ITALIA 1919 1922 DAL BIENNIO ROSSO ALLAVVENTO DEL
ITALIA 1919 -1922 DAL BIENNIO ROSSO ALL’AVVENTO DEL FASCISMO
IL DOPOGUERRA • Il problema delle masse • Inflazione, reinserimento dei reduci, rapporti di lavoro
IL DOPOGUERRA: INTRODUZIONE • A raccogliere il malessere del dopoguerra sono forze estranee al mondo politico liberale che tradizionalmente guida l’Italia • Le principali a emergere sono il Partito socialista il Partito popolare italiano. Il primo ha già una storia più che ventennale alle spalle, ma nel dopoguerra riesce a raccogliere un numero crescente di consensi, schierandosi su posizioni apertamente rivoluzionarie. Il secondo viene fondato nel gennaio 1919 da don Luigi Sturzo: è un’assoluta novità nel panorama italiano, perché porta i cattolici a confrontarsi sul terreno elettorale, anche se il partito assume una connotazione aconfessionale (sebbene sia fortemente legato alle gerarchie ecclesiastiche).
IL DOPOGUERRA: INTRODUZIONE • Emerge poi una piccola galassia di movimenti nazionalisti, impegnati sulla questione del reducismo o della “vittoria mutilata”. Fra questi si contraddistingue il movimento dei Fasci di combattimento fondato da Benito Mussolini a Milano il 23 marzo 1919, sebbene occorra attendere almeno un anno prima che il movimento cominci ad affermarsi in un panorama nazionale. A loro esordio i Fasci di combattimento si presentano con un programma che mischia parole d’ordine della sinistra e del nazionalismo. Da un lato pone fra i suoi obiettivi la repubblica e la messa in atto di riforme sociali particolarmente avanzate, dall’altro fonda i suoi toni su un acceso nazionalismo e sull’attacco diretto al socialismo. Già dai suoi primi passi, poi, il movimento si caratterizza per l’impiego della violenza, come l’incendio della sede milanese del quotidiano socialista l’Avanti! il 15 aprile 1919.
IL DOPOGUERRA • «Vittoria mutilata» • Biennio rosso
LA «VITTORIA MUTILATA» • La questione deriva dalla mancata annessione della città di Fiume, che spinge gruppi nazionalisti a rivendicarne il possesso. Da questa situazione trae spunto l’iniziativa di gruppi di volontari guidati da Gabriele D’Annunzio, che nel settembre 1919 occupano la città di Fiume dichiarandola possedimento italiano. Quella che è stata definita “avventura” o “impresa fiumana” durerà un anno e mezzo, periodo nel quale vengono attuati quei rituali collettivi, come le adunate, che sarebbero poi diventate tipiche del fascismo.
IL BIENNIO ROSSO • La questione del biennio rosso si inserisce in un quadro europeo di agitazioni rivoluzionarie. In Italia il biennio rosso si sviluppa a partire dall’estate del 1919 e si caratterizza per un crescendo di agitazioni sociali. Queste coinvolgono specialmente il Nord, sia nel mondo delle fabbriche nelle terre dalla Val Padana. Ampie manifestazioni vi sono anche al Sud comunque, dove si avvia un movimento di occupazione di latifondi da parte dei contadini. Il motto che caratterizza queste agitazioni è quello del “fare come in Russia”, ovvero l’obiettivo è quello di una rivoluzione di stampo socialista. Fra i limiti caratterizzanti il biennio rosso vi è invece la frammentazione delle lotte, sia da un punto di vista geografico che di mancanza di una guida politica coesa
ELEZIONI 1919 • 1919: prime elezioni con metodo proporzionale • Liberali 200 seggi • Socialisti 156 seggi • Popolari 100 seggi • Governi con alleanza liberali-popolari: – Saverio Nitti: giugno 1919 -giugno 1920 – Giovanni Giolitti: giugno 1920 – luglio 1921
ULTIMO GOVERNO GIOLITTI • Politica progressista: tassazione titoli azionari e tassazione sovrapprofitti di guerra • Politica estera: trattato di Rapallo riconoscimento confini decisi a Versailles e liberazione Fiume
ULTIMO GOVERNO GIOLITTI • Di fronte alle agitazioni sociali, Giolitti mantiene la stessa attitudine che aveva caratterizzato i suoi governi prima della guerra, ovvero lasciar sviluppare i conflitti sociali cercando di risolvere la questione sul piano economico. Momento centrale di questa tattica sono gli accordi del settembre del 1920 sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici, in seguito ad una vasta ondata di occupazioni di fabbriche. Con gli accordi, gli operai ottengono benefici economici, ma questo di fatto segna la spaccatura nel mondo operaio, in quanto gli esponenti della sinistra rivoluzionaria comprendono che questa concessione blocca il possibile sbocco rivoluzionario
FINE BIENNIO ROSSO • Spaccatura nel mondo operaio • 1921: scissione congresso di Livorno nasce il Partito Comunista d’Italia
FASCISMO AGRARIO • Mentre le lotte nelle fabbriche cominciano a defluire, dall’autunno del 1920 comincia a svilupparsi il fenomeno del fascismo agrario. Alla base di questo vi è la mutazione del movimento fascista, che dopo la sua fondazione perde i caratteri progressisti che in parte possedeva, definendo la sua identità in funzione anti-socialista. A tal fine il movimento si dota di una struttura paramilitare, le squadre d’azione (da cui il termine squadrismo), che viene impiegata per combattere le organizzazioni sindacali della Val Padana tramite l’utilizzo della violenza. Questa evoluzione trova l’appoggio della grande proprietà terriera e porta ad una vertiginosa crescita dello squadrismo in tutto il Centro-Nord, costringendo il movimento sindacalista a perdere le posizioni acquisite
L’AGONIA DELLO STATO LIBERALE • 1921: alle elezioni vengono presentati i BLOCCHI NAZIONALI • I Blocchi nazionali sono liste elettorali dei liberali che includono esponenti del fascismo • I Blocchi nazionali permettono l’elezione di 35 deputati fascisti • L’illusione della strategia liberale: portare il fascismo dentro le istituzioni e ridurne il carico di violenza
L’AGONIA DELLO STATO LIBERALE • 1921: patto di pacificazione socialisti-fascisti • 1921: Mussolini ripudia patto di pacificazione nasce il Partito Nazionale Fascista (PNF) • 27 -28 ottobre 1922: marcia su Roma • 28 ottobre 1922: Facta si dimette • 30 ottobre 1922: Vittorio Emanuele III incarica Mussolini come presidente del Consiglio • I governo Mussolini: coalizione con liberali e popolari
I GOVERNO MUSSOLINI • Istituzione GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO • Istituzione MILIZIA VOLONTARIA PER LA SICUREZZA NAZIONALE • Riforma scolastica di GIOVANNI GENTILE • Legge elettorale ACERBO
IL DELITTO MATTEOTTI • Elezioni del 1924 Lista nazionale (Fascisti+esponenti liberali) 65% • Denuncia delle irregolarità nelle elezioni da parte del socialista GIACOMO MATTEOTTI • Assassinio Matteotti Secessione dell’Aventino e crisi del fascismo • Gennaio 1925: discorso di Mussolini alla Camera e riaffermazione del potere fascista
DISCORSO MUSSOLINI 3 GENNAIO 1925 • «Ebbene, dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se il fascismo non è stato che olio di ricino e manganello, e non invece una passione superba della migliore gioventù italiana, a me la colpa! Se il fascismo è stato un'associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere! Se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato clima storico, politico e morale, ebbene a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l'ho creato con una propaganda che va dall'intervento ad oggi. »
DISCORSO MUSSOLINI 3 GENNAIO 1925 • «Vi siete fatte delle illusioni! Voi avete creduto che il fascismo fosse finito perché io lo comprimevo, che fosse morto perché io lo castigavo e poi avevo anche la crudeltà di dirlo. Ma se io mettessi la centesima parte dell'energia che ho messo a comprimerlo, a scatenarlo, voi vedreste allora. »
LE LEGGI FASCISTISSIME E LA NASCITA DELLA DITTATURA • • • Biennio 1925 -1296 Soppressioni partiti non fascisti Soppressione sindacati non fascisti patto di Palazzo Vidoni Soppressione libertà di stampa, parola e associazione Istituzione del confino per oppositori politici Ripristino pena di morte Istituzione tribunale speciale per i «delitti contro lo stato» Costituzione polizia politica: Ovra (1927) Nuova legge elettorale con lista unica (1928)
I MARTIRI DELL’ANTIFASCISMO • Giovanni Amendola, liberale (1926) • Piero Gobetti, liberale (1926) • Carlo e Nelli Rosselli, fondatori di Giustizia e Libertà (1937) • Antonio Gramsci, comunista (1937)
IL TOTALITARISMO • La costruzione del regime non passa solo dai provvedimenti legislativi di stampo dittatoriale, ma anche da un’operazione totalitaria, ovvero il tentativo di plasmare l’intera società, da un punto di vista della vita quotidiana, dell’economia e delle istituzioni, secondo i valori e i principi fascisti. L’obiettivo del totalitarismo fascista è plasmare un «uomo nuovo» , educato ai principi fascisti e pronto a combattere per la grandezza della nazione
LE ORGANIZZAZIONI DI MASSA • Opera nazionale dopolavoro • Fasci giovanili • Gruppi universitari fascisti • Opera nazionale balilla • Fasci femminili
POLITICA ECCLESIASTICA • Patti Lateranensi 1929, firmati con PIO XI (1922 -1939) pongono fine alla questione romana e offrono il sostegno della Chiesa al regime. In cambio la Chiesa ottiene il riconoscimento della funzione del cattolicesimo come religione di stato e la possibilità di mantenere in vita delle autonome organizzazioni, come l’Azione cattolica
PATTI LATERANENSI • Trattato internazionale il Vaticano e l’Italia riconoscono reciprocamente la propria esistenza • Convenzione finanziaria l’Italia paga un’indennità al Vaticano • Concordato Cattolicesimo come religione ufficiale dello Stato, privilegi del clero, norme che intaccano la laicità dello Stato (esenzione preti dal servizio militare, esclusione preti spretati dagli uffici pubblici, matrimonio religioso equiparato a quello civile, insegnamento dottrina cattolica come fondamento dell’istruzione pubblica)
POLITICA DEMOGRAFICA • Aumento assegni famigliari • Favorite le assunzioni dei padri di famiglia e ostacolato il lavoro delle donne • Tassa sul celibato • Premi di natalità • Educazione sulle virtù domestiche della donna
SCUOLA E UNIVERSITÀ • Riforma Gentile primato delle discipline umanistiche e pedagogia idealistica • Imposizione «Testi unici» per le elementari • 1931: imposizione del giuramento al fascismo per i professori universitari
LA PROPAGANDA • Controllo carta stampata • Il consenso degli intellettuali vs il Manifesto degli intellettuali antifascisti • 1927: fondazione EIAR • Sovvenzione per la produzione cinematografica nazionale • Istituto Luce per produrre cinegiornali • 1937: creazione Ministero per la Cultura Popolare (Miniculpop)
POLITICA RAZZIALE • 1938: leggi discriminatorio contro gli ebrei e Manifesto della Razza • Divieto matrimoni ebrei-italiani • Divieti e limitazioni nelle professioni • Divieto di iscrizione alle scuole pubbliche
POLITICA ECONOMICA • il fascismo da un punto di vista ideologico si presenta come sostenitore della creazione di una terza via, quella corporativista, differente dal capitalismo e dal socialismo. Con il termine di corporativismo si intende l’idea di gestione diretta dell’economia da parte delle categorie produttive. In realtà il progetto corporativista rimane solo una enunciazione teorica. Anche con la creazione effettiva delle corporazioni del 1934 e con la trasformazione della Camera dei deputati nella Camera dei fasci e delle corporazioni nel 1939, non si hanno effetti reali sulla progettazione economica.
LA POLITICA ECONOMICA • Prima fase: liberista • 1925: dazi doganali sui cereali e «battaglia del grano» • 1927: «Battaglia di quota Novanta» • 1931: creazione Istituto Mobiliare Italiano • 1933: creazione Istituto per la Ricostruzione Industriale • 1935: lancio della politica autarchica
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