INQUADRAMENTO CLINICO DIAGNOSTICO E METODI DI MISURA Pietro
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INQUADRAMENTO CLINICO- DIAGNOSTICO E METODI DI MISURA Pietro Michele Saporito Dir. 1° livello di Cardiologia Ospedale di Cuorgne’ 1
“L’ipertensione è il più frequente disordine cardiovascolare” Definizione dell’OMS
L’ipertensione • L’ipertensione non è una malattia • L’ipertensione è una condizione patologica definita arbitrariamente e dovuta al concorso di fattori sia genetici che ambientali. • L’ipertensione è un fattore di rischio “maggiore”per: • • • Malattie cerebrovascolari Cardiopatia ischemica – infarto miocardico Scompenso cardiaco Vasculopatie periferiche Insufficienza renale
DIMENSIONI DEL PROBLEMA • Alta prevalenza • PA > 140/90 mm. Hg = 20 -25% della popolazione • PA > 160/95 mm. Hg = 8 -10% della popolazione generale • Alto numero di pazienti ipertesi che ignorano la loro condizione • Alto numero di pazienti ipertesi che pur sapendo di esserlo non sono trattati adeguatamente • Alta incidenza delle malattie correlate (soprattutto cardiovascolari).
Considerando le diverse decadi di età, la prevalenza complessiva di ipertensione arteriosa in Italia è compresa tra 10 - 15% della popolazione nel III decennio oltre il 50% degli ultra-sessantenni
Si calcola che il numero totale di adulti ipertesi nel 2000 fosse pari a 972 (957– 987) milioni. Il numero di adulti ipertesi dovrebbe incrementarsi di circa il 60%, raggiungendo un totale di 1, 56 (1· 54– 1· 58) miliardi. Nel 2025 Kearney PM, Whelton M, Reynolds K, Muntner P, Whelton PK, He J, Lancet 2005; 365: 217– 23
Lo Studio Framingham Nel 1949 iniziava, nella cittadina di Framingham, Massachusetts (USA), uno studio di popolazione dagli obbiettivi decisamente ambiziosi: classificare ed analizzare i dati di migliaia di persone (sia sane sia ammalate) per scoprire se, ed in che misura, questo o quel fattore di rischio (come la pressione alta, il fumo di sigaretta ecc. ) influenzassero lo sviluppo, magari dopo anni, di eventi cardiovascolari (infarto, angina, ictus).
CHD: Fattori di rischio primari Ipertensione Età CHD Diabete mellito Storia familiare di CHD Non modificabile Modificabile Fumo Dislipidemia – aumento LDL-C – aumento TG – riduzione HDL-C CHD: cardiopatia ischemica NCEP. Circulation 1994; 89: 1329 -1445. Eur Heart J 1994; 15: 1300 -1331 Wood D et al. Eur Heart J 1998; 19: 1434 -1503
Cause di morte in Europa 2004 Uomini 12% 2% 2% 6% 11% 8% 11% 12% 21% Donne 15% 2% 18% 23% OMS, 2004 16% 3% 9% 6% 4%
Percentuale di pazienti trattati con terapia ipotensiva nella popolazione generale Popolazione che dovrebbe essere trattata con una terapia Ipotensiva Circa la metà e trattata con una terapia ipotensiva Meno della metà raggiunge gli obiettivi fissati dalle linee guida
La conoscenza dei pazienti delle patologie conseguenti a ipertensione e colesterolo (citazioni spontanee) Almeno 1 citazione Non sa GFK EURISKO, 2006
Motivazioni dei pazienti per la non aderenza alla terapia farmacologica Dimenticanza Non pensa sia necessario prendere il farmaco in continuazione Non gradisce prendere farmaci Non ama sentirsi dipendente Effetti collaterali Non crede che il farmaco funzioni Troppo costoso Studio prospettico in aperto, basato su interviste nelle farmacie dell’area metropolitana di New-York (N=821). Non gradisce farsi dire cosa deve prendere La confezione dovrebbe contenere più compresse Altro Cheng JWM et al. Pharmacotherapy. 2001; 21: 828 -841.
Aderenza alla terapia ipolipemizante ed antipertensiva e numero di farmaci per altre patologie 0 -0 2 -3 4 -7 8+ Chapman RH et al, Circulation 2003
Percentuale di pazienti che raggiungono gli obiettivi terapeutici per la pressione e per il C-LDL negli studi osservazionali Pettitt D et al, Meeting of the Soc Gen. Internal Medicine 2003
Fattori che influenzano l’aderenza alla terapia • Scolarità • Patologie cardiovascolari nell’anamnesi • Disposizione del paziente nei confronti delle terapie • Numero di farmaci concomitanti • Differenze nelle posologie • Effetti collaterali
Uno schema posologico più semplice migliora la continuità della terapia Dezii CM. Manag Care. 2000; 9 (suppl): S 2 -S 6.
Benefici della terapia antipertensiva • Più giovani di 60 anni - Riduce il rischio di ictus del 42% - Riduce il rischio di eventi coronarici del 14% • Più anziani di 60 anni - Riduce la mortalità totale del 20% - Riduce la mortalità cardiovascolare del 33% - Riduce l’incidenza di ictus del 40% - Riduce le coronaropatie del 15%
Classificazione dell’ipertensione 5% 95%
Distribuzione della pressione arteriosa nella popolazione in rapporto all’età donne uomini 150 130 110 PD 110 80 80 70 70 30 -39 40 -49 50 -59 60 -69 70 -79 età 80 PD 30 -39 40 -49 50 -59 60 -69 70 -79 80 età PD= Pressione Differenziale Adattato da: Third National Health and Nutrition Examination Survey, Hypertension 1995; 25: 305 -13
Tassoluto di ictus Rischio assoluto di ictus per età e pressione arteriosa (Lancet 1995)
Effetti della PAS e della PAD sulla mortalità coronarica aggiustata per l’età: MRFIT Mortalità coronarica per 10. 000 persone/anni Neaton et al. Arch Intern Med 1992; 152: 56 -64
LA PRESSIONE IDEALE
Classificazione dei valori pressori WHO-ISH 1999 -ESC 2007 Categoria Sistolica Diastolica mm. Hg Ottimale <120 <80 Normale <130 <85 Normale alta 130 -139 85 -89 Ipertensione grado 1 140 -159 90 -99 Ipertensione grado 2 (moderata) 160 -179 100 -109 Ipertensione grado 3 (grave) ≥ 180 ≥ 110 Ip. Sistolica isolata ≥ 140 < 90
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