La follia quel mistero oltre la ragione I

  • Slides: 54
Download presentation
“La follia: quel mistero oltre la ragione” I. C. “Maria Grazia Cutuli ”- S.

“La follia: quel mistero oltre la ragione” I. C. “Maria Grazia Cutuli ”- S. M. S. “Corrado Alvaro” Crotone Valentina Rizzo III E a. s. 2016 -2017

Arte: Van Gogh Spagnolo: Hamlet Musica: Niccolò Paganini Guernica Inglese Hitler Italiano La follia

Arte: Van Gogh Spagnolo: Hamlet Musica: Niccolò Paganini Guernica Inglese Hitler Italiano La follia Pirandello: ”Uno, nessuno e Centomila” Storia Tecnologia: energia Nucleare e armi nucleari Scienze Educazione fisica: Il doping Il sistema nervoso Geografia: Africa

Introduzione ”… Gli uomini mi hanno definito pazzo, ma non è ancora ben chiaro

Introduzione ”… Gli uomini mi hanno definito pazzo, ma non è ancora ben chiaro se la pazzia sia o non sia la più alta forma di intelligenza e se le manifestazioni più meravigliose e profonde dell’ingegno umano non nascano da una deformazione morbosa del pensiero, da aspetti mentali esaltati a spese dell’intelletto normale … E’ vero!Sono sempre stato nervoso, molto, spaventosamente nervoso; ma perché dite che sono pazzo? La malattia ha acuito i miei sensi, non li ha distrutti, non li ha soffocati. Molto affinato era in me il senso dell’udito, udivo tutte le cose del Cielo e della Terra e udivo anche molte cose dell’inferno …” (Edgar Allan Poe) I pazzi sono davvero tali o è il resto del mondo che li fa sentire folli? La prima difficoltà è già racchiusa nell’etimo del termine follia, dal latino follis: sacco vuoto, pallone gonfio d’aria. Per traslazione, il folle è colui che ha la testa vuota, piena d’aria. Io penso che, invece, tutti i più grandi geni nascondano un pizzico di follia.

Italiano “Luigi Pirandello” “Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai

Italiano “Luigi Pirandello” “Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti. ”

“Biografia” Luigi Pirandello è stato uno dei più importanti scrittori e drammaturghi italiani. Egli

“Biografia” Luigi Pirandello è stato uno dei più importanti scrittori e drammaturghi italiani. Egli nacque ad Agrigento da un’agiata famiglia borghese che commerciava e produceva zolfo. Dopo un'istruzione elementare impartitagli da maestri privati, studiò in un istituto tecnico e poi al ginnasio. Qui si appassionò subito alla letteratura. A soli undici anni scrisse la sua prima opera Barbaro, andata persa. Per un breve periodo aiutò il padre nel commercio di zolfo, facendo anche esperienza diretta con il mondo degli operai nelle miniere e sulle banchine del porto mercantile. Lo scrittore iniziò i suoi studi universitari a Palermo nel 1886, per recarsi in seguito a Roma, dove continuò i suoi studi di filologia romanza che poi dovette completare a Bonn su consiglio del suo maestro. A Bonn, capitale culturale di allora, si laureò nel 1891. Nel 1903, poco dopo le nozze, un allagamento in una miniera di zolfo, in cui Pirandello e la sua famiglia avevano investito il loro capitale, li ridusse sul lastrico. Questa notizia accrebbe il disagio mentale, già manifestatosi, della moglie di Pirandello, Maria Antonietta Portulano.

Nonostante la moglie andasse sempre più spesso soggetta a crisi isteriche, di cui Pirandello

Nonostante la moglie andasse sempre più spesso soggetta a crisi isteriche, di cui Pirandello stesso era il bersaglio, egli acconsentì che fosse ricoverata in un ospedale psichiatrico solo diversi anni dopo, nel 1919. La malattia della moglie portò lo scrittore ad approfondire lo studio dei meccanismi della mente e della reazione sociale dinnanzi alla menomazione intellettuale, portandolo ad avvicinarsi alle nuove teorie sulla psicoanalistiche di Sigmund Freud. Spinto dalle ristrettezze economiche e dallo scarso successo economico delle sue prime opere letterarie, Pirandello insegnò per qualche tempo come professore di stilistica all'Istituto superiore di Magistero. Il suo primo grande successo fu merito del romanzo ”Il fu Mattia Pascal”, pubblicato nel 1904 e subito tradotto in diverse lingue. In questo periodo collaborò con alcune riviste letterarie e anche con il Corriere della Sera. Pirandello aderì al fascismo ma fu criticato più volte dalla stampa del regime per non aver scritto opere conformi allo spirito e agli ideali fascisti, pessimiste e prive di amor di Patria. Nel 1926 pubblica ”Uno, nessuno e centomila”. Grande appassionato di cinematografia, mentre assisteva a Cinecittà alle riprese di un film tratto dal suo ”Il fu Mattia Pascal”, si ammalò di polmonite. Il suo corpo ormai segnato dal tempo e dagli avvenimenti della sua vita non sopportò oltre, e Pirandello morì lasciando incompiuto un nuovo lavoro teatrale, ”I giganti della montagna”. Nel 1934 ricevette il Premio Nobel per la Letteratura. Egli scrisse nel testamento le sue ultime volontà sul suo funerale. Fu avvolto in un lenzuolo bianco e portato sul carro dei poveri. Il suo corpo è stato bruciato, e le sue ceneri sparse per la sua tenuta.

“Uno, nessuno e centomila”e la folle ricerca dell’io Uno, nessuno e centomila è una

“Uno, nessuno e centomila”e la folle ricerca dell’io Uno, nessuno e centomila è una delle opere più famose di luigi Pirandello. Iniziata già nel 1909, esce solo nel 1926, prima sotto forma di rivista e poi di volume. Quest'opera riesce a sintetizzare il pensiero dell'autore nel modo più completo. L'autore stesso, in una lettera autobiografica, definisce quest'opera come il romanzo "più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita". Il protagonista, infatti, può essere considerato come uno dei personaggi più complessi del mondo pirandelliano, e sicuramente il più pieno di autoconsapevolezza di questo mondo. Dal punto di vista formale, stilistico, si può vedere la forte inclinazione al monologo del protagonista, che molto spesso si rivolge al lettore direttamente, ponendogli interrogativi e problemi in modo da coinvolgerlo direttamente nella vicenda, che è senza dubbio di portata universale. Il protagonista di questa vicenda, Vitangelo Moscarda, è una persona ordinaria, che ha ereditato da giovane la banca del padre e vive di rendita affidando a due fidi collaboratori la gestione dell'impresa. Un giorno, tuttavia, in seguito alla rivelazione da parte della moglie di un suo difetto fisico (il naso leggermente storto, di cui non si era mai accorto), inizia a scoprire che le persone intorno a lui hanno un'immagine della sua persona completamente diversa da quella che lui ha di sé. È la consapevolezza di essere vivo nelle persone intorno a lui in centomila forme differenti che accende il desiderio di distruggere queste forme a lui estranee. Inizia, quindi, ad agire con il fine di strappare queste

immagini sbagliate di sé che sono nelle persone, iniziando con la moglie e il

immagini sbagliate di sé che sono nelle persone, iniziando con la moglie e il suo Gengè (il nomignolo con cui lo chiamava e cui ella affidava l'immagine del marito). La sua prima consapevolezza, dunque, ha come oggetto ciò che non è, e nel tentativo di distruggere queste errate convinzioni, apre la strada per la scoperta di ciò che è. La difficoltà, però, sta nel conoscere sé stesso, la vera essenza di sé. Il dramma della pazzia è già presente nel primo capitolo dei libro; naturalmente al termine pazzia non sì dà il significato corrente di patologia grave della psiche ma quello pirandelliano più congruo di spazio vuoto, squarcio improvviso nella coscienza, istantaneo ed insperato coincidere di essere ed esistere. Pazzo è infatti chi, allo specchio, scopre di esistere in maniera diversa da quella in cui credeva. Il dramma a questo punto si complica: Vitangelo impara per sua esperienza come il giudizio altrui risulti influenzato dalla condizione familiare, dal nome di una persona. . Così era capitato a lui, figlio di un banchiere, considerato da conoscenti un usuraio. E' un'idea inaccettabile e per cancellarla fa di tutto: decide infatti di donare a un tale, Marco dì Dio la sua casa.

 Poi decide di sfrattarlo, e poco dopo, tra gli insulti della folla, decide

Poi decide di sfrattarlo, e poco dopo, tra gli insulti della folla, decide di donargli una casa più accogliente ed una cospicua somma dì denaro. Però la folla, invece di cambiare idea sul suo conto gli dà del pazzo. Venuto a conoscenza dell'inganno che stavano progettando i suoi due soci (Firbo e Quantorzo volevano infatti denunciarlo come malato di mente) decide quindi di recarsi da un vescovo di Richieri e finge di voler cedere la banca per motivi di coscienza: ne riceve invece il consiglio di rivolgersi a don Antonio Sclepis, direttore del collegio degli abati. Alla fine Moscarda si ritira nell'ospizio che lui stesso aveva fatto costruire. Tutto sommato non mostra rimpianti: ha raggiunto il suo obiettivo, ha saputo annullare la realtà che gli altri gli avevano dato e vivere una nuova vita. il prezzo della battaglia che ha combattuto contro gli altri è altissimo: la totale decostruzione della propria immagine viene pagata con una totale solitudine interiore con l'interdizione e l'emarginazione. Spogliato di tutto, dei beni, del nome, dello statuto anagrafico, di un ruolo sociale. Vitangelo resta solo, solo con la pazzia, che è il marchio con cui gli altri continuano a difendersi da chi li minaccia nelle loro certezze, nella loro ottusa ostinazione a credersi “veri”. L'opera finisce con la presentazione della "vera vita", finalmente libera dalle costrizioni, capace di rinascere ogni attimo. Al contrario di un altro personaggio della narrativa pirandelliana, Mattia. Pascal de ”Il fu Mattia Pascal”, Vitangelo Moscarda capisce che l'unico modo per liberarsi dalla prigione in cui la vita ci rinchiude, non basta cambiare nome, ma bisogna rifiutare completamente ogni nome, visto come la rappresentazione della forma di una cosa, la sua parte statica. Ma, proprio perché la vita non è statica, il nome rappresenta proprio la morte. Dunque l'unico modo per vivere in ogni istante è vivere attimo per attimo la vita, rinascendo ogni attimo in modo diverso.

Storia “Il comando alla follia: Adolf Hitler” “L’opera che iniziò Cristo la porterò a

Storia “Il comando alla follia: Adolf Hitler” “L’opera che iniziò Cristo la porterò a termine io”

“Adolf Hitler” Figlio di un padre autoritario e repressivo, Adolf Hitler nacque in una

“Adolf Hitler” Figlio di un padre autoritario e repressivo, Adolf Hitler nacque in una piccola cittadina austriaca nel 1889. La precoce morte della madre lasciò profonde ferite nel suo animo. Iscrittosi alla scuola Reale di Linz, fu un allievo problematico e dal rendimento non certo brillante. Di lì a qualche anno abbandonò l'istituto. Si trasferì a Vienna cercando di entrare all'Accademia di Belle Arti, spinto da certe velleitarie tendenze artistiche. L'Accademia però lo respinse per ben due anni consecutivi, generando in lui notevole frustrazione. Il suo quadro psicologico, così, tese a farsi preoccupante. Furono anni bui, segnati fra l'altro da episodi di vagabondaggio e di isolamento sociale. Si racconta che girasse, ironia della sorte, nei ghetti ebraici come un fantasma, vestito di un soprabito nero e sformato ed estremamente trascurato nell'aspetto. Negli anni di Vienna, cominciò a sviluppare il suo odioso e ossessivo antisemitismo. Per vivere, si rassegnò a fare l'impiegato, mentre nel tempo libero discuteva di politica con amici e conoscenti, con una veemenza tale da lasciare spesso esterrefatti gli interlocutori. Nel 1913 decise di partire per Monaco e nel 1914, dinanzi al Consiglio di revisione a Salisburgo, venne riformato per cattive condizioni di salute. Quando, il 1° agosto 1914, ci fu la dichiarazione di guerra, Hitler fu addirittura felice e non vedeva l'ora di partecipare all'"impresa". Scoppiata quindi la Prima Guerra Mondiale si distinse sul campo guadagnandosi numerosi riconoscimenti militari.

 Nel 1918 però la Germania venne sconfitta, generando in lui un notevole sconforto.

Nel 1918 però la Germania venne sconfitta, generando in lui un notevole sconforto. Successivamente, sempre a Monaco , iniziò la sua attività politica vera a propria costituendo l'anno seguente il Partito Nazionalsocialista dei lavoratori tedeschi (NSDAP). Gli esordi furono burrascosi, tanto che in seguito alle sue attività di agitatore venne arrestato. Durante la prigionia scrisse il "Mein Kampf" orrendo manifesto della sua ideologia, infarcita di nazionalismo, razzismo, convinzioni circa la superiorità di una presunta "razza ariana", odio contro ebrei, marxisti e liberali. Scarcerato dopo soli 9 mesi, tornò alla guida del NSDAP. Nel 1934, nella celebre quanto sanguinaria e terrificante "notte dei lunghi coltelli" fa eliminare con un massacro oltre un centinaio di camicie brune, divenute scomode e di difficile controllo. L'anno seguente ottenne il potere assoluto proclamandosi Fuhrer (capo supremo del Terzo Reich), e istituendo un apparato militare di controllo e repressione di burocratica ferocia. A capo di questo apparato vi erano le famigerate SS che, insieme alla Gestapo (polizia di Stato con pieni poteri), istituirono il sistema dei campi di concentramento per eliminare gli oppositori. Le persecuzioni cominciano a colpire con virulenza gli ebrei espulsi in massa dai loro incarichi lavorativi e, con le leggi antirazziali del 1935, privati della cittadinanza tedesca e in

seguito deportati nei campi di sterminio. Sul piano della politica estera il programma prevedeva

seguito deportati nei campi di sterminio. Sul piano della politica estera il programma prevedeva l'unione di tutte le popolazioni germaniche in un'unica grande nazione con il compito di colonizzare l'Europa e distruggere i sistemi comunisti. Alla luce di questo progetto imperialista, nonostante i patti internazionali, Hitler cominciò una corsa al riarmo, mentre in contemporanea strinse un Patto d'Acciaio prima con Mussolini e in seguito con il Giappone. Nel 1939 si annesse l'Austri, mentre Francia e Inghilterra, quasi stordite, rimasero a guardare. Senza più freni inibitori e in preda ad un delirio di onnipotenza, invase la Polonia, malgrado avesse stipulato un patto di non aggressione poco prima, poi la Cecoslovacchia. A quel punto, le potenze europee, dichiararono finalmente guerra alla Germania, ormai però preparatissima alla guerra. Scoppiò dunque la cosiddetta Seconda Guerra Mondiale. In un primo momento, fra l'altro, strinse paradossalmente alleanza con la Russia di Stalin, patria degli odiati bolscevichi. Nel 1940 invade la Francia , poi l'Africa del Nord. L'avanzata della Germania a questo punto sembrava inarrestabile. Solo l'Inghilterra, forte di un "alleato" naturale come la Manica, ancora resiste e anzi sconfigge un primo tentativo di invasione di Hitler. Nel 1941, in preda alle sue mire espansionistiche e nonostante i patti che aveva stipulato con l'URSS decise di invadere anche la Russia. Sul fronte europeo la Germania è impegnata anche nella difficile guerra

con l'Inghilterra, ma stranamente Hitler trascurò e relegò in secondo piano questo conflitto. Inizialmente

con l'Inghilterra, ma stranamente Hitler trascurò e relegò in secondo piano questo conflitto. Inizialmente poi, la campagna di Russia sembrò a lui favorevole e l'avanzata tedesca vittoriosa e inarrestabile. I contadini russi attuarono però una strategia difensiva di grande intelligenza, bruciando ogni cosa dietro di sé in attesa dell'arrivo del grande inverno russo, sapendo che era quest'ultimo il vero, importante alleato. Intanto, inaspettatamente gli USA entrarono in guerra in difesa dei Russi. La Germania si trovò dunque ad essere attaccata su due fronti, ad Est dai Sovietici e a Ovest dagli Alleati. Nel 1943 avvenne la disastrosa ritirata dalla Russia, poi la perdita dei territori africani; gli alleati sbarcarono poi in Normandia e liberarono la Francia (1944). Il Giappone venne bombardato con le armi atomiche e costretto in questo modo alla resa. Nel 1945 il cerchio di fuoco si chiuse intorno a Berlino. Nel 1945 Hitler, sconfitto ed isolato nel bunker della Cancelleria, si tolse la vita dopo aver sposato la sua amante, Eva Braun (suicida anch'essa insieme a lui), e redatto le sue ultime volontà. I loro cadaveri, frettolosamente bruciati dopo essere stati cosparsi di benzina, saranno rinvenuti dalle truppe sovietiche.

Spagnolo Guernica <<Avete fatto voi questo orrore, maestro? >> <<No, è opera vostra>>

Spagnolo Guernica <<Avete fatto voi questo orrore, maestro? >> <<No, è opera vostra>>

“Guernica” Pablo Picasso pintó en Paris, en plena Guerra Civil Español, el famoso cuadro

“Guernica” Pablo Picasso pintó en Paris, en plena Guerra Civil Español, el famoso cuadro Guernica: la obra representa el grito de dolor de la humanidad frente a los horrores de la guerra y la violencia. Todo la obra se caracteriza por un rasgo fundamental: la falta de color. El cuadro està pintado con la gama de negros, grises y blancos. Entre el fondo oscuro surgen, en una explosion de blanco, los hombres y los animales en un crito de dolor. En la obra las figuras y los objetos impresionan por su fuerza simbólica: por ejemplo, la boca abierta del hombre tendido en el suelo, su mirada aterrozizada. Unico signode esperanza junto a la pequeña paloma, una flor. El centro de la composición esta dominada por dos animales: el toro, sìmbolo de la brutalidad y la violencia y el caballo, en particular su boca apierta por el terror, simbolo del pueblo español perdeguido. Destecan también figuras humanas: una madre, que sostiene entre sus brazoz su hijo muerto. Dos caras de mujeres lanzan gritos en su intento desesperado de huir. Otros elementos importantes son la bombilla elèctrica en el centro que ilumina toda la escena y un candil que entra por la ventana. Estos elementos son signos de la vida domestica, de la tranquila cotidianidad, destrozadasd para siempre por la irrupción de la guerra que unifica en el dolor a hombres, animales y cosas. El Guernica se ha convertido en simbolo de todos los pueblos que, en todos los tiempos, sufrieron y sufren la violencia y la devastacion de una guerra.

Inglese “Hamlet” “It is neither good nor bad, but thinking makes it so. ”

Inglese “Hamlet” “It is neither good nor bad, but thinking makes it so. ”

“Hamlet of Shakespeare” The Tragedy of Hamlet, Prince of Denmark, often shortned to Hamlet,

“Hamlet of Shakespeare” The Tragedy of Hamlet, Prince of Denmark, often shortned to Hamlet, is written by William Shakespeare at an uncertain date between 1599 and 1602. Hamlet is son of the King of Denmark, that has been dead only two months, and of queen Gertrude, married with Claudius, the new king. A ghost resembling the late Kinf of Denmark, has apperead to the sentries at the castle of Elsinore, so Hamlet and his friend Horatio arrange to meet the ghost. He tells Hamlet he has murdered by Claudius who poured poison in his ear while he was sleeping and he ask to avange him. After Polonius, the king’s counselor, thinks Hamlet’s madness is caused by his love for his daughter Ophelia. To find out more hides himself behind a curtain during an argument between Hamlet and his mother but is discovered and killed by Hamlet that wait also the right time for kill Claudius. Ophelia drowns herself for the death of the father and the reject of Hamlet, so her brother Laertes wants revenge in a duel with Hamlet. The final result of duel is the death of Laertes, Hamlet, Gertrude and Claudius.

Geografia “L’Africa”

Geografia “L’Africa”

“Le folli guerre in Africa: perché si uccide nel Continente Nero” Una carestia -

“Le folli guerre in Africa: perché si uccide nel Continente Nero” Una carestia - che non ha precedenti dalla fine della seconda guerra mondiale - causata da siccità, guerre e persecuzioni, che generano a loro volta epidemie, esodi di massa, morte. Esempi dell'impatto, che l'uomo può avere su stesso e i propri simili. Crisi che quindi non sono inevitabili, e che dipendono prima di tutto dall'azione umana. Guerre infinite per lo sfruttamento delle risorse minerarie, come il coltan (materiale utilizzato nell'industria elettronica), l'oro e i diamanti, nel Sudan e nel Congo. Altri paesi interessati dagli scontri interni da parte dei ribelli sono: l'Egitto (instabilità successiva alla rivolta del 2011); la Tunisia, da dove è partita la primavera araba nel dicembre 2010; la Repubblica Centrafricana, uno dei paesi più poveri della Terra, dove è ancora in atto, nonostante l'accordo di pace, una guerra civile tra i miliziani animisti anti-balaka e i musulmani Seleka; il Kenya, dove al momento a creare apprensione è il gruppo jiadista Al-Shabaab. Sicuramente uno dei paesi più colpiti dal conflitto civile è la Somalia. Governata

da Siad Barre per 30 anni, grazie anche all'aiuto economico di USA e ex

da Siad Barre per 30 anni, grazie anche all'aiuto economico di USA e ex URSS e di una politica interna intollerante, fu spodestato nel 1991. Da più parti accusato di essere il colpevole per la suddivisione del paese in clan, sub-clan e sub-clan. Dopo la sua deposizione Mogadiscio diventa terreno di scontro tra Ali Mahidi e il generale Aidid e il paese cade in una sanguinosa guerra civile che fino ad oggi è costata la vita a più di mezzo milioni di essere umani. Un altro Paese sempre in guerra è la Libia del post-Gheddafi. Dopo la sua morte, il Paese è in un caos totale. Alcune zone sono guidate da due Governi, altre fuori da ogni controllo statale e una parte controllata dall’ISIS. Ma la vera ragione del conflitto è l’egemonia totale sul petrolio, non solo da parte dell’ISIS, ma anche da parte dell’Occidente. Possiamo dividere questa macroregione in tre fasce parallele: - La zona settentrionale, occupata dal Sahara, il più grande deserto del mondo, che si mantiene mediamente tra i 300 e gli 800 metri di altitudine. Al centro del Sahara si trovano due massicci isolati, l’Hoggar (2918 m) e il Tibesti (3415 m). A nord ovest, lungo la costa mediterranea, si trova l’Atlante, l’unica catena montuosa africana.

africana. - La zona mediana comprende il Golfo di Guinea, il Bacino del Congo

africana. - La zona mediana comprende il Golfo di Guinea, il Bacino del Congo e gli Altipiani Orientali. Nella regione del Golfo di Guinea, i rilievi principali sono il Fouta Djalon (1538 m), i Monti Loma (1957 m) e i monti del Camerun, alti in media 2000 metri (il Monte Camerun, però, supera i 4000 m d’altezza). Il Bacino del Congo è la vasta conca del fiume omonimo e dei suoi affluenti, circondato da bassi rilievi. Gli Altipiani Orientali hanno un’altezza superiore ai 1000 metri. Vicino all’Equatore si trovano il Kilimangiaro (5895 m), il Monte. Kenya (5200 m) e il Ruwenzori (5119 m), i massicci più alti dell’Africa. Vicino all’Equatore si trovano il Kilimangiaro (5895 m), e il Ruwenzori (5119 m), i massicci più alti dell’Africa. - La zona meridionale è occupata da altipiani alti in media tra gli 800 e i 1400 metri. Al centro c’è la depressione desertica del Kalahari, sul margine orientale l’ampia Pianura del Mozambico e a sud i Monti dei Draghi, che si elevano fino a 3500 metri d’altezza.

L'idrografia Il Nilo è il fiume più lungo dell'Africa e anche del mondo. Nell'Africa

L'idrografia Il Nilo è il fiume più lungo dell'Africa e anche del mondo. Nell'Africa meridionale scorrono lo Zambesi, il Limpopo, l'Orange. Il Congo, il Niger e il Senegal. I laghi africani sono Tanganica, Malawi, Edoardo, Alberto, Turkana. Il lago Vittoria è il più vasto, 68. 000 kmq. Climi e gli ambienti Tre quarti del continente sono compresi fra i tropici: le temperature sono quindi elevate e solo la zona dell'Atlante, gli alto piani orientali e la punta meridionale hanno un clima mite. Nel bacino del Congo si trova la foresta pluviale. A nord, a sud l'ambiente è dominato da savane e steppe. Oltre gli altopiani orientali si estendono i deserti, a nord quello del Sahara, a sud quello del Kalahari e quello del Namib. Nelle zone costiere settentrionali e dell'Africa meridionale il clima è temperato caldo, con una vegetazione di tipo mediterraneo. La popolazione Gli africani sono quasi 900 milioni con una densità media di soli 30 ab/kmq. La distribuzione della popolazione è disomogenea. Questo si spiega con l'ostilità di molti ambienti e con la diffusione di malattie. C'è un elevata mortalità infantile, superiore al 90%, e una speranza di vita di 49 anni.

Tecnica “La folle ricerca di energia”

Tecnica “La folle ricerca di energia”

“Cos’è l’energia nucleare? ” La follia del nucleare venne dimostrata già dalla fine della

“Cos’è l’energia nucleare? ” La follia del nucleare venne dimostrata già dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, attraverso la prima bomba atomica, sganciata sulla città di Hiroshima il 6 agosto 1945 e la seconda il 9 agosto 1945 su Nagasaki. Queste provocarono 130. 000 morti sul colpo, ma anche altri negli anni successivi a causa delle radiazioni. La bomba atomica, appunto, è una delle armi nucleari che è possibile ottenere attraverso la fissione e la fusione nucleare. Queste due reazione che producono energia nucleare, sono dovute agli atomi. All’interno di questi vi si trova il nucleo, formato da particelle chiamate neutroni e protoni, circondato da elettroni che gli ruotano attorno. Nel 1905 A. Einstein enunciò la sua teoria dell’equivalenza tra materia ed energia, espressa nella formula: E=mc. Questa permette di calcolare quanta energia si ottiene da una certa quantità di materia; la costante corrisponde alla velocità della luce elevata al quadrato. Poichè la costante è grandissima, basta far <<sparire>> una piccola quantità di materia per ottenere una grande quantità di energia.

La fissione Nella fissione il nucleo di uranio, scontrandosi con un neutrone , si

La fissione Nella fissione il nucleo di uranio, scontrandosi con un neutrone , si spezza in due frammenti e in due o tre neutroni, liberando energia sotto forma di calore. I neutroni emessi urtano con altri nuclei di uranio e provocano ulteriori fissioni in numero sempre crescente (si tratta di una cosiddetta reazione a catena). Se questa reazione non viene controllata , la fissione diventa esplosiva e si ha la bomba atomica. Se la fissione viene controllata, può essere usata per produrre energia e si ha il reattore nucleare. Il reattore nucleare è il cuore di una centrale nucleare e la reazione avviene nella sua parte centrale, detta nocciolo. Attorno al nocciolo corrono tubi contenenti acqua che vine riscaldata dal calore emesso nella reazione e trasformata in vapore. Da questo punto in poi la centrale nucleare funziona come una qualsiasi centrale termoelettrica a olio combustibile o a gas. Il vapore fa ruotare delle turbine collegate a reattori che producono energia elettrica. La differenza è solo nelle strutture. Infatti, poichè i neutroni, l’uranio e i prodotti della fissione sono radioattivi e quindi estremamente pericolosi, tutto l’insieme è racchiuso in contenitori di acciaio e piombo , a loro volta contenuti in robusti edifici in cemento armato.

La fusione nucleare è la reazione che si ha quando due nuclei di idrogeno

La fusione nucleare è la reazione che si ha quando due nuclei di idrogeno si scontrano, fondendosi assieme in un nucleo più grande e liberando energia sotto forma di calore. Anche in questo caso il processo non controllato porta alla bomba all’idrogeno, mentre il processo controllato porta al reattore a fusione. La temperatura necessaria al processo di fusione è elevatissima, dall’ordine di milioni di gradi, e dunque assai difficile da raggiungere in laboratorio. Per le difficoltà esistenti nel controllare il processo di fusione, sono state costruite bombe ma non ancora reattori. Quindi la fusione non è attualmente una fonte di energia utilizzabile, ma solo un progetto.

Centrale nucleare Una centrale nucleare a fissione nucleare è costituita da un nocciolo dove

Centrale nucleare Una centrale nucleare a fissione nucleare è costituita da un nocciolo dove avviene la reazione nucleare che utilizza come combustibile plutonio e uranio che genera calore. Il calore viene trasferito attraverso un refrigerante all'acqua ottenendo vapore saturo che azione turbine a vapore che a loro volta azionano alternatori che producono energia elettrica. Il materiale combustibile della centrale nucleare è costituito da scorie nucleari radioattive le quali possiedono un periodo di decadimento lungo e quindi vanno stoccate in appositi posti. Reattore nucleare Ha la forma di una ciambella, al cui interno deve essere trattenuto il <<plasma>>formato dai nuclei di deuterio e trizio. Il plasma deve essere riscaldato per mezzo di una corrente intensa fino alle temperature di decine di gradi necessari per iniziare una reazione. Nessun materiale resiste a temperature così alte, per cui si utilizza un campo magnetico di grande intensità per confinare il plasma.

“Dopo l’incidente di Chernobyl” L' esplosione di Chernobyl è stata causata da un esperimento

“Dopo l’incidente di Chernobyl” L' esplosione di Chernobyl è stata causata da un esperimento molto azzardato fatto dagli ingegneri che ci lavoravano. per provare ad aumentare la produzione di energia si è provato ad abbassare ulteriormente le sbarre all' interno del reattore. Questa operazione ho prodotto una maggiore energia ma anche più calore e quindi si è alzata notevolmente alla temperatura fino a far fondere tutto il sistema di ingranaggi che facevano spostare la barre. Quindi non si potevano più alzare e la reazione è continuata fino a condizioni di temperatura molto pericolose che ha portato conseguentemente all' esplosione, perchè la reazione risultava incontrollabile. Dopo l’incidente, il nucleare ha subito una battuta d’arresto e poche compagnie hanno ordinato nuove centrali. L’Italia dopo il referendum del 1987 ha disattivato le quattro centrali presenti sul suo territorio. I costi del nucleare L’energia nucleare, oltre ai costi per la costruzione della centrale ha costi altissimi per il combustibile(estrazione e arricchimento), per lo smantellamento e per lo stoccaggio definitivo delle scorie.

Scienze Il sistema nervoso

Scienze Il sistema nervoso

“Cosa si intende per sistema nervoso? ” Per sistema nervoso umano si intende l'unità

“Cosa si intende per sistema nervoso? ” Per sistema nervoso umano si intende l'unità morfo-funzionale caratterizzata dal tessuto altamente specializzato nell'elaborazione di segnali bioelettrici. Il sistema nervoso è la centrale di controllo e di comando dell'intero organismo perché, coordinando tutti gli altri sistemi, mantiene l'omeostasi permettendo la vita. Inoltre, si occupa di funzioni psichiche complesse, come la memoria, l’apprendimento e le emozioni. I segnali esterni sono catturati da cellule specializzate, i recettori, che in molti casi si trovano raggruppate in veri e propri organi di senso. Ogni recettore è specializzato a captare un segnale particolare, luminoso, meccanico, chimico o termico. Se viene stimolato invia dei segnali al sistema nervoso che decide di volta in volta se e come rispondere. Tutto questo è reso possibile dall’attività coordinata di circa 100 miliardi di cellule nervose, che comunicano con una rete di circa 100000 miliardi di fibre di collegamento.

“Cosa si intende per sistema nervoso? ” Il sistema nervoso comprende il sistema nervoso

“Cosa si intende per sistema nervoso? ” Il sistema nervoso comprende il sistema nervoso centrale e il sistema periferico. Il primo, formato dall'encefalo e dal midollo spinale, interpreta i segnali che provengono sia dall'esterno sia dall'interno del corpo, ed elabora risposte. Dal sistema nervoso centrale si sviluppa una rete di nervi che raggiunge ogni parte del corpo (sistema nervoso periferico).

I Neuroni Il sistema nervoso è formato da miliardi di neuroni collegati insieme che

I Neuroni Il sistema nervoso è formato da miliardi di neuroni collegati insieme che trasportano messaggi in forma di impulsi elettrici che corrono a diverse velocità, da un minimo di 1 km l’ora ad un massimo di 450 come nel caso degli impulsi motori.

I NEURONI Il sistema nervoso è formato da speciali cellule che si chiamano neuroni.

I NEURONI Il sistema nervoso è formato da speciali cellule che si chiamano neuroni. Sono le cellule più importanti del sistema nervoso, quelle in grado di ricevere e di inviare segnali. Ogni neurone possiede un lungo braccio chiamato assone e delle corte ramificazioni chiamate dendriti. Compito dei neuroni è trasmettere impulsi nervosi. Lungo gli assoni e i dendriti dei neuroni scorrono impulsi nervosi di natura elettrica e, proprio come i fili di rame dell'impianto elettrico, i neuroni sono rivestiti da una guaina isolante formata da una speciale proteina che si chiama mielina.

I NEURONI • I neuroni sensitivi trasportano gli impulsi dagli organi di senso, che

I NEURONI • I neuroni sensitivi trasportano gli impulsi dagli organi di senso, che registrano i cambiamenti relativi all’ambiente interno ed esterno, al sistema nervoso centrale. • I neuroni motori portano i segnali dal sistema nervoso centrale verso i muscoli che, in risposta, si contraggono. • I neuroni associativi, i più numerosi, si trovano soltanto nel sistema nervoso centrale, dove collegano i neuroni sensitivi e motori formando un complesso centro di elaborazione delle informazioni. Il sistema nervoso periferico, a sua volta, può essere distinto in sistema nervoso somatico e autonomo o vegetativo, responsabili rispettivamente delle risposte volontarie e involontarie dell’organismo.

I NEURONI Al passaggio dell'impulso si crea un' "onda di potenziale" che costringe gli

I NEURONI Al passaggio dell'impulso si crea un' "onda di potenziale" che costringe gli ioni di sodio Na+ e potassio K+ a migrare dentro e fuori alla membrana della cellula. I neuroni comunicano tra loro grazie a delle strutture che si chiamano sinapsi. I lunghi assoni di ogni neurone si collegano ai dentriti di altri neuroni. Ogni neurone può formare fino a migliaia di contatti. Considerando che il nostro cervello è formato da decine di miliardi di neuroni, è possibile farsi un'idea del numero astronomico di possibili interconnessioni.

LA SINAPSI Se si osserva una sinapsi si vede che i due neuroni non

LA SINAPSI Se si osserva una sinapsi si vede che i due neuroni non si toccano, ma sono separati da un piccolissimo spazio. L'impulso elettrico in arrivo da un neurone non può passare direttamente all'altro. c'è bisogno di qualcosa che riesca ad attraversare lo spazio fisico tra i due neuroni. Questo qualcosa è rappresentato dai neurotrasmettitori, sostanze chimiche vengono prodotte dal neurone e "spruzzate" nello spazio della sinapsi.

ANATOMIA DEL SISTEMA NERVOSO Dal punto di vista anatomico, il sistema nervoso si divide

ANATOMIA DEL SISTEMA NERVOSO Dal punto di vista anatomico, il sistema nervoso si divide in: • SISTEMA NERVOSO CENTRALE, che comprende • il cervello, o encefalo, e • il midollo spinale, • SISTEMA NERVOSO PERIFERICO, è formato da migliaia di fibre nervose.

IL SISTEMA NERVOSO CENTRALE E' la parte del sistema nervoso che riceve informazioni dagli

IL SISTEMA NERVOSO CENTRALE E' la parte del sistema nervoso che riceve informazioni dagli organi di senso e da tutti gli apparati del corpo, elabora le informazioni e "prende le decisioni" impartendo ordini a tutto l'organismo, è sede inoltre del pensiero, della memoria e delle emozioni.

IL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO, è formato da migliaia di fibre nervose che, diramandosi dal

IL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO, è formato da migliaia di fibre nervose che, diramandosi dal midollo spinale, raggiungono tutte le parti del corpo. Il sistema nervoso periferico raccoglie informazioni sia all'esterno del corpo, attraverso gli organi di senso, sia all'interno del corpo, inoltre, trasmette gli ordini impartiti dal cervello verso i muscoli e gli organi del corpo. Esso è perciò formato principalmente sia da neuroni sensoriali, sia da neuroni motori. Ad esempio, quando la vescica è piena la parte più primitiva del cervello viene avvertita dai neuroni sensoriali e l’encefalo risponde facendoci provare un urgente stimolo. A differenza di quello che succede negli animali, di solito però a questo punto interviene la corteccia (la parte razionale) e, a seconda della situazione usa i neuroni motori per ordinare un qualcosa.

IL SISTEMA NERVOSO SOMATICO è la parte del sistema nervoso periferico (SNP) che garantisce

IL SISTEMA NERVOSO SOMATICO è la parte del sistema nervoso periferico (SNP) che garantisce il controllo volontario sull'apparato scheletrico - muscolare. La usiamo, per esempio, quando decidiamo di alzare la mano in classe per rispondere alla domanda del professore. Si tratta di una azione conscia e volontaria.

IL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO Il sistema nervoso autonomo comprende due sistemi indipendenti, SIMPATICO E

IL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO Il sistema nervoso autonomo comprende due sistemi indipendenti, SIMPATICO E PARASIMPATICO. I due sistemi lavorano solitamente in contrapposizione. Se ad esempio il simpatico dilata la pupilla, i parasimpatico la restringe e così via. La loro azione simultanea regola tutti quei processi che non richiedono un controllo volontario. Il sistema nervoso autonomo entra in azione anche in situazioni di allarme e pericolo. Il sistema simpatico prepara alla lotta o alla fuga, rilascia un ormone, l'adrenalina o epinefrina, che ha lo stesso effetto di un "doping" naturale, aumenta battito del cuore e pressione del sangue, blocca i processi digestivi convogliando verso i muscoli tutta la circolazione del sangue.

“Il doping: la folle voglia di vincere”

“Il doping: la folle voglia di vincere”

“In cosa consiste e quali sono le sostanze assunte? ” Il doping, in lingua

“In cosa consiste e quali sono le sostanze assunte? ” Il doping, in lingua italiana doppaggio, consiste nell’uso di sostanze o artefizzi che tendono a migliorare le condizioni fisiche di un atleta. Il doping non è un fenomeno recente, fin dall'antichità si è fatto ricorso a sostanze e pratiche per cercare di migliorare una prestazione sportiva; già nelle Olimpiadi del 668 AC viene riportato l'uso di sostanze eccitanti(quali funghi allucinogeni). Se nelle civiltà antiche si faceva ricorso a funghi, piante e bevande stimolanti, con lo sviluppo della farmacologia e dell'industria farmaceutica si assiste nel XIX secolo ad una diffusione di sostanze quali alcool, stricnina, caffeina, ecc. I regolamenti sportivi vietano il doping, regolamentando strettamente le tipologie e le dosi dei farmaci consentiti, e prescrivono l'obbligo per gli atleti di sottoporsi ai controlli antidoping, che si effettuano mediante l'analisi delle urine e in taluni casi anche del sangue. Gli atleti che risultano positivi alle analisi vengono squalificati per un periodo più o meno lungo; nei casi di recidiva si può arrivare alla squalifica a vita. E' noto come il rendimento sportivo possa essere implementato dall'utilizzo di alcuni farmaci, ad esempio gli ormoni steroidei e i composti stimolanti il sistema nervoso centrale(amfetamine, cocaina, efedrina). Gli ormoni steroidei provocano infatti una ipertrofia muscolare che aumentano la forza e la capacità di recupero dallo sforzo, mentre le anfetamine e gli altri stimolanti migliorano la concentrazione.

L'assunzione di ormoni steroidei risulta nella perdita delle proprietà meccaniche ed elastiche del connettivo

L'assunzione di ormoni steroidei risulta nella perdita delle proprietà meccaniche ed elastiche del connettivo (tendini) con facilità di rottura, nell' aumento della facilità alla formazione di trombi, dunque del rischio di infarto, di complicazioni cardiovascolari Le anfetamine, invece, possono provocare ipertensione, aritmie cardiache, crisi convulsive, vomito, dolore addominale, emorra gie cerebrali, psicosi, dipendenza e morte; mascherando la fatica fisica possono indurre a sforzi eccessivi conseguenti danni ai tendini, muscoli ed articolazioni. La cocaina agisce inibendo il reuptake della dopamina a livello delle sinapsi; come effetti collaterali può causare aritmie cardiache, infarto del miocardio, ipertensione o ipotensione, ansia, depressione, attacchi di panico, aggressività, irritabilità, psicosi tossiche, tremori, convulsioni, alterazione dei riflessi, mancata coordinazione motoria, paralisi muscolare, respirazione irregolare, dipendenza e morte.

“Il genio folle della pittura”

“Il genio folle della pittura”

“Van Gogh” Quando si parla di Van Gogh, si parla anche della dicotomia genio-follia;

“Van Gogh” Quando si parla di Van Gogh, si parla anche della dicotomia genio-follia; indicando in quest’ultima il motore della pittura originale , unica dell’artista. Sono mille le ipotesi di malattia, tutte basate su ipotesi fatte a posteriori: chi prende spunto dalla biografia, parla di una malattia venerea, o di depressione, schizofrenia, etc. Chi prende spunto dalla sua arte, vede nei suoi quadri caratteristiche comuni a pazienti affetti da malattie degenerative del cervello. Con i mezzi atuali, ogni supposizione è possibile, perciò nessuna è unica e veritiera. Nonostante ciò, l’arte di Van Gogh è illuminante, e la sua figura, magra e solitaria, si staglia in realtà in gigantesca nella storia dell’arte e nei sentimenti umani. Tanto geniale quanto incopreso, dipinse una grande quantità di quadri, divenuti famosi solo dopo la sua morte suicida. Biografia Van Gogh nacque in un villaggio olandese dal padre pastore protestante e da Anna Cornelia, primo di sei fratelli, dopo la morte del primogenito della famigia, che portava il suo stesso nome; Van Gogh ricorderà per sempre la tomba dietro casa sua. La sua fu un’infanzia turbata, soprattutto a causa dei genitori troppo apprensivi e la sua vita fu un cammino di insuccessi esistenziali. In seguito frequentò una scuola del paese, studiò il francese, l’inglese ed il tedesco e apprese l’arte del disegno, lavorò in una bottega d’arte e iniziò a scrivere delle lettere al fratello Theo(fondamentali per ricostruire la sua vicenda umana).

In seguito si licenziò, si avvicinò alla religione e lavorò come predicatore laico nelle

In seguito si licenziò, si avvicinò alla religione e lavorò come predicatore laico nelle miniere di carbone. Durante questo periodo si ritrovò in estrema povertà, ma nonostante ciò cercò di aiutare i poveri minatori, col il risultato di un fastidio da parte dei suoi superiori, che lo licenziarono. Van Gogh proseguì la sua vocazione e continuò a leggere e a disegnare; in questo periodo ebbero inizio i suoi primi scoppi di collera, sia aggressiva che autodistruttiva, destinata a peggiorare nel corso degli anni. In seguito si innamorò della cugina di un suo amico pittore e le chiese di sposarlo, ma respinto da lei, per dimostrarle il suo amore si bruciò la mano sinistra con la fiamma di una lampada, senza, però alcun riscontro positivo da parte di lei. Dopo questo rifiuto Van Gogh conobbe una prostituta e lavandaia alcolizzata e andò a vivere con lei e suo figlio. Questa convivenza durò un anno, ma si interruppe a causa delle intemperanze emotive di lui e del rifiuto da parte dei genitori di farlo sposare con lei. In seguito la sua attività come artista si fece intensissima, dipinse infatti duecento quadri e dopo la morte del padre si trasferì ad Arles. Proprio qui avvenne uno degli episodi più drammatici della sua vita. La notte del 23 dicembre, dopo un’aggressione ai danni di Gauguin, un suo amico pittore, si punì tagliandosi la parte inferiore dell’orecchio destro, la incartò e la portò ad una prostituta a cui si era affezionato. In seguito a quest’episodio di autolesionismo, venne ricoverato in un istituto per malati mentali con la diagnosi di schizofrenia. Da quel momento Van Gogh soffrirà sempre più spesso di deliri e allucinazoni. Il 27 luglio 1890 si presentò alla coppia proprietaria della locanda in cui viveva, confessando loro di essersi sparato un colpo di rivotella in un campo accanto ad un cimitero mentre dipingeva il suo ultimo dipinto. Morì il 29 luglio e venne sepolto il giorno dopo in quello stesso cimitero.

“Campo di grano con corvi” E’ un dipinto olio su tela, realizzato da Vincent

“Campo di grano con corvi” E’ un dipinto olio su tela, realizzato da Vincent Van Gogh e conservato al Van Gogh Museum di Amstrdam. Il Campo di grano con corvi è una delle sue ultime opere, del luglio 1890, realizzata poco tempo prima del suicidio e giudicata dalla critica come “testamento spirituale”. Spesso si sostiene che il campo di grano abbia toni cupi, accentuati dal funereo volteggiare dello stomo di corvi neri e delle pennellate rabbiose e scomposte. L’atmosfera in sè, infatti, è cupa. L’artista infatti non vede futuro per la sua esistenza immediata, anche se la sua anima continua ad ardere di un fuoco divoratore. Il campo di grano, è, infatti, così mosso che

sembra una foresta in fiamme, in cui strade vuote, che portano verso l’ignoto, cercano

sembra una foresta in fiamme, in cui strade vuote, che portano verso l’ignoto, cercano di farsi largo e su cui volteggiano tristi presagi: i corvi neri appunto, che sembrano arrivare come avvoltoi. La tela è un grido di dolore, accentuato dal ritmo a strappi, vorticoso, delle pennellate. La strada è senza via d’uscita perché i campi, che esprimono i valori rurali del passato, la fertilità, e quindi la vita, nulla possono contro i nuovi valori borghesi, rappresentati da un cielo che sembra un oceano in tempesta, in cui il chiaro si mescola allo scuro confondendo ogni cosa. In mezzo a questo cielo tenebroso macchie bianche indistinte, sembrano voler indicare nuvole o astri, ma, in realtà rafigurano la solitudine dell’artista, ripiegato su se stesso. Nell’ansia di cercare qualcosa che colleghi il campo di grano al cielo, l’artista non trova altro che se stesso, svuotato, e i corvi sembrano essere la conseguenza della devastazione: stanno per arrivare come una minaccia incombente. La strada infatti è una mediazione, un’ansia, un desiderio oscuro, che in questo tentativo, vano, di trasformare la realtà, si rende conto di non avere forze sufficienti. Gli orli verdi dei due viottoli forse indicano l’onestà di fondo di una ricerca personale. Il campo di grano è insomma l’elogia di uno sconfitto. La strada, a ben guardare, non è una, ma una sorta di triplice diramazione da una crocevia invisibile, il quale simboleggia i vari percorsi esistenziali e professionali dell’artista. Il quadro in sé rappresenta uno scontro tra il furore del giallo(la passione interiore)e l’oppressione del blu-nero(le ambiguità del vivere sociale)che impallidisce la luce che dovrebbe provenire dal cielo(l’esigenza del vero). Qui siamo in presenza a una sorta di icona della disperazione. La strada è dunque il limte, non soltanto del quadro, ma dell’esistenza stessa di Van Gogh, lacerata da percorsi travagliati, che l’hanno portato alla sgregolatezza, e infine alla follia e alla morte prematura.

Musica Niccolò Paganini Il violinista del diavolo

Musica Niccolò Paganini Il violinista del diavolo

“Niccolò Paganini” Niccolò Paganini (1782 – 1840) è senza ombra di dubbio il più

“Niccolò Paganini” Niccolò Paganini (1782 – 1840) è senza ombra di dubbio il più grande violinista della storia, ma non solo. Talentuoso, istrionico, amante degli eccessi, sempre lontano dalle convenzioni. Niccolò Paganini non è stato soltanto uno dei più grandi violinisti mai esistiti, compositore, tra l’altro, dei celebri Capricci per solo violino. È stato anche un personaggio che per i suoi caratteri di genio e sregolatezza perfino ai giorni nostri risulterebbe stravagante, figurarsi cosa pensavano di lui i suoi contemporanei nel lontano Ottocento. Aveva i capelli lunghi e scarmigliati, gli mancavano dei denti, l’imponente naso aquilino spiccava sul viso pallido e ossuto. Magrissimo e cupo, esaltava questi caratteri vestendosi sempre di nero e portando occhiali dalle lenti blu, perché sapeva che parte della sua fama era dovuta all’aura di mistero che lo circondava. In tempi relativamente recenti si è scoperto che le sue straordinarie capacità artistiche vennero probabilmente “esaltate” da una rara malattia, la sindrome di Marfan, che altera il tessuto connettivo e compromette vari apparati dell’organismo, tra cui lo scheletro. Numerosi illustri personaggi ne soffrirono: il presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln, il francese Charles De Gaulle, pare addirittura il faraone Akhenaton. Le descrizioni di Paganini riferiscono di braccia lunghissime, mani con lunghe dita affusolate e piedi sproporzionati che muoveva al ritmo della musica, contorcendo l’esile corpo in pose impossibili. Seppe fare di necessità virtù, utilizzò a suo beneficio le caratteristiche anatomiche dovute alla patologia di cui era affetto, allora sconosciuta, e raggiunse livelli di virtuosismo incomparabili con un estenuante allenamento quotidiano, per rendere le dita flessibili ed elastiche.

Fin dall’infanzia, infatti, la sua esistenza fu segnata da una salute fragilissima e da

Fin dall’infanzia, infatti, la sua esistenza fu segnata da una salute fragilissima e da vicissitudini mediche e terapie spesso più dannose del male. Niccolò incarnava il ragazzo prodigio, ma era anche l’artista nuovo che stupiva per gli atteggiamenti e la presenza scenica. Cominciava i concerti con movimenti legnosi da marionetta, improvvisava, suonava con due dita, mentre con altre pizzicava un accompagnamento e proseguiva imperterrito anche quando alcune corde dello strumento si spezzavano. Se le critiche erano negative, quadruplicava il prezzo del biglietto e la gente comunque accorreva. La bravura era tale che presto si diffusero dicerie su un presunto patto con il diavolo per favorire il successo. Alcuni giuravano di avere visto il demonio muovere l’archetto del violino, mentre Paganini era sul palco e quando durante un concerto a Vienna uno spettatore non vedente chiese in quanti stessero suonando, alla risposta «è uno solo» , esclamò «allora è il diavolo!» . Pettegolezzi tipici del clima culturale di epoca romantica che tuttavia il diretto interessato non smentì. A partire poi dal 1834, cominciarono sintomi più eclatanti e debilitanti e sopraggiunse una patologia polmonare

 segnata da forti accessi di tosse. Come se non bastasse, Paganini era ipocondriaco

segnata da forti accessi di tosse. Come se non bastasse, Paganini era ipocondriaco e sommava problemi immaginari a quelli reali. Beveva purghe in dosi massicce e si faceva applicare le sanguisughe; quel che è peggio, assumeva mercurio per “curare” la sifilide, una terapia che oggi sappiamo essere velenosa. Morì a Nizza il 27 maggio 1840, a 58 anni. Da sempre inviso alla Chiesa per le intemperanze e gli scandali, malgrado non fosse ateo, gli vennero negati i funerali e la sepoltura in terra consacrata. Il corpo finì così nel Lazzaretto di Villefranche-sur-Mer, venne poi imbalsamato ed esibito a pagamento in un macabro tour. Fra le sue composizioni più famose vi sono “Il trillo del Diavolo” e “Streghe” ed un’altra leggenda macabra si annida fra le corde del suo violino, il suo Stradivari. Si dice infatti che queste fossero state fatte con le interiora di una delle amanti del musicista, che in preda alla follia si sia fatta uccidere in nome della musica, così che la sua anima sarebbe stata un tramite fra i 2 mondi.