IL PENSARE PEDAGOGICO I C F PER LINCLUSIONE

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IL PENSARE PEDAGOGICO I. C. F. PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI DISABILI* (Dimensioni I.

IL PENSARE PEDAGOGICO I. C. F. PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI DISABILI* (Dimensioni I. C. F. per il PEI) Isp. Luigi FAVRO a. s. 11/12

1° Incontro I- INTRODUZIONE a- CARATTERISITCHE, FINALITA’ e SCANSIONI del PERCORSO FORMATIVO b- La

1° Incontro I- INTRODUZIONE a- CARATTERISITCHE, FINALITA’ e SCANSIONI del PERCORSO FORMATIVO b- La “VIA ITALIANA” alla INTEGRAZIONE SCOLASTICA c- SINTESI NORMATIVA relativa alla INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI DISABILI: LE “LINEE GUIDA” (2009)

1° Incontro (I- PREMESSE) a- CARATTERISTICHE del PERCORSO FORMATIVO * Target . Dirigenti. Docenti.

1° Incontro (I- PREMESSE) a- CARATTERISTICHE del PERCORSO FORMATIVO * Target . Dirigenti. Docenti. Operatori * Essenzialità * Operatività

1° Incontro a- FINALITA’ del PERCORSO FORMATIVO CON L’ICF: - INTEGRARE gli INTERVENTI PEDAGOGICI

1° Incontro a- FINALITA’ del PERCORSO FORMATIVO CON L’ICF: - INTEGRARE gli INTERVENTI PEDAGOGICI SCOLASTICI con QUELLI SOCIO-SANITARI e dei FAMIGLIARI (PEI – “PROGETTO DI VITA”)* - QUALIFICARE L’INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI - STRUMENTI PERSONALIZZAZIONE

Una scuola è inclusiva quando - è in grado di accogliere le diversità/differenze e

Una scuola è inclusiva quando - è in grado di accogliere le diversità/differenze e di costruire percorsi individualizzati capaci di portare ciascun allievo, dati i livelli di partenza, al massimo livello possibile di formazione - è un’organizzazione capace di far apprendere ciascun allievo Il POF di una scuola è inclusivo quando prevede nella quotidianità azioni da compiere, interventi da adottare e progetti da realizzare la possibilità di dare risposte precise ad esigenze educative individuali; per cui la presenza di alunni disabili non è un‘emergenza da presidiare o un incidente di percorso, ma un evento che richiede una riorganizzazione del sistema già individuata in via previsionale e che rappresenta un’occasione di crescita per tutti

1° Incontro a- SCANSIONI del PERCORSO FORMATIVO (5 incontri) 1). INTRODUZIONE. LA CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE

1° Incontro a- SCANSIONI del PERCORSO FORMATIVO (5 incontri) 1). INTRODUZIONE. LA CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO, DELLA DISABILITA’ E DELLA SALUTE 2) STRUTTURA dell’ICF e CENNI di SIGLATURA 3) LA DGR n. 34/2010 ed ALLEGATI 4) “PENSARE ICF “ NELLA PEDAGOGIA DELL’INCLUSIONE SCOLASTICA 5) VERSO IL “PEI SCONDO ICF”

1° Incontro b-Cenni sulla “ VIA ITALIANA ” ALL’INTEGRAZIONE SCOLASTICA NELLE CLASSI COMUNI (

1° Incontro b-Cenni sulla “ VIA ITALIANA ” ALL’INTEGRAZIONE SCOLASTICA NELLE CLASSI COMUNI ( ) - Italia prima ad abbandonare le scuole speciali - validi i principi della scuola inclusiva - realizzazione tutt’ora problematica: occorre ripensamento pedagogico, organizzativo, formazione docente, allocazione risorse

1° Incontro (LA VIA ITALIANA ALL’INTEGRAZIONE) • ante anni ‘ 60: dall’esclusione medicalizzazione •

1° Incontro (LA VIA ITALIANA ALL’INTEGRAZIONE) • ante anni ‘ 60: dall’esclusione medicalizzazione • anni ‘ 60/’ 75: dalla medicalizzazione all’inserimento • anni ‘ 70/’ 90: dall’inserimento all’integrazione • post anni ’ 90: dall’integrazione all’inclusione alla

1° Incontro (LA VIA ITALIANA ALL’INTEGRAZIONE) V’è gap tra mondo della scuola, società e

1° Incontro (LA VIA ITALIANA ALL’INTEGRAZIONE) V’è gap tra mondo della scuola, società e vita quotidiana: occorre integrare dentro e fuori la scuola, coordinando il “tempo di scuola” ed il “tempo di vita”

1° Incontro (LA VIA ITALIANA ALL’INTEGRAZIONE) Secondo l’OCSE gli alunni con BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

1° Incontro (LA VIA ITALIANA ALL’INTEGRAZIONE) Secondo l’OCSE gli alunni con BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES/EES/SEN) • DISABILI (ex L. 104/92) • con DIFFICOLTA’ (emotive, comportamentali, di apprendimento –DSA-, ecc. ) • con SVANTAGGIO (culturale, socioeconomico, sociolinguistico, ecc. )

1° Incontro … (LA VIA ITALIANA ALL’INTEGRAZIONE) per una scuola sempre più inclusiva quale

1° Incontro … (LA VIA ITALIANA ALL’INTEGRAZIONE) per una scuola sempre più inclusiva quale scelta irrinunciabile: - per rispondere ai BES di una scuola “per tutti e per ciascuno” (alunni disabili, con difficoltà, svantaggiati) - in coerenza con il modello ICF, che guarda al benessere globale di tutti gli individui quale risultato di positiva interazione fra fattori bio-psico-sociali ed il loro contesto ambientale e personale di vita

1° Incontro c- SINTESI NORMATIVA SULL’ INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI DISABILI* LE “LINEE GUIDA”

1° Incontro c- SINTESI NORMATIVA SULL’ INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI DISABILI* LE “LINEE GUIDA” ( ) (2009)

1° Incontro LE “LINEE GUIDA” I PARTE: IL NUOVO SCENARIO IL CONTESTO COME RISORSA

1° Incontro LE “LINEE GUIDA” I PARTE: IL NUOVO SCENARIO IL CONTESTO COME RISORSA 1. Principi costituzionali e legislazione italiana 1. 1 Art. 3 ed Art. 34 Costituzione 1. 2 Legge 118/71 e Legge 517/77 1. 3 Legge 104/92 1. 4 DPR 24 febbraio 1994 2. Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità ( ) 3. La Classificazione Internazionale del Funzionamento ICF dell’OMS ( )

1° Incontro (LE “LINEE GUIDA” ) II PARTE: L’ORGANIZZAZIONE 1. Il ruolo degli Uffici

1° Incontro (LE “LINEE GUIDA” ) II PARTE: L’ORGANIZZAZIONE 1. Il ruolo degli Uffici Scolastici Regionali 2. Rapporti interistituzionali III PARTE: LA DIMENSIONE INCLUSIVA DELLA SCUOLA 1. Il ruolo del dirigente scolastico 1. 1 Leadership educativa e cultura dell’integrazione 1. 2 Programmazione 1. 3 Flessibilità

(LE “LINEE GUIDA”) 1. 4 Il progetto di vita 1. 5 La costituzione di

(LE “LINEE GUIDA”) 1. 4 Il progetto di vita 1. 5 La costituzione di reti di scuole 2. La corresponsabilità educativa e formativa dei docenti 2. 1 Il clima della classe 2. 2 Le strategia didattiche e gli strumenti 2. 3 L’apprendimento-insegnamento 2. 4 La valutazione 2. 5 Il docente assegnato alle attività di sostegno 3. Il personale ATA e l’assistenza di base 4. La collaborazione con le famiglie

1° Incontro II- LA CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO, DELLA DISABILITA’ E DELLA SALUTE (I.

1° Incontro II- LA CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO, DELLA DISABILITA’ E DELLA SALUTE (I. C. F. )

1° Incontro L’ ICF come a- ORDINATORE CONCETTUALE “Quale salute, quale disabilita’ “ I

1° Incontro L’ ICF come a- ORDINATORE CONCETTUALE “Quale salute, quale disabilita’ “ I modelli: - medico - sociale - bio-psico-sociale

1° Incontro ( L’ ICF quale ORDINATORE CONCETTUALE) - • IL MODELLO MEDICO SALUTE:

1° Incontro ( L’ ICF quale ORDINATORE CONCETTUALE) - • IL MODELLO MEDICO SALUTE: ASSENZA DI MALATTIA / ANORMALITA’ / DEFICIT • DISABILITA’: CONSEGUENZA DELLA PRESENZA DI MALATTIA / ANORMALITA’ / DEFICIT

1° Incontro ( L’ ICF quale ORDINATORE CONCETTUALE) - IL MODELLO MEDICO (cfr. ICDH)

1° Incontro ( L’ ICF quale ORDINATORE CONCETTUALE) - IL MODELLO MEDICO (cfr. ICDH) . condizione di salute (malattia, disturbo, lesione). menomazione. deviazione dal normale funzionamento a livello corporeo. limitazione nelle attività o restrizione nella partecipazione nelle aree di vita. interventi medici (diagnosi e terapia)

1° Incontro ( L’ ICF quale ORDINATORE CONCETTUALE) - IL MODELLO SOCIALE • SALUTE:

1° Incontro ( L’ ICF quale ORDINATORE CONCETTUALE) - IL MODELLO SOCIALE • SALUTE: ASSENZA DI LIMITAZIONI DA PARTE DEL CONTESTO SOCIALE • DISABILITA’: SVANTAGGI o LIMITAZIONI alla vita delle persone con problemi di funzionamento CREATI DALLA SOCIETA’ (ambiente fisico, sociale, …)

1° Incontro ( L’ ICF quale ORDINATORE CONCETTUALE) - IL MODELLO SOCIALE . L’insieme

1° Incontro ( L’ ICF quale ORDINATORE CONCETTUALE) - IL MODELLO SOCIALE . L’insieme del contesto ambientale di vita (fatto di caratteristiche fisiche, sociali, atteggiamenti, ecc. ). limita la partecipazione in tutte le aree di vita, creando ostacoli o restrizioni (è l’ambiente che “disabilita”). solo gli interventi sociali di rimozione barriere e introduzione di facilitatori possono migliorare la qualità di vita

1° Incontro ( L’ ICF quale ORDINATORE CONCETTUALE) -IL MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE • SALUTE: •

1° Incontro ( L’ ICF quale ORDINATORE CONCETTUALE) -IL MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE • SALUTE: • DISABILITA’: non è una caratteristica della - riguarda tutto il benessere dell’intera persona - è legata al funzionamento umano a tutti i livelli (biologico, fisico, personale, sociale) - non è staccabile dall’ambiente di vita persona ma l’impatto di una condizione di salute con un ambiente sfavorevole, che pone barriere ostacolanti attività e partecipazione (o non attiva facilitatori)

1° Incontro (L’ ICF quale ORDINATORE CONCETTUALE) -IL MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE. funzionamento e disabilità sono

1° Incontro (L’ ICF quale ORDINATORE CONCETTUALE) -IL MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE. funzionamento e disabilità sono in relazione con l’ambiente di vita della persona. descrive l’impatto dei fattori contestuali (ambientali e personali) in termini di “barriere” e “facilitatori”

Di quale “salute” e “disabilità” si parla? • salute NON come “assenza di malattia”,

Di quale “salute” e “disabilità” si parla? • salute NON come “assenza di malattia”, ma tensione verso piena armonia e sano equilibrio fisico, psichico, spirituale e sociale • Per l’OMS la salute - riguarda l’intera persona - coinvolge non solo l’assenza di malattie / disturbi/lesioni, ma tutte le dimensioni de funzionamento umano (fisico, psicologico, personale, familiare, sociale) - non può prescindere dall’ambiente di vita

Per l’OMS le 6 componenti della salute da considerare sono: • condizione di salute

Per l’OMS le 6 componenti della salute da considerare sono: • condizione di salute (malattia) • body functions (fisiologia) - “funzioni corporee” • body structures (anatomia) - “strutture corporee” • domain of activities & partecipations (ciò che la persona fa) - “attività e partecipazione” • enviromental factors • fattori personali (contesto) - “fattori ambientali”

Di quale “disabilità” si parla? Disabilità non tanto come connotazione personale negativa (dal punto

Di quale “disabilità” si parla? Disabilità non tanto come connotazione personale negativa (dal punto di vista qualitativo e quantitativo), bensì come difficoltà nel funzionamento a livello fisico, psichico, personale, sociale in uno o più ambiti principali di vita (“domìni”) che una persona con una condizione di salute (= malattia, deficit, trauma, …) trova nell’interazione con i fattori contestuali ambientali e personali di vita

1° Incontro L’ ICF quale b - COMUNE LINGUAGGIO CONDIVISO

1° Incontro L’ ICF quale b - COMUNE LINGUAGGIO CONDIVISO

(ICF come COMUNE LINGUAGGIO CONDIVISO) L’ICF offre un linguaggio standard e unificato, che serva

(ICF come COMUNE LINGUAGGIO CONDIVISO) L’ICF offre un linguaggio standard e unificato, che serva da comune modello di riferimento per descrivere la salute, le sue componenti e gli stati ad essa correlati. Le 6 componenti della salute, del funzionamento e della disabilità sono tradotte in linguaggio comune mediante classificazioni:

 • condizione di salute • body functions (malattia) (fisiologia) • body structures (anatomia)

• condizione di salute • body functions (malattia) (fisiologia) • body structures (anatomia) ICD-10 b. ICF s. ICF (“diagnosi”) (“funzioni corporee”) (“strutture corporee”) • domain of activities & partecipations (ciò che una persona fa) d. ICF (“attività e partecipazione”) • enviromental factors(contesto) e. ICF (“fattori ambientali”) • fattori personali al momento non ancora descrivibili in linguaggio condiviso per varietà, complessità ed assenza di consensus.

Le categorie di 1° livello delle 4 componenti ICF sono: -b- FUNZIONI CORPOREE (“body

Le categorie di 1° livello delle 4 componenti ICF sono: -b- FUNZIONI CORPOREE (“body functions”) b 1 mentali b 2 sensoriali e del dolore b 3 della voce e dell’eloquio b 4 dei sistemi cardiovascolare, ematologico, immunologico, e dell’ apparato respiratorio b 5 dell’apparato digerente e dei sistemi metabolico ed endocrino. b 6 genito-urinarie e riproduttive b 7 neuro-muscolo-scheletriche e correlate al movimento b 8 della cute e delle strutture correlate

-s- STRUTTURE CORPOREE (“body structures”) s 1 del sistema nervoso s 2 occhio, orecchio

-s- STRUTTURE CORPOREE (“body structures”) s 1 del sistema nervoso s 2 occhio, orecchio e strutture correlate s 3 strutture coinvolte nella voce e nell’eloquio s 4 dei sistemi cardiovascolare, immunologico e dell’apparato respiratorio s 5 correlate all’apparato digerente e ai sistemi metabolico ed endocrino s 6 correlate ai sistemi genito-urinario e riproduttivo s 7 correlate al movimento s 8 cute e strutture correlate

-d- ATTIVITA’ E PARTECIPAZIONE (“domain of activities & partecipations”) d 1 apprendimento e applicazione

-d- ATTIVITA’ E PARTECIPAZIONE (“domain of activities & partecipations”) d 1 apprendimento e applicazione delle conoscenze d 2 compiti e richieste generali d 3 comunicazione d 4 mobilità d 5 cura della propria persona d 6 vita domestica d 7 interazioni e relazioni interpersonali d 8 aree di vita principali d 9 vita sociale, civile e di comunità

-e- FATTORI AMBIENTALI (“enviromental factors”) e 1 prodotti e tecnologia e 2 ambiente naturale

-e- FATTORI AMBIENTALI (“enviromental factors”) e 1 prodotti e tecnologia e 2 ambiente naturale e cambiamenti ambientali effettuati dall’uomo e 3 relazioni e sostegno sociale e 4 atteggiamenti e 5 servizi, sistemi e politiche

 • L’ICF è un linguaggio che consente di descrivere, con significato condiviso, i

• L’ICF è un linguaggio che consente di descrivere, con significato condiviso, i cambiamenti -in termini di funzionamento o disabilità- nelle funzioni e strutture corporee o nella attività e partecipazione, che avvengono nella persona con problema di salute nel suo ambiente di vita. • L’ICF è considerabile “meta-linguaggio”: è possibile traslare in ICF le descrizioni funzionali dei vari strumenti di valutazione (assessment) utilizzati dalle discipline mediche e sociali, eliminando “l’effetto silos” per cui ogni branca specialistica utilizza scale di funzionamento che possono servire solo all’interno della branca disciplinare in cui sono sorte. .

L’ICF utilizza una terminologia comune per esprimere i lconcetti sottesi con chiarezza, precisione, appropriatezza

L’ICF utilizza una terminologia comune per esprimere i lconcetti sottesi con chiarezza, precisione, appropriatezza e senza ambiguità. • “benessere”: racchiude l’universo degli ambiti della vita umana (inclusi gli aspetti fisici, mentali, psichici e sociali che costituiscono una “buona vita”). I domini* del benessere relativi alla salute (ad es. vedere, parlare, ricordare. . . ) sono un sottoinsieme di altri domini del benessere che costituiscono l’universo della vita umana (educazione, lavoro, ambiente, ecc. ) *per “dominio” s’intende un insieme significativo e correlato di funzioni e strutture corporee, azioni, compiti, aree di vita che costituiscono i capitoli ed i blocchi delle singole componenti dell’ICF.

 • “stato di salute” : livello di funzionamento all’interno di un “domìnio di

• “stato di salute” : livello di funzionamento all’interno di un “domìnio di salute” (cioè di un’ area di vita che è parte della nozione di salute) • “stato correlato alla salute”: livello di funzionamento all’interno di un “domìnio correlato alla salute” (cioè di un’area del funzionamento che compete ad altri sistemi non sanitari) • “condizione di salute”: “termine-ombrello” che indica malattia (acuta o cronica), disturbo, lesione, trauma o altre circostanze (come: gravidanza, invecchiamento, stress, anomalia congenita, predisposizione genetica, ecc. ). Viene codificata con l’ICD-10 (International Classification of Diseases);

 • “funzionamento”: termine-ombrello che indica strutture e funzioni corporee, attività e partecipazione Si

• “funzionamento”: termine-ombrello che indica strutture e funzioni corporee, attività e partecipazione Si riferisce agli aspetti positivi dell’interazione tra un individuo con una condizione di salute ed i fattori contestuali (ambientali e personali) di quell’individuo • “disabilità”: termine-ombrello che indica menomazioni, limitazioni dell’attività e restrizioni alla partecipazione; Si riferisce agli aspetti negativi dell’interazione tra un individuo con una condizione di salute ed i fattori contestuali (ambientali e personali) di quell’ individuo

 • con “funzioni corporee”: funzioni fisiologiche dei sistemi corporei, incluse quelle psicologiche (“corporeo”riguarda

• con “funzioni corporee”: funzioni fisiologiche dei sistemi corporei, incluse quelle psicologiche (“corporeo”riguarda l’intero organismo umano, cervello incluso; le funzioni mentali o psicologiche sono quindi comprese) Per queste funzioni valgono gli standard delle norme statistiche per gli esseri umani • “strutture corporee”: parti strutturali o anatomiche del corpo umano classificate secondo i sistemi corporei (es. organi, arti e loro componenti) - Per queste funzioni valgono gli standard delle norme statistiche per gli esseri umani

 • “menomazione”: perdita o anormalità (= scostamento statisticamente significativo, deviazione da una media

• “menomazione”: perdita o anormalità (= scostamento statisticamente significativo, deviazione da una media di popolazione nell’ambito di norme standard) nella struttura del corpo o nella funzione fisiologica, comprese le funzioni mentali • “attività” (personale): esecuzione di un’azione o di un compito da parte di un individuo; è la prospettiva individuale del funzionamento • “Limitazioni dell’attività” (personale): difficoltà/ ostacoli che l’individuo può incontrare nell’eseguire un’attività; difficoltà/ostacoli possono essere da lieve a grave dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo rispetto al modo o alla misura normalmente attesi da parsone senza problemi di salute

 • “fattori contestuali ” o “fattori di contesto ”: fattori che nell’insieme costituiscono

• “fattori contestuali ” o “fattori di contesto ”: fattori che nell’insieme costituiscono l’intero contesto di vita di un individuo (background). Due le componenti: - i “fattori ambientali ”: tutti gli aspetti del mondo esterno ed estrinseco che formano il contesto della vita di un individuo e, come tali, hanno un impatto sul funzionamento della persona (ambiente fisico e sue caratteristiche, mondo fisico creato dall’uomo, altre persone in diverse relazioni e ruoli, atteggiamenti e valori, sistemi sociali e servizi, politiche, regole e leggi) - i “fattori personali ”: fattori di contesto correlati a quell’individuo (es. età, sesso, classe sociale, esperienze di vita, ecc. ). Per ora non classificati nell’ICF ma includibili nell’applicazione della classificazione

 • “barriere ”: fattori ambientali la cui assenza o presenza limita il funzionamento

• “barriere ”: fattori ambientali la cui assenza o presenza limita il funzionamento di un individuo con una condizione di salute nelle aree di vita e crea disabilità (es. ambiente fisico inaccessibile, mancanza di tecnologia d’assistenza o di ausili, atteggiamenti negativi delle persone verso la disabilità, servizi/sistemi/politiche inesistenti od ostacolanti il coinvolgimento delle persone, ecc. ) . “facilitatori ”: fattori ambientali la cui assenza o presenza migliora il funzionamento di un individuo con una condizione di salute nelle aree di vita e riduce la disabilità (es. ambiente fisico accessibile, disponibilità di tecnologia d’assistenza o di ausili; atteggiamenti positivi delle persone verso la disabilità; servizi, sistemi e politiche incrementanti il coinvolgimento delle persone, ecc. ).

N. B. - L’assenza di un fattore può anche essere facilitante (come l’assenza di

N. B. - L’assenza di un fattore può anche essere facilitante (come l’assenza di stigmatizzazione o di atteggiamenti negativi, ecc. ) - I facilitatori possono evitare che una menomazione o una limitazione dell’attività diventi una restrizione della partecipazione quando migliorano la performance di un’azione, nonostante il problema di capacità della persona.

 • “capacità ”: il più alto livello probabile di funzionamento che una persona

• “capacità ”: il più alto livello probabile di funzionamento che una persona può raggiungere in un determinato momento in un dominio di “Attività e Partecipazione” La capacità viene misurata in un ambiente considerato uniforme (standard) ed indica l’abilità dell’individuo adattata all’ambiente, senza l’aiuto o il supporto di cose/oggetti o persone La componente “Fattori Ambientali” può essere usata per descrivere le caratteristiche di questo ambiente standard;

 • “performance” : ciò che un individuo fa realmente nel suo ambiente attuale

• “performance” : ciò che un individuo fa realmente nel suo ambiente attuale (introduce l’aspetto del coinvolgimento di una persona nelle situazioni di vita, con l’influenza dei fattori ambientali, riferibili a cose/oggetti o persone) L’ambiente attuale è descritto anche utilizzando la componente “Fattori Ambientali” • “performance 1 ” : ciò che un individuo fa nel suo ambiente con l’influenza dei fattori ambientali, riferibili però alle sole cose/oggetti e non alle persone.

1° Incontro L’ICF quale c- STRUMENTO CLASSIFICATORIO DI DESCRIZIONE

1° Incontro L’ICF quale c- STRUMENTO CLASSIFICATORIO DI DESCRIZIONE

1° Incontro (L’ICF COME STRUMENTO DI CLASSIFICAZIONE) • L’ICF consente di raccogliere elementi di

1° Incontro (L’ICF COME STRUMENTO DI CLASSIFICAZIONE) • L’ICF consente di raccogliere elementi di conoscenza sul funzionamento e la disabilità, attraverso un lavoro di classificazione scientifica, intesa come fedele rappresentazione descrittiva di cose o persone e delle loro caratteristiche, così da darne un’idea compiuta • L’ICF è uno strumento di conoscenza della complessità dei problemi a livello di funzioni e strutture corporee, di attività e partecipazione, di fattori ambientali e personali, che si intersecano ed interagiscono, al fine di definire il bisogno e la tipologia degli interventi delle persone con un problema di salute per meglio esercitare la responsabilità condivisa delle decisioni

 • Classificare significa ordinare e catalogare mediante un criterio, rappresentare e descrivere cose

• Classificare significa ordinare e catalogare mediante un criterio, rappresentare e descrivere cose o persone indicandone tutte le caratteristiche, in modo da darne un’idea fedele e compiuta Classificazione è il processo per cui un insieme di entità viene organizzato in un pattern in un modo tale che ogni entità rientri in uno e uno solo di questi pattern (es. Tavola periodica degli elementi, classificazione delle piante di Linneo, ecc. )

 • Misurare significa quantificare una osservazione contro uno standard; Misurazione è il processo

• Misurare significa quantificare una osservazione contro uno standard; Misurazione è il processo per cui a differenze qualitative osservate viene assegnato un valore numerico in termini di uno standard (es. coefficiente QI, pressione atmosferica, ecc. ) • Valutare vuol dire determinare un valore, stimare, calcolare, stabilire in misura non approssimativa; Valutazione (o Assessment) è il processo per cui vengono dati dei significati alla misurazione, in base agli scopi di utilizzo (es. costi economici per fornitura di beni e servizi, determinazione di livelli-soglia per i sintomi di malattia, ecc. ).

1° Incontro (L’ICF COME STRUMENTO DI CLASSIFICAZIONE) • L’ICF è strumento di classificazione della

1° Incontro (L’ICF COME STRUMENTO DI CLASSIFICAZIONE) • L’ICF è strumento di classificazione della salute e degli stati ad essa correlati, perché serve a descrivere in termini scientifici condivisi e comuni lo stato di salute generale della persona e delle caratteristiche associate alle sue esperienze di vita; quindi per descrivere il funzionamento e la disabilità • L’ICF possiede un vocabolario completo del funzionamento umano e della disabilità ed è proprio in quanto classificazione (cioè piena descrizione scientifica) del funzionamento e della disabilità che l’ICF compie un primo passo verso la misurazione e la valutazione

 • L’ICF permette l’elaborazione di un “profilo di funzionamento” del singolo individuo, confrontabile

• L’ICF permette l’elaborazione di un “profilo di funzionamento” del singolo individuo, confrontabile nel tempo (anche per valutare gli esiti degli interventi) e condivisibile con l’interessato od il suo rappresentante, incrementando così la sua consapevolezza e partecipazione. L’ICF non è • una classificazione delle persone, ma descrive le esperienze che le persone si trovano a vivere in un determinato contesto con la presenza di una condizione di salute • uno strumento di misurazione o di valutazione (assessment)

In sintesi: l’ICF è una CLASSIFICAZIONE internazionale (ONU 2001) che: • s’avvale di un

In sintesi: l’ICF è una CLASSIFICAZIONE internazionale (ONU 2001) che: • s’avvale di un MODELLO CONCETTUALE di approccio globale al funzionamento dell’individuo, unicamente definibile nell’interazione/reciprocità tra persona e contesto ambientale, considerando sia “l’essere un corpo” che “l’avere un corpo” • contiene la DESCRIZIONE delle diverse componenti del funzionamento della vita dell’individuo nei suoi diversi momenti, condizioni, età • è a struttura gerarchica con più livelli di codifica ed indicatori/qualificatori di compromissione per ciascun aspetto considerato

L’ICF è dunque un sistema di classificazione finalizzato a dare informazioni sullo stato funzionale

L’ICF è dunque un sistema di classificazione finalizzato a dare informazioni sullo stato funzionale della persona, quindi: • sul funzionamento (ossia sugli aspetti positivi dell’interazione tra individuo e suo ambiente) • sulla disabilità (ossia sugli aspetti negativi dell’interazione tra individuo e suo ambiente) • sull’ambiente (portatore di facilitatori o barriere

L’ICF supera le precedenti definizioni / categorie di: • Menomazione: perdita o anomalia a

L’ICF supera le precedenti definizioni / categorie di: • Menomazione: perdita o anomalia a carico di strutture o funzioni anatomiche, fisiologiche, psicologiche (es. lesione di un occhio, lesione del midollo, …) • Disabilità: restrizione o carenza, conseguente a menomazione, della capacità di svolgere un’attività (es. cecità, paraplegia, …) • Handicap: condizione di svantaggio, in seguito a menomazione comportante disabilità, che impedisce di ricoprire un ruolo o svolgere un compito (es. guidare un veicolo, svolgere un’azione che richieda una valutazione autonoma, ecc. )