IL RINASCIMENTO ARCHITETTURA LEGGI E MISURE DELLO SPAZIO

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IL RINASCIMENTO ARCHITETTURA - LEGGI E MISURE DELLO SPAZIO RINASCIMENTALE – PROF. GERARDO LANNI

IL RINASCIMENTO ARCHITETTURA - LEGGI E MISURE DELLO SPAZIO RINASCIMENTALE – PROF. GERARDO LANNI

Il Quattrocento premessa Partiamo da un equivoco; affermare, come si legge in alcuni autori,

Il Quattrocento premessa Partiamo da un equivoco; affermare, come si legge in alcuni autori, che il Rinascimento si apra con il concorso del 1401 per la Porta nord del Battistero di Firenze o ancora col Portico degli Innocenti di Brunelleschi se non, in taluni, con la cupola di Santa Maria del Fiore, è evidentemente frutto di un mito che ancora oggi resiste. Allora perché il tempo non scalfisce tale convinzione? Risposta: per inerzia; E’ decisamente più comoda una presentazione della storia per capitoli, dove ogni capitolo ha un inizio ed una fine. La realtà storica è più complessa, articolata, sfaccettata; più fluida e circolare e, per questo, più intrigante! Le origini della Rinascenza sono lontane, rintracciabili in opere della prima metà del XIV secolo e ancor prima in testimonianze architettoniche dei secoli XI e XII. Certo, solo tentativi, ma a dimostrazione che in Italia, in certi ambienti, lo studio delle fonti classiche, seppur limitato alla forma, non è mai venuto meno. In sintesi, una desiderata soluzione di continuità tra il Medioevo (Romanico e Gotico) e il Rinascimento, non esiste. (Tav. 1)

Umanesimo Se il rapporto Medioevo-Rinascenza è comprovato, in cosa consiste, dunque, la differenza tra

Umanesimo Se il rapporto Medioevo-Rinascenza è comprovato, in cosa consiste, dunque, la differenza tra il Romanico e il Rinascimento? In alcuni edifici, in effetti, risulterebbe arduo stabilire confini netti. Esaminiamo gli elementi costitutivi che caratterizzano i due periodi: Romanico-Rinascimento 1 - Arco a tutto sesto 2 - Volta a botte 3 - Esedra 4 - Calotta e tamburo Aggiungiamo ora i caratteri fondanti di entrambi: 1) Concatenamento tettonico di tutti gli elementi rigidi dell’edificio (Tav. 2) 2) Organismo edilizio organizzato secondo una precisa metrica spaziale (Tav. 3) Dove rintracciare, allora, lo spirito dell’architettura rinascimentale? Quale l’elemento che determina la distanza vera tra Medioevo e Rinascenza?

Rinascimento Esiste tale elemento? Sì: la Matematica. Quando, a Firenze, si entra in San

Rinascimento Esiste tale elemento? Sì: la Matematica. Quando, a Firenze, si entra in San Lorenzo e in Santo Spirito si percepisce immediatamente lo spazio che ci circonda e la sensazione che l’edificio sia pensato, progettato e realizzato su e per l’uomo, è tangibile. La dimensione umana, presente in molte realizzazioni del passato dal tempio greco alle chiese paleocristiane, questa volta è misurabile. Il nostro sguardo non si aggira misticamente rapito, come nelle cattedrali gotiche, ma percorre razionalmente ogni piano, ogni retta; le fughe prospettiche conducono ad esplorare con lucidità ogni angolo dell’edificio abolendo le antiche direttici uni-direzionali paleocristiane e pluri-direzionali romane. Architettura intellettualistica? Al limite dell’astrazione formale? Probabilmente sì laddove ad un semplice proporzionamento spaziale romanico, ignorando spesso la funzionalità costruttiva si sostituisce (o meglio si integra) una coscienza matematica.

Rinascimento Perché questa costante di uno spazio matematicamente misurabile? Riflettiamo: 1) Che cos’è la

Rinascimento Perché questa costante di uno spazio matematicamente misurabile? Riflettiamo: 1) Che cos’è la chiesa? 2) Cosa rappresenta? 1) La chiesa è la casa del fedele. 2) E’ la rappresentazione, in scala, dell’Universo, un microcosmo. La volta è il cielo; la navata è la Terra. Archi e colonne sono la connessione cielo-Terra Allora, se la chiesa è un mio luogo essa mi appartiene, in quanto fedele, ed io devo sentirmi come a casa mia! Se è casa mia, quindi, non posso sentire estraneo quel luogo, quello spazio. Entro nella chiesa rinascimentale ed ho di questo mio luogo un controllo assoluto, misuro matematicamente lo spazio percepito. Il luogo si deposita nella memoria e diventa coscienza.

Architettura. Tipologie Alla luce di questa urgenza, gli architetti avvertirono l’opportunità di intervenire sulle

Architettura. Tipologie Alla luce di questa urgenza, gli architetti avvertirono l’opportunità di intervenire sulle tipologie chiesastiche in funzione di una visione ed un controllo più razionale dello spazio interno. Brunelleschi, in Santo Spirito (Tav. 4), nega l’assialità longitudinale paleocristiana: uguaglia il transetto alle navate e prolunga queste oltre l’altare. Tutto ciò non è però sufficiente; Egli ha necessità di rendere lo spazio unitario, circolare, controllare gli angoli più remoti; non devono esistere zone inesplorate; rendere la pianta più vicina alla tipologia greca, centrica. La soluzione è rivoluzionaria: prolunga le navatelle nell’area presbiteriale, oltre l’altare, in una realizzata circolarità che chiarifica tutto lo spazio interno.

Architettura. Tipologie Leon Battista Alberti si spinge oltre. In Sant’Andrea a Mantova (Tav. 5),

Architettura. Tipologie Leon Battista Alberti si spinge oltre. In Sant’Andrea a Mantova (Tav. 5), elimina le navate laterali. E’ ormai un lontano ricordo la penombra delle navate laterali di Santa Sabina a Roma (Tav. 6) o di Sant’Apollinare in Classe a Ravenna. L. B. Alberti opera lo stesso procedimento anche nelle facciate. In Palazzo Rucellai a Firenze è la geometria che regola ogni rapporto tra le parti; ogni elemento è inserito in un reticolo generatore che preannuncia, con lucidità visionaria, in anticipo di secoli, la visione razionalista del novecento. Tutto si fa chiaro e leggibile: un solo percorso – una sola idea – una sola legge – una sola unità di misura L’Architettura è ora finalmente scienza e utopia, matematica e visione poetica.

Rinascimento: filosofia Protagora (V sec. a. C. ) «L'uomo è misura (mètron) di tutte

Rinascimento: filosofia Protagora (V sec. a. C. ) «L'uomo è misura (mètron) di tutte le cose, di quelle che sono per ciò che sono, e di quelle che non sono per ciò che non sono» La posizione di Protagora è, per gli artisti/intellettuali del 400 “umanista” e “antropocentrica” (in quanto è posto l‘Uomo come metro di giudizio e di valutazione delle "cose") e “fenomenista" (la realtà appare ai nostri occhi secondo il nostro metro di giudizio). Marsilio Ficino (1433– 1499) fondò a Firenze l‘Accademia platonica, dove si tenevano lezioni e si confrontavano gli studiosi, e dove si sviluppò un pensiero da cui nacque il neoplatonismo, corrente filosofica che esaltava la centralità dell’Uomo nell’Universo Pico della Mirandola (1463 -1494) attribuì all‘Uomo la dignità di essere l'artefice del proprio destino. L’Uomo divenne il centro di un'attenzione che la cultura precedente sembrava non avergli accordato, sicché il suo operare nel mondo acquisì un nuovo significato basato sull'ideale dell’Homo Faber.

Rinascimento: religione Se dal punto di vista del pensiero filosofico il Rinascimento ha una

Rinascimento: religione Se dal punto di vista del pensiero filosofico il Rinascimento ha una visione antropocentrica dell’uomo, in campo religioso esso (o più propriamente il Cinquecento) nella sua drammaticità opposta alla pacata riflessione umanistica quattrocentesca, è foriero di trasformazioni profonde e contrastate. La riforma protestante impone una svolta radicale nella visione religiosa; costringe la Chiesa cattolica a rivedere la propria condotta. La religione non è più rivelazione di verità inconfutabili ed eterne ma ricerca ansiosa di un Dio che è dentro di noi. La conseguenza di ciò è un atteggiamento critico di fronte alle autorità ma soprattutto di fronte al dogma. Da questo momento ogni scelta implica una severa e profonda responsabilità dell’individuo, solo, di fronte a Dio.

Rinascimento - Architettura. Conclusioni Risultano ora evidenti le ragioni della continua e costante ricerca

Rinascimento - Architettura. Conclusioni Risultano ora evidenti le ragioni della continua e costante ricerca di un’architettura in cui l’organizzazione dello spazio interno riflettesse la centralità dell’uomo, il suo essere misura di tutto l’universo: non più l’edificio che indica il cammino dell’Uomo ma è l’Uomo stesso che determina lo spazio, lo costruisce e lo possiede. Si comprendono ora le tipologie centralizzate e le facciate inserite in piani generatori. L’Uomo è il fulcro da cui tutto si sviluppa in uno spazio finito e percettibile. Il rifiuto dello spazio infinito medievale.

TAVOLE TAV. 1 San Miniato al Monte (Firenze 1013 -1063 1 a 1 b

TAVOLE TAV. 1 San Miniato al Monte (Firenze 1013 -1063 1 a 1 b 1 c Sono già evidenti, in San Miniato (come in altre opere sparse su tutto il territorio dal Nord fino alla Puglia, merito anche degli ordini monastici come quello cistercense) le premesse all’atteggiamento umanistico. La facciata, capolavoro del romanico fiorentino, rimanda ad un deciso classicismo nella geometria delle tarsie marmoree proprie dell’architettura romana.

TAVOLE TAV. 1 San Miniato al Monte È già presente qui quella contiguità ideale

TAVOLE TAV. 1 San Miniato al Monte È già presente qui quella contiguità ideale con l’architettura romana, con il tempio ma anche gli archi trionfali, che secoli dopo teorizzerà con estrema lucidità L. B. Alberti nel suo De re aedificatoria e cristallizzerà nel Tempio Malatestiano a Rimini. Divisa in due ordini la facciata: quello inferiore caratterizzato da cinque archi a tutto sesto sorretti da colonne in serpentino verde (Bunelleschi userà la grigia pietra serena) con basi e capitelli corinzi in marmo bianco; nell’ordine superiore i due salienti delle navate laterali sono decorati con una bicromia di marmo bianco e serpentino verde di Prato, la cui geometria rimanda all’opus reticulatum romano. La parte centrale del secondo ordine è caratterizzata da un ideale tempio tetrastilo scandito da quattro lesene che la dividono in tre parti. Il frontone infine riprende lo stile del primo ordine con una serie di nove archi bianchi e verdi. Geometria e modularità: due costanti sempre rintracciabili nell’arte italiana, dalla Roma imperiale al Romanico all’Umanesimo, fino al Razionalismo novecentesco.

TAVOLE Tav. 2 Tav. 3 Tav. 4 Tav. 5

TAVOLE Tav. 2 Tav. 3 Tav. 4 Tav. 5

TAVOLE Tav. 6

TAVOLE Tav. 6