La centralit del testo e la didattica Riccio
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La centralità del testo e la didattica Riccio Elisabetta Esposito IV Sez. G Prof. ssa
Laboratorio di espressione artistica e creativa intorno al testo narrativo
La Lettera Scarlatta è il primo romanzo, nonché capolavoro dello scrittore americano Nathaniel Hawthorne. A pochi giorni dalla pubblicazione , avvenuta nel marzo del 1850, vengono vendute ben 2500 copie rendendo necessaria una seconda edizione nell’aprile dello stesso anno. Evidentemente i lettori subirono l’influenza del movimento trascendentalista al quale l’autore prese parte, volto a superare il dogmatismo puritano.
Hawthorne nasce il 14 luglio del 1804 a Salem, cittadina del Massachussets. Proviene da una famiglia di mercanti, gli Hathorne. Nathaniel per alleggerirsi di un albero genealogico intriso di crimini e peccati sente il bisogno di ingentilire il suo cognome aggiungendo la lettere w che gli conferisce il significato di “biancospino”. Nel 1819 inizia a frequentare il college e il 1825 è l’anno della sua laurea.
Predilige autori come W. Godwin, W. Scott, S. Johnson, E. Spenser, J. Milton, W. Shakespeare. I compagni di studio lo chiamano “Oberon” come il re delle fate nel «Sogno di una notte di mezza estate» di William Shakespeare per via del suo carattere introverso, silenzioso, perso nelle sue fantasticherie.
Hawthorne muore improvvisamente nel 1864
Il romanzo è ambientato nella Boston del Seicento. La protagonista Hester Prynne partorisce una bambina , Pearl, sebbene suo marito non sia in città da parecchi anni. Viene per questo mostrata al popolo su un patibolo come punizione per aver peccato di adulterio.
La pena di Hester consiste anche nel portare sul petto una A scarlatta (che sta per adultera), un marchio indelebile che la isola dalla società puritana per niente incline al perdono. A
Hester rifiuta di rivelare il nome del padre di sua figlia, il giovane reverendo Arthur Dimmesdale, un colto teologo rispettato nella cittadina come un vero e proprio santo.
La scelta di tacere è dettata ad Hester unicamente dall’amore, la donna decide di scontare la pena anche per il suo amante. Il reverendo si tormenta e soffre in silenzio per la sua vigliaccheria, tanto da compromettere la sua salute con il trascorrere degli anni. Intanto torna in città il marito di Hester, che impone a quest’ultima di non rivelare la sua identità. Assume il falso nome di Roger Chillingworth per indagare da solo sulla vera identità del padre di Pearl. Spacciandosi per medico si occupa della salute del reverendo Dimmesdale, solo allora comprende il legame tra quell’uomo ed Hester. La vendetta è ormai la sua unica ragione di vita.
Trascorrono sette anni, Pearl cresce selvaggia e ribelle, Hester cerca di riscattarsi mettendosi al servizio dei poveri e dei bisognosi. Una notte Dimmesdale sul patibolo deciso a svelare alla comunità il suo segreto, Hester lo persuade facendolo cambiare idea, ma Roger li scorge e ha conferma di ciò che aveva ipotizzato. Hester , allora, decide di rivelare al reverendo la vera identità dell’uomo che lo cura e insieme decidono di scappare e ricominciare una nuova vita.
Durante un corteo, Dimmesdale, sale nuovamente sul patibolo per rivelarsi agli abitanti della città, ma muore per l’emozione. Secondo alcuni era visibile sul suo petto una A marchiata sulla pelle. Hester e Pearl lasciano Boston.
Solo Hester vi ritorna ormai ricca e anziana per morire ed essere sepolta accanto alla tomba del suo amato Arthur.
L’autore finge di ritrovare un manoscritto in un ufficio della dogana in cui lavora, per tornare così indietro di due secoli e narrare della Boston puritana. L’espediente del manoscritto è lo stesso adottato da Manzoni che nel suo romanzo storico a sua volta finge di ritrovare un manoscritto risalente al periodo dell’invasione spagnola. Sembra quasi che i due autori abbiano voluto usare il medesimo stratagemma : entrare in periodi storici diversi dal proprio per trattare di problematiche appartenenti alla propria epoca.
Hawthorne mette in luce una società puritana malvagia che bandisce dalla comunità non solo chi pecca ma anche chi è innocentemente il frutto del peccato. Appaiono chiari i riferimenti ad Hester, marchiata dalla A scarlatta e sua figlia Pearl costretta a parlare con la natura per sfuggire alla solitudine. Hester riesce ad espiare il proprio peccato tanto da dare alla A un nuovo significato, quello di angelo abile, forse l’amore che l’ha spinta a coprire il suo amante alla fine l’ha ripagata , alleviando seppur poco la sofferenza di una vita senza onore. Più triste è la fine degli altri due protagonisti: Roger è roso dal desiderio di vendetta, il reverendo è logorato dal peso della sua coscienza.
Scheda bibliografica • • • Cognome e nome : Hawthorne Nathaniel Titolo del romanzo: La Lettera Scarlatta Casa editrice: Giunti Luogo di pubblicazione : Prato Anno di pubblicazione : 2006 Numero di pagine : 352
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