INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO ISTRUTTORI FIBaFITARCO Sabato 11
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO ISTRUTTORI FIBa-FITARCO Sabato 11 Febbraio 2012 Scuola Regionale dello Sport Stadio della Vittoria, Bari Giuseppe Lassandro Phone: + 39 3392007395 (3 ITA, Viber, Whats. App) Mail: giuseppelassandro@live. com Alternative Mail: giuseppe. lassandro@uniba. it
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INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO LASSANDRO G. (1), GIANFELICI A. (2), MIGLIETTA A. (2), ACCETTURA D. (3), GIORDANO P. (1) U. O. "F. VECCHIO", DIPARTIMENTO DI BIOMEDICINA DELL'ETA' EVOLUTIVA, UNIVERSITA‘ DEGLI STUDI DI BARI "ALDO MORO", BARI; (2) FEDERAZIONE ITALIANA BADMINTON, ROMA; (3) ISTITUTO MEDICINA DELLO SPORT, FEDERAZIONE MEDICO SPORTIVA ITALIANA, BARI IL BADMINTON (GIOCO DEL VOLANO) ED IL BAMBINO EMOFILICO: UNA NUOVA OPPORTUNITA' PER EDUCARE ALLA CORRETTA MOTRICITA' Numero: 1882
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INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Emergenza vs Urgenza
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Prevenire è meglio… …Si arriva così al 18. 02. 82 con l’emanazione del Decreto per la tutela sanitaria dell’attività sportiva agonistica, modificato successivamente in data 28. 02. 83 dallo stesso Ministero della Sanità. La qualificazione agonistica delle attività sportive è demandata alle Federazioni sportive nazionali ed agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI. , mentre l’espletamento dei controlli sanitari — debitamente codificati su apposita modulistica — é affidato ai medici della F. M. S. I. quali soci ordinari, nonché al personale delle strutture pubbliche e private convenzionate indicate dalle Regioni d’intesa con il CONI. Si coglie l’occasione per ricordare che i medici sportivi ottennero l’attivazione della branca specialistica ambulatoriale di Medicina dello Sport presso le allora U. S. L. (ora A. S. L. ) nel 1980, dopo essersi riuniti in Associazione sindacale aderente al S. U. M. A. I. , il Sindacato dei Medici ambulatoriali…
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Prevenire è meglio…
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Conoscere i fondamenti del primo soccorso Riconoscere i segni e i sintomi delle patologie Intervenire in maniera adeguata in ogni situazione Garantire un Primo Soccorso corretto ed efficace
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Il “Primo Soccorso” è l’insieme di azioni che un soccorritore occasionale mette in atto, senza l’ausilio di attrezzature particolari, per portare aiuto ad una persona colpita da malore o infortunata in attesa dell’intervento di un soccorso sanitario qualificato. Differisce dal “Pronto Soccorso” che viene effettuato da personale specializzato (medici, infermieri, soccorritori volontari) con idonee tecniche ed attrezzature specifiche, nonché con adeguate terapie farmacologiche.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO • Segni: TUTTO QUELLO CHE IL SOCCORRITORE VEDE INSIEME DELLE SENZAZIONI CHE IL • Sintomi: PAZIENTE PROVA PER EFFETTO DI UNA MALATTIA O DI UN TRAUMA
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Chi presta primo soccorso a un atleta Infortunato solo raramente, in campo dilettantistico, è medico o personale abilitato. Da questa constatazione deriva la necessità che ogni operatore sportivo sappia cosa può e deve fare in caso di bisogno. E’ inoltre importante che sappia anche cosa non deve assolutamente fare perché la sua pur volenterosa opera di soccorso non risulti pregiudizievole per I'evoluzione successiva di una lesione. Ogni operatore deve considerare che la conservazione del benessere dell' organismo di un atleta può dipendere dalla tempestività e soprattutto dalla correttezza del suo intervento. Chi si accorgesse, leggendo Ie norme di primo soccorso, che la sua preparazione non e sufficiente, non esiti a documentarsi
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Osservare e valutare l’assenza di rischi per il soccorritore; Valutare i rischi e le lesioni che mettono in pericolo l’infortunato; Dare avviso alle autorità; Art 593 C. P. Assistere l’infortunato fisicamente e psicologicamente; Agire dopo aver ottenuto il consenso della persona; Mettere in atto solo manovre di cui si è sicuri; Valutare le priorità di intervento; Meglio non fare piuttosto che fare male …
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Tre punti sono estremamente importanti nella preparazione e attuazione di ogni intervento di soccorso. · Urgenza: la parola d'ordine di un pronto intervento. ·Competenza: la componente indispensabile per una perfetta operazione di soccorso. ·Organizzazione : disporre e utilizzare quanto serve per intervenire urgentemente e con competenza.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Evento Valutazione Risposta Emergenza Sono compromessi i parametri vitali, c’è pericolo di vita È necessario un immediato intervento di servizi specialistici. • Valutazione • allertamento del 118 • intervento del primo soccorritore • ricovero immediato (situazione critica per la sopravvivenza)
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Evento Urgenza Valutazione La sopravvivenza non è ancora compromessa, ma (situazione instabile, che occorre “monitorare” i facilmente evolve verso parametri vitali (coscienza, respiro, circolo), che la criticità) potrebbero velocemente alterarsi Risposta • Valutazione • allertamento del 118 • assistenza del primo soccorritore • ricovero rapido in ospedale
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Evento Valutazione Risposta Non urgenza Non c’è pericolo di vita immediato o a breve termine: la diagnosi ed il trattamento terapeutico possono esser ragionevolmente differiti • Valutazione • evitare l’allertamento del 118 • accesso in ospedale o al medico curante con mezzi privati (situazione stabile, a rischio potenziale d’instabilità) *eventuale ricovero *invio a domicilio
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO 1° Sicurezza 2° 3° Interventi Chiamata Immediati Soccorso 4° Interventi nell’attesa 5° Trasporto 6° Ricovero 20
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO VALUTAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA VALUTAZIONE DELLE FUNZIONI VITALI (A - B - C)
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO • E’ indispensabile fare una corretta chiamata al 118. • L'operatore, con semplici domande, è in grado di identificare la gravità dell'evento e di stabilire i mezzi da inviare. • IMPORTANTE seguire le indicazioni e rispondere a tutte le domande. • Riagganciare per ultimi e solo quando l’operatore ci dice che possiamo farlo.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Le informazioni da fornire con chiarezza sono: • Cognome e Nome • Il numero da dove si chiama • Il luogo dell’evento, località, via, numero civico. • Punti di riferimento (Chiese, campi sportivi …)
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Due sono gli scenari di possibile riscontro sui campi di gioco e i relativi protocolli di intervento da mettere in atto: COSCIENZA E’ la consapevolezza di sé e la capacità di relazione con l’ambiente circostante. La persona sente, si muove, risponde a stimoli e ordini.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Due sono gli scenari di possibile riscontro sui campi di gioco e i relativi protocolli di intervento da mettere in atto: A) Riscontro di infortunato inanime - valutazione del meccanismo del trauma (dinamica) - esecuzione B. L. S con ABC del pronto soccorso se traumatizzato in arresto cardiaco e/o respiratorio (esecuzione delle manovre di rianimazione cardiopolmonare) - messa in posizione di sicurezza - chiamata dei soccorsi, informazioni, direttive B) Riscontro di infortunato collaborante - racconto dell'accaduto da parte dell'infortunato - valutazione generale dell'infortunato
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO MATERIALE DI PRIMO INTERVENTO ADEGUATO AI DIVERSI TRATTAMENTI • materiale per detersione ferite infortunato e mani soccorritore • guanti monouso in lattice • cerotti medicati • rotolo cerotto • acqua ossigenata • retine per medicazioni • spray raffreddante • pack di ghiaccio pronto • bende elastiche varie misure
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO LA FUNZIONE RESPIRATORIA Tutte le cellule che compongono un organismo devono produrre energia per vivere. La produzione di questa energia avviene “bruciando”, cioè consumando, ossigeno e producendo come scoria da eliminare anidride carbonica. E’ con il respiro, cioè con la continua entrata ed uscita di aria nei e dai polmoni, che assicuriamo il continuo rifornimento di ossigeno e l’eliminazione dell’anidride carbonica. L’ossigeno, presente nell’aria, raggiunge i polmoni attraverso le vie respiratorie: naso, bocca, laringe, trachea, bronchi; dai polmoni passa poi nel sangue che circola nei polmoni stessi e da questo viene trasportato a tutte le cellule dell’organismo. L’anidride carbonica compie il tragitto opposto: il sangue la trasporta dalle cellule ai polmoni dove passa nell’aria che viene eliminata attraverso le stesse vie respiratorie prima ricordate. Tra tutti gli organi il cervello è quello più sensibile alla mancanza di ossigeno. E’ sufficiente infatti un’interruzione anche di pochi minuti nel rifornimento di ossigeno al cervello per provocare in esso delle alterazioni irreversibili; un’interruzione di circa 10 minuti ne determina la morte.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO IL RESPIRO NORMALE Il respiro avviene automaticamente per azione involontaria da parte dell’apparato nervoso; in parte e solo momentaneamente può essere modificato dalla volontà. Gli atti respiratori si susseguono regolarmente, uno dopo l’altro. Normalmente la persona adulta, a riposo, respira 16 -18 volte al minuto; nei bambini e nei lattanti la frequenza respiratoria è invece più elevata: 25 respiri/min. nei primi, 40 / min. nei secondi. Il soccorritore può controllare il respiro di una persona osservandone le espansioni del torace, ascoltando gli eventuali rumori respiratori e/o sentendo sulla propria pelle (di una guancia o di una mano poste davanti al naso e alla bocca del paziente) il movimento dell’aria respirata; così facendo può misurare la frequenza respiratoria, cioè quanti atti respiratori avvengono in un minuto, e verificare la regolarità o l’irregolarità del respiro. oltre che apprezzare gli eventuali rumori respiratori.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO LA FUNZIONE CARDIOCIRCOLATORIA Per funzione cardiocircolatoria intendiamo quella attività dell’organismo che mantiene il sangue in movimento. Tale movimento assicura a tutte le cellule il costante rifornimento di quanto necessitano per vivere e per compiere il loro specifico compito e l’eliminazione delle scorie prodotte dalla loro attività. Tantissime sono le sostanze trasportate dal sangue alle cellule: tra queste l’ossigeno (O 2) della cui fondamentale importanza abbiamo già parlato. Il movimento del sangue avviene in due circuiti di vasi sanguigni (la Grande Circolazione detta anche Circolazione Sistemica e la Piccola Circolazione detta anche Circolazione Polmonare), grazie alla spinta fornita da una pompa, il cuore, diviso in una parte sinistra (cuore sinistro) e in una parte destra (cuore destro), che si contraggono e si rilasciano simultaneamente, in risposta allo stesso stimolo. La metà sinistra del cuore spinge il sangue proveniente dai polmoni, dove si è arricchito di ossigeno, nelle arterie della circolazione sistemica e queste lo distribuiscono a tutti i capillari tessutali (ossia i vasi più piccoli e periferici) a livello dei quali le sostanze nutritive e i materiali di lavoro passano dal sangue alle cellule dell’organismo, mentre le scorie prodotte dall’attività cellulare passano dalle cellule al sangue; da qui, tramite le vene della circolazione sistemica, il sangue, impoverito di ossigeno e arricchito di anidride carbonica, viene trasportato alla metà destra del cuore. La pompa della metà destra del cuore provvede allora a spingerlo nelle arterie della circolazione polmonare; queste lo distribuiscono ai capillari delle pareti degli alveoli polmonari dove il sangue si libera dell’eccesso di anidride carbonica (CO 2) cedendola all’aria alveolare e da questa riceve in cambio l’ossigeno (O 2), arricchendosene nuovamente; le vene della circolazione polmonare riconducono infine il sangue al cuore sinistro, pronto per essere risospinto a tutte le cellule dell’organismo lungo il circuito sistemico.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO ASPETTI DELLA NORMALE FUNZIONE CARDIOCIRCOLATORIA La pompa cardiaca agisce contraendosi ripetutamente, in modo automatico, senza il controllo della volontà. Tali contrazioni vengono chiamate battiti cardiaci e normalmente si ripetono in modo regolare, una dopo l’altra, con una frequenza, nell’adulto a riposo, compresa tra le 60 e le 100 volte al minuto. Nel bambino questa frequenza è più elevata, per arrivare nel neonato a 120 - 150 battiti al minuto. La forza con cui il sangue circola nei vasi si traduce in una pressione sulla parete degli stessi vasi. La pressione nelle arterie sistemiche può essere facilmente misurata con un apposito apparecchio (sfigmomanometro) posizionato al braccio; i valori così trovati indicheranno la pressione arteriosa omerale (P. A. O. ). In questo modo troveremo due valori della pressione, uno massimo, nel momento della spinta cardiaca (pressione arteriosa massima) e uno minimo, tra una spinta e l’altra (pressione arteriosa minima). In alcuni punti del corpo alcune arterie scorrono superficiali, poco al di sotto della pelle. In questi punti, appoggiando i polpastrelli delle dita, si possono facilmente apprezzare le ripetute spinte che ogni contrazione cardiaca induce nel sangue contenuto nelle arterie stesse; tali spinte si dicono polsi. Normalmente ad ogni contrazione del cuore corrisponde un Impulso apprezzabile al polso. Dei vari polsi ne ricordiamo due, il polso radiale, apprezzabile al polso scheletrico (è quello più usato nel valutare l’attività cardiocircolatoria) e il polso carotideo, apprezzabile due dita trasverse sotto l’angolo della mandibola (è di fondamentale importanza nelle circostanze di emergenza). La funzione cardiocircolatoria non è così evidente come quella respiratoria, di cui abbiamo già parlato. Si pensi che solo nel 1. 600 gli scienziati scoprirono il suo esatto funzionamento! Il soccorritore non medico, in assenza di uno sfigmomanometro, può valutare questa funzione solo attraverso l’esame dei polsi, radiale e carotideo, e l’osservazione delle condizioni generali del paziente. In condizioni normali i due polsi sono sempre presenti, danno un impulso valido e regolare e la loro frequenza è compresa tra i 60 e i 100 impulsi/minuto, come i corrispondenti battiti cardiaci.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO MANSIONARIO PRATICO DEL SOCCORITORE SANITARIO "SPORTIVO" Ogni soccorritore dovrebbe essere in grado di: - valutare infortunato nelle situazioni di emergenza: (arresto cardio-circolatorio e/o respiratorio, trauma cranico, stato di shock) - attuare Ie procedure di BLS. con sequenza A. B. C. - attuare posizione di sicurezza: a) sollevare un po' I'anca del traumatizzato in posizione supina e sospingervi sotto I'avambraccio prossimale, · avvicinare II corrispondente piede alla natica, · afferrare spalla e anca opposte ed attirare II traumatizzato a se, · tirare verso I'esterno il braccio prendendolo per II gomito, · flettere la testa all'indietro e voltare II viso verso terra, · sospingere Ie dita della mano sotto la guancia - attuare posizione anti/shock. : · II traumatizzato giace in posizione supina, · sollevare gli arti inferiori a squadra, · tenere gli arti inferiori in questa posizione per un po' di tempo, · sistemarli successivamente In posizione obliqua su un appoggio (es. sedia rovesciata) posizionare gli arti inferiori/superiori ed eventualmente il collare - attuare tecniche di arresto emorragia esterna - medicare
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO ASSISTENZA DEL SOCCORRITORE NON PREPARATO Nel caso non vi sia la presenza, sui campo sportivo. di personale capace di svolgere i. I mansionario di primo soccorso: - astenersi da ogni manovra azzardata (non danneggiare prima ancora che salvaguardare) - tranquillizzare il traumatizzato - assumere I'incarico di leader del pronto soccorso (comandare Ie manovre e impartire ordini con decislone, chiamare I soccorsi, allontanare i curiosi attuare Ie manovre necessarie )
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO A) Valutazione dello stato di coscienza e pervieta delle vie aeree (Airway) - Chiamare ad alto voce e scuotere delicatamente l'lnfortunato - Far chiamare II 118 - Mettere I'infortunato su di un piano rigido allineando II corpo e scoprendo il torace. -Iperestendere II capo (sollevare il mento con due dita, e spingere la fronte con II palma delia mano)
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INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO B) Valutazione dell 'attività respiratoria - Eseguire GAS. x 10 sec. (Guardare, Ascoltare e Sentire) - Accertarsi che sia stato chiamato il 118 - Fare due ventilazioni di soccorso con utilizzo di mascherina facciale (2 sec. ) - Controllare I'espansione del torace.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO C) Valulazione dell'attivita cardiaca - Controllare la presenza di attività cardiaca per 10 sec, - Trovare il punto di repere (un dito sopra I'apice del. Ia sterno) - Comprimere il torace rapidamente per 30 volte - Alternare alle compressioni 2 insufflazioni - AI termine del quinto ciclo rivalutare il paziente partendo dal circolo, poi il respiro e la coscienza - In assenza di segni di ripresa continuare a rianimare - Se il polso ricompare ed e assente II respiro, eseguire una ventilazione ogni 5 secondi e controllare il polso carotideo dopo 12 ventilazioni Ricordare: continuare a rianimare fino all'arrivo di un medico o fino a quando si e esausti e quindi non più in grado di continuare.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO RESPIRAZIONE BOCCA A BOCCA SI DEVE: 1 Adagiare l’infortunato supino con la testa rovesciata all’indietro, poggiando una mano sulla fronte 2 Chiudere le narici con indice e pollice 3 Soffiare nella bocca dell’infortunato 4 Dopo aver soffiato lasciare liberi naso e bocca permettere all’aria di fuoriuscire 5 Si ripete la manovra ( la frequenza in un adulto va mantenuta intorno ai 14 atti al minuto)
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO DEFIBRILLATORE SEMI AUTOMATICO • • Il defibrillatore semiautomatico (spesso abbreviato con DAE, defibrillatore automatico esterno, o AED, automated external defibrillator) è un dispositivo in grado di effettuare la defibrillazione delle pareti muscolari del cuore in maniera sicura, dal momento che è dotato di sensori per riconoscere l'arresto cardiaco dovuto ad aritmie, fibrillazione ventricolare e tachicardia ventricolare. Nei casi sopra elencati il defibrillatore determina automaticamente se è necessaria una scarica e seleziona il livello di energia necessario. L'utente che lo manovra non ha la possibilità di forzare la scarica quando il dispositivo segnala che questa non è necessaria. Il funzionamento avviene per mezzo dell'applicazione di piastre adesive sul petto del paziente. Quando tali elettrodi vengono applicati al paziente, il dispositivo controlla il ritmo cardiaco e - se necessario - si carica e si predispone per la scarica. Quando il defibrillatore è carico, per mezzo di un altoparlante, fornisce le istruzioni all'utente, ricordando che nessuno deve toccare il paziente e che è necessario premere un pulsante per erogare la scarica. Dopo ciascuna scarica, il defibrillatore ripete il controllo del ritmo cardiaco e, se necessario, si predispone all'effettuazione di una nuova scarica
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO DEFIBRILLATORE SEMI AUTOMATICO Legge 3 aprile 2001, n. 120 "Utilizzo dei defibrillatori semiautomatici in ambiente extraospedaliero" pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 14 aprile 2001 Art. 1. 1. È consentito l'uso del defibrillatore semiautomatico in sede extraospedaliera anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardiopolmonare. 2. Le regioni e le province autonome disciplinano il rilascio da parte delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere dell'autorizzazione all'utilizzo extraospedaliero dei defibrillatori da parte del personale di cui al comma 1, nell'ambito del sistema di emergenza 118 competente per territorio o, laddove non ancora attivato, sotto la responsabilità dell'azienda unità sanitaria locale o dell'azienda ospedaliera di competenza, sulla base dei criteri indicati dalle linee guida adottate dal Ministro della sanità, con proprio decreto, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO EMERGENZE E URGENZE MEDICHE E TRAUMATICHE Qui di seguito vengono schematicamente presentate Ie emergenze e Ie urgenze che si possono presentare in un campo sportivo. Nell’ intervenire, mantenere sempre la calma, tranquillizzare il ferito, non esitate a chiedere aiuto in caso vi rendiate conto di non saper affrontare costruttivamente l’emergenza. In tal caso operate come “soccorritore non preparato”
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO CENNI DI ANATOMIA • Le ossa : sono la struttura più dura e resistente dell'organismo umano, svolgono in particolare la funzione di sostegno e protezione di organi interni. • Le articolazioni : formate dalle estremità delle ossa che vengono a contatto, rivestite da un tessuto particolare, la cartilagine articolare e dai legamenti, fasci di tessuto connettivo di varie forme e dimensioni, che consentono solo uno specifico tipo di movimento. • I muscoli : rappresentano dal 40 al 50% del peso corporeo. Permettono la locomozione del soggetto e lo scorrimento di sostanze organiche interne come sangue e cibo. Sono di due tipi: i muscoli volontari, di natura striata e che permettono il movimento del soggetto. Sono legati alle ossa tramite tendini (strutture ligamentose dotate di particolare robustezza); i muscoli involontari, che sono invece di natura liscia
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO DISTORSIONE SI TRATTA DI UN VIOLENTO SPOSTAMENTO DI UN CAPO ARTICOLARE CHE ESCE DALLA PROPRIA SEDE PER RIENTRARVI SPONTANEAMENTE (CAVIGLIA, POLSO, GINOCCHIO) SINTOMI : DOLORE, GONFIORE (i movimenti possono essere ancora possibili )
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO LUSSAZIONE E’ LA FUORIUSCITA DI UN CAPO ARTICOLARE DALLA SUA SEDE NATURALE, SENZA IL SUO RIENTRO IN SEDE (LUSSAZIONE SPALLA, GOMITO) ( impossibile il movimento ) SINTOMI: DOLORE, GONFIORE, MOVIMENTI IMPOSSIBILI
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO LESIONE TENDINEA Lesione traumatica parziale o totale delle fibre tendinee Sintomi: improvviso "schiocco”· seguito da dolore acuto, tumefazione e successiva ecchimosi, incapacita a svolgere quei movimenti che richiedono I'integrità del tendine leso e del suo muscolo. Cause: distensione violenta provocata da energica contrazione muscolare. Pericoli: aggravamento. Intervento: borsa del ghiaccio, mantenere scarico I' arto, immobilizzazione immediata, ospedalizzazione per valutazione.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO COSA FARE: ( sia per distorsione e lussazione ) • NON PROVARE ASSOLUTAMENTE A “RIMETTERE A POSTO “ L’ARTICOLAZIONE • APPLICARE GHIACCIO • IMMOBILIZZARE L’ARTICOLAZIONE NELLA POSIZIONE IN CUI SI TROVA • CHIAMARE I SOCCORSI QUALIFICATI
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO FRATTURA Lesione traumatica delle ossa Sintomi: dolore violento e localizzato che aumenta in sede di frat tura, impotenza funzionale, scroscio osseo ai movimenti. Cause: traumi violenti diretti e indiretti, torsione brusca e violenta , schiacciamento. Pericoli: shock. Intervento: immobilizzare la parte lesa come si trova, borsa de ghiaccio, ospedalizzare. - valutazione segmentaria (ferita, contusione, lesione capsulo-Iegamentosa, frattura, emorragia, lesioni colonna vertebrale, trauma cranico, toracico, addominale) - immobilizzazione - messa in posizione di sicurezza - chiamata dei soccorsi, informazioni direttive
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Fratture colonna vertebrale: cosa non fare • Spostare da soli il traumatizzato o prima di averlo immobilizzato • Flettere o ruotare il capo • Piegare o ruotare la colonna 6 NOVEMBRE 2010 AMS FO-CE 1° SOCCORSO PER LO SPORTIVO
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO STRAPPI MUSCOLARI è la rottura di uno o più fasci di fibre muscolari). Sono lesioni traumatiche coinvolgono principalmente i muscoli delle gambe e della schiena, possono essere causate da traumi, ma quasi sempre sono la conseguenza di movimenti bruschi o eccessivi. Le forme più gravi si presentano con la lacerazione di molte fibre muscolari, e sono dolorosissime ma fortunatamente sono piuttosto infrequenti, mentre piuttosto comuni sono le forme più lievi in cui il muscolo è solo stirato e non lacerato.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Primo soccorso 1. Per prima cosa va applicato subito il ghiaccio sullaparte dolorante 2. Se nonostante il ghiaccio il dolore non passa, èfondamentale il riposo a letto. 3. Non caricare mai il peso del corpo sulla parte dolorante.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO CRISI LIPOTIMICA (svenimento) Improvvisa debolezza con tendenza alla perdita passeggera della coscienza da insufficiente irrorazione sanguigna del cervello. Sintomi: accasciamento improvviso, pallore, vertigini sudorazione fredda, assenza di reazioni Cause: pressione bassa, affaticamento, calore Pericoli: ferite da caduta, nuovo svenimento per ripresa della posizione eretta troppo presto. Intervento: sollevare gli arti inferiori slacciare ciò che stringe, controllare battito cardiaco e respiro, dopo la ripresa della coscienza aspettare dieci minuti prima di far riprendere la posizione eretta, se incosciente posizione di sicurezza.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO COLPO DI CALORE Aumento abnorme della temperatura corporea con arresto della sudorazione per mancata traspirazione, Sintomi: cute calda, cefalea, vertigini, volto arrossato, respiro affannoso, arresto della sudorazione, crampi muscolari sete, diarrea (talvolta), battito cardiaco frequente, Cause: clima afoso, affaticamento in ambiente sovraffollato Pericoli: perdita di coscienza, coma, Intervento: trasporto in luogo fresco, posizione semi seduta, borsa del ghiaccio sui capo, aspersioni fresche corporee, slacciare ciò che stringe, controllare battito cardiaco e respiro, se incosciente posizione di sicurezza
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO COLPO DI SOLE Riscaldamento eccessivo della superficie cutanea con irritazione delle meningi. Sintomi: sudorazione profusa, pallore sempre pili evidente, cefalea, vertigini lieve rigidità nucale, confusione mentale Cause: azione diretta dei raggi solari. Pericoli: progressiva perdita di coscienza, stato di shock, Intervento: distendere all' ombra, slacciare ciò che stringe, borsa del ghiaccio, se incosciente posizione di sicurezza
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO COLICA ADDOMINALE Crisi dolorosa improvvisa e violenta localizzata all'addome Sintomi: dolore al fianco che si irradia all'inguine e alla schiena (colica renale), dolore al fianco destro che si irradia all'addome e alla spalla destra (colica biliare), dolore nel quadrante inferiore destro che si riacutizza quando i. I paziente cammina (appendicite) Cause: calcolosi renale, calcolosi biliare, infiammazione acuta Pericoli: aggravamento, shock Intervento: tranquillità attorno al malato, non somministrare alcun medicinale, proibire cibi, fluidi e fumo, ospedalizzare
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO DISTURBO CONVULSIVO Irritazione della corteccia cerebrale Sintomi: inizia con un grido o con un breve arresto del respiro, caduta improvvisa, sussulti e violente contrazioni, mascelle serrate, bava alla bocca, viso cianotico per difficoltà respiratorie. Cause: stato epilettico generalizzato, stato non convulsivo, Pericoli: ferite contro spigoli, mobili". Intervento: non tentare di fermare gli arti durante Ie convulsioni, attenzione che non si ferisca, posizionare se possibile nella posizione di sicurezza, restare vicini al malato, ospedalizzare.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO CRISI IPOGLICEMICA Riduzione del valori normali di concentrazione ematica di glucosio Sintomi: sensazione di malessere crescente, fame improvvisa accompagnata da nausea, prostrazione, sudorazione profusa, senso di freddo, pupille ristrette, contrazioni muscolari (talvolta). Cause: diabete, eccessivo esercizio fisico. Pericoli: convulsioni, perdita di coscienza, shock. Intervento: far assumere acqua zuccherata ogni dieci minuti, ricoverare in ospedale in caso di non ripresa.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO COMMOZIONE CEREBRALE Perdita di coscienza più o meno lunga fugace da scuotimento del. I' encefalo. Sintomi: perdita di coscienza di breve durata, cefalea, confusione mentale, amnesia, sonnolenza, torpore, vomito, disturbi visivi, rallentamento della frequenza cardiaca. Cause: trauma cranico. Pericoli: compressione intracranica da edema o emorragia, arresto respiratorio. Intervento: distendere in posizione supina non In posizione antishock, se c'e vomito posizione di sicurezza, borsa del ghiaccio sul capo, non dare da bere (nel caso di traumatizzato cosciente); posizione di sicurezza, borsa del ghiaccio sul capo, controllo del battito cardiaco e del respiro, ospedalizzare.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO TRAUMA ADDOMINALE Lesione chiusa dell'addome Sintomi: dolorabilità e ecchimosi (contusione); dolorabilita e contrattura della parete addominale, impedimento a una inspirazione forzata (quadro perforativo di un organo); dolorabilità e modificazioni del polso e della pressione (quadro emorragico interno). Cause: urto diretto contro la parete addominale o contraccolpo da caduta. Pericoli: lesioni a milza, rene, fegato anche senza segni particolari esterni. Intervento: mantenere rilassata la parete addominale mettendo un cuscino sotto Ie ginocchia, controllare il polso, non dare da bere, mantenere caldo II corpo, fare urinare, ospedalizzare.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO TRAUMA TORACICO Lesione chiusa del torace da frattura costale Sintomi: dolore riferibile ad un'area circoscritta che si accentua con I'ispirazione sotto i colpi di tosse. Cause: urti diretti. Pericoli: pneumotorace (penetrazione di aria nello spazio pleurico); torace instabile con possibile compromissione del parenchima polmonare; emopericardio, aritmie fino alia fibrillazione. Intervento: ospedalizzare.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO FERITA Lesione in qualsiasi punto della cute tale da determinarne la lacerazione Sintomi: dolore, taglio lineare o lacero contuso. Cause: traumi contusivi, lesioni da taglio. Pericoli: emorragia, infezione (controllare se c'e copertura antitetanica). Intervento: detergere la ferita, coprire e fasciare, valutare la necessità di una sutura in base alla sua profondità, estensione e della regione interessata.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO I PERICOLI CONNESSI ALLE FERITE L’immediato pericolo di una ferita è costituito dalla perdita di sangue che essa comporta, per la rottura di vasi sanguigni (emorragia). Nella maggior parte dei casi si tratta di vasi di piccolo calibro che in pochi minuti cessano spontaneamente di sanguinare (avviene cioè un’emostasi spontanea). Quando la rottura interessa vasi di calibro più grosso l’emostasi spontanea può richiederepiù tempo o, eccezionalmente, non avviene affatto, con il grave pericolo di un’eccessiva perdita di sangue e conseguente alterazione, più o meno grave, della funzione cardiocircolatoria (ricordiamo che nell’adulto sono normalmente presenti circa 5 litri di sangue circolante). Se la lacerazione interessa grosse arterie l’emorragia sarà rapida ed imponente e solo un tempestivo soccorso potrà salvare la vita del paziente. Le emorragie superficiali, esterne, sono facilmente individuabili, mentre le ferite penetranti possono causare emorragie interne non visibili, ma che rapidamente compromettono la funzione cardiocircolatoria, provocando nel paziente alterazioni del polso sempre più accentuate e uno stato di generale malessere sempre più intenso, con spossatezza, sudorazione e pallore (stato di shock). Un secondo pericolo connesso alle ferite è quello delle infezioni. Le infezioni sono malattie causate da microbi penetrati attraverso la breccia aperta dalla ferita; alcuni di questi microbi sono in grado di provocare malattie molto gravi all’organismo, anche mortali. Tra le tante ricordiamo in particolare il tetano, una malattia contro la quale non esiste tuttora una cura efficace che possa combatterlo una volta presente. I nostri sforzi sono concentrati allora nella prevenzione della malattia stessa, cosa possibile con la somministrazione di un vaccino e di un siero specifici. Pertanto, di fronte ad una ferita, è sempre necessario provvedere, al massimo entro 24 ore, al trattamento antitetanico, a meno che il paziente non sia già regolarmente vaccinato.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO • Abrasioni • Escoriazioni
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Medicazione delle Ferite Superficiali • Lavaggio delle mani • Sciacquare ferita con acqua corrente e sapone • Usare garza sterile (NO COTONE !) dal centro verso l’esterno e asportare corpi estranei • Sostituire la garza ogni volta
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO EMORRAGIA Perdita più o meno copiosa di sangue dai vasi sanguigni a seguito delia rottura delle pareti vasali Sintomi: fuori uscita di sangue rosso vivo e con forza pulsante (emorragia arteriosa); fuori uscita continua di sangue rosso e con poca forza (emorragia venosa), Cause: trauma con ferita, trauma con frattura, Pericoli : shock emorragico, Intervento: compressione diretta della ferita sanguinante, nel caso di emorragia arteriosa comprimere I'arteria che irrora la regione interessata dal trauma in un punto situato tra la ferita e II cuore, la forza deve essere esercitata su un piano osseo
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO TRAUMA DELLO SCROTO Lesione traumatica della regione scrotale Sintomi: tumefazione dei testicoli, Cause: colpi diretti. Pericoli: lacerazione del testicoli, Intervento: borsa del ghiaccio, ospedalizzazione per controlli.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO LESIONE OCULARE Trauma che interessano i globi oculari e i lara annessi Sintomi: tumefazione palpebrale, ematoma (occhio nero), ristagno emorragico sotto congiuntivale. Cause: colpi diretti. Pericoli: emorragie endoculari, lussazione del cristallino, distacco di retina. Intervento: applicazione locale della borsa del ghiaccio, coprire I'occhio, ospedalizzazione per controllo,
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO LESIONE DA PUNTURE DI INSETTI (api, calabroni vespe) Sintomi: edema a rapida insorgenza della mucosa orale e della lingua, Causa: puntura con inoculazione di sostanza irritante. Pericoli: soffocamento. Intervento: far succhiare ghiaccio in continuazione, ospedalizzare, il veleno dell'ape (acido) si neutralizza con toccature di soluzione diluita di ammoniaca, il veleno (basico) della vespa con aceto e succo di limone.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO EPISTASSI Perdita di sangue dalla mucosa delle cavità nasali Sintomi: fuoriuscita di sangue dalie narici, che pub passare anche nella faringe ed essere deglutito. Cause: trauma nasale, senza alcuna precisa causa nell'infanzia. Pericoli: shock. Intervento: testa più elevata del corpo, testa piegata in avanti (epistassi abbondanti), testa piegata indietro (nelle altre, tenere la bocca aperta per respirare, comprimere Ie narici, tampone nasa. Ie, impacchi freddi sulla nuca.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO OTORRAGIA Perdita di sangue dal meato acustico esterno Sintomi: fuoriuscita scarsa di sangue dal meato acustico. Cause: trauma cranico. Pericoli: frattura base cranica. Intervento: non arrestare la fuoriuscita di sangue con tamponi, posizione di sicurezza sul fianco dell'otorragia, borsa del ghiaccio sui capo, ospedalizzare urgentemente.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO INFARTO MIOCARDICO ACUTO Necrosi del miocardio da squilibrio tra la richiesta e I'apporto di ossigeno. Sintomi: dolore toracico costrittivo in regione retro esterna. Ie con possibile irradiazione alle spalle più frequente la sinistra, all' epigastrio. Ansia, sudorazione. Cause: alterazioni della circolazione coronaria. Pericoli: edema polmonare, shock cardiogeno. Intervento: tranquillizzare, immediata ospedalizzazione.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO USTIONI Lesione della cute, causata da agenti fisici e/o chimici, che può interessare dalla superficie (epidermide) agli strati profondi (derma, ipoderma).
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO USTIONI DI I° GRADO si ha distruzione solo degli strati più superficiali dell’epidermide • eritema diffuso • dolore • guarigione senza cicatrici in breve tempo, 2 -3 giorni
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO • Bagnare la parte ustionata con acqua fredda • Eventualmente coprire con garze sterili
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO USTIONI DI II° GRADO si distinguono in: • Ustioni di II° grado superficiale con distruzione dell’epidermide, derma ed annessi cutanei in parte. • comparsa di flittene • dolore locale intenso, calore locale • la prognosi è buona con possibilità di guarigione spontanea in 10 -15 giorni, senza esiti.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO FLITTENE
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Primo soccorso • Togliere oggetti metallici dalla zona • Raffreddare con acqua fredda per 20 minuti • Non mettere pomate o altre sostanze chimiche • Non forare le flittene, disinfettare e coprire con garza sterile
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO ASPETTI PSICOLOGICI DEL PRIMO SOCCORSO Dopo quanto imparato è facile cogliere l’importanza che riveste il diffondere quanto più possibile le nozioni di primo soccorso, nozioni che possono certamente essere imparate da chiunque dedichi loro un po’ del suo tempo e abbia l’occasione di addestrarvi per impadronirsi di una tecnica corretta. Ma, ancora, tutto questo non basta per riuscire ad eseguire un buon soccorso in caso di bisogno. C’è ancora una difficoltà da superare, la più grande difficoltà per un soccorritore, di qualsiasi livello: mantenere la calma per valutare ed agire correttamente.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Attacco epilettico (crisi convulsiva) Sepre necessaria una terapia! Tenere fermo il soggetto Accertarsi che riesca a respirare Evitare che possa mordersi la lingua cercando di aprirgli la bocca (ev manico di un cucchiaio) e mettere un fazzoletto in bocca. • Al termine dell’attacco, mantenerlo disteso e coperto. • •
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Perché è così difficile mantenere la calma? Perché il nostro modo di agire, il nostro comportamento, è una cosa molto complessa, e non sempre è determinato dal pensiero razionale e dalla volontà. In alcune circostanze, come quelle di pericolo, l’ansietà che ci assale può essere talmente intensa da superare la nostra capacità di autocontrollo; se questo accade allora “perdiamo la testa”, prende cioè il sopravvento il nostro inconscio; il nostro comportamento non sarà più razionale e reagiremo in modi diversi: bloccandoci, disperandoci, diventando aggressivi e inconcludenti, ma comunque difficilmente potremo essere di aiuto, molto più facilmente saremo di danno. Conoscere l’esistenza di questo meccanismo che può mandare in tilt il nostro autocontrollo è già il primo passo per riuscire a controllarsi meglio, concentrandosi sulle prime cose da fare, imponendosi la calma. Ma subito dopo è necessario che il soccorritore, proprio per non perdere il controllo, riesca ad ignorare eventuali esagitati presenti sul posto e non entrare in polemica con loro: sono persone che non sono riuscite a mantenere il sangue freddo necessario ed il loro comportamento non può essere pertanto né razionale né utile. Nessun discorso potrà calmarli: sarà invece il comportamento sicuro e risoluto dei soccorritori, concentrati sull’esecuzione del soccorso, ad avere spesso questo effetto “miracoloso” (ricordate che sì l’agitazione ma anche l’autocontrollo è contagioso: vince il più forte!). Ma ancora: anche se un soccorritore riesce ad imporsi la calma e a non entrare in polemica con gli agitati presenti un ultimo pericolo minaccia il suo autocontrollo: il pericolo di tendere esclusivamente al successo del proprio intervento. I suoi sforzi invece devono essere concentrati sulla esecuzione corretta di quelle manovre che gli sono state insegnate per fronteggiare la specifica situazione in causa, comunque debba concludersi il suo intervento: fare questo è già tantissimo, oltre a questo non si può fare altro. Fare questo, e solo questo, dipende da lui mentre la sopravvivenza della vittima rimane invece sempre e comunque pesantemente condizionata dalla gravità e dalla irreversibilità delle lesioni presenti: alcune persone possono e debbono venire salvate da un buon soccorso, per altre ciò non è e continuerà a non essere possibile.
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO ATTIVITA’ FISICA ED ADOLESCENZA Venerdì 27 gennaio 2012 Aula Magna “G. De Benedictis” Policlinico di Bari
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO MEDICO SPECIALISTA FISIOTERAPISTI GENITORI PEDIATRA PSICOLOGI BAMBINO TECNICI FSN ASSOCIAZIONE PAZIENTI
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INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO
INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Grazie
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