INFERNO CANTO XIX Dante Alighieri DIVINA COMMEDIA Inferno

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INFERNO CANTO XIX Dante Alighieri DIVINA COMMEDIA

INFERNO CANTO XIX Dante Alighieri DIVINA COMMEDIA

Inferno canto XIX - SCHEMA SIPARIETTO ECCLESIASTICO SIMON MAGO E SEGUACI DONATIO COSTANTINI 1

Inferno canto XIX - SCHEMA SIPARIETTO ECCLESIASTICO SIMON MAGO E SEGUACI DONATIO COSTANTINI 1 – 15 UN FONDO BOLGIA TUTTO FORACCHIATO 16 -21 UN CASO DA ARCHIVIARE 22 -30 FIAMMELLE ALL’ARIA 31 -51 UN SIMONIACO PARTICOLARMENTE FRENETICO 52 -75 UN PAPA SIMONIACO SI CONFESSA CONTROVOGLIA 76 -87 DANNAZIONI ANNUNCIATE 88 -114 REQUISITORIA CON ALLEGATI BIBLICI 115 -133 IL PELLEGRINO IN BRACCIO ALLA RAGIONE

Siparietto ecclesiastico O Simon mago. . . ecc. Ahi, Costantin. . , ecc. Chi

Siparietto ecclesiastico O Simon mago. . . ecc. Ahi, Costantin. . , ecc. Chi è questo Simone? E perché Dante se la prende con Costantino imperatore?

Simon mago e seguaci Narrano gli Atti degli Apostoli di tal Simone, che «esercitava

Simon mago e seguaci Narrano gli Atti degli Apostoli di tal Simone, che «esercitava le arti magiche e incantava le genti in Samaria» . Incantato a sua volta dalle parole e dai prodigi del diacono Filippo, Simone credette, e prese il

Donatio Constantini Ha la Chiesa titoli alla proprietà e alla giurisdizione di beni materiali

Donatio Constantini Ha la Chiesa titoli alla proprietà e alla giurisdizione di beni materiali eccedenti il minimo indispensabile all’ adempimento della sua missione mistica e caritativa?

INF: XIX, 1 -15 Un fondo bolgia tutto foracchiato O Simon mago, o miseri

INF: XIX, 1 -15 Un fondo bolgia tutto foracchiato O Simon mago, o miseri seguaci che le cose di Dio, che di bontate deon essere spose, e voi rapaci 3 O mago Simone, o suoi sciagurati seguaci, che gli uffici sacri, che devono essere uniti alla bontà, voi avidamente per oro e per argento avolterate, or convien che per voi suoni la tromba, però che ne la terza bolgia state. 6 (prostituite), adulterate, per denaro; è giusto che adesso sia proclamata la vostra condanna, poiché vi trovate nella terza bolgia. Già eravamo, a la seguente tomba, montati de lo scoglio in quella parte ch’a punto sovra mezzo ’l fosso piomba. 9 Già eravamo saliti, nella bolgia seguente, su quel tratto del ponte che sovrasta perpendicolarmente proprio la parte mediana della bolgia. O somma sapïenza, quanta è l'arte che mostri in cielo, in terra e nel mal mondo, e quanto giusto tua virtù comparte! 12 O sapienza infinita, quanta forza creativa dimostri in cielo, in terra e nell’inferno, e con quanta giustizia il tuo potere distribuisce premi e castighi ! Io vidi per le coste e per lo fondo piena la pietra livida di fóri, d’un largo tutti e ciascun era tondo. 15 Notai sulle pareti e sul fondo la roccia scura piena di buchi, tutti della stessa ampiezza e tutti circolari.

INF: XIX, 16 - 21 Un caso da archiviare Non mi sembravano meno larghi

INF: XIX, 16 - 21 Un caso da archiviare Non mi sembravano meno larghi né più Non mi parean men ampi né maggiori ampi di quelli che si trovano nel Battistero che que’ che son nel mio bel San Giovanni, di San Gìovanni, creati perché in essi fatti per loco d’i battezzatori; 18 prendessero posto coloro che somministravano il battesimo (o i battezzandi? ); uno dei quali, non molti anni fa, l’un de li quali, ancor non è molt’anni, fu da me spezzato a causa di uno che era rupp’io per un che dentro v’annegava: sul punto di morirvi soffocato: e questo sia suggel ch’ogn’omo sganni. 21 e questa sia testimonianza, che tolga dall’errore ogni persona.

INF: XIX, 22 - 30 Fiammelle d’aria Fuor de la bocca a ciascun soperchiava

INF: XIX, 22 - 30 Fiammelle d’aria Fuor de la bocca a ciascun soperchiava d’un peccator li piedi e de le gambe infino al grosso, e l’altro dentro stava. 24 Fuori dell’apertura sporgevano sopra ogni buco i piedi e parte delle gambe, fino alla coscia, di un dannato, e il resto dei corpo era conficcato dentro. Le piante erano a tutti accese intrambe; per che sì forte guizzavan le giunte, che spezzate averien ritorte e strambe. 27 Entrambe le piante dei piedi di tutti questi peccatori erano cosparse di fiamme; e perciò le loro articolazioni, si agitavano con tanta forza, fche avrebbero spezzato uni di vimini e di erbe. Qual suole il fiammeggiar de le cose unte muoversi pur su per la strema buccia, tal era lì dai calcagni a le punte. 30 Come le fiamme che consumano gli oggetti unti ne sfiorano soltanto la superficie più esterna, così avveniva sulle piante di quei piedi dalle calcagna alle punte (delle dita).

INF: XIX, 31 – 51 Un simoniaco particolarmente frenetico "Chi è colui, maestro, che

INF: XIX, 31 – 51 Un simoniaco particolarmente frenetico "Chi è colui, maestro, che si cruccia guizzando più che li altri suoi consorti", diss’io, "e cui più roggia fiamma succia? ". 33 " Maestro, chi è colui che manifesta il suo dolore agitando più degli altri suoi compagni di sorte “, io domandai, " e che una fiamma più viva consuma? “ Ed elli a me: "Se tu vuo’ ch’i’ ti porti là giù per quella ripa che più giace, da lui saprai di sé e de’ suoi torti". 36 E Virgilio: " Se desideri che io ti accompagni laggiù scendendo da quell’argine che è più basso apprenderai da lui chi fu e quali furono i suoi peccati ". E io: "Tanto m'è bel, quanto a te piace: tu se' segnore, e sai ch'i' non mi parto dal tuo volere, e sai quel che si tace". 39 E io: " Tutto quello che piace a te mi è gradito: tu sei quello che comanda, e sai che non mi allontano dalla tua volontà, e conosci quello che, da parte mia, è taciuto ". Allor venimmo in su l’argine quarto; volgemmo e discendemmo a mano stanca là giù nel fondo foracchiato e arto. 42 Giungemmo allora sul quarto argine: ci dirigemmo e scendemmo verso sinistra giù nel fondo pieno di fori e malagevole da attraversare, Lo buon maestro ancor de la sua anca non mi dipuose, sì mi giunse al rotto di quel che si piangeva con la zanca. 45 Virgilio non mi pose a terra dal suo fianco, finché non mi accostò al foro di colui che tanto intensamente manifestava il proprio dolore con la gamba. "O qual che se’ che ’l di sù tien di sotto, anima trista come pal commessa", comincia’ io a dir, "se puoi, fa motto". 48 " Chiunque tu sia, che hai la parte superiore del corpo in basso, anima malvagia c onficcata come un palo ", presi a dire, " se ti è possibile, parla. “ Io stava come ’l frate che confessa lo perfido assessin, che, poi ch’è fitto, richiama lui per che la morte cessa. 51 lo stavo nella posizione del frate che raccoglie la confessione del sicario spergiuro, il quale, dopo essere stato confitto in terra, lo richiama, in modo che allontana la morte.

INF: XIX, 52 – 75 Un papa simoniaco si confessa controvoglia Ed el gridò:

INF: XIX, 52 – 75 Un papa simoniaco si confessa controvoglia Ed el gridò: "Se' tu già costì ritto, se' tu già costì ritto, Bonifazio? Di parecchi anni mi mentì lo scritto. 54 Ed egli gridò: " Sei già qui dritto in piedi, sei già qui dritto in piedi, Bonifacio? Il libro del futuro mi ha ingannato di molti anni. Se’ tu sì tosto di quell’aver sazio per lo qual non temesti tòrre a ’nganno la bella donna, e poi di farne strazio? ". 57 Sei tu così presto sazio di quei beni materiali per i quali non esitasti ad impadronirti con l’inganno della Chiesa, e poi a prostituirla ? “ Tal mi fec’io, quai son color che stanno, per non intender ciò ch’è lor risposto, quasi scornati, e risponder non sanno. 60 lo divenni come quelli che, per il fatto che non comprendono la risposta che viene data loro, restano come confusi, e non sanno rispondere. Allor Virgilio disse: "Dilli tosto: "Non son colui, non son colui che credi""; e io rispuosi come a me fu imposto. 63 Allora Virgilio disse: " Digli subito: "Non sono quello, non sono quello che credi" "; e io risposi come mi fu ordinato. Per che lo spirto tutti storse i piedi; poi, sospirando e con voce di pianto, mi disse: "Dunque che a me richiedi? 66 Per questo il dannato contorse quanto più poteva i piedi; poi, sospirando e con voce lamentosa, mi disse: " Allora, cosa vuoi sapere da me ? Se di saper ch’i’ sia ti cal cotanto, che tu abbi però la ripa corsa, sappi ch’i’ fui vestito del gran manto; 69 Se a tal punto ti importa conoscere chi io sia, da essere disceso dall’argine per questo motivo, sappi che io fui rivestito del manto papale. e veramente fui figliuol de l’orsa, cupido sì per avanzar li orsatti, che sù l’avere e qui me misi in borsa. 72 Di sotto al capo mio son li altri tratti che precedetter me simoneggiando, per le fessure de la pietra piatti. 75 e fui davvero degno della famiglia degli Orsini, alla quale appartenni, a tal punto desideroso di rendere potenti gli altri membri della mia famiglia, che nel mondo misi nella borsa le ricchezze, e qui me stesso. Sotto la mia testa, nelle crepe della roccia stanno appiattiti, dopo esser stati trascinati fin li, gli altri (papi) che mi precedettero nel peccato di simonia.

INF: XIX, 76 – 87 Dannazioni annunciate Là giù cascherò io altresì quando verrà

INF: XIX, 76 – 87 Dannazioni annunciate Là giù cascherò io altresì quando verrà colui ch’i’ credea che tu fossi, allor ch’i’ feci ’l sùbito dimando. 78 Anch’io precipiterò laggiù allorché giungerà colui che io ritenevo tu fossi. quando ti rivolsi l’improvvisa domanda. Ma più è ’l tempo già che i piè mi cossi e ch’i’ son stato così sottosopra, ch’el non starà piantato coi piè rossi: 81 Ma più lungo è il tempo in cui mi sono bruciato i piedi e sono stato così capovolto, di quello in cui egli starà confitto con i piedi arsi dalle fiamme: ché dopo lui verrà di più laida opra, di ver’ ponente, un pastor sanza legge, tal che convien che lui e me ricuopra. 84 poiché dopo di lui verrà da occidente un papa senza rispetto delle leggi umane e divine, dalla condotta ancor più riprovevole, tale da dover ricoprire sia lui (Bonifacio VIII) sia me. Nuovo Iasón sarà, di cui si legge ne’ Maccabei; e come a quel fu molle suo re, così fia lui chi Francia regge". 87 Sarà un novello Giasone, del quale si possono avere notizie nel libro dei Maccabei; e come nei confronti di Giasone il suo sovrano si mostrò debole, così si mostrerà debole, nei confronti di questo papa, il re di Francia ".

INF: XIX, 88 – 114 Requisitoria con allegati biblici Io non so s’i’ mi

INF: XIX, 88 – 114 Requisitoria con allegati biblici Io non so s’i’ mi fui qui troppo folle, ch’i’ pur rispuosi lui a questo metro: "Deh, or mi dì: quanto tesoro volle 90 Io non so se a questo punto fui troppo temerario (perché, pur essendo dannato, l’interlocutore era un pontefice), dal momento che gli risposi proprio in questo modo : " Orsù, dimmi adesso: quanta ricchezza pretese Nostro Segnore in prima da san Pietro ch’ei ponesse le chiavi in sua balìa? Certo non chiese se non "Viemmi retro". 93 Gesù Cristo da San Pietro prima di mettere in suo potere le chiavi (del regno dei cieli)? Sicuramente non gli chiese se non: "Seguimi". Né Pier né li altri tolsero a Matia oro od argento, quando fu sortito al loco che perdé l’anima ria. 96 Né Pietro né gli altri apostoli si fecero consegnare da Mattia oro e argento, allorché questi ottenne in sorte di occupare il posto perduto dal malvagio Giuda Iscariota Però ti sta, ché tu se’ ben punito; e guarda ben la mal tolta moneta ch’esser ti fece contra Carlo ardito. 99 Perciò stattene dove sei, poiché sei giustamente punito; e custodisci con attenzione il denaro sottratto con l’inganno, che ti rese audace contro Carlo. E se non fosse ch’ancor lo mi vieta la reverenza de le somme chiavi che tu tenesti ne la vita lieta, 102 E se non fosse per il fatto che ancora me lo impedisce il rispetto dovuto alle chiavi, simbolo della dignità pontificale, che tu avesti in tuo potere nella vita terrena, io userei parole ancor più gravi; ché la vostra avarizia il mondo attrista, calcando i buoni e sollevando i pravi. 105 ricorrerei a parole ancora più aspre; poiché la vostra avidità corrompe il mondo, calpestando i buoni ed elevando (alle cariche più alte, per simonia) i cattivi. Di voi pastor s’accorse il Vangelista, quando colei che siede sopra l’acque puttaneggiar coi regi a lui fu vista; 108 quella che con le sette teste nacque, e da le diece corna ebbe argomento, fin che virtute al suo marito piacque. 111 A voi, pontefici, pensò l’evangelista (San Giovanni), allorché quella che siede sulle acque fu da lui veduta fornicare con i re, Fatto v’avete dio d’oro e d’argento; e che altro è da voi a l’idolatre, se non ch’elli uno, e voi ne orate cento? 114 quella che nacque con le sette teste, e trasse vigore dalle dieci corna, finché al suo sposo fu cara la virtù. Dell’oro e dell’argento avete fatto il vostro Dio: e quale altra differenza c’è tra voi e gli idolatri, se non quella che, per ogni idolo che essi adorano. voi (in quanto adoratori denaro, di ogni pezzo d’oro e d’argento) ne adorate un numero sterminato?

INF: XIX, 115– 133 Il Pellegrino in braccio alla Ragione Ahi, Costantin, di quanto

INF: XIX, 115– 133 Il Pellegrino in braccio alla Ragione Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, non la tua conversion, ma quella dote che da te prese il primo ricco patre!". 117 Ahi, Costantino, di quanto male fu cagione, non la tua conversione (alla fede cristiana), ma quella donazione che ricevette da te il primo papa che fu ricco! " E mentr’io li cantava cotai note, o ira o coscïenza che ’l mordesse, forte spingava con ambo le piote. 120 E, mentre gli facevo sentire simili parole, fosse rabbia o rimorso ciò che lo tormentava, Scalciava violentemente con entrambi i piedi. I’ credo ben ch’al mio duca piacesse, con sì contenta labbia sempre attese lo suon de le parole vere espresse. 123 Credo davvero che a Virgilio piacesse (quello che avevo detto), tanto soddisfatta era l’espressione con la quale prestò attenzione, per tutta la durata del mio discorso, alle parole veraci da me pronunciate. Però con ambo le braccia mi prese; e poi che tutto su mi s’ebbe al petto, rimontò per la via onde discese. 126 Perciò mi prese con entrambe le braccia; e dopo avermi sollevato all’altezza del petto, risalì per il cammino dal quale era disceso. Né si stancò di tenermi abbracciato strettamente, finché non mi Né si stancò d’avermi a sé distretto, ebbe portato nel punto più alto del ponte che serve da passaggio sì men portò sovra ’l colmo de l’arco dal quarto al quinto argine. che dal quarto al quinto argine è tragetto. 129 Quivi soavemente spuose il carco, soave per lo scoglio sconcio ed erto che sarebbe a le capre duro varco. 132 Qui depose dolcemente il carico, sul ponte irto di sporgenze e ripido che rappresenterebbe anche per le capre un passaggio malagevole. Indi un altro vallon mi fu scoperto. Di lì mi si aprì davanti un’altra bolgia.