La comunicazione non verbale Dott ssa Adele Lo
La comunicazione non verbale Dott. ssa Adele Lo Presti Psicologa/Psicoterapeuta ASP 5 Consultorio Familiare Patti
Comunicazione verbale e non verbale La comunicazione è un fenomeno multimodale Saper comunicare significa tenere conto di tutti gli indici verbali e non che caratterizzano lo scambio comunicativo.
Saper Comunicare E’ necessario: individuare q interpretare q controllare q segnali non verbali che arricchiscono e caratterizzano ogni interazione
Comunicazione non verbale e relazioni interpersonali La CNV incide nelle interazioni al punto da influenzare la percezione non solo da parte dei partecipanti ma anche di chi osserva. E’ un vero e proprio linguaggio di relazione q Che ci siano o meno intenzione e consapevolezza i segnali non verbali passano e condizionano le interazioni sociali. q
La Comunicazione non verbale Comunica atteggiamenti interpersonali Partecipa alla presentazione di sé agli altri Sostiene e completa o sostituisce la CV, anche con la meta-comunicazione Aiuta a regolare le conversazioni Esprime e comunica emozioni E’ una spia del contenuto profondo del pensiero
Comunicazione non verbale e antropologia L’origine della CNV non è biologica ma culturale Ogni gesto o comportamento assume uno specifico significato in relazione al contesto culturale in cui è inserito
Comunicazione non verbale e sociologia I sociologi sostengono che certi segnali NV hanno funzioni importanti nel: gestire diverse regole sociali governare gli stili di comportamento orientare le sequenze di eventi in situazioni particolari.
Strutture codificate e linguaggio Nel linguaggio verbale basato su un sistema di segni codificato e condiviso, la corrispondenza tra significato e significante è prevedibile I segni non verbali non hanno una struttura codificata e risulta difficile capire quanto il loro uso è consapevole e intenzionale
LA COMUNICAZIONE NON VERBALE E LE SUE FUNZIONI Nessuna bocca è abbastanza grande per pronunciare l’intera cosa (
FUNZIONI DELLA C. N. V Regole sociali Ripetizione Contraddizione Sostegno alla comunicazione verbale Espressione e comunicazione del vissuto emotivo Sostituzione Accentuazione Trasmissione di messaggi di relazione Differenze culturali sessuali
FUNZIONI DELLA C. N. V • • Ripetizione: conferma la comunicazione verbale, rafforzandola; per esempio, dico di essere d’accordo e annuisco con il capo. Contraddizione: si contrappone e contraddice quanto viene affermato verbalmente; per esempio, si afferma di sentirsi rilassati e felici e ci spuntano le lacrime. Sostituzione: sostituisce il messaggio verbale; per esempio, uno sbadiglio o gli occhi che si chiudono comunicano noia o stanchezza. Accentuazione: rimarca e rafforza il linguaggio verbale; per esempio, si dice vai fuori e si indica la porta con l’indice.
FUNZIONI DELLA C. N. V • • Espressione e comunicazione del vissuto emotivo (espressione del volto, postura, tono della voce, …) Trasmissione di messaggi di relazione (espressione del volto, …) Regolazione dell'interazione (sguardo, gesti, movimenti, pause, …) Sostegno alla comunicazione verbale (espressione del volto, postura, gesti, …) Regole sociali apprese che controllano le espressioni emotive (display rules) Differenze culturali Differenze sessuali
COMUNICARE SENZA PAROLE
Classificazione della CNV Aspetto esteriore q conformazione fisica q abbigliamento Comportamento spaziale q distanza interpersonale q contatto corporeo q orientamento q Postura Comportamento cinestesico q movimenti di busto e gambe q gesti delle mani q movimenti del capo Comportamento mimico del volto q sguardo e contatto visivo q espressione del volto q q q Segnali vocali segnali vocali verbali segnali vocali non verbali silenzio
Aspetto esteriore L’aspetto esteriore: fornisce importanti informazioni sugli individui influenza la formazione delle impressioni provvede all’auto-presentazione. alcuni elementi sono “statici” altri invece possono modificarsi durante la conversazione. Le componenti fondamentali sono: ØL’abbigliamento ØLa conformazione fisica
Comportamento spaziale Distanza interpersonale q Contatto corporeo q Orientamento q Postura q
Comportamento spaziale Ogni corpo si colloca in uno spazio: si muove e assume diverse posture rispetto agli oggetti e alle persone che lo circondano. Lo studio di questi movimenti, del contatto fisico, della distanza interpersonale aiuta a comprendere diversi tratti della personalità, stati emotivi, atteggiamenti e condizionamenti culturali.
Comportamento spaziale: distanza interpersonale La PROSSEMICA interpreta l’uso che le persone fanno dello spazio sociale e personale in funzione a ciò che si vuole comunicare. Sono state distinte 4 forme di distanza interpersonale.
Comportamento spaziale: distanza interpersonale Distanza intima (0 -45 cm circa) Rapporti stretti e intimi, si attivano anche l’apparato tattile e olfattivo. Distanza personale (45 -120 cm circa) Distanza amicale, tatto e olfatto non si attivano pienamente Distanza sociale (120 -360 cm circa) Relazioni formali e impersonali, vengono coinvolte solo udito e vista. Distanza pubblica (da 360 cm in poi) Tipica delle situazioni pubbliche, si attivano solo vista (in parte) e udito se c’è amplificazione
Comportamento spaziale: contatto corporeo E’ la forma più primitiva di azione sociale Sin dal periodo neonatale fornisce affetto e rassicurazione Durante l crescita le azioni di contatto assumono significati diversi, legati ad ambienti e situazioni specifiche Le forme di contatto variano in frequenza e intensità, in base alla cultura e fra luogo pubblico e privato
Comportamento spaziale: contatto corporeo Il contatto può essere reciproco o individuale q Esistono zone del corpo inviolabili se non si è intimi q Il tipo di contatto informa sul tipo di relazione q
Comportamento spaziale: Orientamento Il modo di orientarsi informa sul tipo di relazione che si vuole instaurare. La posizione si “negozia” con gli altri il “faccia a faccia” è tipico dei rapporti frontali o di confronto il “fianco a fianco” è proprio dei rapporti paritari e cooperativi
Comportamento spaziale: Postura La postura comunica l’atteggiamento del soggetto in una situazione o un contesto specifico. q Esiste una relazione tra postura, ruolo e atteggiamento: il significato della postura può essere interpretato secondo le linee dominanza-sottomissione rilassamento-tensione
Comportamento spaziale: Postura E’ importante valutare la situazione per dare un giusto significato: Nell’interazione può prodursi un effetto imitazione per cui gli interlocutori si “sintonizzano” e assumono simili posizioni
Comportamento cinestesico q movimenti di busto e gambe gesti delle mani movimenti del capo Sono tra gli indici più influenzati dal contesto e dalla cultura. Comunicano svariate informazioni, spesso a corredo dei contenuti verbali.
Comportamento cinestesico: Gesti delle mani Sono i segnali maggiormente legati al parlato e sono quindi diversi da cultura e da lingua.
Gesti delle mani
5 tipi di gesti delle mani (Ekman e Friesen, 1969) Emblematici : sono convenzionali e comprensibili a culture simili. Possono sostituire la parola (agitare la mano per salutare) Illustratori : riproducono forme o oggetti di cui si sta parlando. Illustrano e chiariscono. Regolatori : piccoli gesti e movimenti che regolano e modificano l’andamento della conversazione. Espressioni dell’emozione: descrivono i sentimenti Adattattori : sono i più inconsapevoli e rivelano lo stato d’animo del soggetto. Riguardano il contatto di una parte del corpo con l’altra, lo scambio di oggetti, il contatto con un’altra persona, il diretto contatto con altri oggetti
Comportamento mimico del volto Øsguardo e contatto visivo Øespressione del volto
Il volto e le sue espressioni La maggior parte degli oltre venti muscoli del volto è posta attorno agli occhi e alla fronte e ciò fa comprendere quanto siano importanti: sguardo e contatto visivo espressioni del volto per comunicare non verbalmente.
Lo Sguardo Rappresenta il canale comunicativo privilegiato Fornisce un importante feed-back sul giudizio rispetto al proprio aspetto e al proprio comportamento Fornisce informazioni sulle emozioni e su tipo di relazione che si vuole instaurare. I contatti visivi infatti sono più frequenti nelle relazioni non competitive e di cooperazione Lo sguardo riduce le distanze fisiche e psicologiche Instaura un canale diretto ed esclusivo con la persona cui è rivolto.
Le espressioni del volto Il volto è la parte più rilevante: è lo specchio della nostra esperienza e delle nostre emozioni Fa da commento agli scambi verbali con piccoli movimenti di feed-back e aiuta l’alternanza dei turni conversazionali. Gli studiosi concordano nel riconoscere almeno sei movimenti legati a 7 emozioni fondamentali: q felicità, q sorpresa, q paura, q collera q disgusto. Queste espressioni sarebbero innate e transculturali.
Il Volto – – Il volto fa da commento agli scambi verbali con piccoli movimenti di feed-back e aiuta l’alternanza dei turni conversazionali. Le espressioni, quasi sempre coerenti con le emozioni, coordinate con lo sguardo e il parlato concorrono alla creazione di una completa interazione comunicativa.
Le età del sorriso Tra le espressioni del volto è la più comune ma forse anche la più complessa perché oltreché l’emozione regola l’interazione sociale. q Sorriso riflesso: provocato da qualsiasi oggetto o piccolo cambiamento del campo visivo (primi mesi di vita) q Sorriso sociale: volti umani (terzo-settimo mese) q Sorriso Sociale selettivo: volti umani conosciuti q Reattività sociale differenziata: si sorride a persone conosciute specie nei momenti di saluto
Segnali vocali segnali vocali verbali Ø segnali vocali non verbali Ø silenzio Ø
Segnali vocali Verbali e non Verbali Accompagnano la pronuncia e tendono a modificarsi in base al contesto comunicativo e al significato semantico e linguistico che si vuole trasmettere. Si distinguono: TONO (l’intonazione, permette l’ interpretazione) INTENSITA’ (il volume, l’enfatizzazione) VELOCITA ’ (la successione delle sillabe e le pause fra le parole, a volte riempite da vocalizzazione tipo “eh”, “ehm”, ecc ) Non verbali Riguardano la qualità della voce del parlante, scarsamente controllabile in maniera intenzionale, e permette di individuarne alcuni caratteri valutando almeno 4 fattori: Biologici: differenze di genere e di età Sociali: cultura e regione d’appartenza e ruolo sociale rivestito. Personalità: tratti psicologici permanenti quali l’umore e il temperamentp Emotivi: Tratti psicologici transitori legati a stati d’animo, situazioni e esperienze emotive.
Il Silenzio E’ un mezzo potente di comunicazione perché è: ambiguo, legato al contesto al tipo di relazione alla situazione alla cultura Nella conversazione regola : la turnazione e assume un particolare significato quando tradisce le attese dell’interlocutore di un feed-back diverso. può essere usato per attirare l’attenzione, specie se si parla in pubblico e nelle relazioni asimmetriche.
Il Silenzio A volte viene usato con la medesima funzione delle parole per: chiedere negare ammonire minacciare comandare consenso per dimostrare sentimenti intensi Nelle culture orientali lunghissime pause di silenzio sono segno di riflessione, saggezza, armonia, confidenza e intesa tra i parlanti.
Grazie per l’Attenzione
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