IL GIOCO E LE SUE ORIGINI Il gioco

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IL GIOCO E LE SUE ORIGINI Il gioco ha rappresentato e rappresenta tutt’ora per

IL GIOCO E LE SUE ORIGINI Il gioco ha rappresentato e rappresenta tutt’ora per l’uomo espressione di libertà, strumento istintivo di conoscenza, accettazione dei propri limiti e possibilità di conoscere gli altri e il mondo. La nascita nel mondo ellenico dei Giochi Olimpici, risale al 776 a. c. quando Eracle e Pelope introducono nella città di Olimpia un grande evento religioso che si svolge ogni quattro anni nei mesi di luglio e settembre.

IL GIOCO E LE SUE ORIGINI Nel periodo ellenico, il gioco assume un significato

IL GIOCO E LE SUE ORIGINI Nel periodo ellenico, il gioco assume un significato diverso rispetto alle specifiche aree del Peloponneso, in particolar modo nelle due città-stato di Sparta e Atene, dove si configurano due differenti modelli educativi. SPARTA addestramento del cittadino alla vita militare Attività: arti marziali. ATENE coesione e integrazione sociale al fanciullo Attività: atletica (corsa, lancio del disco e giavellotto, salto in lungo), pugilato.

IL GIOCO E LE SUE ORIGINI Nel periodo medioevale le attività ludiche non si

IL GIOCO E LE SUE ORIGINI Nel periodo medioevale le attività ludiche non si riferiscono più per il loro valore educativo ma si ispirano alla competizione e ricreazione. Nascono i GIOCHI FOLKLORISTICI: • gioco della pallacorda (moderno gioco del tennis); • antico gioco della palla e bastone (attualmente sport come Golf, Hockey, Cricket, Croquet); • giochi tradizionali rivolti all’infanzia (campana, lancio dei sassi, gioco dei tappini).

IL GIOCO E LE SUE ORIGINI In Francia, con Pierre De Coubertin, nascono le

IL GIOCO E LE SUE ORIGINI In Francia, con Pierre De Coubertin, nascono le Olimpiadi moderne, che rappresentano gare di forza e abilità atletica, di armonia, cultura e bellezza estetica. De Coubertin riconosce nel gioco e nell’attività fisica un utile strumento educativo per affermare i principi di democrazia e favorire lo scambio pacifico tra popoli.

DIMENSIONE DEL GIOCO I bambini hanno necessità di giocare. Il gioco rappresenta per i

DIMENSIONE DEL GIOCO I bambini hanno necessità di giocare. Il gioco rappresenta per i bambini l’istintivo approccio al mondo; attraverso questo imparano a confrontarsi con loro stessi e con gli altri, con le proprie potenzialità e con i propri limiti, accettando regole e risultati come elementi che garantiscono le pari opportunità. Le attività ludiche sono da valorizzare in quanto strumenti fondamentali all’acquisizione di abilità, ed il gioco motorio diventa una palestra del fare, capacità più semplici del battere, dello spingere, del rotare del far oscillare, dell’alzare, del pestare, a cui si aggiunge una conoscenza della realtà attraverso l’utilizzo dei sensi.

IL RILIEVO EDUCATIVO DEL GIOCO Il bambino deve essere libero di scegliere se e

IL RILIEVO EDUCATIVO DEL GIOCO Il bambino deve essere libero di scegliere se e quando giocare, perché l’imposizione toglie la componente ludica e quindi il gioco stesso. In una seconda fase, al gioco educativo viene attribuito la funzionalità sociale, perché il gioco viene individuato come strumento utile per interagire con altri bambini. I bambini più timidi sono quelli, che grazie al gioco, riescono a relazionarsi incrementando la propria autostima. Giocare insieme è un’esperienza positiva che va incoraggiata e coltivata, perché potenzialmente può portare a sviluppare buone doti comunicative e sociali, insegnandogli anche il valore della collaborazione, cooperazione, solidarietà, empatia e fornendogli un senso di appartenenza al gruppo.

IL RILIEVO EDUCATIVO DEL GIOCO Il gioco, con le sue caratteristiche, i suoi tempi

IL RILIEVO EDUCATIVO DEL GIOCO Il gioco, con le sue caratteristiche, i suoi tempi e le sue condizioni, è anche lo strumento primario con cui il bambino impara a conoscere, gestire ed infine controllare le proprie emozioni: la curiosità di provare un nuovo gioco, l'emozione di vincere o riuscire a superare una difficoltà, la soddisfazione del traguardo raggiunto, la frustrazione della sconfitta o del primo insuccesso, sono solo alcune delle sensazioni che gli si presenteranno mentre gioca. In questo senso il gioco diventa una vera e propria palestra per il carattere e, essendo organizzato secondo delle regole, è un esercizio di ubbidienza e rispetto, che sicuramente potrà avere dei risvolti positivi dal punto di vista, non solo dell'educazione, ma anche del senso civico e della maturazione sociale.

REGOLE Il gioco educativo promuove il valore del rispetto di regole concordate e condivise

REGOLE Il gioco educativo promuove il valore del rispetto di regole concordate e condivise e i valori etici che sono alla base della convivenza civile.

GIOCO = TRASMISSIONE DI VALORI

GIOCO = TRASMISSIONE DI VALORI

LA COMUNICAZIONE: linguaggio verbale e non verbale Spesso per rendere la spiegazione più accessibile

LA COMUNICAZIONE: linguaggio verbale e non verbale Spesso per rendere la spiegazione più accessibile a tutti i componenti del gioco, ricorriamo a linguaggi complementari; come sappiamo, quello parlato, anche se privilegiato, non è l’unico che consente di trasmettere un messaggio: ci aiutiamo con i gesti, con il tono della voce, con l’espressione del viso, con l’esempio.

LA COMUNICAZIONE Le competenze motorie aiutano il bambino nella sua crescita globale. Maggiori competenze

LA COMUNICAZIONE Le competenze motorie aiutano il bambino nella sua crescita globale. Maggiori competenze motorie contribuiscono a sviluppare la capacità di prevedere i pericoli. Le emozioni sono fondamentali nell’apprendimento ed è indispensabile che il bambino abbia esperienze di vissuto positivo: • attenzione al linguaggio utilizzato con il bambino; • valorizzare i piccoli successi del bambino; • dare feedback positivi quando il bambino agisce, incoraggiandolo e sostenendolo. AUTOSTIMA – MOTIVAZIONE – RELAZIONE – ATTENZIONE – RESPONSABILITÀ L’EDUCATORE DEVE UTILIZZARE STRATEGIE ADEGUATE DI INTERVENTO PER FAR GIOCARE IL BAMBINO.

LA COMUNICAZIONE Il gioco è un ottimo strumento per promuovere responsabilità e autonomia nel

LA COMUNICAZIONE Il gioco è un ottimo strumento per promuovere responsabilità e autonomia nel bambino; allo stesso tempo, se usata male, l’esperienza dell’attività può diventare fonte di inibizione e frustrazione. In questo contesto il ruolo dell’educatore è estremamente importante. Se un educatore è convinto che un bambino non sia predisposto per l’attività motoria lo tratterà inconsciamente in modo diverso dagli altri bambini considerati “più portati”. Un po’ alla volta il bambino si autoconvincerà di non potercela fare e si applicherà meno, convinto che impegnarsi non serve a nulla. Calerà la motivazione e i risultati ottenuti saranno sempre più scadenti, andando a confermare la predizione dell’educatore. Un buon educatore deve sempre cercare la soluzione più adeguata per motivare il bambino in difficoltà, creando favorevoli situazioni di gioco e riuscire a trovare un equilibrio al gruppo.

L’AMBIENTE L’ambiente gioca un ruolo rilevante nello sviluppo di un bambino/a. Il bambino tenuto

L’AMBIENTE L’ambiente gioca un ruolo rilevante nello sviluppo di un bambino/a. Il bambino tenuto in casa davanti alla televisione, con un gioco elettronico o con dei colori in mano, può sviluppare attraverso il gioco molte attitudini e capacità, ma è limitato nella possibilità di sviluppare tutto il suo potenziale motorio e privo di relazione. La stessa cosa succede ad un bambino che viene portato all’aperto ma esposto ad un ambiente inadeguatamente strutturato e/o organizzato, rendendo l’esperienza dell’attività inaccessibile e quindi poco stimolante.

Alcuni elementi chiave in un gioco: • coinvolgimento e partecipazione; • relazione di gruppo

Alcuni elementi chiave in un gioco: • coinvolgimento e partecipazione; • relazione di gruppo motivando i bambini a svolgere attività di gioco senza esclusione degli altri; • attenzione e impegno; • ascolto; • rispetto dei ruoli fra i bambini e fra l’educatore e i bambini; • rispetto delle regole; • rispetto dell’ambiente; • rispetto del turno; • rispetto del materiale utilizzato durante l’attività.

LA CREATIVITÀ Un importantissimo aspetto che il gioco riesce a sviluppare è proprio quello

LA CREATIVITÀ Un importantissimo aspetto che il gioco riesce a sviluppare è proprio quello della creatività. Essa costituisce l’espressione più significativa, certamente più libera di cui ciascun individuo dispone. È nel giocare che il fanciullo è in grado di essere creativo, di dare spazio e sfogo alla sua fantasia. La possibilità di essere creativi giocando dobbiamo anche dire che non è sempre stata favorita. Con l’introduzione di giochi nuovi e sofisticati la creatività dei fanciulli è stata sempre più ostacolata; i giochi semplici e poveri di una volta sono stati sostituiti da quelli tecnologici che lasciano veramente poco spazio alla fantasia e all’immaginazione. Nel programmare attività per lo sviluppo del bambino non bisogna mai dimenticare che queste devono consistere nell’attività di gioco.

Comunemente si dice che un gioco educativo non è un semplice strumento di svago

Comunemente si dice che un gioco educativo non è un semplice strumento di svago ed intrattenimento perché consente al bambino di imparare qualcosa di nuovo, o di chiarire un concetto poco noto, o di rafforzare le proprie conoscenze, secondo modalità differenti da quelle in cui tradizionalmente avviene l'apprendimento. Attraverso il gioco educativo, infatti, il trasferimento del concetto da apprendere non avviene in maniera diretta, sentendoselo spiegare dagli adulti, che siano i genitori o gli insegnanti, o apprendendolo leggendo un testo scritto, ma avviene in una maniera indiretta, attraverso un percorso ricco di attività ed esperienze particolari e coinvolgenti.

ADESSO TOCCA A VOI! Proporre due giochi nuovi o conosciuti (uno per fascia elementari

ADESSO TOCCA A VOI! Proporre due giochi nuovi o conosciuti (uno per fascia elementari e uno per fascia medie) spiegando quali sono i valori educativi che portano alla crescita globale del ragazzo. Alcuni punti e suggerimenti di obiettivi: • relazione • collaborazione • cooperazione • autostima • attenzione • empatia • conoscenza • rispetto • responsabilità