Il turismo nello scenario internazionale Cernobbio 19 marzo
Il turismo nello scenario internazionale Cernobbio 19 marzo 2016 1
INDICE Il turismo internazionale nel mondo Partenze mondiali Partenze per Paese Primi 20 Paesi per spesa ed entrate Il turismo internazionale in Italia Arrivi Spesa Principali mercati incoming Quote di mercato Turismo internazionale nelle regioni Le previsioni di breve-medio termine Partenze internazionali Arrivi in Italia Cernobbio 19 marzo 2016 2
ALCUNE EVIDENZE_1 Il turismo internazionale continua a crescere. Congiuntura economica e fattori geopolitici non sembrano in grado di modificarne, nel medio-lungo termine, il trend di sviluppo. L’Italia ha intercettato il trend positivo ed ha visto crescere gli arrivi in modo significativo (ca. +50% in 15 anni) Siamo più attrattivi senza riuscire, tuttavia, a generare maggior valore perché la permanenza media continua a scendere e con essa la spesa per arrivo passata da oltre 1. 000 euro del 2001(a prezzi 2015) a poco meno di 700 del 2015. Con una permanenza media pari a quella del 2001 avremmo cumulato, tra il 2001 ed il 2015, +195 milioni di presenze e +38 miliardi di euro di entrate valutarie. Il turismo internazionale in Italia continua ad essere prevalentemente europeo ma negli ultimi anni cresce il peso dei Paesi extra-europei. La Cina è salita al 5° posto, la Spagna è scesa al 10°. Il primo mercato incoming per l’Italia rimane quello tedesco con una quota di mercato costante. In calo, invece, quelle di americani ed inglesi. Il problema del turismo internazionale nel mezzogiorno presenta diversi profili. Gli arrivi continuano ad essere generalmente modesti soprattutto nella parte continentale. Le isole risultano più attrattive. Il problema , dunque, è solo parzialmente riconducibile alla scarsa dotazione di infrastrutture d’accesso (strade, porti, aeroporti, ferrovia). La Campania fa meno arrivi, sia in termini assoluti che relativi, della Sicilia. Lo stesso accade per il Piemonte. Il mezzogiorno è, invece, fortemente carente nella dotazione dei servizi che rendono fruibili le risorse. Cernobbio 19 marzo 2016 3
ALCUNE EVIDENZE_2 Tra il 2016 ed il 2018 il turismo internazionale crescerà ad un tasso medio annuo di oltre il 4%. Le aree extra-europee mostrano i tassi di crescita più consistenti con un picco del 4, 2% nel 2018. Il peso del turismo internazionale di origine statunitense continua ad essere decisivo anche in considerazione del fatto che proprio gli Stati Uniti sono tra i primi Paesi per spesa turistica verso l’estero (91 miliardi di euro nel 2015). Più contenuti ma sempre significativi i tassi di crescita degli arrivi internazionali in Italia che nel triennio saranno superiori al 3%. Anche in questo caso un forte impulso viene dal turismo di origine statunitense che presenta tassi di crescita di oltre il 7%. Dall’Europa centrale, Germania in testa, tassi intorno all’ 1, 5% come peraltro per il turismo proveniente dall’area mediterranea. E proprio al turismo di origine tedesca, in considerazione dell’importanza che questo mercato ha per il turismo italiano, si deve un tasso di crescita dell’Italia al di sotto di quello previsto a livello mondo. Cernobbio 19 marzo 2016 4
Il turismo internazionale nel mondo Cernobbio 19 marzo 2016 5
Partenze Mondiali e fattori geo-politici Charlie Hebdo; Bataclan; Tunisia, Egitto, Turchia 1, 200, 000 1, 100, 000 Bruxelles Charlie Hebdo; Tolosa 1, 000, 000 Primavera araba 900, 000 800, 000 Torri gemelle 700, 000 Metro di Stazioni Londra di Madrid II guerra Bali del golfo Considerando il totale mondale delle partenze turistiche, solo tre anni hanno registrato un calo rispetto all’anno precedente. STAGNAZIONE 2000 -2003 • 2001 Attribuibile all’attentato alle Torri Gemelle che ha penalizzato l’ultima parte dell’anno • 2002 INTRDUZIONE EURO • 2003 attribuibile principalmente a due fattori: II Guerra del Golfo, ma anche SARS (vedi crollo Giappone). • 2009 conseguenze crisi subprime Tutti gli altri eventi geopolitici a livello globale non hanno prodotto 600, 000 500, 000 400, 000 300, 000, 000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Cernobbio 19 marzo 2016 6
Partenze Mondiali e fattori economici 1, 200, 000 Oil: < 50 $/barile Cambio €/$ 1, 11 1, 100, 000 Avvio recessione Oil: >94 $/barile Cambio €/$ >1, 4 1, 000, 000 Oil: >109 $/barile 900, 000 GDP -2, 1% 800, 000 700, 000 GDP +4, 1% Cambio €/$ > 1, 2 Introduzione dell'euro GDP +1, 8% 600, 000 500, 000 400, 000 La crisi economica iniziata nel 2008 è l’unico fattore che veramente ha influito sull’andamento delle partenze turistiche sia totale sia a livello dei singoli paesi. Considerando il totale mondale delle partenze turistiche, a una crescita del GDP è corrisposta una crescita dei flussi turistici. Sappiamo quanto il settore turistico sia rilevante per il GDP mondiale (5%), quindi una variazione del dato economico si traduce in una variazione conseguente dei flussi (confronta 2004 / 2005 con 2009/2010) A differenti prezzi del petrolio, invece, non sembra corrispondere una conseguente variazione dei flussi. 300, 000, 000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Cernobbio 19 marzo 2016 7
Partenze dalla Germania 89, 000 87, 000 85, 000 83, 000 81, 000 79, 000 77, 000 12. 7% 75, 000 2000 13. 7% 13. 5% 12. 8% 12. 7% 12. 2% 2001 2002 2003 2004 2005 13. 0% 13. 5% 12. 8% 13. 6% Quota arrivi in Italia 2006 2007 2008 2009 13. 9% 2010 14. 4% 2011 14. 3% 14. 2% 2012 14. 3% 2013 14. 5% 2014 2015 Cernobbio 19 marzo 2016 8
Partenze dagli USA 90, 000 85, 000 80, 000 75, 000 70, 000 Quota arrivi in Italia 65, 000 5. 7% 60, 000 2000 5. 4% 2001 5. 1% 2002 5. 2% 2003 5. 8% 2004 6. 0% 2005 6. 5% 2006 7. 1% 2007 6. 1% 2008 5. 5% 2009 5. 8% 2010 6. 2% 6. 0% 2011 2012 2013 2014 6. 1% 2015 Cernobbio 19 marzo 2016 9
Partenze dal Regno Unito 74, 000 72, 000 70, 000 68, 000 66, 000 64, 000 Quota arrivi in Italia 3. 7% 62, 000 2000 2001 3. 9% 4. 1% 2002 4. 3% 2003 4. 3% 2004 4. 5% 2005 4. 5% 2006 4. 7% 2007 4. 5% 2008 4. 2% 4. 3% 4. 4% 2009 2010 2011 4. 6% 2012 4. 5% 2013 4. 6% 2014 4. 6% 2015 Cernobbio 19 marzo 2016 10
Partenze dalla Cina 120, 000 100, 000 80, 000 60, 000 40, 000 Quota arrivi in Italia 20, 000 - 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2. 1% 2. 3% 2. 6% 2. 8% 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2. 8% 2015 Cernobbio 19 marzo 2016 11
Partenze dalla Russia 50, 000 45, 000 40, 000 35, 000 30, 000 25, 000 20, 000 15, 000 10, 000 Quota arrivi in Italia 5, 000 0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 3. 6% 3. 5% 3. 6% 4. 0% 4. 1% 4. 5% 5. 5% 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 5. 0% * * 2015 (*) stima Cernobbio 19 marzo 2016 12
I primi 20 Paesi per spese turistiche all’estero (in miliardi di euro) Norvegia (15, 4) Canada (24, 9) Regno Unito (49, 9) Belgio (17, 3) Francia (35, 6) USA (91, 0) Spagna (15, 7) Svezia (15, 6) Russia (26, 6) Olanda (16, 9) Germania (71, 6) Cina (210, 8) Italia (22, 1) Corea (18, 7) Giappone (13, 9) Arabia Saudita (18, 9) Hong Kong (17, 2) Singapore (17, 2) Brasile (13, 4) Australia (19, 4) Cernobbio 19 marzo 2016 13
I primi 20 Paesi per entrate valutarie da turismo internazionale (in miliardi di euro) Canada (14, 1) Regno Unito (36, 4) Francia (40, 3) USA (134, 5) Spagna (50, 5) Germania (33, 0) Austria (16, 7) Italia (36, 2) Turchia (20, 3) Cina (43, 1) Grecia (13, 9) India (15, 2) Tailandia (36, 4) Malesia (13, 5) Corea (11, 8) Giappone (22, 5) Hong Kong (27, 4) Macao (25, 4) Singapore (13, 5) Australia (26, 5) Cernobbio 19 marzo 2016 14
Il turismo internazionale in Italia Cernobbio 19 marzo 2016 15
In quindici anni gli arrivi sono cresciuti di circa il 50% superando la soglia dei 53 milioni. Un trend positivo che ha visto solo tre break in corrispondenza del 2003 (inizio della seconda guerra del golfo) e del biennio 2008 -2009 (la grande recessione). Nel resto degli anni la crescita è stata costante seppure con diverse intensità. Il tasso di crescita delle presenze è stato più contenuto (29, 5%) di quello degli arrivi come conseguenza di una progressiva riduzione della permanenza media. In effetti la permanenza media è passata da 4, 1 giorni del 2001 a 3, 6 giorni del 2015. E’ da segnalare che proprio negli ultimi anni, quelli caratterizzati da una maggiore crescita degli arrivi, si registri la più forte contrazione della permanenza media ad indicare l’affermazione di una domanda più orientata al mordi e fuggi. Sono i nostri principali mercati incoming a subire importanti riduzioni della permanenza media. Il turismo dalla Germania scende da 5, 5 a 5, 0, quello inglese da 4, 3 a 3, 8 ed il francese da 3, 4 a 3, 0. Al contempo i flussi turistici dai nuovi Paesi segnano una permanenza media stabile (è il caso della Russia) o sempre in calo come avviene per la Cina (da 1, 8 a 1, 5). Un fenomeno che mette in evidenza una importante criticità del nostro modello di offerta dal momento che nel turismo l’obiettivo non è principalmente quello di attrarre i turisti ma soprattutto quello di trattenerli perché in questo modo crescano le occasioni di spesa e, dunque, le entrate valutarie. Cernobbio 19 marzo 2016 16
Italia: arrivi e presenze internazionali (valori assoluti 2001 -2015) 60, 000 arrivi 50, 000 40, 000 30, 000 + 48, 3% 20, 000 10, 000 - 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 200, 000 180, 000 presenze 160, 000 140, 000 120, 000 + 29, 5% 100, 000 80, 000 60, 000 40, 000 20, 000 - 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Cernobbio 19 marzo 2016 17
Italia: arrivi e presenze internazionali (var. % anno su anno) arrivi 6. 5 4. 9 4. 1 3. 8 1. 9 2001 3. 1 2. 7 1. 6 2002 tma = +2, 9% 8. 4 8. 0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 -2. 5 -3. 7 2009 2010 2011 2012 2013 4. 5 5. 2 4. 2 2003 2004 2015 3. 6 2. 3 1. 1 2002 -0. 8 2014 tma = +1, 9% 5. 6 2. 3 2001 2. 7 -1. 6 6. 8 presenze 2. 7 1. 1 2005 2006 2007 2008 -1. 0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 1. 7 2015 -1. 4 -4. 1 Cernobbio 19 marzo 2016 18
Un problema: la permanenza media cala (n. giorni per turista straniero) 4. 1 4. 0 3. 9 3. 8 3. 7 3. 6 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Cernobbio 19 marzo 2016 19
La lettura della dinamica del turismo internazionale in Italia non può prescindere dall’analisi delle entrate valutarie. Nel 2015 i turisti stranieri hanno speso in Italia circa 36 miliardi di euro a prezzi correnti (erano 29 nel 2001). La crescita nominale di circa 24 punti percentuali si trasforma in una flessione reale di oltre il 3% attualizzando i valori ai prezzi del 2015. Un risultato soltanto in parte riconducibile alla dinamica dell’inflazione nel nostro Paese considerando che anche a prezzi correnti la spesa per presenza risulta in calo. Circostanza che rimanda nuovamente al tema della contrazione della permanenza media. In effetti la spesa per presenza passa 1. 035 euro dl 2001 (810 a prezzi correnti) a 676 euro del 2015 con un calo reale del 35%. Nella dinamica della spesa possiamo individuare tre differenti cicli: 1. 2001 -2005: forte contrazione 2. 2006 -2010: leggera contrazione 3. 2011 -2015: crescita Sul primo ciclo pesa il rallentamento dell’economia tedesca e fattori geopolitici conseguenti all’attacco alle torri gemelle nel 2001 a New York ed all’inizio della seconda guerra del Golfo nel 2003. Sul secondo ciclo, dopo un iniziale avvio di ripresa, pesa negativamente l’ipoteca della grande recessione mentre il terzo ciclo viene influenzato positivamente dalle buone performance economiche in alcuni nostri importanti mercati incoming (Germania, Stati Uniti e Regno Unito) nonostante il verificarsi di una lunga serie di eventi in grado di condizionare pesantemente il quadro geopolitico a livello globale. Cernobbio 19 marzo 2016 20
Italia: entrate valutarie per viaggi (milioni di euro a prezzi 2015) 38000 37000 36000 flessione 35000 crescita tma -3, 2% tma +2, 7% 34000 flessione 33000 tma -1, 3% 32000 31000 30000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Cernobbio 19 marzo 2016 21
Italia: spesa per arrivo (euro a prezzi 2015) 1, 035 676 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Cernobbio 19 marzo 2016 22
Entrate valutarie reali e potenziali (valori assoluti a prezzi 2015) Con una permanenza media pari a quella del 2001 avremmo cumulato nel periodo considerato +195 milioni di presenze e +38 miliardi di euro di entrate valutarie con un trend di crescita anziché di flessione. 43, 000 41, 000 39, 000 37, 000 35, 000 33, 000 31, 000 29, 000 27, 000 25, 000 2001 entrate reali 2002 2003 2004 2005 2006 2007 entrate potenziali 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Cernobbio 19 marzo 2016 23
Il turismo internazionale in Italia è principalmente di origine europea. Oggi pesa per oltre il 70% in leggero calo rispetto a quindici anni fa quando i flussi di origine europea rappresentavano il 74% del totale. In termini di contributo alla crescita il turismo proveniente dai Paesi europei ha rappresentato il 65% della quota incrementale di arrivi registrati nel periodo 2001 -2015 e quello di origine extra-europea il complemento a 100. Dunque il peso dei Paesi extra-europei è in progressiva crescita. I primi 10 Paesi fanno oggi i 2/3 della domanda. Nel 2001 stavano sopra la soglia del 71%. Sette sono europei e tre extra-europei (USA, Cina e Russia). La dinamica degli arrivi per Paese registra da un punto di vista relativo: • riduzione del peso di Germania, Regno Unito e, in misura più contenuta, degli Stati Uniti • crescita significativa di Cina e Russia • Tenuta di Francia, Spagna e Paesi Bassi Il risultato è che il ranking per numero di arrivi si è sensibilmente modificato nell’arco del periodo osservato. Cinque delle dieci posizioni sono cambiate. Scalano posizioni Cina e Russia rispettivamente dal 9° al 5° e dal 10° all’ 8°. All’opposto scendono Austria, Paesi Bassi e Spagna. I primi quattro Paesi (Germania, Usa, Francia e Regno Unito) mantengono la posizione occupata nel 2001. Cernobbio 19 marzo 2016 24
Cresce il peso dei Paesi extra-europei (composizione % degli arrivi) 26. 2 29. 2 73. 8 70. 8 2001 2015 Paesi europei Paesi extra-europei Cernobbio 19 marzo 2016 25
Italia: i primi dieci mercati incoming (arrivi – anno 2015) Paesi arrivi Germania 10. 780. 211 Stati Uniti 4. 695. 502 Francia 4. 006. 891 Regno unito 3. 081. 077 Cina 2. 668. 562 Svizzera 2. 535. 157 Austria 2. 272. 771 Russia 1. 952. 027 Paesi Bassi 1. 949. 858 Spagna 1. 677. 667 Altri 35. 619. 722 17. 409. 936 Totale 53. 029. 659 Cernobbio 19 marzo 2016 26
Italia: i primi dieci mercati incoming del 2015 (arrivi - valori percentuali) 100% Spagna Paesi Bassi 90% Russia Austria 80% Svizzera 70% Cina 60% Regno Unito 50% Francia 40% Stati Uniti 30% 20% Germania 10% 0% 2001 2015 Oggi valgono il 67, 2% del totale in calo rispetto al 2001 quando stavano sopra il 71% Cernobbio 19 marzo 2016 27
Chi sale e chi scende per numero di arrivi in Italia RANK 2001 Germania Stati Uniti Francia Regno Unito Austria Svizzera Paesi Bassi Spagna Cina Russia RANK 2015 1 1 = 2 2 = 3 3 = 4 4 = 5 7 6 6 7 9 8 10 9 5 10 8 = Cernobbio 19 marzo 2016 28
Oltre il 60% degli arrivi internazionali in Italia si indirizzano verso quattro regioni: Veneto, Lombardia, Toscana e Lazio. Le regioni del Mezzogiorno attraggono appena il 12% degli arrivi ed il 14% delle presenze. Sulla scarsa attrattività del sud nei riguardi del turismo internazionale esiste una lunga narrazione con la quale se ne attribuisce la responsabilità principalmente alla difficoltà di raggiungibilità delle destinazioni turistiche (carenza di infrastrutture) ed in subordine al deficit d sicurezza (criminalità). Poco o per nulla si parla di accessibilità e qualità dei servizi: da quelli ricettivi a quelli di ristorazione, da quelli culturali a quelli d’intrattenimento solo per citarne alcuni. Ma siamo sicuri che il problema prioritario del turismo meridionale siano le infrastrutture? Secondo il rapporto «EU Regional Competitiveness Index» predisposto dalla Commissione Europea nel 2013 la dotazione infrastrutturale delle regioni del Mezzogiorno è effettivamente tra le più basse d’Europa. Tuttavia Sicilia e Sardegna pur essendo in fondo alla classifica delle regioni italiane mostrano una migliore capacità di attrazione nei riguardi del turismo internazionale. Numerose sono le evidenze di tale capacità sia con riferimento alla composizione degli arrivi per origine a livello di grande ripartizione geografica che con riferimento allo stesso indicatore a livello di singola regione. Ma l’indicatore più esplicito è dato dal numero di arrivi per 100 residenti. Sicilia e Sardegna presentano valori più alti di Piemonte e Campania a fronte di una dotazione infrastrutturale significativamente inferiore. Ecco allora che le caratteristiche dell’offerta, in termini di qualità e fruibilità, vanno considerate come prioritarie ancor prima dell’accessibilità fisica della destinazione. Cernobbio 19 marzo 2016 29
ise ol a 0. 3 M o at as ilic 0. 5 B br uz z ria 0. 7 A ab al os ta 0. 8 C e ch ar 1. 3 'A d le al V lia 1. 3 M ug ia br 2. 0 P m lia 2. 1 U iu 2. 8 G zia o gn a de nt 3. 0 ne li. Ve iu S ar re 3. 5 F r te on m a ria igu a T ie P L 3. 8 om on ut A cia vin ro ni pa lia 4. 0 P am ici 4. 9 C S ag na no za ol m -R o ilia a B 13. 2 m L az io a ca n os ia rd 14. 1 E om on ut A cia vin ro T 20. 5 P o en et ba m L o V Il turismo internazionale nelle regioni (quota % degli arrivi – anno 2014) Oltre il 60% degli arrivi in 4 regioni 13. 1 7. 8 0. 2 0. 0 Cernobbio 19 marzo 2016 30
Graduatoria delle regioni italiane secondo la dotazione infrastrutturale grad. regione 1 Lombardia 12 Friuli Venezia Giulia 2 Lazio 13 Prov. Aut. di Bolzano 3 Piemonte 14 Abruzzo 4 Emilia Romagna 15 Marche 5 Veneto 16 Puglia 6 Liguria 17 Molise 7 Vale d'Aosta 18 Basilicata 8 Toscana 19 Sicilia 9 Campania 20 Calabria 10 Prov. Aut. di Trento 21 Sardegna 11 Umbria Fonte: RCI 2013 Cernobbio 19 marzo 2016 31
P Ita Paesi esteri A io br uz zo M ol is C am e pa ni a P ug lia B as ilic at a C al ab ria S ici lia S ar de gn a L az lia ie / m Va on llé te e d' Ao T st P e r en ro L t vin in i gu o cia L ria Al A o t o m ut Ad b on ige ard o ia m P / a ro Sü vin Bol d t za cia no irol A / ut on Boz om en a T re nt F o riu Ve li. Ve ne ne t zia o E m ilia Giul ia -R om ag na T os ca n U a m br i M a ar ch e ta os 'A d le al V Il problema del sud sta nelle infrastrutture? _1 (composizione percentuale degli arrivi per area geografica – anno 2014) 120% 100% 80% 60% 40% 20% 0% Italia Cernobbio 19 marzo 2016 32
ia rd ca n os T a L az om a B io E o m ilia lzan o -R om ag na S ici li C am a pa ni P a ro L vin igu cia ria P A ie ut m on o om nte a T re nt F S o riu a rd li. Ve eg n ne zia a G iu li U a m br ia P ug li M a ar V ch al e le d 'A os ta C al ab r A ia br uz zo B as ilic at a M ol ise IT AL IA on ut A cia vin ro P o en et ba m L o V Il problema del sud sta nelle infrastrutture? _2 (arrivi stranieri per 100 abitanti – anno 2014) 785 267 215 73 115 57 40 33 35 293 182 114 66 85 77 85 16 26 12 13 14 4 Cernobbio 19 marzo 2016 33
La grande recessione ha impattato sulle dinamiche del turismo internazionale quasi esclusivamente nella prima fase della crisi , quella a cavallo del biennio 2008 -2009. La geografia del turismo regionale è cambiata solo parzialmente. La gran parte delle regioni ha mantenuto la posizione che occupava ad inizio della crisi nella graduatoria degli arrivi. Da segnalare l’avanzamento della Lombardia e del Friuli Venezia Giulia al nord, l’arretramento del Lazio al centro e ancora l’avanzamento di Sicilia e Sardegna al sud mentre la Campania arretra. Il tema della bassa permanenza media è comune alle diverse aree del Paese anche se dipende dalla vocazione dei territori e dal posizionamento di mercato. Il turismo balneare, così come quello montano, è caratterizzato da una permanenza media più lunga perché è prevalentemente occasione della vacanza principale. Un dato che riscontriamo in quasi tutte le regioni del mezzogiorno a cominciare da Calabria e Sardegna. Il sud ha generalmente un problema opposto al centro-nord: pochi arrivi anziché poche presenze. Lo stesso si può dire per il turismo montano come si rileva dai valori del Trentino Alto Adige ma non della Valle d’Aosta. Il turismo nelle città d’arte ma anche d’affari è caratterizzato, invece, da cicli di permanenza più corti. Il fatto è piuttosto evidente per un verso nel Lazio (ed in Toscana) e per l’altro in Lombardia. Il Veneto riesce a bilanciare la presenza di un polo forte come Venezia con un’offerta turistica nella quale anche il mare occupa una posizione di grande rilievo specificatamente nei riguardi della domanda tedesca ed austriaca che insieme fanno il 30% degli arrivi. Di grande interesse il posizionamento delle province autonome di Trento e di Bolzano nonostante la forte caratterizzazione stagionale della loro offerta. Cernobbio 19 marzo 2016 34
Le regioni che guadagnano o perdono (per numero di arrivi stranieri) rank 2008 Veneto Lazio Toscana Lombardia Provincia Autonoma Bolzano Emilia-Romagna Campania Sicilia Liguria Piemonte Provincia Autonoma Trento Friuli-Venezia Giulia Sardegna Umbria Puglia Marche Valle d'Aosta Calabria Abruzzo Basilicata Molise rank 2014 1 1 2 4 3 3 4 2 5 5 = 6 6 = 7 8 8 7 9 9 = 10 10 = 11 11 = 12 13 13 12 14 14 = 15 15 = 16 16 = 17 17 = 18 18 = 19 19 = 20 20 = 21 21 = = = Cernobbio 19 marzo 2016 35
La mappa regionale dei principali mercati incoming Cernobbio 19 marzo 2016 36
cia nt T re Al in o ria igu ba m L o L te os ta 'A d on m ut A rd ia t o on vin A di om cia a B ge A ut on olz om ano a T re nt F o riu V lien Ve et n E ezia o m ilia Giu lia -R om ag na T os ca n U a m br M ia ar ch e L az A io br uz zo M ol is C am e pa ni a P u B glia as ilic a C ta al ab ria S ici li S ar a de gn a Ita lia ro P vin ro P ie le al V P Il turismo internazionale nelle regioni (permanenza media – anno 2014) 6. 0 5. 0 4. 0 3, 6 3. 0 2. 0 1. 0 0. 0 Cernobbio 19 marzo 2016 37
Le previsioni Cernobbio 19 marzo 2016 38
I tassi di crescita dell’economia mondiale nel corso dei prossimo 3 -5 anni fanno ben sperare per il trend di sviluppo del turismo internazionale. Alcuni principali mercati del turismo outgoing come Cina e Stati Uniti segneranno performance ancora fortemente positive con riflessi importanti sul turismo mondiale. Dal lato dell’incoming la mappa mondiale presenta alcune situazioni di criticità che dovrebbero impattare sulla capacità competitiva dei principali Paesi che attraggono flussi turistici internazionali. E’ il caso degli Stati Uniti, della Cina, dell’India e, in Europa, della Francia. Tra il 2016 ed il 2018 il turismo internazionale crescerà ad un tasso medio annuo al di sopra del 4%. Le aree extra-europee mostrano i tassi di crescita più consistenti con un picco del 4, 2% nel 2018. Il peso del turismo internazionale di origine statunitense continua ad essere decisivo anche in considerazione del fatto che proprio gli Stati Uniti sono tra i primi Paesi per spesa turistica verso l’estero (91 miliardi di euro nel 2015). Più contenuti ma sempre significativi i tassi di crescita degli arrivi internazionali in Italia che nel triennio saranno superiori al 3%. Anche in questo caso un forte impulso viene dal turismo di origine statunitense che presenta tassi di crescita di oltre il 7%. Dall’Europa centrale, Germania in testa, tassi intorno all’ 1, 5% come peraltro per il turismo proveniente dall’area mediterranea. E proprio al turismo di origine tedesca, in considerazione dell’importanza che questo mercato ha per l’Italia, si deve un tasso di crescita del nostro Paese al di sotto di quello previsto a livello mondo. Cernobbio 19 marzo 2016 39
I primi 20 paesi per capacità di generare flussi turistici verso l’estero Cernobbio 19 marzo 2016 40
I primi 20 paesi per capacità di attrarre flussi turistici dall’estero Cernobbio 19 marzo 2016 41
Partenze internazionali per macro-area (Tassi di variazione 2016 -2018) Macroaree AREA MEDITERRANEA EUROPA CENTRALE NORD EUROPA EXTRA EUROPA Totale mondo AREA MEDITERRANEA: Francia, Spagna, Portogallo, Grecia 2016 2, 5 3, 3 4, 4 EUROPA CENTRALE: Germania, Austria, Svizzera, Belgio, Olanda NORD EUROPA: Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Regno Unito, Irlanda 2017 2, 6 1, 6 2, 4 3, 6 4, 4 2018 2, 6 1, 7 3, 2 4, 1 4, 4 EXTRA EUROPA: USA, Canada, Australia, Giappone, America Latina (Messico, Brasile, Argentina), Africa (Marocco, Tunisia, Egitto, Sud Africa) Cernobbio 19 marzo 2016 42
Arrivi internazionali in Italia per macro-area (Tassi di variazione 2016 -2018) Macroaree AREA MEDITERRANEA EUROPA CENTRALE NORD EUROPA EXTRA EUROPA Totale mondo AREA MEDITERRANEA: Francia, Spagna, Portogallo, Grecia 2016 1, 5 2, 0 2, 8 5, 3 3, 3 EUROPA CENTRALE: Germania, Austria, Svizzera, Belgio, Olanda NORD EUROPA: Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Regno Unito, Irlanda 2017 1, 4 2, 1 5, 0 3, 6 2018 1, 5 1, 4 2, 8 5, 8 3, 9 EXTRA EUROPA: USA, Canada, Australia, Giappone, America Latina (Messico, Brasile, Argentina), Africa (Marocco, Tunisia, Egitto, Sud Africa) Cernobbio 19 marzo 2016 43
Arrivi in Italia per Paese di origine (Tassi di variazione 2016 -2018) Francia Austria 2016 2017 2018 +2, 9% +2, 1% +1, 8% +1, 0% +1, 2% Germania USA 2016 2017 2018 +1, 9% +1, 3% +8, 4% +7, 0% +7, 9% Olanda Giappone 2016 2017 2018 +2, 2% +2, 1% +1, 9% +0, 7% +1, 0% +1, 3% Regno Unito Svizzera 2016 2017 2018 +2, 1% +1, 4% +2, 2% +1, 7% +1, 2% +1, 6% Spagna Cina 2016 2017 2018 +3, 2% +2, 6% +2, 2% 2016 2017 2018 +13, 4% +14, 6% +13, 0% Cernobbio 19 marzo 2016 44
Fonti Charts 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 43, 44: elaborazione Confturismo-Ciset Charts 13, 14: elaborazione Confturismo su dati UNWTO Charts 17, 18, 19, 25, 26, 27, 28, 30, 32, 33, 35, 36, 37: elaborazione Confturismo su dati Istat Chart 21: elaborazione Confturismo su dati Banca d’Italia Charts 22, 23: elaborazione Confturismo su dati Istat e Banca d’Italia Chart 31: RCI, 2013 – Commissione Europea Chart 40: elaborazione Confturismo su dati IMF Chart 41: elaborazione Confturismo su dati Euler Hermes e Institute for Economics and Peace Cernobbio 19 marzo 2016 45
- Slides: 45