ISTITUTO COMPRENSIVO FALCONARA CENTRO Le Parole della Scienza

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ISTITUTO COMPRENSIVO FALCONARA CENTRO Le Parole della Scienza S. 2006 -2007 Sc. Secondaria I°

ISTITUTO COMPRENSIVO FALCONARA CENTRO Le Parole della Scienza S. 2006 -2007 Sc. Secondaria I° grado “C. G. Cesare” Prof. ssa Gabriella Guaglione

LA CRISI DEGLI ADOLESCENTI E I NUOVI COMPITI DELLA SCUOLA È il titolo di

LA CRISI DEGLI ADOLESCENTI E I NUOVI COMPITI DELLA SCUOLA È il titolo di uno scritto di Marco Falasca del gruppo di Grugliasco Le nostre classi evidenziano una tensione molto forte dovuta problemi relazionali tra ragazzi; tra ragazzi, docenti, genitori. La presenza di alunne e alunni portatori di altre culture impongono di rivedere quanto la scuola propone, altrimenti la sensazione è quella di lasciare comunque fuori qualcuno. Sempre più difficile, mi sembra, motivare i nostri allievi che arrivati in prima sembrano già sapere e conoscere tutto, la sensazione è quella di doverli stupire “con effetti speciali” altrimenti non hai più la loro attenzione! Nello stesso tempo ti accorgi che i nostri ragazzi “apprendono” ciò che noi gli insegniamo, ma…. Non sanno che farsene, sembra che quello che imparano a scuola sia funzionale alla scuola, ma non serva nella vita, perchè non riescono a trasferire i loro apprendimenti in un contesto di vita.

LA CONOSCENZA INERTE (Brown, Collins e Duguid) Non si tratta di conoscenza “non compresa”,

LA CONOSCENZA INERTE (Brown, Collins e Duguid) Non si tratta di conoscenza “non compresa”, ma di conoscenza che non si attiva nel momento in cui deve entrare in azione. Tale fenomeno era già stato rilevato da Whitehead nel 1929, ma è ritornato di evidente attualità negli anni ’ 80 e ’ 90. La conoscenza acquisita senza interesse di chi apprende, non contestualizzata nei problemi che l’hanno sollecitata, senza connessione con problemi reali vissuti finisce per non essere prontamente disponibile all’applicazione o al trasferimento a nuove situazioni. Un apprendimento significativo avviene quando uno studente dimostra di possedere una conoscenza che può usare con flessibilità e facilità per dare senso al mondo che lo circonda, per risolvere i problemi che vive, per prendere decisioni che riguardano la sua vita o quella di altri. Una comprensione di questo tipo può essere conseguita e verificata solo tramite numerose prestazioni che richiedono di manipolare, agire, provare, spiegare, giustificare, estrapolare, collegare e applicare.

LA SOCIETA’ CAMBIA: LA SCUOLA NON PUO’ RESTARE FERMA A GUARDARE (M. Comoglio) La

LA SOCIETA’ CAMBIA: LA SCUOLA NON PUO’ RESTARE FERMA A GUARDARE (M. Comoglio) La nostra è una società che si evolve e muta a ritmi molto veloci quindi anche la scuola dovrà essere al passo con i tempi per far fronte alle richieste della società del XXI secolo educando gli alunni e le alunne a sviluppare: • Capacità di pensiero elevato: capacità di trasferire le conoscenze in ambiti diversi tra loro, di avere un pensiero flessibile e critico. Capacità di saper risolvere problemi. • Capacità di collaborazione: lo sviluppo dell’interculturalità e della convivenza civile, l’incremento della quantità di conoscenze sono fenomeni che caratterizzano in maniera diffusa l’attuale società. Per essere affrontati e sostenuti, tali fenomeni richiedono che le persone dispongano di buone capacità di comunicazione, di presa di decisione, di soluzione di conflitti. • Capacità di apprendimento indipendente e per tutta la vita: la rapidità con la quale oggi le conoscenze si rinnovano e si estendono rendono poco praticabile la strada di insegnare “tutto” in classe. I ragazzi devono apprendere molto di più di quello che la scuola può insegnare e questo è possibile senza che siano necessariamente dipendenti dall’insegnante. La scuola deve preparare le nuove generazioni ad apprendere in maniera autonoma, ad autoregolarsi nel processo di apprendimento, ad apprendere per il bisogno e l’interesse di sapere, non per coercizione

“L’analfabeta del futuro non sarà la persona che non saprà leggere, bensì la persona

“L’analfabeta del futuro non sarà la persona che non saprà leggere, bensì la persona che non saprà come imparare” Alvin Toffler

UTILIZZO DELLE MAPPE CONCETTUALI E NON SOLO …. Con i ragazzi ho costruito mappe

UTILIZZO DELLE MAPPE CONCETTUALI E NON SOLO …. Con i ragazzi ho costruito mappe concettuali in ambiti disciplinari differenti: studiando le scienze in aritmetica in geometria “se fossi una molecola d’acqua” pianificazione di una unità didattica di apprendimento in cooperative learning

PER VERIFICARE LE COMPETENZE ACQUISITE RIGUARDO AL MODELLO PARTICELLARE DELLA MATERIA VIENE DATO IL

PER VERIFICARE LE COMPETENZE ACQUISITE RIGUARDO AL MODELLO PARTICELLARE DELLA MATERIA VIENE DATO IL SEGUENTE COMPITO: “ SE FOSSI UNA MOLECOLA D’ACQUA…… DESCRIVI, DAL PUNTO DI VISTA DELLA MOLECOLA D’ACQUA, UN PASSAGGIO DI STATO O UN ESPERIMENTO CHE ABBIAMO SVOLTO IN CLASSE. DAI LIBERO SFOGO ALLA TUA FANTASIA!!” CON QUESTO COMPITO SONO RIUSCITA A SPIAZZARLI: “MA NON STAVAMO FACENDO SCIENZE? QUESTO E’ UN TESTO DI ITALIANO? NELLA LEZIONE SUCCESSIVA NON TUTTI I RAGAZZI SONO STATI IN GRADO DI SVOLGERE IL COMPITO!

SE FOSSI UNA MOLECOLA DI ACQUA…… Sono una molecola ed ho tante sorelle. Queste

SE FOSSI UNA MOLECOLA DI ACQUA…… Sono una molecola ed ho tante sorelle. Queste hanno molto freddo e quindi sono tutte quante unite per sentirne di meno. Ad un certo punto, le mie sorelline ed io cominciammo a sentire un piccolo tepore, tanto da allontanarci e siamo più libere possiamo scivolare una sull’altra. Questo passaggio si chiama FUSIONE

SE FOSSI UNA MOLECOLA DI ACQUA……

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SE FOSSI UNA MOLECOLA DI ACQUA…… La storia a fumetti illustra l’esperimento fatto per

SE FOSSI UNA MOLECOLA DI ACQUA…… La storia a fumetti illustra l’esperimento fatto per spiegare la DIFFUSIONE. Nel fumetto vi si trovano gli elementi del conflitto e la sua risoluzione attraverso la conoscenza reciproca, l’incontro e la PACE. Le molecole dei due liquidi sono riuscite a mediare una situazione di conflitto trovando un modo di convivere in pace!!

SE FOSSI UNA MOLECOLA DI ACQUA…… Io sono una gocciolina d’acqua. Quest’estate mi è

SE FOSSI UNA MOLECOLA DI ACQUA…… Io sono una gocciolina d’acqua. Quest’estate mi è successa una cosa stranissima, ero come tutti i giorni nel mio lago e il sole splendeva alto nel cielo, quando …… insieme con le mie amiche siamo salite piano sempre più in alto e siamo diventate una nuvola ……. un brutto giorno di pioggia sono stata espulsa dalla nuvola, sono caduta e ho perso i sensi. Quando mi sono risvegliata ero ancora nel mio lago …. Tutti i giorni di sole salivo in cielo e qundo era brutto tempo tornavo sulla terra! Arrivò l’inverno … … …. . faceva molto freddo, piano diventavo sempre più bianca fino a quando non riuscii più a muovermi ………. A primavera con il sole ritornai gocciolina. Come poteva accadere tutto ciò? L’andammo a chiedere al saggio delle goccioline d’acqua che ci disse: “quando il sole ci riscalda le nostre molecole si staccano le une dalle altre agitandosi e noi voliamo come farfalle. Quando fa freddo le molecole si agitano meno, si avvicinano tra loro e noi torniamo ad essere goccioline di acqua. Con il freddo intenso le molecole stanno strette, una accanto all’altra e noi diventiamo ghiaccio!”

SE FOSSI UNA MOLECOLA DI ACQUA…… Ciao, sono una molecola d’acqua. In realtà non

SE FOSSI UNA MOLECOLA DI ACQUA…… Ciao, sono una molecola d’acqua. In realtà non sono sempre stata una molecola d’acqua. Fino a poco tempo fa ero una molecola di ghiaccio. Adesso vi racconto, stavo giocando con le mie sorelle, a calcio, a campana, a basket. Andavamo molto d’accordo, non ci separavamo mai, eravamo molto legate tra noi! Ad un certo punto iniziammo a litigare …. . Decidemmo di separarci! Da quel giorno rimanemmo sempre amiche, ma il legame tra noi si fece molto debole! Questo ragazzo descrive la fusione, ma il suo racconto è stato criticato, perché: • non si può fare una distinzione tra una molecola di acqua allo stato liquido e una molecola di acqua allo stato solido, le molecole non sono diverse, ma è la forza del legame che si modifica. • non ha fatto capire che l’indebolimento del legame tra le molecole era dovuto al calore

PIANIFICAZIONE DI UNA UNITA’ DIDATTICA DI APPRENDIMENTO DI GEOMETRIA IN COOPERATIVE LEARNING OBIETTIVO DI

PIANIFICAZIONE DI UNA UNITA’ DIDATTICA DI APPRENDIMENTO DI GEOMETRIA IN COOPERATIVE LEARNING OBIETTIVO DI APPRENDIMENTO Conoscere gli elementi fondamentali di un poligono e • ricavare sperimentalmente, il criterio di costruibilità di un triangolo, di un quadrilatero; • determinare sperimentalmente la somma degli angoli interni di un triangolo, di un quadrilatero e di un poligono Obiettivo descritto in termini comprensibili agli studenti Leggete attentamente quello che viene richiesto nelle schede assegnate a ciascun gruppo; munitevi di forbici, colla e colori e procedete seguendo l’ordine previsto dalle fotocopie. Non dovete saltare da una pagina all’altra, perché il percorso è guidato e quello che scoprirete al termine di un’attività vi servirà per andare avanti. Costruire una mappa concettuale che riassuma le vostre conclusioni. Al termine dovrete compilare un questionario di autovalutazione di gruppo e uno individuale. Buon Lavoro!! Formazione del gruppo Tre alunni per gruppo, eterogenei per sesso e rendimento, scelti dall’insegnante.

ABILITA’ SOCIALI • Saper ascoltare • Collaborare • Decidere • Rispettare le idee dei

ABILITA’ SOCIALI • Saper ascoltare • Collaborare • Decidere • Rispettare le idee dei compagni • Parlare uno alla volta • Controllare il tono della voce Vengono dichiarate all’inizio del lavoro, i ragazzi sanno che dovranno autovalurtarsi e saranno valutati anche sul rispetto delle abilità sociali

CONTENUTI • CONDIZIONE DI COSTRUIBILITA’ DI UN TRIANGOLO • CONDIZIONE DI COSTRUIBILITA’ DI UN

CONTENUTI • CONDIZIONE DI COSTRUIBILITA’ DI UN TRIANGOLO • CONDIZIONE DI COSTRUIBILITA’ DI UN QUADRILATERO • ANGOLI INTERNI DI UN TRIANGOLO • ANGOLI INTERNI DI UN QUADRILATERO • ANGOLI INTERNI DI UN POLIGONO PROCEDURA DI LAVORO Per questa unità didattica sono necessari almeno due incontri. Nel primo si studierà la condizione di costruibilità dei poligoni, nella seconda l’attenzione andrà agli angoli FORMAZIONE DEI GRUPPI Si formano i gruppi uno alla volta con i nomi chiamati dall’insegnante che indica anche il posto, consegna il materiale e assegna i ruoli di Moderatore (responsabile del materiale deve riconsegnare il lavoro all’insegnante), Facilitatore (colui che deva fare attenzione al rispetto delle abilità sociali, richiamando i compagni e che tiene le file nella compilazione del questionario di autovalutazione del gruppo) e Timer (controlla il rispetto dei tempi nello svolgimento del compito) spiegandone i compiti. Vengono fornite delle fotocopie, una solo copia per gruppo così da costringere i ragazzi a lavorare insieme.

RUOLO DELL’INSEGNANTE Ruolo dell’insegnante durante lo svolgimento del lavoro: • offre stimoli agli alunni

RUOLO DELL’INSEGNANTE Ruolo dell’insegnante durante lo svolgimento del lavoro: • offre stimoli agli alunni in difficoltà, • passa tra i gruppi per annotare le eventuali difficoltà incontrate, avverte che il tempo sta per scadere. Ruolo dell’insegnante al termine del lavoro: • elabora i questionari di autovalutazione di gruppo ed individuale svolti dagli alunni. • riflessione e revisione con i singoli gruppi sul lavoro svolto e sul modo in cui gli studenti hanno realmente collaborato. .

VALUTAZIONE Ottimo: lavoro completo e corretto in ogni sua parte e ben presentato anche

VALUTAZIONE Ottimo: lavoro completo e corretto in ogni sua parte e ben presentato anche dal punto di vista dell’ordine. Rispetto di tutte le abilità sociali. Distinto: lavoro completo anche se non sempre corretto e ben presentato. Rispetto di tutte le abilità sociali. Buono: lavoro non del tutto completo e corretto ma ben presentato. Rispetto di quasi tutte le abilità sociali. Sufficiente: lavoro svolto almeno per metà in modo corretto e sufficientemente ordinato. Rispetto di almeno due delle abilità sociali. Non sufficiente: lavoro svolto per meno di metà in modo corretto. Rispetto di una sola abilità sociale. AUTOVALUTAZIONE Ad ogni gruppo viene assegnato una scheda di autovalutazione di gruppo e una scheda di autovalutazione individuale

I MATERIALI • POLIGONI Condizione di costruibilità • ANGOLI INTERNI DI UN TRIANGOLO •

I MATERIALI • POLIGONI Condizione di costruibilità • ANGOLI INTERNI DI UN TRIANGOLO • ANGOLI INTERNI DI UN QUADRILATERO E DI UN POLIGONO QUALSIASI

I RISULTATI OTTENUTI AUTOVALUTAZIONE DI GRUPPO • La maggior parte degli alunni ha giudicato

I RISULTATI OTTENUTI AUTOVALUTAZIONE DI GRUPPO • La maggior parte degli alunni ha giudicato il compito interessante, ma impegnativo • i materiali a disposizione sono stati giudicati buoni e il tempo a disposizione è stato sufficiente; • le abilità sociali sono state rispettate solo da alcuni • le abilità sociali più facili da rispettare sono state il saper prendere decisioni e la collaborazione • le abilità più difficili da rispettare sono state : rispettare le idee dei compagni, il parlare uno alla volta e il controllare il tono della voce.

I RISULTATI OTTENUTI AUTOVALUTAZIONE DELL’ALUNNO • 85% dei ragazzi preferisce svolgere attività in gruppo,

I RISULTATI OTTENUTI AUTOVALUTAZIONE DELL’ALUNNO • 85% dei ragazzi preferisce svolgere attività in gruppo, il 15% in coppia, il lavoro individuale è quello che non piace. • Svolgendo questa attività la maggior parte (55%) della classe si è sentita molto bene, la restante parte si è sentita bene. • le abilità sociali che sono state rispettate con più facilità sono state la collaborazione, l’ascolto e il saper prendere decisioni insieme. • le abilità sociali più difficili da rispettare sono: il parlare uno alla volta e il controllare il tono della voce. MAPPA COSTRUIBILITA’ MAPPA ANGOLI INTERNI