa 13

Aggiornamento DSM V DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO 6. Disturbi del movimento: da movimento stereotipato 7.

Aggiornamento DSM V DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO 6. Disturbi del movimento: da movimento stereotipato 7. Disturbo da tic: motori e vocali (disturbo di Tourette) 14

Aggiornamento DSM V Concetti culturali di sofferenza DOBBIAMO LEGGERE IL DIS-AGIO ANCHE IN OTTICA

Aggiornamento DSM V Concetti culturali di sofferenza DOBBIAMO LEGGERE IL DIS-AGIO ANCHE IN OTTICA CULTURALE (es. bambino turco: cell, genitori, scuola, servizio) 15

 Le situazioni/i casi: impariamo a raccontarle; l’importanza dei “dati oggettivi” (con un pezzo

Le situazioni/i casi: impariamo a raccontarle; l’importanza dei “dati oggettivi” (con un pezzo anche di immaginazione), così poi da comprenderle e capirle. NARRARE E CAPIRE (esercitazioni) 16

Dare forma (sintetica e centrata) al lavoro che si svolge: normativa e documentazione; momenti

Dare forma (sintetica e centrata) al lavoro che si svolge: normativa e documentazione; momenti in itinere di verifica e valutazione finale l’essenziale* è da preferire alla verbosità la chiarezza* alla vaghezza “meno è meglio” (se *) - Calvino - 17

2. LA DIDATTICA A DISTANZA: limiti e necessità Alcune domande da farsi: 1. Cosa

2. LA DIDATTICA A DISTANZA: limiti e necessità Alcune domande da farsi: 1. Cosa vuol dire oggi apprendimento? Proviamo a darne una definizione “Acquisire modalità adattive in funzione di problemi soggettivamente (e non solo) percepiti”. 1. Possiamo stabilire dei livelli di apprendimento misurabili? - basso - medio - elevato 18

2. LA DIDATTICA A DISTANZA: limiti e necessità Alcune domande da farsi: 3. Quale

2. LA DIDATTICA A DISTANZA: limiti e necessità Alcune domande da farsi: 3. Quale ruolo attribuire alla famiglia? Quale collaborazione instaurare con i genitori? Non possiamo escludere i genitori e allo stesso tempo non devono sostituirsi ai figli. Come fare? 4. L’autovalutazione: chiediamo agli studenti (e magari separatamente ai genitori) una autovalutazione su ciò che si sta studiando/apprendendo (ipotizzare, a titolo di “gioco” la somministrazione di prove standard e prove semplificate, e fare confronti). 19

3. Le situazioni e i casi 20

3. Le situazioni e i casi 20

L’intervento è sempre un intervento di rete, quando non funziona la parte «alta» ,

L’intervento è sempre un intervento di rete, quando non funziona la parte «alta» , ci si appoggia ai servizi specialistici «parte in basso» . Scuola Famiglia B. NPI Servizi sociali (TM-TO) 21

La didattica a distanza. Tre parole chiave – le tre T: 1. Trasferire: un

La didattica a distanza. Tre parole chiave – le tre T: 1. Trasferire: un luogo virtuale ha le sue regole che sono diverse da un luogo fisico: definiamole (vedi disciplinare), modalità, capacità di coinvolgimento, ect; 2. Trasformare: una parte di quello che facevamo prima forse non serve (autoreferenzialità), dare una forma diversa anche nel contenuto; 3. Tenere: del buono c’è e c’era, e il «bello» dobbiamo conservarlo. 22