LA FORMAZIONE DEI SALESIANI COOPERATORI DIMENSIONI E PILASTRI

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LA FORMAZIONE DEI SALESIANI COOPERATORI DIMENSIONI E PILASTRI NELLA FORMAZIONE PER PROGETTARE UN PERCORSO

LA FORMAZIONE DEI SALESIANI COOPERATORI DIMENSIONI E PILASTRI NELLA FORMAZIONE PER PROGETTARE UN PERCORSO DI CRESCITA

Il significato e l’importanza della formazione sono profondamente cambiati all’interno del contesto culturale e

Il significato e l’importanza della formazione sono profondamente cambiati all’interno del contesto culturale e sociale in cui viviamo Oggi siamo più consapevoli del fatto che i processi formativi richiedono una progettazione degli obiettivi, degli itinerari, una metodologia delle risorse, dei formatori adeguatamente preparati

Oggi siamo consapevoli che non possono bastare le conoscenze per maturare come PERSONE. Una

Oggi siamo consapevoli che non possono bastare le conoscenze per maturare come PERSONE. Una buona formazione deve sviluppare anche le capacità o abilità di una persona per aiutarla a crescere Per molto tempo la formazione, la crescita sono state concepite come la acquisizione di una certa quantità di contenuti, di saperi. La formazione era essenzialmente teorica…

I QUATTRO PILASTRI DEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO NEGLI SAPERE ADULTI Per progettare con successo

I QUATTRO PILASTRI DEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO NEGLI SAPERE ADULTI Per progettare con successo un intervento formativo occorre conoscere e tenere ben presenti alcuni diversi livelli del processo di apprendimento negli adulti SAPER FARE SAPER ESSERE SAPER VIVERE IN COMUNIONE Questi pilastri di apprendimento non sono isolati, ma complementari e, in molti casi, compresenti. Distinguerli, però, è utile al fine di

I LIVELLI DI APPRENDIMENTO E I RELATIVI OBIETTIVI NELL’ESPERIENZA FORMATIVA Ø Le conoscenze e

I LIVELLI DI APPRENDIMENTO E I RELATIVI OBIETTIVI NELL’ESPERIENZA FORMATIVA Ø Le conoscenze e le abilità che si devono acquisire sono orientate, servono alla maturazione della IDENTITÀ, e quindi del saper essere Ø Anche la capacità di avere buone relazioni è parte costitutiva dell’identità SAPERE HA COME OBIETTIVO LE CONOSCENZE SAPER FARE HA COME OBIETTIVO LE ABILITÀ I VALORI SAPER ESSERE HA COME OBIETTIVO SAPER VIVERE IN COMUNIONE HA COME OBIETTIVO LE MOTIVAZIONI GLI ATTEGGIAMENTI LE BUONE RELAZIONI IDENTITÀ

Sapere È l’insieme delle conoscenze, dei IL SEME DELLA CONOSCENZA saperi generali che «I

Sapere È l’insieme delle conoscenze, dei IL SEME DELLA CONOSCENZA saperi generali che «I libri sono oggetti piccoli, eppure sono connessi alla pieni di mondo. Che stanno lì senza identità del muoversi e senza far rumore, e soggetto in tuttavia pronti in ogni momento ad. formazione, che aprire le proprie pagine e a possono aiutarlo a cominciare un dialogo che racconta del passato, che rimanda al futuro e crescere come che invoca l’eternità, e tanto più persona, in tutte le inesauribile, quanto più ne sa sue dimensioni. attingere colui che ad essi si avvicina» (Romano Guardini, Elogio del libro)

Saper fare Sono le capacità o abilità a contenuto operativo che sono connesse alla

Saper fare Sono le capacità o abilità a contenuto operativo che sono connesse alla realizzazione concreta della identità. Si tratta della attitudine ad applicare, ad usare, a mettere in pratica il Sapere già acquisito, attraverso abilità concrete, per lo svolgimento di uno specifico compito. Le doti personali possono e devono essere potenziate e migliorate con opportune iniziative formative

Saper essere È il livello dove convergono e da cui traggono significato i primi

Saper essere È il livello dove convergono e da cui traggono significato i primi due, quello del sapere e quello del saper fare. Fa riferimento ai valori, agli atteggiamenti e alle motivazioni profonde che determinano, a livello personale, l’essere, cioè, una specifica identità Il saper essere è il punto di arrivo centrale di ogni processo formativo, quello a cui sono orientati tutti gli altri. Comprende gli atteggiamenti e le “virtù” caratteristiche sono proprie della identità, verso la formazione di un habitus, più che di un comportamento esterno o di una abilità

Saper vivere in comunione «La Commissione ha messo in Nel Rapporto Delors maggiore risalto

Saper vivere in comunione «La Commissione ha messo in Nel Rapporto Delors maggiore risalto uno dei sull'educazione per il XXI quattro pilastri che essa secolo (UNESCO 1996) propone e definisce come i venne aggiunto ai primi tre fondamenti dell’educazione: livelli della formazione imparare a vivere insieme, questo quarto pilastro che sviluppando una mette in evidenza comprensione degli altri e della loro storia, delle loro l’aspetto relazionale. tradizioni e dei loro valori spirituali, e creando su questa base un nuovo spirito che, guidato dal riconoscimento della nostra crescente interdipendenza e da una comune analisi dei rischi e delle sfide del futuro, potrà

 «Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi, e vi ho

«Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi, e vi ho destinati a portare molto frutto, un frutto duraturo » (Gv 15, 16). IN CAMMINO VERSO LA NOSTRA IDENTITÀ… «I Salesiani Cooperatori vivono la loro fede nella propria realtà secolare. Ispirandosi al progetto apostolico di Don Bosco, sentono viva la comunione con gli altri membri della Famiglia Salesiana. S’impegnano nella

LA FORMAZIONE SECONDO IL PROGETTO DI VITA APOSTOLICA [R “Coscienti dell’importanza della formazione permanente,

LA FORMAZIONE SECONDO IL PROGETTO DI VITA APOSTOLICA [R “Coscienti dell’importanza della formazione permanente, i Salesiani 16§ 1] Cooperatori: • sviluppano le proprie doti umane, umane per assolvere sempre meglio le responsabilità familiari, professionali e civili; • maturano la propria fede e carità, carità crescendo nell'unione con Dio, per rendere la loro vita più evangelica e più salesiana; • dedicano tempo alla riflessione e allo studio, per approfondire la Sacra Scrittura, la dottrina della Chiesa, la conoscenza di Don Bosco, Bosco i documenti salesiani” Il PVA suggerisce la necessità di tenere presenti, nel cammino di formazione, tre DIMENSIONI o prospettive fondamentali L'UOMO IL CRISTIANO IL SALESIANO

o L’UOMO o IL CRISTIANO o IL SALESIANO LE TRE “DIMENSIONI” DELLA FORMAZIONE

o L’UOMO o IL CRISTIANO o IL SALESIANO LE TRE “DIMENSIONI” DELLA FORMAZIONE

SAPERE SAPER VIVERE IN COMUNIONE L’UOMO IL CRISTIANO IL SALESIANO SAPER ESSERE SAPER FARE

SAPERE SAPER VIVERE IN COMUNIONE L’UOMO IL CRISTIANO IL SALESIANO SAPER ESSERE SAPER FARE Ø Possiamo allora immaginare il processo formativo del Salesiano Cooperatore secondo tre dimensioni (umana, cristiana e salesiana) e organizzato secondo i quattro pilastri di apprendimento (sapere, saper fare, saper essere, saper vivere insieme. Ø Questa distinzione ha lo scopo di rendere più ordinata la programmazione dei singoli interventi formativi, in relazione al particolare obiettivo da perseguire. Ø L’esigenza di diversificare non ci deve, però, far dimenticare la profonda unità della PERSONA e la complementarietà dei diversi livelli e dimensioni.

DIMENSION E UMANA • SAPERE • SAPER FARE • SAPER ESSERE • SAPER VIVERE

DIMENSION E UMANA • SAPERE • SAPER FARE • SAPER ESSERE • SAPER VIVERE IN COMUNIONE DIMENSION E CRISTIANA • SAPERE • SAPER FARE • SAPER ESSERE • SAPER VIVERE IN COMUNIONE DIMENSION E SALESIANA • SAPERE • SAPER FARE • SAPER ESSERE • SAPER VIVERE IN COMUNIONE Nelle prossime slides troveremo alcune indicazioni per ciascuno di questi dodici quadri. Pur consapevoli della unità della persona, consideriamo importante, negli interventi e nei percorsi della formazione, il tener conto di alcuni obiettivi intermedi… IN CAMMINO VERSO LA NOSTRA IDENTITÀ…

L’UOMO

L’UOMO

INDICAZIONI OPERATIVE Ø conoscere le diverse fasi della crescita umana, per una maggiore consapevolezza

INDICAZIONI OPERATIVE Ø conoscere le diverse fasi della crescita umana, per una maggiore consapevolezza della propria maturazione e di quella dei destinatari della propria azione; Ø riconoscere e analizzare le tematiche e problematiche riguardanti la famiglia e l’educazione; Ø curare l'aggiornamento e l’etica professionale; Ø segnalare l’importanza dell’aggiornamento continuo sull’etica professionale, su avvenimenti, fatti e situazioni del mondo; Ø conoscere il mondo giovanile e le sue problematiche; Che cosa è importante sapere, dal punto di vista umano, quali conoscenze sono utili nella formazione di un Cooperatore. . . ? Ø approfondire tematiche e problematiche riguardanti la cultura, la comunicazione sociale, l’etica e la tutela della vita umana; Ø conoscere temi relativi al mondo del lavoro, al mondo della scienza, all’economia, all’ecologia, alla convivenza sociale, ai diritti umani, alla giustizia, alla solidarietà, alla pace; Ø conoscere le indagini e le inchieste che permettono di comprendere meglio i bisogni del territorio, in modo particolare, quelli delle periferie geografiche o esistenziali; Ø saper riconoscere le caratteristiche dell’epoca postmoderna; Ø approfondire la risposta etica a problemi come la tutela della vita umana, l’aborto, l’eutanasia, la genetica; Ø analizzare alcune tematiche in relazione ad altri temi etici e sociali, come: l’immigrazione, i bisogni dell’umanità, e la globalizzazione.

INDICAZIONI OPERATIVE Ø sviluppare le proprie doti e capacità umane e lavorative, e qualificarsi

INDICAZIONI OPERATIVE Ø sviluppare le proprie doti e capacità umane e lavorative, e qualificarsi sempre meglio dal punto di vista professionale; Ø mettere in atto e sviluppare tutte quelle abilità che possono rendere più efficace la propria esperienza apostolica e l’impegno sociale; Quali cose è utile o importante saper fare, dal punto di vista umano, per diventare un buon Salesiano Cooperatore…? Ø acquisire diverse abilità nell’uso dei mezzi e delle tecnologie di comunicazione, ad un livello proporzionato alle proprie capacità ed esigenze; Ø imparare a lavorare con modalità progettuale per costruire il proprio programma di vita e la vita del proprio centro e della Associazione e rendere così più incisiva ed efficace anche la propria azione apostolica; Ø progettare percorsi e dinamiche di gruppo che conducono alla stima reciproca, alla capacità di scoprire le doti e le virtù dei nostri compagni di viaggio; Ø sviluppare e mettere in pratica mezzi e tecniche aiutano nei rapporti con le persone.

INDICAZIONI OPERATIVE Ø radicare e sviluppare la apertura ai valori più alti e ad

INDICAZIONI OPERATIVE Ø radicare e sviluppare la apertura ai valori più alti e ad OBIETTIVO FON DAMENTALE alcuni atteggiamenti fondamentali che esprimono la LA LA MATURITA’ UMANA centralità della persona, delle sue scelte, della sua opzione fondamentale; (intellettuale, p sicologica, affe ttivaØ, valorizzare tutte le possibilità di sviluppo della attitudine sociale, morale , relazionale, a conoscere se stessi e a verificare l’autenticità delle spirituale…). proprie motivazioni; Chi deve diventare, chi deve saper essere, dal punto di vista umano, quali valori, motivazioni, atteggiamenti deve maturare un Cooperatore…? Ø incoraggiare e coltivare la generosità e la disponibilità al dono di sé e all’autotrascendenza; Ø educare ed educarsi al senso di paternità/maternità, anche spirituale; Ø maturare l’equilibrio affettivo, il coraggio e la capacità di fare scelte durature e stabili; Ø crescere nel senso civico, il rispetto della giustizia, la sincerità, la bontà, la fermezza d’animo, la lealtà, la coerenza. La formazione sociale del Salesiano Cooperatore è importante per una significativa visibilità e si sviluppa alla luce della dottrina sociale della Chiesa per conoscerne e praticarne i principi fondamentali; Ø saper essere disponibili al cambiamento, capaci di confrontarsi con le situazioni nuove che la società e la Chiesa ci mettono dinanzi; Ø assumere gradualmente l’attitudine all’auto formazione e alla cura di sé.

INDICAZIONI OPERATIVE Ø crescere nella concordia e nella capacità di vivere l’amore in modo

INDICAZIONI OPERATIVE Ø crescere nella concordia e nella capacità di vivere l’amore in modo autentico, per imparare a testimoniare «la volontà decisa di essere costruttori di pace in un mondo agitato dalla violenza e dagli odi di classe» . Questo richiede anche il crescere nella capacità di risoluzione dei conflitti, di confronto costruttivo; Quali atteggiamenti o virtù deve maturare, dal punto di vista umano, un Cooperatore, per camminare insieme ai suoi compagni di viaggio e avere buone relazioni…? Ø sviluppare il senso e il significato profondo dell’amicizia; Ø crescere nella capacità relazionale, che vuol dire anche prendere coscienza delle proprie chiusure e dei propri atteggiamenti egocentrici, ed educarsi a vedere e a considerare le ragioni degli altri e a maturare atteggiamenti di apertura e di fiducia, di stima reciproca; Ø saper gioire nel lavorare insieme, elemento essenziale per la maturazione umana nella reciprocità e per lo svolgimento della missione; Ø individuare delle dinamiche atte a migliorare il carattere, prendere coscienza dei propri difetti per proporsi traguardi di crescita graduali e possibili; Ø assumere una partecipazione attiva alla vita della comunità civile di appartenenza.

IL CRISTIANO

IL CRISTIANO

INDICAZIONI OPERATIVE v riconoscere che la identità cristiana è un tratto fondamentale della propria

INDICAZIONI OPERATIVE v riconoscere che la identità cristiana è un tratto fondamentale della propria vocazione. Raggiunta questa visione, potrà camminare verso una vita cristiana in pienezza; v comprendere che i tratti e i sentimenti del Cristo, nonché le esigenze proprie della sua sequela, sono realtà che passano attraverso una adeguata conoscenza di Colui che si è fatto Parola, buona notizia contenuta soprattutto nel Vangelo; Cosa è utile, importante o essenziale sapere, dal punto di vista cristiano, quali conoscenze deve acquisire un Salesiano Cooperatore…? v comprendere l’importanza e la necessità di arricchire le esigenze della chiamata divina attraverso la lettura sapienziale della Bibbia; v maturare una conoscenza teologica di base, adeguata alle capacità intellettuali di ciascuno, alla luce del Catechismo della Chiesa Cattolica, in particolare in relazione ai sacramenti; v riconoscere come indispensabili gli insegnamenti del Papa e del Magistero della Chiesa, in particolare i documenti del Concilio Vaticano II, la dottrina sociale della Chiesa e quanto dice riferimento alla formazione dottrinale d’indole spirituale ed apostolica; v conoscere il percorso della Chiesa in relazione al dialogo ecumenico e interreligioso.

INDICAZIONI OPERATIVE v scoprire e sviluppare i propri talenti al servizio degli altri; v

INDICAZIONI OPERATIVE v scoprire e sviluppare i propri talenti al servizio degli altri; v intrecciare fede e vita nell’esperienza di una fede incarnata che renda possibile l’essere luce, sale e lievito nella società; v orientare la propria vita spirituale per mezzo della Parola di Dio, la vita sacramentale, la liturgia, la preghiera personale e comunitaria; Quali cose è utile o importante saper fare, dal punto di vista cristiano, quali abilità è necessario maturare per diventare un buon Salesiano Cooperatore…? v acquisire uno stile di vita consono allo spirito delle Beatitudini; v agire come apostolo appassionato del Cristo e costruttore del suo Regno; v collaborare in prima persona nell’orientare la cultura in accordo con i valori del umanesimo cristiano; v mettere in pratica in modo concreto e vitale l’esperienza del discernimento come arte di saper scegliere e praticare l’accompagnamento spirituale dei fratelli bisognosi di aiuto e di consiglio; v percorrere itinerari di educazione alla preghiera e al metodo della Lectio Divina; v agire da testimone fedele di Cristo e membra vive della Chiesa; v animare le realtà temporali.

INDICAZIONI OPERATIVE OBIETTIVO FON DAMENTALE LA MATURITA’ CRISTIANA (o SANTITA’ ) Chi deve diventare,

INDICAZIONI OPERATIVE OBIETTIVO FON DAMENTALE LA MATURITA’ CRISTIANA (o SANTITA’ ) Chi deve diventare, chi deve saper essere, dal punto di vista cristiano, quali valori, motivazioni, atteggiamenti deve maturare un Cooperatore? v interiorizzare le implicazioni del vivere secondo lo Spirito, sorgente di gioia, di pace e di perdono, per assumerle come stile di vita; v vivere la libertà, in obbedienza al piano di Dio, imparando ad apprezzare il valore e la autonomia propri delle realtà secolari; v maturare uno spirito di umiltà e di servizio come espressione più autentica della sequela Christi; v assumere gradualmente un atteggiamento più deciso nell’amministrare con sobrietà i propri beni, considerandoli anche una opportunità ed una risorsa in vista del bene comune; v vivere la sessualità in sintonia con il progetto di Dio e le indicazioni della Chiesa, improntandola alla delicatezza e ad una vita matrimoniale o celibe integra, gioiosa, centrata sull’amore; v crescere nella compassione, come capacità di aprire il cuore a tutte le miserie materiali e morali, facendo proprie le “premure” di Dio per il suo popolo; v valorizzare la giustizia e la legalità come un elemento fondamentale della propria testimonianza cristiana, riconoscendo e promuovendo i diritti di tutti, specialmente dei più deboli; v essere, a tutti i livelli, autentici costruttori di pace nella porzione di Regno che ci è stata affidata; v essere coscienti che è soltanto alla luce della fede della Chiesa che si può comprendere la identità cristiana propria del Salesiano Cooperatore e la mistica della sua vocazione alla santità.

INDICAZIONI OPERATIVE Quali atteggiamenti o virtù deve maturare, dal punto di vista cristiano, un

INDICAZIONI OPERATIVE Quali atteggiamenti o virtù deve maturare, dal punto di vista cristiano, un Salesiano Cooperatore, per vivere insieme ai suoi compagni di viaggio e avere buone relazioni. . ? v rimanere in comunione aperti ed uniti gli uni agli altri. La missione stessa del Salesiano Cooperatore, radicata nella carità pastorale e da essa ispirata…; v acquisire il sensus Ecclesiae e il sentire cum Ecclesia, liberati dalla «assurda dicotomia di essere cristiani senza Chiesa» ; v vivere solidali e in spirito di appartenenza alla Chiesa, mistero di comunione; v essere sensibili per la nuova evangelizzazione, principalmente nella missione giovanile e popolare, …; v mostrarsi solleciti nella promozione e nella difesa del «valore della famiglia quale nucleo fondamentale della società e della Chiesa» , e impegnarsi a «costruirla come Chiesa domestica» ; v promuovere il dialogo con altre comunità, associazioni e movimenti cristiani, particolarmente il dialogo ecumenico ed interreligioso; v sviluppare atteggiamenti di apertura non soltanto verso i fratelli nella fede, i battezzati, ma verso tutti. Cristo, infatti, che «ci ha amati e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore» , …; v praticare la solidarietà, il volontariato, il perdono, l’accoglienza, e la prontezza per «collaborare, in comunione di Famiglia, alle iniziative apostoliche della Chiesa locale» . v «Il messaggio evangelico noi lo riceviamo nella Chiesa e la nostra santità la facciamo nella Chiesa. La nostrada è nella Chiesa…

IL SALESIANO

IL SALESIANO

“Io per voi studio…” INDICAZIONI OPERATIVE ü conoscere gradualmente e in modo affettivo la

“Io per voi studio…” INDICAZIONI OPERATIVE ü conoscere gradualmente e in modo affettivo la storia, la pedagogia, la spiritualità del fondatore, maturata anche attraverso un contatto vivo con le numerose opere edite di Don Bosco; ü conoscere i tratti distintivi dell’identità Salesiana, in particolare, Dio come Padre Provvidente e Maria come Ausiliatrice e Madre; Cosa è utile sapere, quali conoscenze, quali contenuti sono importanti, in ambito salesiano, per diventare un buon Cooperatore…? ü leggere e meditare il Progetto di Vita Apostolica e il suo commento ufficiale; ü conoscere la Carta di Identità della Famiglia Salesiana, che aiuta a maturare il senso di appartenenza alla famiglia di Don Bosco; ü riconoscere la storia delle origini e dello sviluppo della Associazione e altri documenti della Associazione…; ü assimilare la vita e l’esperienza spirituale dei santi, beati e venerabili della Famiglia Salesiana…; ü comprendere e valorizzare l’annuale commento alla Strenna che segna, generalmente, l’itinerario formativo annuale. Sono di grande rilevanza anche gli altri documenti del magistero del Rettor Maggiore.

INDICAZIONI OPERATIVE ü coniugare studio e impegno pratico, riflessione e azione, come nella migliore

INDICAZIONI OPERATIVE ü coniugare studio e impegno pratico, riflessione e azione, come nella migliore tradizione salesiana è fondamentale…; ü lavorare con competenza nei campi di apostolato salesiano più caratteristici e privilegiati, quelli indicati dall’art. 11 dello Statuto: la catechesi e la formazione cristiana; l’animazione di gruppi e movimenti giovanili e familiari; la collaborazione in Centri educativi e scolastici; il servizio sociale tra i poveri…; Quali cose è utile saper fare, quali abilità sono importanti, in ambito salesiano, per vivere da Salesiano Cooperatore…? ü acquisire alcune specifiche abilità che sono necessarie per ciascuna forma di apostolato dove lavora il Salesiano Cooperatore; ü osservare l’oggi con uno sguardo profetico per interpretare i segni dei tempi, tipico di Don Bosco, di comprendere che cosa ci stia dicendo e chiedendo Dio attraverso questi giovani con i quali ci incontriamo; ü crescere nella capacità di ascoltare, e di avere il coraggio e l’audacia di intavolare un dialogo “orizzontale”, senza posizioni statiche, senza aggiudicarci il possesso della verità; ü sviluppare l’atteggiamento dell’apprendista perché i giovani, con la loro parola, la loro presenza o la loro indifferenza, con le loro risposte e le loro assenze, contribuiscono alla formazione dei salesiani.

OBIETTIVO FON DAMENTALE LA MATURITA’ SALESIANA (COME CONSA PEVOLEZZA E ATTUAZIONE D ELLA PROPRIA

OBIETTIVO FON DAMENTALE LA MATURITA’ SALESIANA (COME CONSA PEVOLEZZA E ATTUAZIONE D ELLA PROPRIA VOCAZIONE) INDICAZIONI OPERATIVE ü unificare la propria vita in Dio, secondo gli insegnamenti e la testimonianza di Don Bosco, che venne definito dai suoi stessi contemporanei l’unione con Dio. Cristo è la fonte che alimenta la sua esperienza apostolica, e lo Spirito lo illumina e gli da forza giorno dopo giorno; ü maturare gradualmente in quella carità apostolica e pastorale che costituisce il cuore della esperienza spirituale di Don Bosco, che lo univa in un solo “movimento” a Lui e ai suoi giovani; Chi deve diventare, chi deve saper essere, quali valori, motivazioni, atteggiamenti deve acquisire, in prospettiva salesiana, un buon Cooperatore…? ü vivere la spiritualità salesiana in comunione con la Chiesa, rafforzandola con la esperienza sacramentale; ü coltivare un amore filiale per la Ausiliatrice, e venerare in special modo i santi della Famiglia Salesiana; ü crescere in alcuni atteggiamenti e valori che caratterizzano lo spirito salesiano: • la gioia come stile quotidiano di vita; • l’ottimismo come fiducia nella vittoria del bene; • l’apprezzamento dei valori umani; • la ascetica salesiana del cetera tolle, il lavoro e la temperanza; • lo spirito di iniziativa, il dinamismo e la creatività nel suo agire; • la capacità di adattarsi alle diverse circostanze e ai tempi.

INDICAZIONI OPERATIVE ü crescere nella disponibilità, in particolare nella vita del centro locale, a

INDICAZIONI OPERATIVE ü crescere nella disponibilità, in particolare nella vita del centro locale, a fare il primo passo e ad accogliere sempre gli altri …; ü costruire con gesti concreti nella vita ordinaria la pace e cercare nel dialogo il consenso e l'accordo; ü considerare come elemento fondamentale della propria identità il lavorare insieme: «Le forze deboli, quando sono unite, diventano forti …» ; ü condividere, nella Associazione, la corresponsabilità della missione educativa e di evangelizzazione…; Quali atteggiamenti o virtù deve maturare, dal punto di vista salesiano, un Cooperatore, per vivere insieme ai suoi compagni di viaggio e per avere buone relazioni? ü rispondere alle sfide, ed ai bisogni dei giovani più poveri e cercare insieme agli altri Gruppi della FS e ad altri gruppi ecclesiali e civili; ü partecipare attivamente, in modo adeguato alle proprie realtà e situazioni… per conoscersi, crescere insieme, scambiarsi le proprie esperienze di fede e elaborare dei progetti apostolici: • facendo del Centro il nucleo fondamentale della realtà associativa, una comunità cristiana di riferimento; • partecipando alle riunioni di programmazione e di revisione • sentendosi parte della Associazione nei diversi livelli…; • disimpegnando, nel caso in cui si è chiamati a questo, gli incarichi di responsabilità con atteggiamento di fedeltà e spirito di servizio; • sostenendo economicamente la Associazione con criteri di solidarietà tra fratelli; ü curare la comunione e collaborazione con gli altri gruppi della FS

DIMENSIONE UMANA Riassumendo… • Obiettivo fondamentale: • LA MATURITA’ UMANA DIMENSIONE CRISTIANA • Obiettivo

DIMENSIONE UMANA Riassumendo… • Obiettivo fondamentale: • LA MATURITA’ UMANA DIMENSIONE CRISTIANA • Obiettivo fondamentale: • LA SANTITÀ DIMENSIONE SALESIANA • Obiettivo fondamentale: • CONSAPEVOLEZZA E REALIZZAZIONE DELLA PROPRIA VOCAZIONE SALESIANA IDENTITÀ DEL SC GLI OBIETTIVI FONDAMENTALI E L’OBIETTIVO GENERALE DELLA FORMAZIONE

ORIENTAMENTI E INDICAZIONI PER LA FORMAZIONE DEI SALESIANI COOPERATORI (2015) Sommario Prefazione IL CONTENUTO

ORIENTAMENTI E INDICAZIONI PER LA FORMAZIONE DEI SALESIANI COOPERATORI (2015) Sommario Prefazione IL CONTENUTO DI QUESTA PRESENTAZIONE Introduzione Cap. 1. Dimensioni e Pilastri della Formazione Cap. 2. Momenti, Mezzi e Risorse Umane Cap. 3. Fasi della Formazione 3. 1 Iniziale 3. 2 Permanente Cap. 4. Formazione al servizio di responsabilità nella animazione e nel governo della Associazione Cap. 5. Formazione dei Formatori Conclusione

LA PAROLA A DON BOSCO… “Voglio raccontarvi un po' di storia, la quale ci

LA PAROLA A DON BOSCO… “Voglio raccontarvi un po' di storia, la quale ci farà conoscere che cosa hanno già fatto qui in Torino i cooperatori salesiani, prima ancora che portassero questo nome, e quale sia il loro compito in questi tempi. Ascoltate. Crescendo i bisogni anche per le scuole serali e per le domenicali, alcuni preti erano poca cosa. Ed ecco che vari signori portarono anch'essi l'opera loro. Era proprio la Divina Provvidenza che li mandava e per loro mezzo il bene andò moltiplicandosi. Questi primi cooperatori salesiani, sia ecclesiastici, che secolari, non guardavano a disagi ed a fatiche, ma vedendo come proprio molti giovani discoli si riducessero nella via della virtù, sacrificavano se stessi per la salvezza degli altri. Molti io ne vidi lasciate da banda ogni comodità di loro case e venire non solo tutte le domeniche, ma ben anco tutti i giorni della quaresima e ad un'ora che li disagiava moltissimo, ma che era la più comoda per i ragazzi, per

LA FORMAZIONE DEI SALESIANI COOPERATORI GRAZIE

LA FORMAZIONE DEI SALESIANI COOPERATORI GRAZIE