Il Settecento secondo Noi LILLUMINISMO Il termine indica

  • Slides: 30
Download presentation
Il Settecento secondo Noi

Il Settecento secondo Noi

L’ILLUMINISMO Il termine indica il «lume della ragione» che illumina il popolo dalle tenebre,

L’ILLUMINISMO Il termine indica il «lume della ragione» che illumina il popolo dalle tenebre, dalle superstizioni, dall’ignoranza e dal pregiudizio con lo scopo di guidare l’uomo verso la felicità e il progresso. Nato in Francia nei primi decenni del 700’, l’Illuminismo fu un movimento di pensiero secondo il quale l’uomo: v era al centro del mondo; v aveva una visone laica della vita; v fosse artefice del proprio destino. Grazie alla nascita di questo movimento, si sviluppa: A. Il dispotismo illuminato; B. Il cosmopolitismo; C. La figura del Philosophe.

IL DISPOTISMO ILLUMINATO Esso prevedeva: v l’affidamento del potere assoluto al re; v realizzazione

IL DISPOTISMO ILLUMINATO Esso prevedeva: v l’affidamento del potere assoluto al re; v realizzazione di riforme con la collaborazione dei philosophes. Con il fine di: v accrescere le entrate fiscali; v sviluppare l’economia; v ridurre i privilegi fiscali; v rafforzare l’economia.

I SOVRANI RIFORMATORI Diversi furono i sovrani che attuarono riforme illuministiche, fra cui: Federico

I SOVRANI RIFORMATORI Diversi furono i sovrani che attuarono riforme illuministiche, fra cui: Federico «il Grande» Giuseppe II Pietro Leopoldo

In Prussia Federico detto «il Grande» : v rende obbligatoria l’istruzione elementare; v diffonde

In Prussia Federico detto «il Grande» : v rende obbligatoria l’istruzione elementare; v diffonde la cultura e le idee del tempo; v rese Berlino un centro culturale importante in Europa; v diffuse principi di tolleranza religiosa; v separò gli organi amministrativi; v favorì lo sviluppo dell’agricoltura.

In Austria Giuseppe II: v limitò il potere della chiesa; v fece sopprimere i

In Austria Giuseppe II: v limitò il potere della chiesa; v fece sopprimere i conventi e gli ordini religiosi; v fece costruire scuole statali ed ospedali pubblici; v abolì le discriminazioni contro protestanti ed ebrei; v emanò un codice penale che stabiliva sentenze uguali per i sudditi; v abolì la pena di morte e la tortura; v abolì la servitù della gleba; v tentò di eliminare decime e corvées.

In Italia Pietro Leopoldo Granduca di Toscana: v istituì la libertà di commercio nei

In Italia Pietro Leopoldo Granduca di Toscana: v istituì la libertà di commercio nei suoi territori senza pagamento di dazi; v emanò un nuovo codice penale; v abolì la pena di morte e la tortura.

Diffusione delle idee Alla diffusione dei principi illuministi contribuì l’affermazione del francese come lingua

Diffusione delle idee Alla diffusione dei principi illuministi contribuì l’affermazione del francese come lingua nazionale e la divulgazione del sapere attraverso: v Gazzette; v Periodici; v Quotidiani.

ENCYCLOPEDIE L’opera che contribuì alla diffusione della mentalità illuministica, durante il 700’, fu l’Enciclopedia

ENCYCLOPEDIE L’opera che contribuì alla diffusione della mentalità illuministica, durante il 700’, fu l’Enciclopedia (Encyclopedie), realizzata da Diderot e D’Alambert e alla quale collaborarono altri intellettuali dell’epoca come Rousseau. Essa costituì: v un vero e proprio compendio rappresentativo della visione del mondo promossa dall’ Illuminismo; v una raccolta sommaria delle conoscenze di un’intera cultura; Nel 1751 ci fu l’uscita del primo volume, nel 1752 uscì il secondo , infine nel 1753 uscì il terzo. I testi incontrarono difficoltà nella loro pubblicazione fino a giungere al 1772, anno dell’ultima uscita di questa vasta opera.

CHI ERANO I PHILOSOPHES? Durante il 700’ si affermò una nuova tipologia di intellettuale:

CHI ERANO I PHILOSOPHES? Durante il 700’ si affermò una nuova tipologia di intellettuale: il Philosophe. Il termine è di origine francese (filosofo) ed è il nome con il quale, durante questo periodo, venivano definiti gli intellettuali che sostenevano le idee illuministiche. Era considerato tale colui che: v imponeva il controllo delle emozioni grazie alla ragione; v osservava la realtà senza preconcetti; v dava un valore pratico e utile al sapere; v diffondeva il principio di cosmopolitismo; v guidava la società verso la felicità e il progresso.

JEAN-JACQUES ROSSEAU Rosseau nacque a Ginevra nel 1712 da una famiglia di artigiani calvinisti.

JEAN-JACQUES ROSSEAU Rosseau nacque a Ginevra nel 1712 da una famiglia di artigiani calvinisti. Fu autodidatta; a Parigi conobbe Diderot e Voltaire. Fra le opere più famose, si ricorda: v Discorso sull'origine e i fondamenti della diseguaglianza tra gli uomini; v il Discorso sulle scienze e le arti; v il Contratto sociale; Morì nel 1778 a Ermononville. Il suo pensiero politico era quello di: v instaurare una democrazia; v rivoluzionare la corrente illuministica; v denunciare progresso, civiltà e la proprietà privata; v ritornare allo stato di natura.

 «L’uomo selvaggio vive sereno e appagato» Rosseau attribuì l’infelicità dell’uomo al suo distacco

«L’uomo selvaggio vive sereno e appagato» Rosseau attribuì l’infelicità dell’uomo al suo distacco dalla natura nel Discorso sull’origine dell’ineguaglianza fra gli uomini. Da qui nacque l’idea che «l’ uomo selvaggio vive sereno e appagato» , in quanto allo stato di natura non ha desideri che oltrepassano i bisogni fisiologici. Difatti egli vive libero e sereno perché il suo cuore non gli domanda nulla e i suoi progetti si estendono fino alla fine della giornata.

IL ROMANZO NEL 700’ Il romanzo fu il genere letterario a carattere illuministico più

IL ROMANZO NEL 700’ Il romanzo fu il genere letterario a carattere illuministico più diffuso e letto da tutto il pubblico d’Europa. Esso si ispirava alle esigenze di rinnovamento e divulgazione delle nuove idee all’interno della classe «dirigente» . Differenti furono le tipologie di romanzo che nacquero: v romanzo d’avventura; v romanzo di formazione; Diverse sono le caratteristiche appartenenti a questo genere letterario: v romanzo sentimentale; v personaggi e situazioni concreti e realistici; v romanzo epistolare; v vicende vissute autentiche; v trame che trattano la realtà; v senso dell’ottimismo e del piacere; v linguaggio vivo e semplice; v ambientazione in luoghi esotici. v romanzo d’ambiente; v romanzo filosofico; v romanzo libertino; v romanzo gotico.

IL ROMANZO GOTICO Con il termine «gotico» si è soliti indicare un gruppo di

IL ROMANZO GOTICO Con il termine «gotico» si è soliti indicare un gruppo di romanzi scritti in Inghilterra nel XVIII secolo, legati ad una serie di caratteristiche: v la descrizione del terrificante; v ambientazioni arcaiche e mostruose; v presenza del sovrannaturale; v presenza di suspence. L’iniziatore della narrativa gotica moderna è considerato Horace Walpole, con il suo romanzo breve «Il castello di Otranto» del 1764. Il Castello di Otranto era inteso dallo stesso autore come una combinazione di fantasia e realismo, dove è la fantasia a risaltare e ad avere la meglio. Il romanzo è stato definito “una favola leggera ed ariosa piuttosto che un incubo» . Più o meno ambientato nel XII secolo, dentro e attorno ad un castello chiaramente modellato su Strawberry Hill (la bizzarra proprietà di Walpole), il romanzo ruota intorno ad una trama con protagonisti un barone tirannico e i suoi intrighi, complicate rivelazioni di paternità e una sfilza di prodigi e apparizioni.

PARINI: vita, opere e poetica Nacque in Brianza nel 1729 da modesta famiglia. Fu

PARINI: vita, opere e poetica Nacque in Brianza nel 1729 da modesta famiglia. Fu avviato agli studi dal parroco del paese, successivamente fu ordinato sacerdote e trovò subito lavoro come precettore presso la famiglia dei duchi Sirbelloni. Nel 1752, grazie alla pubblicazione di un libretto di poesie, fu conosciuto negli ambienti intellettuali milanesi e ammesso nell'Accademia dei Trasformati di orientamento razionalista. Conobbe grandi intelligenti dell'epoca come Beccaria e Baretti, inoltre fu apprezzato dall'amministrazione austriaca che gli affidò la direzione della "Gazzetta di Milano" e, successivamente, la cattedra di Lettere nelle Scuole Palatine. Nel 1796, grazie alla discesa di Napoleone e all'istituzione a Milano della Repubblicana giacobina, fu nominato membro della Municipalità. Ben presto, però, fu dismesso dall'ufficio a causa dei soprusi dei francesi. Morì a Milano nel 1799.

Il giorno Fra le opere poetiche si ricordano: il Dialogo sopra la nobiltà, opera

Il giorno Fra le opere poetiche si ricordano: il Dialogo sopra la nobiltà, opera in prosa, e il Giorno, poema endecasillabo, composto da 4 parti ( Mattino, il Mezzogiorno, Il Vespro e La Notte). Il risveglio del giovin signore parla di una mattinata tipica di un aristocratico. All'inizio del poema l'autore ci racconta come "il giovin signore", la sera precedente, aveva gustato una cena succulenta ed era salito nella sua camera per riposarsi dopo tante fatiche. Al risveglio un valletto gli chiede cosa preferisce per colazione tra il caffè e la cioccolata. Durante il resto della mattinata svolge la lezione di danza, di canto e di francese.

IL CAFFE’ v Alcuni sostengono le sue origini islamiche: l’arcangelo Gabriele dall’infusione di semi

IL CAFFE’ v Alcuni sostengono le sue origini islamiche: l’arcangelo Gabriele dall’infusione di semi del caffè yemenita ricavò una bevanda con il quale riuscì a curare Maometto affetto da narcolessia; v Era venduto nel XVI secolo a. C. a Costantinopoli in chioschi, spacci (Turchia, Siria e Egitto) e sale da caffè, strutture molto eleganti situate nei quartieri più esclusivi delle grandi città; v Il primo caffè al mondo fu aperto a Parigi (café Procope), sorto davanti alla Comédie Francaise, attirando i personaggi del calibro di Rosseau, Diderot, D’Alambert e Voltaire. LA CIOCCOLATA v Proviene dal sud America, importata dagli Spagnoli, fu servita in caffè londinesi quali il Cocoa Tree; v I Maya la utilizzavano come moneta e «dolcificante» del cuore dei prigionieri prima di sacrificarlo; v Il suo sapore intenso riusciva a nascondere quello di diversi veleni.

HOGARTH & PARINI Hogarth e Parini, seppur due uomini diversi, nel 700, attraverso la

HOGARTH & PARINI Hogarth e Parini, seppur due uomini diversi, nel 700, attraverso la propria poetica (Parini) e la propria arte (Hogarth) riescono a diffondere un grande messaggio: criticare, anche in modo pesante, il modo di vivere dell’epoca dell’intera società. Hogarth prende la cronaca quotidiana come elemento fondamentale su cui basare la propria pittura: Londra era lo specchio vivente della società. Parini, invece, critica la società attraverso la figura del «giovin signore» evidenziando la vita frivola di quest’ultimo.

HOGARTH Arresto: appartenente al ciclo “La carriera del libertino”, realizzato con tecnica a olio

HOGARTH Arresto: appartenente al ciclo “La carriera del libertino”, realizzato con tecnica a olio su tela tra il 1733 -35 ed è custodito nel Soane’s Museum a Londra Il libertino, dopo aver perso tutti i suoi averi, si reca dalla regina Carolina nella speranza di essere aiutato economicamente. Viene scoperto nonostante sia nascosto dentro ad una carrozza con tendine. Due magistrati lo arrestano con mandato. Nell’opera è presente anche Sara Young, modista dell’epoca che offre denaro in cambio della libertà del libertino. Nel mentre vi è un bambino che ruba il bastone al povero accusato e un lampionaio che fa cadere accidentalmente la cera sopra la testa del protagonista.

Morte di lui: appartenente al ciclo “Matrimonio alla moda”, realizzato con tecnica a olio

Morte di lui: appartenente al ciclo “Matrimonio alla moda”, realizzato con tecnica a olio su tela nel 1744 ed è custodito nella National Gallery di Londra L’opera raffigura il Lord che sorprende la moglie con l’amante. Il marito vuole colpirlo ma lui riesce a controbattere ferendolo al fianco, mentre è accosciato la moglie è inginocchiata come se gli stesse chiedendo perdono. Il trambusto attira le guardie che entrano in camera. L’uccisore sta scappando dalla finestra.

Il manicomio: appartenente al ciclo “La carriera del libertino”, realizzato con tecnica a olio

Il manicomio: appartenente al ciclo “La carriera del libertino”, realizzato con tecnica a olio su tela tra il 1733 -35 ed è custodito nel Soane’s Museum a Londra L’opera presenta l’epilogo tragico della storia di Rakewell: il libertino è nel manicomio di Bedlan, dove venivano rinchiusi i pazzi poveri. Egli è presentato in primo piano nudo e spoglio dei suoi averi, assistito da Sara Young. Due donne sono indignate dalla scena a cui stanno assistendo. Sullo sfondo sono presenti diversi personaggi: un uomo che suona un violino con un libro sulla testa, una donna che impreca e, infine, gli altri malati raffigurati come dei fantasmi che circondano il povero libertino.

Dal ciarlatano: appartenente al ciclo “Matrimonio alla moda”, realizzato con tecnica a olio su

Dal ciarlatano: appartenente al ciclo “Matrimonio alla moda”, realizzato con tecnica a olio su tela nel 1744 ed è custodito nella National Gallery di Londra Il giovane Lord, in compagnia di una giovinetta, pretende delle pillole. Mentre piange il gentiluomo, se la prende con l’altra donna che reagisce aprendo il coltello con chiara minaccia di sfrego. L’ arredamento è ricco di allusioni: a destra ruote dentate, macchine per raddrizzare le gambe, ganci e carrucole. Al centro un armadio semiaperto con dentro scheletri e figure anatomiche.

Il matrimonio: appartenente al ciclo «Matrimonio alla moda» , realizzato con tecnica olio su

Il matrimonio: appartenente al ciclo «Matrimonio alla moda» , realizzato con tecnica olio su tela nel 1744 ed è custodito al National Gallery di Londra L’opera inscena il libertino intento nel prende in moglie una ricca, vecchia e guercia ereditiera. La cerimonia di svolgere in una chiesa cadente di Marylebone, alla periferia di Londra, usata per i matrimoni clandestini. Il libertino, mente infila l’anello, occhieggia la piacente cameriera. Sono presenti anche due cani, uno dei quali è Humb, il fedele compagno di Hogarth, l’altro è raffigurato con un solo occhio proprio come la vecchia ereditiera. I due sentando parodiare la scena.

LA COMMEDIA DELL’ARTE E LE MASCHERE DI CARNEVALE Tipo di commedia nella quale intervengono

LA COMMEDIA DELL’ARTE E LE MASCHERE DI CARNEVALE Tipo di commedia nella quale intervengono personaggi mascherati chiamati «maschere» , recitati da attori professionisti, i quali improvvisano sulla base di un «canovaccio» , adeguando le proprie battute a quelle dei partner. Le maschere identificano dei personaggi ben precisi; nel 700 le maschere erano ridotte a quattro: v. Pantalone, il mercante veneziano, avaro e vestito di rosso, con la barbetta e un mantello; v. Balanzone (Graziano) il colto dottor bolognese che si caratterizza per il suo modo di parlare; v. Arlecchino, lo Zanni (servitore), di Bergamo Bassa, più energico e stupido; v. Brighella, lo Zanni, di Bergamo Alta, più furbo e intelligente.

COLOMBINA Colombina è fra le poche figure femminili di rilievo della Commedia dell’Arte e

COLOMBINA Colombina è fra le poche figure femminili di rilievo della Commedia dell’Arte e ha origini veneziane. Incarna il carattere della servetta furba, graziosa e vivace, sempre al centro degli intrighi amorosi della sua padrona, Rosaura, che serve con ogni tipo di stratagemma. È affascinante e molto corteggiata, ma lei resta fedele al suo amato Arlecchino. Colombina è spesso oggetto delle attenzioni di Pantalone, il padre di Rosaura austero e severo, che la nostra furba servetta non fatica a raggirare. Indossa una gonna a balze, un corpetto e un grembiule, in testa la crestina, tipica delle cameriere.

GOLDONI Nacque Venezia nel 1707 da una famiglia borghese. Il padre, medico, lo portò

GOLDONI Nacque Venezia nel 1707 da una famiglia borghese. Il padre, medico, lo portò prima a Perugia dove iniziò a studiare grammatica, successivamente a Rimini dove avviò gli studi di filosofia. Si ammalò di vaiolo e fu costretto a stare a letto e a passare il tempo con la lettura di opere greche e latine. Fuggì da Rimini per intraprendere gli studi di giurisprudenza a Pavia e successivamente a Padova dove si laureò. A Verona conobbe un capocomico per il quale scrisse dei canovacci per la sua compagnia. A causa di problemi finanziari si trasferì a Pisa dove conobbe Arlecchino e scrisse «Il servitore di due padroni". Nel 1747 si stabilì a Venezia dove iniziò a lavorare per Medebac. Successivamente passò al teatro San Luca dove fu bersaglio di molte critiche. Stanco delle polemiche si trasferì in Francia dove fu atteso da altre delusioni. Morì in miseria nel 1792. Tra le opere più importanti ricordiamo «La buona moglie", «Il Cavaliere e la dama", «La bottega del caffè", «Le smanie della villeggiatura" e "La locandiera» .

LA LOCANDIERA La Locandiera è una commedia in prosa. Si compone in 3 atti:

LA LOCANDIERA La Locandiera è una commedia in prosa. Si compone in 3 atti: v Atto primo: alla locanda di Mirandolina alloggiano un marchese senza soldi, un conte che sperpera il suo denaro in doni alla padrona e un cavaliere che disprezza le donne. Mirandolina si pone come obbiettivo di fare innamorare quest’ultimo di lei. v Atto secondo: Mirandolina inizia a corteggiare il cavaliere con attenzioni e raffinatezze. Quando il cavaliere inizia ad accorgersi che si sta innamorando di lei decide di partire. Mirandolina, quando va in camera del cavaliere a portargli il conto dell'alloggio, finge di svenire; il cavaliere la soccorre e per l'emozione le rivela i suoi sentimenti. v Atto terzo: il Cavaliere innamorato perso si reca nella stanza di Mirandolina. La padrona si rende conto di aver spinto il gioco troppo oltre e decide così di sposare il cameriere Fabrizio. I personaggi: v Protagonista: Mirandolina: l'autore ne delinea la personalità e le doti da imprenditrice e padrona. v Marchese: messo fin da subito in ridicolo. E’ fiero del suo titolo nobiliare ma in realtà è uno squattrinato sempre in cerca di prestiti. v Conte: un nuovo ricco che ha comprato il suo titolo nobiliare e si vanta di poter spendere in regali a Mirandolina. v Cavaliere: disprezza le donne senza conoscerle, è superbo con tutti. v Fabrizio: cameriere della padrona. È sinceramente innamorato di lei, ma sa però che dovrà sempre comportarsi da suo subalterno.

Menù della locandiera Antipasto: patè di fegato su crostini di pane **** Primo: bigoli

Menù della locandiera Antipasto: patè di fegato su crostini di pane **** Primo: bigoli con le noci **** Secondo: sarde in saor **** Contorno: polenta **** Dolce: spumiglie

LONGHI & GOLDONI: Svenimento 1744 Washinghton National Gallery of Art Questo quadro può essere

LONGHI & GOLDONI: Svenimento 1744 Washinghton National Gallery of Art Questo quadro può essere ricondotto alla scena dello svenimento di Mirandolina, la protagonista della Locandiera. Longhi si informa delle novità artistiche provenienti da Parigi grazie ai racconti della Carriera che vi era stata nel 1720 e vi aveva personalmente conosciuto Watteau. E’ uno dei capolavori nel genere dei conversation pieces inglesi molto di moda anche a Venezia. Tra i personaggi che accorrono in aiuto della donna figura un giovane con indosso un zamberlucco, una lunga sopravveste di color dorato che si accosta al rosa e al bianco degli abiti della donna malata.

Lavoro multimediale 2019 Zamboni Arianna, Lombardi Maddalena, Magri Simona, Magri Giorgia e Chiari Davide

Lavoro multimediale 2019 Zamboni Arianna, Lombardi Maddalena, Magri Simona, Magri Giorgia e Chiari Davide