ISTITUTO COMPRENSIVO FUCCIO LA SPINA ACIREALE BANDO DI
ISTITUTO COMPRENSIVO “FUCCIO – LA SPINA” ACIREALE BANDO DI CONCORSO USR SICILIA – AICA “PROGETTI DIGITALI” A. S. 2017 -18 Referente: Marco Antonio Russo Santa Rapisarda Mariagrazia Micalizzi
STORIA DELLA CUCINA SICILIANA • La cucina siciliana è l’espressione dell’arte culinaria sviluppata in Sicilia fin dall’antichità ed è strettamente collegata alle vicende storiche, culturali e religiose dell’isola.
• Si tratta di una cultura gastronomica regionale che mostra tracce e contributi di tutte le culture che si sono stabilite in Sicilia negli ultimi due millenni, tramandata di generazione in generazione.
• Complessa ed articolata, la cucina siciliana è sovente ritenuta la più ricca di specialità e la più scenografica d’Italia. • Alcuni dei cibi più noti, diffusi non solo a livello regionale ma addirittura mondiale, sono la cassata siciliana, il cannolo, la granita e gli arancini.
• L’isola è ricca di spezie e piante aromatiche; origano, menta, rosmarino, fanno quotidianamente parte dei condimenti siculi. • Mandorle, ficodindia, pistacchio ed olive sono altri simboli culinari nei quali l’isola eccelle.
IL SAPORE DEI RICORDI • TEMATICA OGGETTO DI STUDIO DEL PROGETTO: INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL CURRICULO • CLASSE COINVOLTA: PRIMA D SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO PLESSO FANCIULLI E SEZIONE C INFANZIA
TRAGUARDI DEL PROGETTO • INTERIORIZZARE E VALORIZZARE LA CONVIVENZA DI CULTURE DIVERSE ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DELL’INFLUENZA ARABO-NORMANNA NELLE TRADIZIONI CULINARIE SICILIANE; • MIGLIORARE IL DIALOGO CONFRONTO CULTURALE E IL
STEP DI LAVORO • LEZIONI TEORICHE, SVOLTE DAI DOCENTI CURRICULARI E DAGLI ALUNNI DELLA CLASSE CHE RACCONTANO AI COMPAGNI LE ORIGINI E TRADIZIONI CULINARIE; • ATTIVIA’ CREATIVO - LABORATORIALE DI UN PRODOTTO ALIMENTARE, PUNTO DI INCONTRO DELLA CULTURA CULINARIA SICILIANA E ARABA.
RAPPRESENTAZIONE DEL PROGETTO STORYTELLING PER IMMAGINI FOTOGRAFICHE DELLE ATTIVITA’ SVOLTE DA DICEMBRE 2017 A GENNAIO 2018
SPEZIE E COMMERCIO Grandi commercianti di spezie quali chiodi di garofano, cannella, salvia, basilico, rosmarino, alloro, origano e menta, i Fenici portavano queste merci con le loro navi lungo tutto il Mediterraneo. La loro supremazia in questo campo era tale che per diverso tempo questo prezioso bene fu ribattezzato “merce fenicia”. Merito degli Arabi è stato quello di introdurre molte spezie, tra cui lo zafferano (che all’epoca era chiamato “l’oro rosso di Sicilia”), la cannella e lo zenzero.
ATTIVITA’ STORICO-LETTERARIA
Che in Sicilia si mangi bene è cosa risaputa! La dieta siciliana, per chi l’ha conosciuta, di fantasia e d’incanto l’ha celebrata. Sicani, Siculi ed Elimi frutta hanno coltivato, latte e carne di maiale allevato hanno mangiato e pesce cotto in pietra dal gusto prelibato. Fenici e Cartaginesi, marinai d’eccellenza, portarono spezie ed estrazioni di sale nell’essenza, cibi sotto sale e affumicati ne testimoniano la presenza. I Greci vino, olio e olive han portato credendo che gli dei a loro li avessero donato. Ricotta salata e agnello alla brace ci hanno insegnato. Con i Romani… che abbuffate!!! Cipolle al forno e seppie ripiene: “Grandi mangiate!” Garum a base di pesce era il condimento, “maccu di favi e vino”, che gran portento… Sdraiati sui triclini per rilassamento. Eruli, Vandali e Goti mangiavan carne a volontà, con burro, strutto e birra in quantità, seduti a tavola con sovranità.
I Bizantini la cucina greco-romana rivisitarono, con formaggi speziati la arricchirono e sdraiati come i Romani mangiarono. Dagli Arabi agrumi, melanzane, albicocche, pistacchi e pesche. Pasta con sarde, zafferano, garofano e zenzero, profumavano tavole fiabesche. Cassata, torrone, zuccata e gelati, cous-cous e riso per arancini prelibati. Con i Normanni l’aringa arriva affumicata e la frutta martorana è inventata. Salame Sant’Angelo, “piscistoccu” e baccalà danno quel tocco di qualità. Federico II di Svevia, il bianco mangiare e lo scapece curava, mentre sulla sua tavola elegante il pesce abbondava. Gli Spagnoli in Sicilia “farsu mauru” mangiavano, patate, pomodori, fagioli, mais, peperoni, dalle Americhe importavano, ma il miglior dolce ereditato rimase il cioccolato. I Savoiardi piemontesi ispirati ai francesi… Con gli Austriaci patate e maiale, arricchiti da strutto, burro e panna eccezionale. Arrivarono poi i Borboni con i “ monsù” francesi: cuochi. Sapori rustici e raffinati elevati a pochi. L’Unità d’Italia cambiò gli stili, le vedute e i confini, la cucina si mescolò e tra nord e sud si amalgamò. Gli Anglo-Americani portarono felicità. Chewing-gum, sigarette e pop-corn rappresentarono la libertà e la cioccolata concesse serenità.
Chi a casa di un Siciliano vuol mangiare si deve accomodare e la tavola onorare; da quel momento la testa va in vacanza e chi comanda è solo la “panza”.
ATTIVITA’ ARTISTICO-PITTORICA
CONCLUSIONI • Socializzare e collaborare tra etnie diverse e soprattutto apprezzare i sapori della nostra amata Sicilia! • Pensare alla tradizione gastronomica siciliana, è allora come immaginare una tavolozza di colori, tonalità forti, accanto a tinte sfumate, un gioco di richiami e di rimandi suggestivi non facilmente decifrabili.
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