IL MIO CIELO NON E DIVERSO VIAGGIO ALLA

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IL MIO CIELO NON E’ DIVERSO VIAGGIO ALLA RISCOPERTA DI UNO SCRITTORE, DI UN

IL MIO CIELO NON E’ DIVERSO VIAGGIO ALLA RISCOPERTA DI UNO SCRITTORE, DI UN VIAGGIATORE, DI UN AMANTE DELLO SPORT E DEL MONDO

IL MONDO DEI PENSIERI Perché qui non c’è sarai tutte le sponde reale soluzione,

IL MONDO DEI PENSIERI Perché qui non c’è sarai tutte le sponde reale soluzione, tutte le gocce il corpo non ha le particelle, gli atomi, l’aria nessuna presunzione. Oltre, al di là dei *** confini d’ogni mente Mi è difficile comprendere i pensieri il corpo non può immaginare niente. di chi si dice privo di limiti. Permettimi però, come prima cosa, Oltre al di là di invitarti a non cadere nell'errore di sogni e desideri di sentirti troppo onnipotente nel frutto di Avrai certamente dei confini che ti disegnano realtà e fantasia. altrimenti, tu, non potresti esistere. Dimentica il tempo e la posizione, Senza i limiti, grandi o piccoli che siano perché qui non c’è nessuna dimensione. scompare anche la volontà di vivere continuando l'esplorazione alla ricerca di noi stessi. Qui non avrai nessun limite *** è il mondo dei pensieri Flavio Emer – Il Corponauta non avrai nessuna posizione nessuna dimensione

IL CORPONAUTA

IL CORPONAUTA

SILENZI Ma, qui, non c’è logica e non capisco come fa sento che non

SILENZI Ma, qui, non c’è logica e non capisco come fa sento che non si muoverà. a superare ogni limite di un corpo fermo, Voglio scendere ogni limite. e tuffarmi nell’acqua limpida; Ogni limite che muore ma è ancora lì cade sempre sotto i piedi, sordo all’anima e al pensiero che son io. mentre il corpo lancia il suo Sordo ad ogni cosa che, pensiero oltre gli occhi e aggancia ogni cosa che il volo degli uccelli, il mare sulle onde che cavalca, comunica con l’anima, si appende alle montagne e scende lento con la neve. e il suo cervello ed il suo sguardo Si dimentica in silenzio dell’umanità e della sua condizione, negano ogni realtà. senza voce senza mani lancia me pensiero Chiuso in una casa che dentro un mondo che non vive se non nella fantasia è prigione ad ogni pura libertà. di chi può stare fermo ad afferrare il cosmo e. . . staccare la sua mente per far volare l’anima. Sssh Chiuso in una casa che è prigione ma anche c’è qualcosa che… nuova condizione per giocare con il senso. C’è, qualcosa che… Ssssh C’è qualcosa che comunica con l’anima,

PIOGGIA Vedo nuvole che salgono, verso il cielo verso il sole Correnti d'aria poi

PIOGGIA Vedo nuvole che salgono, verso il cielo verso il sole Correnti d'aria poi si scontrano e nascono mille gocce uguali a me danzano nell'aria. Mi coglie la vertigine mentre guardo giù… mi portano nell'aria mi coglie la vertigine mentre guardo giù. Sono al dì la della realtà là dove guardavo. La fantasia mi lancia un poco dove vuole lei, dove il mio corpo più desidera. Sono al dì la della realtà. Là dove guardavo. Cerco con lo sguardo il luogo dove morirò, in un campo, forse il mare o la testa di chissà. Nella neve, sull'asfalto o sopra un fiore… Vento e nuvole mi cullano, e volano tra i lampi e il tuono Mille gocce ora cadono verso il mondo silenziose sperano di cadere sopra i campi o sopra un fiore.

LA STANZA DEI RICORDI Apro quella porta e cosa vedo tutto quello che. .

LA STANZA DEI RICORDI Apro quella porta e cosa vedo tutto quello che. . . potete immaginare o meglio ricordare nella vostra vita. Milioni di ricordi appoggiati su scaffali, alcuni polverosi, altri nuovi, molti fanno piangere e ricordare quanto fragili siamo noi qui, a cercare sempre oggetti per riempire qualche vuoto. Alla fine siam legati sempre a loro per ricordare ora chi siamo ma capisco che pesano ce li portiamo sempre appresso e ci impediscono di scappare via. Miliardi di ritratti, disegni, cartoline, e quadri appesi in ogni dove mi riportano alla mente volti che non saluto da cent’anni. Ora mi si stringe il cuore il corpo un poco trema mi mancano anche i più stronzi che han camminato insieme a me. Vorrei saperti ancora disperato per non saper cantare sempre più in alto ma felice e contento di vivere anche solo un’ora in più.

DESERTO Passo, dopo passo lontano verso il mare. lento stanco e avanzo bruciano la

DESERTO Passo, dopo passo lontano verso il mare. lento stanco e avanzo bruciano la rotta Notte mi guardi un po' sola, bruciano il deserto discreta e veloce avvolgi la strada. e la mia pelle. Sì son stanco lo so sciolto nel deserto Gocce che bruciavano i miei occhi sotto un sole caldo. scendevano veloci Nemmeno un suono nulla mai cambiava Brucia, brucia nel deserto, bruciato dal sole o un soffio d’aria, neanche un filo d’erba. brucia nel deserto tra le pietre, provato dai passi. certo in ogni istante Mandavo avanti il mio pensiero le dune ed i serpenti, del mio destino. in cerca del traguardo in mezzo al suo silenzio, rompono il mistero ma ero certo che lui mi aspettava la, Passo, dopo passo la ah io lento stanco e avanzo tra le fiamme Ero certo del mio passo, che disegnano la strada ero certo del mio gesto un lungo solco nella sabbia non avevo dubbi mentre il futuro tira il mio vestito. e camminavo senza sosta sia di giorno mi lascio cadere nella sabbia, indicano che questa è la strada giusta cade perché non sa cosa fare la sabbia lo avvolgerà senza fargli male aperta nella sabbia ma non morirà qua lontano dal mare dei pensieri persa all’orizzonte s’accorgerà che il fine è viaggiare lontano verso il mare. petali di rose cadono La fretta brucia sopra le vesti quello che hai davanti il profumo sciolgono coprono e colorano Brucia, brucia nel deserto, sia di notte brucia nel deserto tra le pietre, anche se niente cambiava insieme alle paure alimenta con gli inganni le dune ed i serpenti, Ma io so che è la, ah ah quella strana convinzione in mezzo al suo silenzio la ah ah che serva sempre andare avanti rompono il mistero Perso e sospeso non sa dove andare al ritmo della gente indicano che questa Ad un certo punto il dubbio cresce che arriva più lontano è la strada giusta con il fuoco brilla in mezzo al cielo aperta nella sabbia e chiudono la strada. lontano verso il mare. persa all’orizzonte Le fiamme che eran guida, le dune insieme ad alberi, germogli fiori e fiumi nascono ed io non so se è più sogno o realtà o chissà cos’è.

IL GRAN FINALE Mi sveglio nella notte sudato ed agitato disteso nel mio letto

IL GRAN FINALE Mi sveglio nella notte sudato ed agitato disteso nel mio letto più solo che mai, sognavo di cadere da una diga strabordante di un oceano di colori pronto a inondare il mio mondo con acqua di fantasia. In fondo a quella valle si vedeva solo un letto il mio corpo ben disteso fermo più che mai, pensavo fosse solo un sogno che non facesse male ma non vedo più pareti e sento chiaro il rumore di un’onda che sale. Mi sveglio nella notte bagnato ed agitato poi l’acqua inizia a cadere, buttato giù dal letto mi schiaccia e ora mi porta via. più solo che mai, pensavo di morire in balia di una corrente. Un’onda mi spinge sempre più su, divide il corpo dal mio pensare. che mi strappa via dal corpo Un’onda mi spinge sempre più su pronta a lanciarmi sin oltre le storie di fantasia. e cela il corpo con la sabbia del mare. Un’onda mi spinge sempre più su, Mi scuoteva mi affondava divide il corpo dal mio pensare. mi salvava e mi sperdeva Un’onda mi spinge sempre più su ma contento io perché saliva sempre più e cela il corpo con la sabbia del mare. su, sapevo che era un sogno sempre più reale l’unico che può portare via dalle leggi che il mondo reclama. Travolge ogni cosa, si ferma un istante davanti a me. Il rumore è assordante, il vento mi spoglia, taglia la mia pelle, Facendomi bruciare dalla realtà, per toglier ogni peso che ci tiene qui, e poi lanciarti in volo attraverso me, lasciando solo al corpo il dialogo.

 «Quale corpo non risulterebbe disabile di fronte alle ambiziose richieste del pensiero? »

«Quale corpo non risulterebbe disabile di fronte alle ambiziose richieste del pensiero? » FLAVIO EMER