IL SISTEMA ECONOMICO BISOGNI E BENI ECONOMICI Spesso
IL SISTEMA ECONOMICO BISOGNI E BENI ECONOMICI
Spesso usiamo la parola “bisogno”: “Sono stanco, ho bisogno di riposare”, “che fame! Ho bisogno di mangiare”… Se pensiamo a come ci sentiamo quando proviamo una sensazione di bisogno, possiamo definirla come uno stato di insoddisfazione che ci spinge a procurarci i mezzi necessari per porvi fine o almeno per limitarlo.
Non tutti però sono bisogni economici, cioè tali da interessare l’economia. Sono economici solo quei bisogni che possono essere soddisfatti da beni che esistono in misura limitata. ESEMPIO: respirare è un bisogno, ma non è economico, perché il bene che usiamo per soddisfarlo, l’aria, esiste in misura illimitata.
CARATTERI DEI BISOGNI I bisogni sono: • illimitati: più il progresso avanza, più avvertiamo nuove esigenze, molte delle quali sono indotte dalla pubblicità; • saziabili: possono essere totalmente soddisfatti, almeno temporaneamente; • risorgenti: tendono a ripresentarsi nel tempo; • soggettivi: sono diversi da persona; • variabili: variano nel tempo (alle 7 ho bisogno di fare colazione, alle 22 di riposare…)
TIPOLOGIE DI BISOGNI I bisogni sono: individuali: avvertiti dalla persona in quanto tale; collettivi: percepiti da un soggetto in quanto membro di una collettività; pubblici: i bisogni collettivi sono soddisfatti dallo Stato o da un ente pubblico, come Comune, Provincia, Regione.
ESEMPIO Se ho bisogno di studiare matematica perché ho il compito, sto avvertendo un bisogno individuale; se consideriamo il bisogno di istruirsi avvertito dai cittadini, parliamo di bisogno collettivo; per gli studenti che frequentano scuole statali, esso è anche un bisogno pubblico.
In relazione alla loro importanza, i bisogni si definiscono: primari: se sono essenziali per la nostra vita (mangiare, bere, vestirsi, riposare …); secondari: se si riferiscono a ulteriori esigenze (leggere, guardare un film …).
I bisogni si classificano anche in: presenti e futuri. Questa distinzione acquista importanza in economia per quanto riguarda l’attitudine al consumo e al risparmio. Il consumo consiste infatti nella destinazione di parte del nostro reddito all’acquisto di beni che servono a soddisfare le nostre necessità quotidiane e, quindi, i bisogni presenti. Il risparmio è invece quella parte di reddito che viene accantonata nel tempo, tramite investimenti, per soddisfare bisogni futuri.
BENI E SERVIZI Quando l’uomo percepisce un bisogno, cerca di soddisfarlo attraverso i beni o i servizi. Non tutti i beni presenti in natura sono beni economici. Per essere economico, un bene deve avere tre caratteristiche: • deve esistere in misura limitata; • deve essere utile; • deve essere reperibile, deve cioè sussistere la possibilità fisica ed economica di entrarne in possesso.
CLASSIFICAZIONE DEI BENI ECONOMICI: • durevoli e non durevoli: se possono essere usati più volte oppure si distruggono con l’uso; • diretti o di consumo e strumentali: se servono direttamente a soddisfare un bisogno (es. una bibita) o se servono a produrre altri beni (es. la lana per realizzare un maglione); • complementari: se due beni si completano l’uno con l’altro (automobile e benzina); • succedanei o surrogati: se due beni diversi soddisfano lo stesso bisogno (es. olio d’oliva e di semi).
L’utilità economica Il significato economico di utilità si limita all’idoneità a soddisfare un bisogno, prescindendo da altri caratteri. ESEMPIO: sappiamo tutti che il fumo provoca gravi danni alla salute. Eppure, in senso economico, il fumo rientra nel concetto di utilità, in quanto è in grado di rispondere a un bisogno dell’individuo.
La prima caratteristica dell’utilità è la soggettività. Un’altra caratteristica è la sua decrescenza all’aumentare della quantità disponibile di un bene.
Per soddisfare i nostri bisogni ci serviamo, oltre che dei beni, anche delle prestazioni che altre persone ci rendono: i servizi. Pensiamo all’istruzione, all’assistenza legale, medica …
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