LA DIMENSIONE SOCIALE NELLA RIGENERAZIONE URBANA La sfida
LA DIMENSIONE SOCIALE NELLA RIGENERAZIONE URBANA “La sfida della micro-rigenerazione nella nuova pianificazione urbana” Bologna 15 novembre 2019
TRANSIZIONE ED EMERGENZA ABITATIVA VILLAGGIO GANDUSIO (COMUNICAZIONE) PROGETTI IN ESSERE INTERVENTI IN IMMOBILI ACER (BOLOGNA, FERRARA, CASALECCHIO) GESTORE SOCIALE PER FONDI IMMOBILIARI (SETTE PORTE) HOUSING SPRAR PROGETTO INNOVACOOP (CONDOMINI) FORMAZIONE FON. COOP LEGGE 42 «LA RIGENERAZIONE URBANA COME PROCESSO DI INNOVAZIONE SOCIALE» FANTONI TRANSIZIONE DUMBO
PRINCIPIO CARDINE Il bisogno abitativo risponde al bisogno primario, di avere un tetto sulla testa, ma deve soddisfare anche il bisogno altrettanto importante di relazioni. L’housing sociale, il lavoro e la progettualità sull’abitare non sono soltanto una pratica di innovazione urbana e un’opportunità per soddisfare il bisogno abitativo, ma anche un’occasione per ricostruire il tessuto sociale.
OBBIETTIVI E INTERVENTI DIFFERENZIATI Partendo dal coordinamento che definisce le linee di intervento e sviluppa traiettorie di innovazione l’equipe è composta da: - Educatori e pedagogisti che seguono i percorsi delle persone e delle famiglie; - Facilitatori che lavorano sulla gestione sociale comunitaria e la partecipazione; - Mediatori di comunità; - Figure con funzioni di facility menagement; - Figure dedicate alla ricerca degli alloggi e alla costruzione di relazioni e progetti che favoriscano l’accesso al mercato immobiliare anche per le fasce deboli. - Esperti di comunicazione che siano in grado di favorire la partecipazione attiva e sviluppare forme alternative di comunicazione ( redazioni partecipate, piattaforme di abitanti, ecc).
GESTORE SOCIALE • Cura della comunità • Facilitazione delle comunicazioni tra gli abitanti • Gestione dei conflitti • Presidio del territorio • Gestione del bene comune • Attività di formazione e supporto alle fragilità
La rigenerazione e la riqualificazione energetica e l’adeguamento sismico degli edifici, al centro di ogni politica o piano, richiedono per essere perseguiti di un cambio di passo nella programmazione degli interventi, nelle soluzioni tecnologiche, nell’approccio con le proprietà, nelle disponibilità di risorse e nella capacità di saper progettare interventi complessi, che toccano aspetti non solo urbanistici, architettonici o paesaggistici, ma anche di carattere funzionale, sociale, culturale. PROGETTO CONDOMINI INNOVACOOP – LEGA COOP
TOOL DIPROGETTO SCREENSHOT SCHEDA ANAGRAFICA E SOCIALE L’utilizzo della scheda anagrafica e di quella sociale servono non solo a mostrare quelli che sono i condomini in Emilia-Romagna, ma soprattutto per presentare il contesto, l’impatto che queste strutture hanno sulle imprese del territorio e quindi i potenziali servizi necessari alla progettazione della riqualificazione. Si parla quindi di input sociali e di impatto. Scheda Anagrafica Necessaria all’analisi tecnica del condominio e all’individuazione delle sue caratteristiche specifiche. Scheda Sociale Necessaria all’analisi di contesto per l’identificazione degli impatti sociali e delle esigenze delle persone.
SCHEDA PER DIAGNOSI SOCIALE Posizione del fabbricato nel contesto, n°occupanti edificio, caratteristiche anagrafiche, fabbisogni sociali/assistenziali, stato di consapevolezza sull’immobile e disponibilità a compartecipare alle spese. Difficoltà nella compilazione a distanza (telefonica o attraverso gli amministratori), Ipotesi incontri di gruppo, necessario un sopraluogo.
COME PROCEDIAMO • Raccolta diagnosi sociale • Analisi e riflessione • Elaborazione di proposte di interventi • Preparazione di una scheda per ogni condominio
Descrizione immobile N. piani: 4 N. appartamenti: 24 N. spazi comuni: 0 Ubicazione SCHEDA PROPOSTA INTERVENTO VIA …………… BOLOGNA L’edificio fa parte di un complesso di proprietà della Cooperativa Dozza localizzato nella zona limitrofa alla stazione ferroviaria centrale e alla cintura dei mille, esso ha una facciata esposta a sud sulla via Jacopo Della Quercia di fronte al Complesso dei Salesiani e l’altra nella corte interna. Il Complesso edilizio all’interno della corte comprende un ulteriore edificio a torre di 6 piani oltre al piano rialzato per complessivi 20 alloggi realizzati nel 1967 ed un edificio ad uso ufficio di circa 115 mq (vecchia sede sociale della cooperativa) attualmente locati ad uno studio di progettazione; Condizione Il fabbricato inizialmente costituito da complessivi 16 alloggi è stato realizzato fra il 1920 e il 1922. Successivamente lo stesso è stato sottoposto a ricostruzione post bellica che ha consentito di costruire un maggiore numero di alloggi (8) per complessivi 24 abitazioni sociali, tutte assegnate in godimento ed oggetto della presente proposta di intervento di riqualificazione. In vari periodi per una parte degli alloggi riassegnati sono stati effettuati interventi di ristrutturazione edilizia.
Composizione abitanti L'immobile è abitato da 24 famiglie, di queste 15 hanno partecipato alla ricerca. 34 sono i residenti che hanno partecipato alla ricerca. 31 residenti italiani e 3 residenti con cittadinanza estera. 15 sono gli occupati, 11 gli inoccupati e 8 pensionati/invalidi. Dal punto di vista anagrafico la maggioranza dei residenti sono adulti, solo 4 sul totale sono minorenni. Bisogni degli abitanti SCHEDA PROPOSTA INTERVENTO VIA …………. . ………………… BOLOGNA Dall'analisi dei dati della diagnosi sociale emerge una fotografia di residenti economicamente deboli con un bisogno particolare di servizi di assistenza all’abitare. Proposta progettuale Vista l'ubicazione dell'immobile e la fotografia emersa dalla diagnosi sociale, la proposta di intervento sociale è quella di creare gruppi di auto-mutuo aiuto. Il processo vedrà un collegamento con le realtà e le reti presenti nel quartiere in modo da avere una visione ancora più dettagliata dei bisogni. L'obiettivo finale sarà quello di creare una figura che possa raccogliere i bisogni degli abitanti, fornire informazioni sui servizi e le opportunità che la città offre, creare rete con le realtà del quartiere. Una sorta di "rappresentante del palazzo". Il processo di creazione di questa figura vedrà il coinvolgimento dell'amministratore del palazzo, della cooperativa indivisa e dei singoli residenti dell'immobile. Una volta individuato il rappresentante si prevedono delle visite settimanali alle singole famiglie per la raccolta delle informazioni. Fondamentale nell'idea progettuale è il percorso di costruzione di rete con le realtà del quartiere in modo da permettere un sostentamento futuro del progetto. In ultimo si prevede la realizzazione di un vademecum del condominio grazie alle esigenze e ai bisogni emersi nel percorso. Open Group attraverso la sua esperienza in progetti come Villaggio Gandusio, Sette porte, Roncaglio, Battiferro potrà apportare idee e modelli già sperimentati e di successo.
SCHEDA PROPOSTA INTERVENTO VIA …………… MODENA Descrizione immobile N. Piani: 11 N. Appartamenti: 36 N. Spazi comuni: si e spazio verde Ubicazione L’immobile si trova nella periferia di Modena. Condizione L’edificio è in discrete condizioni, è stato costruito nel 1975, non è stato soggetto a nessuna ristrutturazione. Composizione abitanti L’immobile è abitato da 36 famiglie, 27 delle quali hanno partecipato alla ricerca. 61 sono i residenti che hanno partecipato alla ricerca, 54 con cittadinanza italiana, 7 con cittadinanza estera. 23 dai residenti dichiarano di essere pensionati/invalidi, infatti 24 residenti hanno un’età compresa fra i 68 e gli 85 anni. Oltre ad una componente prevalentemente anziana, si evidenzia la presenza di 12 minorenni.
SCHEDA PROPOSTA INTERVENTO VIA …………. . ………………… MODENA Bisogni degli abitanti I bisogni che emergono dall’analisi sociale vanno da richieste di assistenza all’abitare (assistenza bollette, spesa domiciliare, pulizia dell’appartamento, badanti…), che evidenziano la componente anziana dell’immobile, a richieste di supporto alle famiglie con bambini (baby sitter, riqualificazione dello spazio verde, attività ludico-educative…) Proposta progettuale La proposta progettuale sarà indirizzata verso i due gruppi target che sono emersi dall’analisi dei bisogni degli abitanti. La proposta prevede di utilizzare gli spazi comuni per creare un Family Corner, che raccolga servizi: -per i bambini, come incontri ludici e laboratoriali; -per i genitori, come incontri e supporto alla genitorialità; -per le famiglie, come sostegno alla gestione delle incombenze domestiche; -per gli anziani, come momenti di socializzazione attività di gruppo. Queste azioni avranno l’obiettivo comune di creare una rete di collaborazione e solidarietà all’interno del condominio partendo dalla soluzione di problematiche concrete.
FACILITATORE DI COMUNITA’ e le figure operative su cui investire Facilitatore di comunità conosce gli abitanti conosce il territorio e le risorse ed innesca un percorso di collaborazione virtuoso. Il facilitatore di avvale a seconda degli ambiti di figure differenziate: AMBITO DI ASSISTENZA ALLA PERSONA Case/Care Manager, un interlocutore che affianca le famiglie nel leggere meglio la situazione (consulenza sui servizi) e accompagna nel disegno del percorso di assistenza più funzionale a rispondere al bisogno. AMBITO DI ASSISTENZA ALL’ABITARE Facility Manager una figura più pratica capace di fornire un’assistenza all’abitare, individuare misure volte al risparmio energetico, sicurezza sismica. AMBITO SOCIALE Custode Sociale, è una figura presente in grado di gestire e garantire il monitoraggio del benessere degli inquilini e la cura degli spazi; servizi condivisi per gli inquilini (trasporti sociali, pagamenti bollette, manutenzioni ordinarie, ecc) attivare percorsi di condivisione e di auto mutuo aiuto.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE Sara Montipò Responsabile Area Integrazione sara. montipo@opengroup. eu
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