Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei

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Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori 10 - 11 Giugno 2013

Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori 10 - 11 Giugno 2013 LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO Sala del Consiglio Nazionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Via del Collegio Romano, 27 - ROMA Colombo CONTI Ermanno LAGANA’ Mara MARINCIONI IL PRIMO SOCCORSO

DISPOSIZIONI GENERALI Il datore di lavoro prende i provvedimenti necessari in materia di primo

DISPOSIZIONI GENERALI Il datore di lavoro prende i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e di assistenza medica di emergenza. Ø Le caratteristiche minime delle attrezzature di primo soccorso, variano in relazione alla natura dell'attività, al numero dei lavoratori ed ai fattori di rischio. Ø

CASSETTA DI PRIMO SOCCORSO Deve essere tenuta in ogni luogo di lavoro; Ø custodita

CASSETTA DI PRIMO SOCCORSO Deve essere tenuta in ogni luogo di lavoro; Ø custodita in un luogo facilmente accessibile ed individuabile con segnaletica; Ø mantenuta sempre completa; Ø controllato il corretto stato d'uso dei materiali contenuti. Ø

INFORMATIVE Ø Ø L’informazione generale riguarda nominativo e recapito: del responsabile del Servizio di

INFORMATIVE Ø Ø L’informazione generale riguarda nominativo e recapito: del responsabile del Servizio di prevenzione e protezione e degli addetti; dei lavoratori incaricati di attuare le procedure di primo soccorso; del medico competente; del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

GLI ADDETTI ALLA SICUREZZA Gli addetti devono: Ø poter riconoscere un'emergenza sanitaria; Ø saper

GLI ADDETTI ALLA SICUREZZA Gli addetti devono: Ø poter riconoscere un'emergenza sanitaria; Ø saper interpretare la scena dell'infortunio; Ø raccogliere e capire le informazioni utili; Ø prevedere i pericoli evidenti e quelli probabili.

IL SOCCORSO Ø Ø Nelle informazioni si deve precisare: luogo, reparto, zona operativa dove

IL SOCCORSO Ø Ø Nelle informazioni si deve precisare: luogo, reparto, zona operativa dove è avvenuto l’infortunio; tipo ed entità dell’evento (trauma, malore); numero di persone coinvolte nell’incidente e ferite; necessità di aiuti esterni: ambulanza, centro mobile di rianimazione, Vigili del Fuoco.

IN ATTESA DEL MEDICO Non sottoporre il paziente a movimenti e scosse inutili; non

IN ATTESA DEL MEDICO Non sottoporre il paziente a movimenti e scosse inutili; non muovere i traumatizzati al cranio o alla colonna vertebrale e i sospetti di frattura; Ø non premere, schiacciare, massaggiare, quando vi è il sospetto di lesioni profonde; Ø in caso di infortunio da corrente elettrica, se l’infortunato non respira praticare la respirazione artificiale. Ø Ø

ASFISSIA E RESPIRAZIONE ARTIFICIALE: DEFINIZIONE Ø È l’impossibilità del sangue circolante a livello polmonare.

ASFISSIA E RESPIRAZIONE ARTIFICIALE: DEFINIZIONE Ø È l’impossibilità del sangue circolante a livello polmonare. I sintomi sono: Ø perdita della coscienza; Ø colorito bluastro della pelle (guance, labbra, orecchie e mani); Ø arresto della respirazione.

ASFISSIA: CONDOTTA DA TENERE Ø Ø Ø Intervenire con la massima tempestività; sottoporre l’infortunato

ASFISSIA: CONDOTTA DA TENERE Ø Ø Ø Intervenire con la massima tempestività; sottoporre l’infortunato alla respirazione artificiale; in caso di arresto cardiaco si dovrà alternare alla respirazione artificiale il massaggio cardiaco.

PATOLOGIA CARDIACA Ø Ø Ø I sintomi sono: colorito pallido del viso, più spesso

PATOLOGIA CARDIACA Ø Ø Ø I sintomi sono: colorito pallido del viso, più spesso bluastro; aritmia del polso o frequenza anormale; affanno nella respirazione; sudorazione fredda, vomito, nausea; tosse secca, schiuma dalla bocca, stato confusionale; dolore violento al torace, irradiato talvolta alle braccia.

DOLORE STENOCARDICO: DEFINIZIONE Si intende un dolore acuto, a volte con insorgenza graduale, con

DOLORE STENOCARDICO: DEFINIZIONE Si intende un dolore acuto, a volte con insorgenza graduale, con sensazione di costrizione del torace. Ø Localizzato per lo più in sede retrosternale e che si può irradiare soprattutto verso il braccio sinistro, il collo, la schiena. Ø

DOLORE STENOCARDICO: CONDOTTA DA TENERE Liberare il sofferente da indumenti costringenti; non far compiere

DOLORE STENOCARDICO: CONDOTTA DA TENERE Liberare il sofferente da indumenti costringenti; non far compiere al malato nessun movimento attivo; in caso di gravi disturbi della respirazione e della funzionalità cardiaca, procedere alla respirazione artificiale con eventuale massaggio cardiaco; Ø trasferire rapidamente il paziente all’ospedale. Ø Ø Ø

EMORRAGIA ESTERNA ARTERIOSA Ø Per emorragia si intende la fuoriuscita del sangue dai vasi.

EMORRAGIA ESTERNA ARTERIOSA Ø Per emorragia si intende la fuoriuscita del sangue dai vasi. Ø Nell’emorragia esterna arteriosa il sangue, di color rosso vivo fuoriesce dalla ferita in modo intermittente a zampillo.

EMORRAGIA ESTERNA ARTERIOSA: COSA FARE Far sdraiare il ferito; arrestare la fuoriuscita del sangue

EMORRAGIA ESTERNA ARTERIOSA: COSA FARE Far sdraiare il ferito; arrestare la fuoriuscita del sangue applicando un tampone ed esercitando pressione sulla ferita; Ø può essere necessario applicare anche un laccio emostatico a monte della zona ferita. Ø Ø

EMORRAGIA ESTERNA VENOSA Ø Nell’emorragia esterna venosa il sangue è di colore rosso scuro

EMORRAGIA ESTERNA VENOSA Ø Nell’emorragia esterna venosa il sangue è di colore rosso scuro e fuoriesce lentamente dalla ferita in modo continuo.

EMORRAGIA ESTERNA VENOSA: COSA FARE Far sdraiare il ferito; arrestare la fuoriuscita del sangue

EMORRAGIA ESTERNA VENOSA: COSA FARE Far sdraiare il ferito; arrestare la fuoriuscita del sangue applicando un tampone ed esercitando pressione sulla ferita; Ø disinfettare la zona lesa; Ø procedere alla fasciatura della ferita stessa. Ø Ø

EMORRAGIA ESTERNA CAPILLARE: DEFINIZIONE Ø Il sangue (di colore simile al sangue arterioso) fuoriesce

EMORRAGIA ESTERNA CAPILLARE: DEFINIZIONE Ø Il sangue (di colore simile al sangue arterioso) fuoriesce da tanti piccoli punti che coincidono con le maglie recise della rete capillare.

FRATTURE: DEFINIZIONE Si intende l’interruzione della naturale continuità di un osso provocata da forza

FRATTURE: DEFINIZIONE Si intende l’interruzione della naturale continuità di un osso provocata da forza meccanica che ne ha superato i limiti di resistenza e elasticità. Ø Si distinguono due tipi di fratture: Ø diretta: rottura dell’osso nella zona dell’urto; Ø indiretta: il trauma provoca lesioni ossee a distanza. Ø

FRATTURE: COME RICONOSCERLE Ø Ø Sintomi: dolore vivissimo (tale sintomo può anche mancare); incapacità

FRATTURE: COME RICONOSCERLE Ø Ø Sintomi: dolore vivissimo (tale sintomo può anche mancare); incapacità a compiere i normali movimenti dell’arto o zona interessata; quando la frattura interessa un arto, la posizione dello stesso è innaturale; rigonfiamento dei tessuti circostanti la frattura.

FRATTURE: CONDOTTA DA TENERE Ø Ø Ø Evitare qualsiasi manovra sulla zona interessata; immobilizzare

FRATTURE: CONDOTTA DA TENERE Ø Ø Ø Evitare qualsiasi manovra sulla zona interessata; immobilizzare la zona interessata alla frattura; qualora si tratti di frattura esposta, frenare l’emorragia e disinfettare prima di provvedere all’immobilizzazione.

Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori FINE Contenuti e testi aggiornati

Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori FINE Contenuti e testi aggiornati a Giugno 2013 e tratti da: Conti, C. , Laganà, E. , Marincioni, M. , “L'ora di sicurezza: introduzione e finalità del D. lgs 81/08”, Kit multimediale per le scuole secondarie superiori, ISFOL, 2010.