La Chiesa e gli ebrei di E Serni
La Chiesa e gli ebrei di E. Serni
La Chiesa e gli ebrei Decenni finali ‘ 800: nuovo antisemitismo della Chiesa Ebrei: responsabili dei mali della modernità (il loro ruolo preponderante nella finanza, nell’economia e nella cultura lo dimostra) Necessario ricostruire una società cristianamente ordinata Idea diffusa di un complotto massonico – ai cui vertici si trovano ebrei – contro il potere temporale del papato
La Chiesa e gli ebrei “Protocolli dei savi anziani di Sion” Direttive date dai dirigenti israeliti ai loro adepti in vista di giungere al controllo della politica e dell’economia mondiale (falso malconfezionato da un riadattamento del libro dell’avv. Parigino M. Joly, scritto contro Napoleone III) Periodici cattolici: continueranno a riproporre i “Protocolli” come una testimonianza autentica e credibile NEPPURE L’EVIDENZA RIUSCIVA A SRADICARE IL PREGIUDIZIO ANTISEMITA
La Chiesa e gli ebrei Dagli anni ’ 80 dell’Ottocento su “La civiltà cattolica” (Rivista quindicinale della Compagnia di Gesù) compaiono articoli del padre Giuseppe Oreglia di Santo Stefano sull’impossibilità di integrazione degli ebrei in uno Stato nazionale, a causa della loro tendenza al dominio e alla sopraffazione
La Chiesa e gli ebrei Papa Leone XIII Intervista a “Le Figaro” (1892) ¡Ripulsa della chiesa verso ogni guerra dettata per motivi di religione o di razza nei confronti degli ebrei ¡Ma i cattolici devono difendersi dal flagello prodotto nel mondo contemporaneo dal regno del denaro (si sottintendeva l’attacco contro la società cristiana condotto dagli ebrei con le subdole armi della finanza)
La Chiesa e gli ebrei Inizi ‘ 900: attenuazione dell’uso politico dell’antisemitismo ¡Poloniae popolum (1905): lettera all’episcopato polacco con cui Pio X condannava i pogrom scatenati in quel paese contro gli ebrei ¡ 1916: il cardinal Gasparri (a nome di Benedetto XV) Indirizza – su richiesta – una lettera all’American Jewish Committee, sostenendo che vadano applicati i principi della legge naturale anche ai figli d’Israele
La Chiesa e gli ebrei Dopo la I guerra mondiale ¡Nuova ondata di edizioni dei “Protocolli” ¡Timore di espansione della rivoluzione sovietica (presenza ebrei nei quadri del partito bolscevico) ¡Possibilità della costruzione di una home ebraica in Palestina (Dichiarazione di Balfour)
La Chiesa e gli ebrei Anni Venti 1926: nasceva a Roma l’associazione “Gli amici di Israele” ¡Si sottolineano elementi comuni alle due religioni, nel tentativo di convertire gli ebrei ¡Si propone di cambiare i testi liturgici (non più “perfidia” attribuita agli ebrei nelle preghiere del Venerdì santo) 1928: Sant’Uffizio respinge progetto di cambiare i testi e scioglie l’associazione
La Chiesa e gli ebrei Anni ’ 30: Pio XI e il nazismo Vaticano ed episcopato tedesco: rapporto inizialmente di appoggio o di neutralità ¡desiderio di opposizione al "bolscevismo", garantita solo da uno Stato autoritario, ¡e alle "trame degli ebrei“ ¡si temeva di perdere la fedeltà di molti cattolici, soprattutto tedeschi, oppure di creare dei rischi proprio per i cattolici di Germania.
La Chiesa e gli ebrei si preferì passare sopra a elementi che potevano preoccupare già da prima che Hitler prendesse il potere nel ’ 33 ¡La creazione da parte del regime di una nuova "religione della razza", già espressa da "Il Mito del XX Secolo" di Rosenberg e dall’invito rivolto nel 1930 a tutti i cristiani a rifiutare l’Antico Testamento. ¡Le violenze inaudite sul popolo ebreo, inconciliabili con la dottrina cristiana, che facevano parte del programma di Hitler. A questo problema si ovviò da parte dei teologi escogitando distinzioni bizantine fra antisemitismo teso al controllo dell’influenza ebraica sulla società e antisemitismo su base razzistica. ¡Le riserve che il Vaticano cominciò presto ad avere sul regime, in particolare in merito alla situazione della Chiesa in Germania. Bisogna in particolare ricordare che vivissime erano le preoccupazioni dell’allora Segretario di Stato Cardinal Eugenio Pacelli, il futuro Pio XII.
La Chiesa e gli ebrei L’atteggiamento della Chiesa venne ratificato 1. nel 1933 dalla Conferenza Pangermanica di Fulda (Marzo) e 2. dal Concordato fra Santa Sede e Terzo Reich (Settembre). L’appoggio comportò anche l’accettazione delle teorie razziste e, nel 1935, delle leggi di Norimberga (vennero create soluzioni improbabili per conciliare la politica eugenetica e arianistica del regime con il cattolicesimo). Tutto questo perché si commise il duplice errore ¡di equiparare il nazismo ad altri regimi totalitari, ritenendolo un baluardo contro il comunismo ¡di ritenere quindi conciliabili cristianesimo e nazismo.
La Chiesa e gli ebrei Questi atti, volti a ratificare l’appoggio del Vaticano al regime, disorientarono molti cattolici tedeschi attratti dall’ideologia nazista ottennero il risultato di lasciare isolato chi cercava di opporsi. non mancarono le voci che si levarono contro il nazismo, fra cui quella del prevosto di Berlino Lichtenberg, ma furono appunto quelle di singoli coraggiosi.
La Chiesa e gli ebrei CONTRADDIZIONI La legittimazione da parte della chiesa di una forma di antisemitismo implicava anche una qualche accettazione del razzismo? 1934: attivato presso il Sant’Uffizio un procedimento per giungere alla condanna di alcune teorie nazionalsocialiste, raggruppate intorno a tre lemmi: ¡Totalitarismo ¡Ipernazionalismo ¡Razzismo Tale progetto venne però abbandonato, ipotizzando un intervento di Pio XI sotto forma di enciclica
La Chiesa e gli ebrei ¡Marzo 1937 Enciclica Mit brennender Sorge Si condannava la dottrina che elevava la razza “a suprema norma di tutto, anche dei valori religiosi” ¡Condanna da parte del Sant’Uffizio dei volumi che propagandavano teorie razziste (Rosenberg…) ¡Nel ’ 38 mons. Ruffini invitava i responsabili dell’educazione cattolica a confutare le proposizioni che facevano della razza una religione sostitutiva
La Chiesa e gli ebrei Ciò nonostante: Disponibilità della chiesa ad appoggiare gli orientamenti del governo fascista (anche quelli razzisti) Luglio ’ 38 Manifesto della razzismo italiano: per la chiesa non basato su istanze biologiche, ma storiche, morali e spirituali (intreccio tra cattolicesimo e romanità) anche molti intellettuali cattolici sostenevano la politica antisemita del regime
La Chiesa e gli ebrei La Civiltà Cattolica, organo ufficiale dei Gesuiti, commentando il Manifesto degli scienziati razzisti, credette allora di rilevarvi una notevole differenza rispetto al razzismo nazista: « Chi ha presente le tesi del razzismo tedesco, rileverà la notevole differenza di quelle proposte da questo gruppo di studiosi fascisti italiani. Questo confermerebbe che il fascismo italiano non vuol confondersi col nazismo o razzismo tedesco intrinsecamente ed esplicitamente materialistico e anticristiano » Anche secondo lo storico Renzo De Felice, se la Santa Sede non approvò un razzismo di stampo puramente materialistico e biologico, «al tempo stesso non era contraria a una moderata azione antisemita, estrinsecantesi sul piano delle minorazioni civili»
La Chiesa e gli ebrei Anche la rivista Vita e pensiero, rassegna mensile di cultura fondata da Agostino Gemelli nel 1914, giustificò sostanzialmente la politica antisemita del fascismo : in occasione di una conferenza da lui tenuta il 9 gennaio 1939 all'Università di Bologna, Gemelli affermò: «Tragica senza dubbio, e dolorosa la situazione di coloro che non possono far parte, e per il loro sangue e per la loro religione, di questa magnifica patria; tragica situazione in cui vediamo una volta di più, come molte altre nei secoli, attuarsi quella terribile sentenza che il popolo deicida ha chiesto su di sé e per la quale va ramingo per il mondo, incapace di trovare la pace di una patria, mentre le conseguenze dell'orribile delitto lo perseguitano ovunque e in ogni tempo» Roberto Farinacci, su Il regime fascista del 10 gennaio, si precipitò a proclamare: «non siamo soli» facendo un panegirico del discorso bolognese del Gemelli. Due mesi dopo chiese a Mussolini di nominare Gemelli (definito «uomo veramente nostro» ) all'Accademia d'Italia
La Chiesa e gli ebrei La voce contro di papa Ratti ¡Allocuzione del 15 luglio ’ 38: riferimento al razzismo fascista come espressione di una dottrina contraria alla fede ¡ 21 luglio: assistenti Azione Cattolica messi in guardia contro ogni cedimento al razzismo ¡ 28 luglio (discorso agli allievi di Propaganda fide): il razzismo non corrispondeva alla tradizione italiana: “i Latini non dicevano ‘razza’ (…) i nostri vecchi italiani hanno parole più belle, più simpatiche: gens italica, italica stirps, Japeti gens (…), parole più civili, meno barbariche”
La Chiesa e gli ebrei Il papa si domandava in pubblico come mai l’Italia “disgraziatamente” si fosse messa ad imitare la Germania Mussolini reagì stizzito, inviando drastiche direttive al Min. Cul. Pop affinché non venisse pubblicato il discorso papale A molti membri dell’Azione Cattolica venne ritirata la tessera del PNF per incompatibilità nell’appartenenza ai due organismi Ammorbidimento delle posizioni di Pio XI: ripristino della duplice appartenenza cattolica e fascista contro un ridimensionamento delle posizioni sulla questione razziale
La Chiesa e gli ebrei Nuova posizione del Vaticano: ¡Si accettava l’emanazione di una legislazione antiebraica, a condizione che essa si conformasse ad “onesti criteri discriminativi in modo che il trattamento degli ebrei fosse “non peggiore di quello usato loro per secoli e secoli dai papi che li ospitarono nella Città eterna” Papa: manifestò evidente insoddisfazione sull’accordo curia romana Diverso indirizzo Pio XI
La Chiesa e gli ebrei 6 settembre (giorno precedente al decreto di espulsione degli ebrei dalle scuole) Discorso di Pio XI ai pellegrini della radio cattolica belga: “Non è possibile ai cristiani di partecipare all’antisemitismo. Noi riconosciamo a chiunque il diritto di difendersi, di prendere le misure contro tutto ciò che minaccia i suoi interessi legittimi. Ma l’antisemitismo è inammissibile. Noi siamo spiritualmente semiti” da notare che ritorna l’allusione ad una minaccia ebraica alla società, ma non si fa più distinzione tra un antisemitismo lecito ed uno illecito
La Chiesa e gli ebrei Tale monito del papa divenne l’insegna del Committe of Catholics to fight Antisemitism (creato da docenti universitari americani, ma presto in contatto con alcuni filosofi cattolici europei, come Jacques Maritain, impegnati a proclamare quei diritti umani atti ad evitare gli orrori e le tragedie che si stavano compiendo sul suolo europeo)
La Chiesa e gli ebrei Italia: il discorso del papa non venne conosciuto “Osservatore romano” “Civiltà cattolica” non lo pubblicarono
La Chiesa e gli ebrei Mesi finali del pontificato di Ratti: scontro frontale col nazismo (dopo la lunga stagione della ricerca di un accordo coi totalitarismi) Documento solenne sui temi del razzismo e dell’antisemitismo Enciclica sull’unità del genere umano “Humani generi unitas” ¡ ¡ bloccata dalla Curia allo stato di bozza senza che il papa venisse coinvolto
La Chiesa e gli ebrei Durante la Shoah qualche vescovo dell’Europa chiese a Roma i recenti pronunciamenti ufficiali del magistero sugli ebrei, per poter orientare la propria comunità La mancata pubblicazione dell’Enciclica fece sì che si potesse inviare solo il documento emanato nel 1928 dal Sant’Uffizio, un testo che in fondo legittimava l’antisemitismo (anziché uno che, come l’enciclica, lo condannava)
La Chiesa e gli ebrei Pio XII (Eugenio Maria Pacelli) ¡Non riprese il documento ¡Durante la sua prima enciclica (Summi pontificatus) nell’ottobre del ’ 39 si faceva riferimento all’unità del genere umano, ma senza alcun accenno alla persecuzione degli ebrei Mutamento di linea politica TRATTATIVA POLITICO-DIPLOMATICA
La Chiesa e gli ebrei ¡da alcuni considerato “il papa di Hitler” ¡molteplici accuse contro i suoi silenzi sulla Shoah ¡anche nette differenze di punti di vista e aspre proteste con la Germania ¡Ma cercò sempre di salvaguardare gli interessi e i diritti della Chiesa, evitando ogni rottura col Terzo Reich
La Chiesa e gli ebrei Errore da evitare: ¡Pacelli non ha certo impedito l’azione caritatevole di tanti cristiani (sia istituzioni cattoliche, sia singoli)a favore degli ebrei ¡Semmai valutare, una volta nota la macchina dello sterminio, quale posizione il papato abbia assunto rispetto ad essa
La Chiesa e gli ebrei E’ dimostrato che dal ’ 42 a Roma erano arrivate da più parti notizie certe ed attendibili sulla sorte riservata agli ebrei: si sapeva cosa stava accadendo PIO XII SCELSE DI NON PRENDERE PUBBLICA POSIZIONE Dato linguistico: i sostantivi “ebreo/ebrei” o l’aggettivo “ebraico” non ricorrono mai nel magistero pubblico di Pacelli
La Chiesa e gli ebrei Unica eccezione (che sollevò le critiche della diplomazia nazista): Radiomessaggio natalizio del ’ 42 Il papa ricordava che l’impegno per la ricostruzione di un ordine cristiano della convivenza civile era dovuto “alle centinaia di migliaia di persone, le quali, senza veruna colpa propria, talora solo per ragione di nazionalità o di stirpe, sono destinate alla morte o ad un progressivo deperimento” Allusione comunque opaca e incomprensibile
La Chiesa e gli ebrei Curiosità filologica: Allocuzione natalizia al Sacro Collegio del dicembre ’ 40: Pio XII ricordava come motivo di conforto la carità esercitata dalla Santa Sede verso “profughi, espatriati, emigranti, anche fra i non ariani” (tutte le fonti coeve attestano questa versione) Nella raccolta dei Discorsi e radiomessaggi del papa – che compare ora sul sito vaticano – l’espressione “non ariani” è stata sostituita da quella “di stirpe semitica”
La Chiesa e gli ebrei Dopo il 25 luglio ’ 43 ¡Il gesuita Pietro Tacchi Venturi, d’accordo col cardinal di Stato Maglione, prese contatto col governo Badoglio per l’abolizione di alcuni articoli della legislazione razziale (inerenti i matrimoni misti o altri sacramenti), ma non chiese la cancellazione della normativa. ¡Nella nota informativa inviata da Tacchi Venturi a Maglione questi scriveva che si era ben guardato dal “pure accennare alla totale abrogazione di una legge la quale, secondo i principi e la tradizione della chiesa cattolica, ha bensì disposizioni che vanno abrogate, ma ne contiene pure altre meritevoli di conferma” Inoltre chiedeva di correggere questo suo comportamento nel caso non risultasse coerente con le direttive superiori. Ma nessuna postilla venne aggiunta al documento
La Chiesa e gli ebrei Occorrerà attendere il 1965 perché con la dichiarazione Nostra aetate del Concilio Vaticano II – e ad un prezzo di un aspro scontro interno all’assemblea – si registri nel magistero della chiesa un effettivo mutamento di indirizzo verso gli ebrei
La Chiesa e gli ebrei PROVOCAZIONE messaggio di papa Benedetto XVI per la celebrazione della prossima giornata mondiale della pace (1 gennaio) sul tema Beati gli operatori di pace “(…)Anche la struttura naturale del matrimonio va riconosciuta e promossa, quale unione fra un uomo e una donna, rispetto ai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale (…)”.
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