Il metodo SEWCOM MAPPE CONCETTUALI PER LA RICERCA

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Il metodo SEWCOM© MAPPE CONCETTUALI PER LA RICERCA DI INFORMAZIONI IN INTERNET Giorgio Rossetti

Il metodo SEWCOM© MAPPE CONCETTUALI PER LA RICERCA DI INFORMAZIONI IN INTERNET Giorgio Rossetti 2003

Uno Strumento Metacognitivo per sviluppare le abilità di ricerca Internet ed il sovraccarico informativo:

Uno Strumento Metacognitivo per sviluppare le abilità di ricerca Internet ed il sovraccarico informativo: • Internet con la sua enorme mole di informazione disponibili pone seri problemi riguardo le strategie di ricerca e la qualità dei documenti recuperati dalla rete: si parla di information overload, ovvero di sovraccarico informativo. Da una recente indagine risulta che l’attività più frequente che i docenti svolgono assieme agli studenti quando utilizzano Internet a scuola sia proprio la ricerca di informazioni. • Sembra ormai necessario, perciò, aiutare gli studenti a sviluppare quelle abilità di ricerca in rete che possano permettere agli studenti, in un approccio costruttivistico, la selezione delle informazioni e la loro strutturazione in aggregati significativi di conoscenza. Giorgio Rossetti 2003

Problemi di ricerca in Internet • Sembra accertato che vi sia una forte correlazione

Problemi di ricerca in Internet • Sembra accertato che vi sia una forte correlazione fra gli stili cognitivi di ciascun utente e le strategie di ricerca sui data-base on-line e che vi sia la stessa correlazione anche nella ricerca in Internet. Come abbiamo già accennato sono gli studenti (soprattutto quelli più giovani) che pur riuscendo ad interagire con le interfacce utente, hanno dei seri problemi nel trovare informazioni effettivamente pertinenti e nel selezionarle nella massa disorganizzata di risultati recuperati. • L'eccesso di documenti con cui ci si ritrova utilizzando strumenti come i motori di ricerca, di solito dipende dalla mancata formulazione metacognitiva delle esigenze. A tal proposito, le mappe concettuali sono considerate un efficace strumento metacognitivo essendosi dimostrate molto utili per rappresentare, condividere e manipolare la conoscenza. Giorgio Rossetti 2003

Le Mappe Concettuali per ridurre i tempi di ricerca • Di solito, il 95%

Le Mappe Concettuali per ridurre i tempi di ricerca • Di solito, il 95% del tempo viene perso nel cercare tra i link ed i documenti trovati, mentre meno del 5% è dedicato a pianificare e scegliere le parole chiave da inserire nei motori di ricerca. Questo vuol dire che in una ricerca, della durata media totale di 15 minuti, e considerata soddisfacente non si è dedicato neanche 1 minuto a riflettere sulla scelta delle parole-chiave da usare. • L'utente dovrebbe dedicare, invece, la maggior parte del tempo alla pianificazione della ricerca onde migliorarne l'efficacia e i risultati, ottenendo, di fatto anche una diminuzione complessiva del tempo dedicato all'operazione. Giorgio Rossetti 2003

L'importanza di un Lessico di Riferimento • Spiegare cosa si vuole cercare equivale a

L'importanza di un Lessico di Riferimento • Spiegare cosa si vuole cercare equivale a fare delle parafrasi di un concetto sul quale ancora non si dispone di un lessico adeguato. • Lo sforzo di costruire un’adeguata competenza lessicale permette di stimolare inferenze sui contesti e di focalizzare e rifinire di volta in volta la rete lessicale di connessioni semantiche legano tra loro le parole di un certo dominio di conoscenza. Il lessico quindi va inserito in strutture cognitive di cui gli studenti devono impadronirsi. • Queste strutture sono in sostanza una metafora della organizzazione dei concetti nella nostra memoria e trovano, quindi, nelle mappe concettuali un’efficace rappresentazione metaforica. Giorgio Rossetti 2003

Il metodo SEWCOM • Dalle considerazioni fatte, emerge la necessità di un metodo metacognitivo

Il metodo SEWCOM • Dalle considerazioni fatte, emerge la necessità di un metodo metacognitivo che tramite l'uso delle mappe concettuali, permetta di cercare, valutare ed integrare la conoscenza scoperta nel Web. • Il metodo proposto cerca di integrare appunto entrambi i processi ed è stato battezzato SEWCOM SEarch the Web with COncept Maps. • Il metodo utilizza l'approccio metacognitivo-visuale delle mappe concettuali e si basa sul presupposto che la ricerca delle informazioni su Internet non è che un primo passo cui deve seguire la ristrutturazione e la valutazione della nuova conoscenza acquisita in strutture cognitive flessibili e d’immediato utilizzo. Giorgio Rossetti 2003

Le 4 fasi del metodo SEWCOM 1. “Brainstorming” e contestuale creazione di una Mappa

Le 4 fasi del metodo SEWCOM 1. “Brainstorming” e contestuale creazione di una Mappa Concettuale con parole correlate all’argomento che si vuole cercare. 2. Ri-strutturazione topologica della mappa sulla base delle aree semantiche individuate. 2. 1. Uso dei motori di ricerca utilizzando le parole chiave che definiscono ciascuna area semantica 3. Lettura e valutazione dei documenti trovati. 3. 1. Scoperta di nuovi termini (lessico di ricerca) da aggiungere alla mappa. 3. 2. Eventuale nuova ricerca on-line per filtrare e focalizzare meglio il tema usando i nuovi termini come “key-words”. 4. Ri-strutturazione creativa della mappa tramite l’evidenziazione delle interrelazioni fra concetti appartenenti ad aree semantiche differenti. Giorgio Rossetti 2003

Imparare molto in poco tempo • I risultati dei motori di ricerca spesso mostrano

Imparare molto in poco tempo • I risultati dei motori di ricerca spesso mostrano come un concetto/parola sia presente in maniera trasversale in molti contesti (domini di conoscenza differenti). Riconoscere questa trasversalità significa riuscire a collegare questi domini per costruire rappresentazioni concettuali alternative che possono servire a vedere un problema o un concetto sotto un nuovo punto di vista. L'effetto è rafforzato dal fatto che la conoscenza è anche subito contestualizzata dai documenti recuperati da Internet. • Evidenziarla esplicitamente (in una mappa) e con immediati riferimenti contestuali ai documenti recuperati su Internet permette agli studenti di acquisire nuovi concetti/parole imparando “molto in poco tempo”. Giorgio Rossetti 2003

L’Apprendimento Collaborativo • In un contesto di apprendimento collaborativo, la creazione di mappe permette

L’Apprendimento Collaborativo • In un contesto di apprendimento collaborativo, la creazione di mappe permette a ciascun componente del gruppo di condividere le proprie parole-chiave e di recepirne dagli altri. • Questa attività può attuarsi in modo efficace attraverso il metodo SEWCOM con poche modifiche rispetto alla sua applicazione stand-alone. • Di solito la ricerca di informazioni in rete, viene vista come un processo solitario. Recenti studi tuttavia hanno dimostrato come la collaborazione fra più persone possa migliorare notevolmente il risultato della ricerca. Giorgio Rossetti 2003

Esemplificazione di Procedura • Si può iniziare, come detto, con uno "brainstorming", facendo ricorso

Esemplificazione di Procedura • Si può iniziare, come detto, con uno "brainstorming", facendo ricorso alle conoscenze pregresse che ciascun partecipante possiede sull’argomento. Cercare di esplicitare le conoscenze pregresse, è considerata una tecnica efficace in molti contesti e si dimostra valida soprattutto per migliorare l’apprendimento, essendo in grado di attivare meccanismi di riflessione metacognitiva. • Si chiede, ad esempio, di associare al concetto di "Galileo" quanti più termini significativi possibile e di visualizzare le interrelazioni attraverso la mappa concettuale. I termini usati possono essere parole singole come "cannocchiale", o gruppi di parole come "caduta dei gravi" o intere frasi come: "la terra che gira intorno al sole“. Mentre è in corso il brainstorming si crea la Mappa concetto centrale il termine "Galileo" e come correlati gli altri termini o concetti proposti. Giorgio Rossetti 2003

Mappa Concettuale iniziale Giorgio Rossetti 2003

Mappa Concettuale iniziale Giorgio Rossetti 2003

Seconda fase • Durante la seconda fase si procede a ristrutturare la mappa, così

Seconda fase • Durante la seconda fase si procede a ristrutturare la mappa, così da creare delle aree semantiche specifiche da cui poi scegliere i termini da includere di volta in volta nella stringa di ricerca (lessico di ricerca). Possono emergere, ad esempio, aree semantiche come "religione“, "Inquisizione", oppure l’area come ’"astronomia“, "Sole", "Terra", "Giove", "cannocchiale". I riquadri, con racchiuse le parole chiave, vengono risistemati per migliorare la comprensibilità della mappa e per sottolineare le differenze tra le varie aree. • Alcuni motori di ricerca (come ad es. Northern Light), cercano di offrire all'utente oltre alla normale lista di risultati, anche un elenco di categorie generato automaticamente. I risultati sono però in genere deludenti. Giorgio Rossetti 2003

Restringere la Ricerca on-line • Durante le nuove ricerche con i termini inclusi nelle

Restringere la Ricerca on-line • Durante le nuove ricerche con i termini inclusi nelle varie aree semantiche si costata la drastica riduzione dei documenti trovati: esempio si passa dai circa 240. 000 riferimenti con solo il termine "Galileo" ai 319 di "Galileo AND Inquisizione" o ai soli 7 di "Galileo AND Abiura". Il termine "abiura" non emerge molto di frequente, essendo un termine, in effetti, poco usato nel linguaggio corrente e fortemente legato a contesti particolari. • A questo proposito, si deve notare che, in questa fase del processo di ricerca, si evidenzia la stretta correlazione tra l’abilità di "restringere" la ricerca on-line ed il possesso di un lessico specifico del dominio di conoscenza che si sta affrontando. Giorgio Rossetti 2003

Mappa Concettuale finale Giorgio Rossetti 2003

Mappa Concettuale finale Giorgio Rossetti 2003

Ristrutturazione creativa • Nelle successive fasi, ristrutturando la Mappa si possono inserire anche immagini

Ristrutturazione creativa • Nelle successive fasi, ristrutturando la Mappa si possono inserire anche immagini in corrispondenza dei nodi per abbellirla e sottolineare la "scoperta" di nuovi termini e concetti come ad esempio quelli sul "pendolo di Foucault" o quello sulla "perfezione degli oggetti celesti" (dogma della chiesa). Si passa, poi, a "giustificare" la presenza (tramite dei link ai nodi nella rete concettuale pre-esistente) dei nuovi termini/concetti. Ciò permette una ristrutturazione creativa della mappa, generando nuova conoscenza. • È interessante notare come questa nuova conoscenza sia di tipo trasversale a più domini specifici e come dall’interazione tra essi possano scaturire nuove idee. La trasversalità dei saperi è così evidenziata visualmente in modo efficace e naturale e favorisce una progettazione didattica attenta agli approcci multidisciplinari. Giorgio Rossetti 2003

Bibliografia • Corrado Petrucco, Uno strumento metacognitivo, Università Ca' Foscari di Venezia, SIS Scuola

Bibliografia • Corrado Petrucco, Uno strumento metacognitivo, Università Ca' Foscari di Venezia, SIS Scuola di Specializzazione • M. B. Eisenberg, R. E. Berkowitz, Teaching information & technology skills: The Big 6 in Secondary Schools, Linworth: Worthington, OH, 2000. • S. A. Stahl, Vocabulary development, Brookline Books: Cambridge, MA, 1999. • L. Festinger, A theory of cognitive dissonance, Stanford University Press: Stanford, 1957. (trad. it. La teoria della dissonanza cognitiva, Angeli: Milano, 1978. • Online: http: //www. big 6. com/overview. htm Giorgio Rossetti 2003