Il sistema informativo sociale La cartella sociale informatizzata

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Il sistema informativo sociale: La cartella sociale informatizzata Università degli Studi di Trieste Dipartimento

Il sistema informativo sociale: La cartella sociale informatizzata Università degli Studi di Trieste Dipartimento Studi Umanistici Laurea in Scienze del Servizio Sociale Corso di organizzazione dei servizi sociali a cura di Stefano Chicco Presentazione rielaborata di materiale della Regione Friuli Venezia Giulia e di Insiel S. p. A.

Legge 8 novembre 2000 n° 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato

Legge 8 novembre 2000 n° 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali“ Art. 21 (Sistema informativo dei servizi sociali) comma 1, “Lo Stato, le regioni, le province e i comuni istituiscono un sistema informativo dei servizi sociali per assicurare una compiuta conoscenza dei bisogni sociali […] e per disporre tempestivamente di dati ed informazioni necessari alla programmazione, alla gestione e alla valutazione delle politiche sociali […]”;

Legge 8 novembre 2000 n° 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato

Legge 8 novembre 2000 n° 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali“ Art. 21 (Sistema informativo dei servizi sociali) comma 3 “Il Presidente del Consiglio dei ministri, con proprio decreto, su proposta del Ministro per la solidarietà sociale, sentite la Conferenza unificata […] e l’autorità per l’informatica nella pubblica amministrazione, definisce le modalità e individua, anche nell’ambito dei sistemi informativi esistenti, gli strumenti necessari per il coordinamento tecnico con le regioni e gli enti locali ai fini dell’attuazione del sistema informativo dei servizi sociali, in conformità con le specifiche tecniche della rete unitaria delle pubbliche amministrazioni […] Le regioni le province e i comuni individuano le forme organizzative e gli strumenti necessari ed appropriati per l’attivazione e la gestione del sistema informativo dei servizi sociali a livello locale”

Legge 8 novembre 2000 n° 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato

Legge 8 novembre 2000 n° 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali“ Art. 21 (Sistema informativo dei servizi sociali) comma 4 “Gli oneri derivanti dall’applicazione del presente articolo sono a carico del Fondo nazionale per le politiche sociali […]”.

Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 “Codice dell’Amministrazione Digitale” Rappresenta una vera e

Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 “Codice dell’Amministrazione Digitale” Rappresenta una vera e propria "costituzione digitale" che in oltre settanta articoli definisce diritti e doveri, principi e prospettive del cittadino italiano nella Società dell'Informazione. Obbliga le Pubbliche Amministrazioni a rendere sempre e comunque disponibili tutte le informazioni in modalità digitale, a fare ricorso all’informatica e ad accettarla come principale strumento operativo non solo nei rapporti interni, ma, soprattutto, in quelli con la collettività.

Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 “Codice dell’Amministrazione Digitale” modificato dal decreto legge

Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 “Codice dell’Amministrazione Digitale” modificato dal decreto legge 21 giugno 2013 n. 69, convertito con modificazioni dalla L. 9 agosto 2013, n. 98. DIRITTI DEI CITTADINI – – – – Diritto all’uso delle tecnologie Diritto all’accesso e all’invio di documenti digitali Diritto di effettuare qualsiasi pagamento in forma digitale Diritto a ricevere qualsiasi comunicazione pubblica per email Diritto alla qualità del servizio e alla misura della soddisfazione Diritto alla partecipazione Diritto a trovare on line tutti i moduli ed i formulari validi ed aggiornati

Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 “Codice dell’Amministrazione Digitale” STRUMENTI INNOVATIVI la posta

Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 “Codice dell’Amministrazione Digitale” STRUMENTI INNOVATIVI la posta elettronica certificata la firma digitale i documenti informatici i siti internet delle P. A.

SISTEMA INFORMATIVO Insieme di ruoli, mezzi fisici e procedure per porre in essere un’attività

SISTEMA INFORMATIVO Insieme di ruoli, mezzi fisici e procedure per porre in essere un’attività informativa INFORMATICA Disciplina che si occupa del trattamento delle informazioni mediante l’uso del computer. Il termine deriva dalla contrazione di due parole: = INFORmazione + auto. MATICA. L’informatizzazione, pertanto, può essere considerata come il mezzo applicativo per antonomasia del sistema informativo.

SISTEMA INFORMATIVO SISTEMA INFORMATICO Insieme delle apparecchiature (hardware) e di programmi (software) che consentono

SISTEMA INFORMATIVO SISTEMA INFORMATICO Insieme delle apparecchiature (hardware) e di programmi (software) che consentono una funzionale gestione delle informazioni automatizzate” INFORMAZIONE Porzione di conoscenza sul reale (frutto di esperienza diretta oppure mediata, incorporata o meno in un supporto di qualsiasi natura) in quanto produca un effetto informativo e cioè un mutamento nella cognizione di quel aspetto del reale da parte del soggetto Il significato originale di informazione è quello di mettere in forma e cioè di dare alla notizia una forma attraverso la sua valutazione Si basa su analisi che dovrebbero garantire la veridicità dell’informazione medesima, requisito di per sé non necessario alla notizia NOTIZIA Ha un valore unicamente orientativo e solo dopo la sua valutazione (controlli, riscontri, supplementi di dati, conferme) potrà essere considerata un’informazione la cui validità è direttamente proporzionale alla sua veridicità.

SISTEMA INFORMATIVO DATO Permette di descrivere oggettivamente un fenomeno, non attribuisce alcuna interpretazione ad

SISTEMA INFORMATIVO DATO Permette di descrivere oggettivamente un fenomeno, non attribuisce alcuna interpretazione ad un evento; descrizione originaria e non interpretata di un evento INFORMAZIONE È il risultato di una correlazione tra dati diversi ed è finalizzata al compimento di determinate azioni e alla presa di certe decisioni; insieme di dati memorizzati, classificati, organizzati, messi in relazione ed interpretati nell’ambito di un contesto in modo di avere un significato

SISTEMA INFORMATIVO Non è una semplice raccolta di informazioni. Se queste infatti non sono

SISTEMA INFORMATIVO Non è una semplice raccolta di informazioni. Se queste infatti non sono organizzate, divise secondo precisi criteri ordinativi, dinamiche per la possibilità di essere aggiornate, trasferite, ecc. , non possono chiamarsi “Sistema Informativo”. Questo piuttosto è lo strumento più complesso della semplice somma di informazioni che permette di gestire, trasformare, trasferire, aggiornare, decentrare, ecc. , i flussi informativi

SISTEMA INFORMATIVO Le informazioni utilizzate dai servizi sociali dovrebbero essere: fondate sulla popolazione; orientate

SISTEMA INFORMATIVO Le informazioni utilizzate dai servizi sociali dovrebbero essere: fondate sulla popolazione; orientate ad individuare i problemi; riferite alla persona per migliorare l’assistenza; utili a chi organizza e gestisce il sistema informativo; ripetute a tempi precisi; utilizzabili a fini pratici.

SISTEMA INFORMATIVO CARATTERISTICHE flessibile circolare partecipativo decentrato integrato con altri sistemi informativi orientato alla

SISTEMA INFORMATIVO CARATTERISTICHE flessibile circolare partecipativo decentrato integrato con altri sistemi informativi orientato alla prevenzione orientato alla qualità accessibile secondo criteri di trasparenza comprensibilità delle informazioni e

SISTEMA INFORMATIVO RUOLO distinguibile in tre fasce d’attività: Tipo strategico: per la pianificazione Tipo

SISTEMA INFORMATIVO RUOLO distinguibile in tre fasce d’attività: Tipo strategico: per la pianificazione Tipo tattico: programmazione e controllo Tipo operativo

USO DELLE TECNOLOGIE INFORMATICHE VANTAGGI: è riducibile la burocrazia che si frappone fra la

USO DELLE TECNOLOGIE INFORMATICHE VANTAGGI: è riducibile la burocrazia che si frappone fra la richiesta di aiuto dell’utente e la prestazione erogata dall’operatore sociale nel contesto dell’articolata e individualizzata risposta di intervento sociale nuovi strumenti di verifica sulla base di indicatori prestabiliti (ma che solo la ricerca sociale può stabilire sulla base di variabili dipendenti e indipendenti , socialmente rilevanti)

USO DELLE TECNOLOGIE INFORMATICHE VANTAGGI: nuovi strumenti per la programmazione (con la quale si

USO DELLE TECNOLOGIE INFORMATICHE VANTAGGI: nuovi strumenti per la programmazione (con la quale si intende quel processo decisionale intenzionale con il quale si misurano gli enti pubblici, allorché, a partire da problemi emergenti, debbano definire obiettivi da raggiungere e dislocare risorse in modo conseguente) quali: – gli indicatori i registri per problema le mappe di rischio le scale valutative autocontrollo e monitoraggio dell’attività relazioni periodiche e rapporti

USO DELLE TECNOLOGIE INFORMATICHE VANTAGGI: garantire universalisticamente all'utenza prestazioni e servizi più efficaci ed

USO DELLE TECNOLOGIE INFORMATICHE VANTAGGI: garantire universalisticamente all'utenza prestazioni e servizi più efficaci ed efficienti integrazione tra operatori e tra enti per la costruzione di risposte idonee ai bisogni del cittadino attraverso la raccolta e l'elaborazione di dati in modo condiviso valido supporto alla programmazione, gestione e valutazione dei servizi presenza di un archivio

USO DELLE TECNOLOGIE INFORMATICHE PROBLEMATICITÁ’ Creazione di una cittadinanza d'élite identificabile con quei cittadini

USO DELLE TECNOLOGIE INFORMATICHE PROBLEMATICITÁ’ Creazione di una cittadinanza d'élite identificabile con quei cittadini "esperti" riguardo all'uso delle nuove tecnologie informatiche Manipolazione dell’informazione Venir meno dell'intenzionalità del soggetto: le tecnologie sono portate a depurare dal loro linguaggio proprio quegli elementi di soggettività che caratterizzano l'interazione umana faccia Pericolo di fuga da sociale (meglio la chat che l'incontro faccia a faccia. . . )

USO DEL PERSONAL COMPUTER PROBLEMATICITÁ Accettazione delle nuove tecnologie nel sistema sociale Difficoltà ad

USO DEL PERSONAL COMPUTER PROBLEMATICITÁ Accettazione delle nuove tecnologie nel sistema sociale Difficoltà ad usare meccanicamente il computer e i suoi accessori. Difficile comprensibilità della terminologia informatica Precarietà e imprudenza derivanti dall’uso del computer per la gestione di dati importanti Rispetto della privacy (problema anche dei cell. sul bus. . . )

DECRETO LEGISLATIVO 30 GIUGNO 2003, N. 196 CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI

DECRETO LEGISLATIVO 30 GIUGNO 2003, N. 196 CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI Dovere per l’operatore di riferire con precisione che uso viene fatto dei dati degli utenti raccolti in fasi diverse del loro operato, Diritto dell’utente stesso o chi, per ragioni riconosciute legittime, ne cura gli interessi, di conoscere l’esistenza di trattamenti di dati che possono riguardarlo, sia che questi siano rimasti gli stessi sia che siano stati modificati

DECRETO LEGISLATIVO 30 GIUGNO 2003, N. 196 CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI

DECRETO LEGISLATIVO 30 GIUGNO 2003, N. 196 CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI Strumenti per la tutela e la riservatezza dei dati: Password: codici di identificazione che abilitano l’accesso ai dati solo a chi ne è in possesso Codici informatici in grado di non rendere immediatamente visibile il contenuto dei documenti richiedendo, per la loro consultazione oltre che le password d’identificazione ed ingresso, gli eventuali parametri di decodificazione.

DECRETO LEGISLATIVO 30 GIUGNO 2003, N. 196 CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI

DECRETO LEGISLATIVO 30 GIUGNO 2003, N. 196 CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI Riservatezza: virtù professionale, che ha a che vedere con la moderazione, la cautela, il discernimento, la fermezza e tutte le virtù cardinali che hanno un contatto con questo positivo atteggiamento professionale” […] ed è da intendersi non solo come obbligo a non rivelare notizie apprese in forza di un rapporto fiduciario, da cui potrebbe derivare nocumento alle persone che le hanno fornite (segreto professionale in senso stretto), ma anche come impegno ad usare con discrezione le informazioni acquisite nell’esercizio di ruolo e come capacità di discernimento tra ciò che va tenuto riservato e ciò che utile e necessario comunicare, in un lavoro integrato degli operatori

LA CARTELLA SOCIALE Strumento di raccolta dell’informazione, fascicolo che racchiude tutta la documentazione professionale,

LA CARTELLA SOCIALE Strumento di raccolta dell’informazione, fascicolo che racchiude tutta la documentazione professionale, interprofessionale, amministrativa e di uso informatico, relativa all’utente o al suo nucleo familiare: le relazioni e i dati di carattere professionale compilati dai vari operatori, le lettere inviate e ricevute, i documenti utili dell’utente, i dati utili per il sistema informativo, ecc. ” Obiettivo prioritario la raccolta e l'elaborazione di dati in modo condiviso

LA CARTELLA SOCIALE UTILITA’ consente di memorizzare e governare le variabili del processo di

LA CARTELLA SOCIALE UTILITA’ consente di memorizzare e governare le variabili del processo di aiuto ed il lavoro svolto garantisce l'utente sulla correttezza della relazione di aiuto intrattenuta con l'assistente sociale e con l'ente raccoglie, in modo sistematico, i dati e le informazioni di riferimento al procedimento professionale ed alle risorse utilizzate e consente di monitorarne funzioni e distinzioni facilita il lavoro di èquipe e la collaborazione con gli altri professionisti, nonché l'eventuale passaggio del caso ad un altro operatore o la trasmissione dello stesso ad altro servizio permette all'organizzazione di trattare i suoi contenuti informativi per risalire dall'informazione individuale alla generale

LA CARTELLA SOCIALE CARATTERISTICHE: raccogliere i dati relativi al lavoro sociale agevolando lo scambio

LA CARTELLA SOCIALE CARATTERISTICHE: raccogliere i dati relativi al lavoro sociale agevolando lo scambio tra i servizi e l'integrazione tra l'area sociale, sanitaria e tutte le altre aree di lavoro integrato fornire informazioni utili e utilizzabili a vari livelli (politico, dirigenziale, operativo, amministrativo) per verificare e valutare gli interventi, monitorare la spesa sociale e i carichi di lavoro archiviare e storicizzare gli interventi effettuati, le prestazioni rese, per mantenere memoria e valutare lo spostamento di percorso dei servizi permettere l'unificazione informatica del linguaggio professionale e la codifica degli interventi e delle prestazioni per migliorare

La Cartella Sociale informatizzata nel sistema informativo sociale regionale

La Cartella Sociale informatizzata nel sistema informativo sociale regionale

Legge regionale 31 marzo 2006, n. 6 “Sistema integrato di interventi e servizi per

Legge regionale 31 marzo 2006, n. 6 “Sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e la tutela dei diritti di cittadinanza sociale” Art. 25 (Sistema informativo dei servizi sociali regionale) 1. La Regione, avvalendosi della collaborazione delle Province e dei Comuni, istituisce presso la Direzione centrale competente in materia di salute e protezione sociale il Sistema informativo dei servizi sociali regionale (SISS), quale supporto alla funzione di programmazione, gestione, monitoraggio e valutazione delle politiche regionali del sistema integrato. 2. Il SISS assicura la disponibilita' dei dati relativi all'analisi dei bisogni sociali, al corretto ed efficace utilizzo delle risorse e allo stato dei servizi. Il SISS assicura inoltre la pubblicita' dei dati raccolti.

Legge regionale 31 marzo 2006, n. 6 “Sistema integrato di interventi e servizi per

Legge regionale 31 marzo 2006, n. 6 “Sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e la tutela dei diritti di cittadinanza sociale” Art. 25 (Sistema informativo dei servizi sociali regionale) 3. La Giunta regionale definisce le caratteristiche e il modello organizzativo del SISS. 4. La Regione assicura il collegamento del SISS con il sistema informativo sanitario, nonche' con i sistemi delle altre aree dell'integrazione sociale e dispone le necessarie connessioni con la rete dei sistemi informativi delle Province, dei Comuni e degli altri soggetti pubblici e privati, anche attraverso la sottoscrizione di protocolli d'intesa. 5. La Regione assicura, in collaborazione con le Province, la formazione continua del personale addetto dei servizi sociali dei Comuni finalizzata al corretto funzionamento del SISS. 6. I soggetti operanti nel sistema integrato sono tenuti a fornire periodicamente le informazioni richieste, affinche' confluiscano e siano organizzate nel SISS.

Ruolo dei Comuni (Art 10) I comuni, titolari della funzione di programmazione locale del

Ruolo dei Comuni (Art 10) I comuni, titolari della funzione di programmazione locale del sistema integrato, delle funzioni amministrative concernenti la realizzazione del sistema locale di interventi e servizi sociali: a) garantiscono l'erogazione dei servizi e delle prestazioni facenti parte del sistema integrato; b) determinano gli eventuali livelli di assistenza ulteriori e integrativi rispetto a quelli determinati dallo Stato e dalla Regione; c) definiscono le condizioni per l'accesso alle prestazioni erogate dal sistema integrato;

Ruolo dei Comuni (Art 10) d) esercitano le funzioni relative all'autorizzazione, alla vigilanza e

Ruolo dei Comuni (Art 10) d) esercitano le funzioni relative all'autorizzazione, alla vigilanza e all'accreditamento dei servizi e delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale; e) coordinano i programmi, le attivita' e i progetti dei soggetti privati operanti in ciascun ambito territoriale; f) concorrono alla realizzazione del Sistema informativo dei servizi sociali regionale.

La CSI = un PROCESSO partecipato … non solo un prodotto informatico RICHIEDE UNA

La CSI = un PROCESSO partecipato … non solo un prodotto informatico RICHIEDE UNA PRECISA ATTENZIONE AL SISTEMA DELLE RETI E DELLE RISORSE UMANE QUALI FATTORI CHIAVE DELLA CAPACITA’ ISTITUZIONALE DI PRODURRE POLITICHE EFFICACI UNISCE, INTEGRA, METTE A CONFRONTO OPERATORI DI SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI

La CSI è un METODO condiviso … non solo una direttiva regionale Con la

La CSI è un METODO condiviso … non solo una direttiva regionale Con la finalità di: COSTRUIRE UN PERCORSO CONDIVISO DI MONITORAGGIO DEGLI INTERVENTI E DI VALUTAZIONE DEGLI ESITI RESPONSABILIZZARE I SOGGETTI CHE INTERAGISCONO CON LO SCAMBIO INFORMATIVO A RIFLETTERE SULLE PRATICHE OPERATIVE

La CSI è uno STRUMENTO utile … non solo una banca dati UN SET

La CSI è uno STRUMENTO utile … non solo una banca dati UN SET MINIMO DI INFORMAZIONI nell’ottica di PROMUOVERE LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE POTENZIARE LA CULTURA DEL DATO E DELLA DOCUMENTAZIONE AVVIARE UNA COMUNITÀ DI PRATICHE PROFESSIONALI (MANUALE)

La CSI è una INNOVAZIONE non del tutto scontata La CSI impone che i

La CSI è una INNOVAZIONE non del tutto scontata La CSI impone che i servizi sociali dei Comuni, l’Ambito, i Distretti, le istituzioni, ecc. si impegnino in processi comuni e integrati, in criteri di classificazione coerenti con le pratiche professionali, in un coinvolgimento attivo nella costruzione di strumenti informatici semplici, utili e funzionali

dalla periferia … al sistema informativo REGIONE FVG PROVINCE - ASS COMUNITA’ ASSISTENZIALI ecc,

dalla periferia … al sistema informativo REGIONE FVG PROVINCE - ASS COMUNITA’ ASSISTENZIALI ecc, COMUNI – AMBITO SOCIOASSIST. LE DISTRETTO SANITARIO

La CSI si realizza a condizione che … Processi, metodi e strumenti favoriscano Il

La CSI si realizza a condizione che … Processi, metodi e strumenti favoriscano Il coinvolgimento di tutti gli attori del sociale, La diffusione delle strategie di progettazione, l’integrazione delle informazioni, La consapevolezza dell’importanza del dato La responsabilizzazione degli attori coinvolti rispetto alla necessità di produrre di dati attendibili E CHE Venga presidiato e accompagnato il processo

In sintesi LA CSI DEVE ESSERE UNO STRUMENTO DI QUALITA’ CHE ACCOMPAGNA I PROCESSI

In sintesi LA CSI DEVE ESSERE UNO STRUMENTO DI QUALITA’ CHE ACCOMPAGNA I PROCESSI DI CAMBIAMENTO DEI SERVIZI ALLA PERSONA

La struttura CS web Cartella Sociale Web Anagrafe Minori fuori della famiglia Comunità Educativo

La struttura CS web Cartella Sociale Web Anagrafe Minori fuori della famiglia Comunità Educativo – Assistenziali per minori Servizi di assistenza domiciliare (SAD On line) RUPAR-INTERNET

L’accesso al sistema è protetto

L’accesso al sistema è protetto

La struttura centrale è protetta …

La struttura centrale è protetta …

dal Servizio Sociale dei Comuni a … Anagrafe Persone di Riferimento • nome/cognome •

dal Servizio Sociale dei Comuni a … Anagrafe Persone di Riferimento • nome/cognome • residenza • altro • Banca dati famiglie Affido Archivio Cartelle Sociali Archivio delle persone coinvolte Profilo Diagnosi tipologia • patologia • diagnosi sociale • obiettivi PAI • PAI/Non pai Indicatori di utenza Interventi • interventi erogati • interventi integrati Indicatori di risposta