Impatto ambientale LEnergia Geotermica Rischio geologico che si
Impatto ambientale L’Energia Geotermica Rischio geologico che si traduce in una ricerca infruttuosa della risorsa; Inquinamento da calore e da sostanze del sottosuolo; Emissione di odori sgradevoli ; Sismicità; Subsidenza; Emissioni sonore; Impatto paesaggistico delle centrali geotermiche.
Emissioni e concentrazioni Macchi, 2004 Klippel, 2004 Wood, 2004
L’inquinamento zero non esiste: l’utilizzo di ogni fonte produce un impatto sull’ambiente, pur tenendo conto della grandi differenze tra una fonte e l’altra. Si deve considerare che l’impatto non riguarda solo la prima fase (generazione della forma di energia richiesta partendo dalla fonte), ma anche il successivo impiego della forma energetica resa disponibile.
Inquinamento e tecnologia Premesso che: - senza tecnologia non potrebbero vivere 7 miliardi di persone, che diventeranno presto 10 miliardi - non sempre un ambiente “poco inquinato artificialmente” è favorevole alla vita dell’uomo Che cosa ha fatto la tecnologia per migliorare l’efficienza e ridurre le emissioni?
Evoluzione tecnologica ed emissioni I mezzi di comunicazione diffondono molte notizie allarmistiche sullo stato dell’ambiente nelle nostre città. Vediamo alcuni dati. Esaminiamo l’evoluzione dei prodotti inquinanti artificiali più comuni, per vedere se abbiamo ottenuto miglioramenti: CO 2 anidride carbonica (inquinante indiretto) CO ossido di carbonio NOx ossidi di azoto SOx ossidi di zolfo PM polveri (PTS, PM 10, PM 2. 5). Vediamo alcuni dati.
Centrali termoelettriche italiane Stime generali (media di tutte le centrali): SOx (ossidi di zolfo): diminuiti del 75% tra il 1980 e il 2000; NOx (ossidi di azoto): diminuiti del 50% tra il 1980 e il 2000; PM (particolato): diminuito del 60% tra il 1990 e il 2000.
“Distribuzione dell’inquinamento atmosferico da NOx” (Corriere della Sera, ottobre 2004) Basso livello d’inquinamento Alto livello d’inquinamento
Pianura padana - Visione da satellite Fonte: TEMIS
Condizioni dell’atmosfera nella Pianura Padana Un’area “sfortunata” sotto il profilo ambientale: - elevata densità di popolazione e di attività economiche - chiusa tra le Alpi e gli Appennini - scarsa ventilazione - sede di fenomeni di inversione termica Perciò le sostanze inquinanti nell’aria fanno fatica a disperdersi; però si sono registrati notevoli miglioramenti (dovuti alla tecnologia) nella seconda metà del XX secolo: cioè non siamo in grave e crescente emergenza, come ci fa credere la stampa Esempio - il particolato a Padova: gli attuali limiti imposti dalla UE sono irraggiungibili; perciò non è molto significativo il numero di sforamenti, ma l’andamento progressivo nel tempo.
Polveri sottili a Padova - La concentrazione media di polveri sottili (e anche degli altri inquinanti) è diminuita negli ultimi 20 -25 anni del XX secolo, a causa dei miglioramenti tecnologici sui motori, le caldaie, le centrali, le industrie. - I valori giornalieri dipendono fortemente dalle condizioni atmosferiche (vento, pioggia), pochissimo dagli interventi limitativi sul traffico. - Si può migliorare ancora, ma siamo giunti a valori difficilmente diminuibili (infatti non c’è più diminuzione da qualche anno): comunque servono interventi strutturali, non di emergenza. - E’ illusorio pensare di soddisfare le limitazioni previste dalla UE: 50 g/m 3 per 330 giorni all’anno sono una vera utopia. Ormai siamo abbastanza vicini al minimo raggiungibile.
A proposito di cambiamenti climatici Il clima sulla terra è sempre stato in evoluzione. Ultimo millennio: - periodo caldo medievale fino a metà del XIV secolo; - piccola era glaciale dal XIV all’inizio del XIX secolo: • in alcune zone i ghiacciai alpini inglobarono fattorie e villaggi; • i fiumi del nord Europa gelavano spesso [pittori fiamminghi]); • Groenlandia ed Islanda erano intrappolate dai ghiacci; alcune possibili cause (ma vi sono molte incertezze): • ridotta attività solare; • eruzioni vulcaniche (le ceneri bloccano parte delle radiazioni solari) - da metà XIX secolo ad oggi: temperatura in aumento. • L’attività solare non è mai stata così intensa come negli ultimi 60 anni; • il contributo dell’uomo è aumentato.
Cambiamenti climatici Citazione da una relazione della Royal Society all’Ammiragliato britannico, 20 novembre 1817 : “… Un considerevole cambiamento di clima, inspiegabile al presente, deve essere avvenuto nella Regione Circumpolare, nella quale la severità del freddo ha, per i secoli passati, chiuso i mari alle alte latitudini in una impenetrabile barriera di ghiaccio. Questa è stata, negli ultimi due anni, in gran parte abbattuta; duemila leghe quadrate di ghiaccio sono interamente scomparse…” Stava iniziando l’aumento delle temperature dopo la piccola era glaciale
Cambiamenti climatici elaborazione da alcuni articoli di Richard S. Lindzen, professore di Scienza dell’Atmosfera del MIT La temperatura nell’ultimo secolo: aumento di circa 0. 6°C, con queste oscillazioni: - in crescita dal 1919 al 1940 (nonostante le guerre e le crisi economiche); - in diminuzione dal 1940 ai primi anni ’ 70 (nonostante boom economico); - in crescita dagli anni ’ 70 agli anni ’ 90; - in moderata crescita dal 1988 ad oggi. La concentrazione di CO 2 è cresciuta da 280 ppmv nel XIX secolo a 387 ppmv oggi. Parte della crescita è dovuta all’uomo. Quale influenza ha la concentrazione di CO 2 sulla temperatura? L’influenza di CO 2 non è chiara: i modelli di previsione applicati agli ultimi 60 -70 anni, darebbero un incremento di temperatura circa 4 volte quello reale. Perciò i modelli non sono affidabili e c’è molta incertezza.
Cambiamenti climatici: l’informazione Gli allarmi, prima nel senso della “glaciazione”, poi nel senso contrario, hanno preceduto l’elaborazione dei modelli: punto di partenza non scientifico, motivazioni iniziali poco nobili. Gli scienziati controcorrente sono dileggiati, ignorati e privati dei finanziamenti per la ricerca. Adeguarsi al Protocollo di Kyoto , centrato sulla CO 2, comporta sforzi e spese enormi; sono veramente utili? Forse gli investimenti sarebbero più fruttuosi se si fronteggiassero l’inquinamento atmosferico e la scarsità delle risorse energetiche senza la fissazione di voler influire sulla temperatura della terra. Forse è più sensato cercare di adattarsi al cambiamento. Gli sforzi dell’Europa produrranno risultati trascurabili se la Cina e l’India continueranno ad incrementare i loro consumi come ora (con rendimenti bassi e scarsa attenzione per l’uomo e l’ambiente).
I miti - Emissioni zero (non esistono solo emissioni in esercizio: bisogna considerare tutta la filiera energetica) - Sicurezza assoluta - Rischio zero
Esempi di comunicazione scorretta - Le fonti rinnovabili possono soddisfare integralmente il nostro fabbisogno energetico, quindi sono un’alternativa alle fonti tradizionali. - L’inquinamento nella Pianura Padana è in crescita, perché sforiamo spesso i limiti imposti dalla UE. - Le auto elettriche sono ad emissioni zero. - Adeguati provvedimenti della UE possono limitare l’incremento di temperatura della terra a non oltre 2°C entro il secolo. Scorretto, perché non abbiamo modelli affidabili che ci consentano di dirlo; e inoltre i provvedimenti della UE sono inutili se altri grandi Paesi (Cina, India) si comportano diversamente.
Esempi di decisioni scorrette o velleitarie - Firma di protocolli che si sa di non poter rispettare: 20 -20 -20 e altri relativi al 2030 e al 2050. - Adozione, in un mondo globalizzato, di provvedimenti che non tengono conto di ciò che accade in altre aree geografiche (UE Cina, India). - Imposizione di norme che non è possibile rispettare (polveri sottili nella Pianura Padana). - Adozione di provvedimenti inutili (targhe alterne, domeniche a piedi) anziché prendere decisioni volte al lungo termine. - Adozione di incentivi così elevati da indurre iniziative assurde (ad esempio copertura di superfici agricole con impianti solari).
Educazione energetica - Educazione energetica significa: ٠ indurre comportamenti virtuosi nella popolazione: sobrietà, equilibrio, frugalità, cura dei beni personali e pubblici; bisogna iniziare dai bambini piccoli e dare loro l’esempio; ٠ sviluppare sistemi e tecnologie sostenibili; ٠ informare correttamente sulle conseguenze delle strategie energetiche e creare condivisione e rispetto per chi deve prendere decisioni anche impopolari (però se lo deve meritare prendendo decisioni giuste) ٠ non illudere la gente su effetti “prodigiosi” di alcune tecnologie N. B. – Spesso, dietro affermazioni apparentemente virtuose, vi sono interessi (di gruppi politici, di movimenti di opinione, di persone)
- degli SCIENZIATI: intensificare la ricerca di soluzioni innovative; - dei TECNICI: sviluppare tecnologie innovative e informare correttamente la popolazione e i politici; - dei POLITICI: prendere le decisioni conseguenti; - dei GIORNALISTI: diffondere informazioni corrette; - di TUTTI I CITTADINI: imparare abitudini di comportamento corretto senza lasciarsi suggestionare da informazioni non corrette. ad esempio: - non sprecare acqua; non illuminare o riscaldare locali vuoti; - non scaldare ambienti oltre i 20°C (si risparmia il 7% per grado); - non usare l’auto per poche centinaia di metri; - non usare i cellulari in modo scriteriato (magari lamentandosi per la presenza delle antenne); - non ostacolare le iniziative innovative con scuse tipo NIMBY; - e molte altre cose.
Certamente per incapacità o incompetenza di chi dovrebbe decidere ma forse anche perché i risultati si vedrebbero in legislature successive?
In definitiva… Il miglior modo per ridurre l’impatto ambientale do ogni forma di produzione di energia è… …diminuire i consumi energetici!!!
- Slides: 71