IL FUTURO DELLEUROPA DIPENDE DALLA LIBERTA DI EDUCAZIONE
IL FUTURO DELL'EUROPA? DIPENDE DALLA LIBERTA' DI EDUCAZIONE
AGENDA 1. Liberta’ di scelta educativa alla famiglia 1. Il sistema scolastico nazionale italiano 1. L’Italia ancora un’eccezione in Europa 15 -03 -2013 2
IL SSNI E L’EUROPA Percorso storico, sociale, giuridico comparativo per una scuola al serviziodella società civile Suor Anna Monia Alfieri Presidente Fidae Lombardia 3 15 -03 -2013
L’Europa 15 -03 -2013 4
Risoluzione del Parlamento Europeo LIBERTA’ D'INSEGNAMENTO NELLA COMUNITA EUROPEA approvata il 13. 03. 1984 IL PARLAMENTO EUROPEO 15 -03 -2013 5
�viste le proposte di risoluzione presentate rispettivamente il 9. 10. 81 dall’On Vie sulla Liberta d'insegnamento nella Comunita (doc. 1 -585/81), il 25. 5. 83 dagli Onn. Sassano e altri sulla Liberta d'insegnamento in Europa (doc. 1 -356/83) e il 6. 1. 83 dall'On. Horgan sull'istruzione pluriconfessionale (doc. 1 -1085/82), �vista la relazione della commissione giuridica e il parere della commissione gioventu -cultura- educazioneinformazione-sport (doc. 1 -1456/83), 15 -03 -2013 6
�nel riaffermare i principi stabiliti dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo del 10. 12. 1948, segnatamente all’art. 26 concernente il diritto all'istruzione e il diritto dei genitori di decidere in merito al tipo di formazione da dare ai propri figli, nonche dal Patto Internazionale sui diritti economici, sociali e culturali del 19. 12. 1966, specie dal suo art. 13 concernente il diritto di ciascuno all'istruzione e la liberta di aprire e gestire istituti d'istruzione, 15 -03 -2013 7
� richiamandosi alla Convenzione Internazionale contro la discriminazione nel campo dell'educazione adottata dalla 11° Conferenza Generale dell'UNESCO a Parigi del 14. 12. 1960 e piu specificatamente agli. arti. 4 e 5 della stessa, relativi all'uguaglianza di possibilita e di trattamento nel campo dell'istruzione e al. . rispetto della liberta dei genitori a scegliere per i propri figli istituzioni diverse da quelle gestite dalle pubbliche autorita , � richiamandosi alla Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle liberta fondamentali del 4. 11. 1950, e in particolare all'art. 9 relativo alla liberta di pensiero, di coscienza e di religione, nonche all'art. 2 del primo Protocollo aggiuntivo di detta Convenzione, del 20. 3. 82, relativo al diritto all'istruzione, 15 -03 -2013 8
� in ossequio alla giurisprudenza in materia di diritto all'istruzione e di diritto dei genitori a decidere in merito all'istruzione dei figli della Corte-Europea dei diritti dell'uomo, e segnatamente alla sentenza del 7. 12. 196, serie A, n. 26, che conferma il diritto inalienabile dei genitori alla libera scelta educativa peri propri figli, conformemente al Primo Protocollo aggiuntivo alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle liberta fondamentali, � vista la dichiarazione comune del Parlamento europeo, del Consiglio e della Co M. - missione del 5 aprile 1977 sulla tutela dei diritti fondamentali (1), � vista la risoluzione del Parlamento del 7 luglio 1983 sulle scuole europee (2), avuto altresi riguardo alla situazione di accentuato pluralismo esistente in materia di istruzione negli Stati membri, � considerando la prossima adesione della Spagna e del Portogallo, 15 -03 -2013 9
chiede 1. I. che vengano riconosciuti i seguenti principi nell’ambito della Comunita europea: �tutti i bambini e gli adolescenti hanno diritto di ricevere un'istruzione; tale diritto comprende il diritto di ciascun fanciullo di sviluppare al massimo le proprie attitudini e capacita : i genitori hanno diritto di decidere in merito all'istruzione per i loro figli minorenni, secondo principi istituzionali comuni e le relative norme d'attuazione; 15 -03 -2013 10
A PROPOSITO DI LIBERTA’ DI SCELTA EDUCATIVA ALLA FAMIGLIA… Uno sguardo all’Italia Dott. ssa Maria Chiara Parola Comm. Matres Diocesi Milano 11 15 -03 -2013
LA VOCE DEL GENITORE 15 -03 -2013 12
UN PO’ DI STORIA…. AB OVO! 13 15 -03 -2013
14 15 -03 -2013
15 15 -03 -2013
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19 15 -03 -2013
La storia racconta un diritto che trova il giusto riconoscimento nella Costituzione Italiana 15 -03 -2013 20
Art. 30 È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. 15 -03 -2013 21
tutti i bambini e gli adolescenti hanno diritto all'istruzione e all'insegnamento senza discriminazione di sesso, di razza, di convinzioni filosofiche o religiose. di nazionalita o di condizione sociale o economica; 2. Ritorniamo alle richieste UE del 1984 agli stati membri. 15 -03 -2013 22
DALLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. 23 15 -03 -2013
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. 24 15 -03 -2013
3. per l'accesso ad una scuola che riceve fondi pubblici non devono essere determinanti le condizioni economiche dei genitori o le origini del fanciullo dal punto di vista sociale, razziale o etnico, ma le attitudini e le inclinazioni di quest’ultimo; 4. il sistema scolastico deve rispondere alle relative disposizioni della Convenzione europea sui diritti dell'uomo e sulle liberta fondamentali, ai dettami del diritto comunitario concernenti soprattutto l'istruzione dei figli dei lavoratori migranti, come pure alla costituzione e alle esigenze culturali e sociali dello Stato membro in questione; 15 -03 -2013 25
Come si è posta e si pone l’Italia in merito, a 28 anni dalla Risoluzione UE 1984? 15 -03 -2013 26
LA LEGGE SULLA PARITA’ SCOLASTICA 62/2000 15 -03 -2013 27
PARITA’ SCUOLE STATALI = SCUOLE PARITARIE A DETERMINATE CONDIZIONI 15 -03 -2013 28
LA LEGGE 62/2000 Art. 1, comma 1: SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE SCUOLE STATALI SCUOLE PARITARIE 29 15 -03 -2013
CHI “GESTISCE” LE SCUOLE DEL S. N. I. ? 15 -03 -2013 30
SCUOLE STATALI: sono gestite dallo Stato SCUOLE PARITARIE: sono gestite da enti privati o da enti locali (es. : Comuni) 15 -03 -2013 31
REQUISITI PER LA PARITA’: FUN PROGETTO EDUCATIVO E UN P. O. F. F GESTORE E BILANCI IN REGOLA E PUBBLICI F LOCALI E ATTREZZATURE DIDATTICHE A NORMA FORGANI COLLEGIALI F ISCRIZIONE APERTA A TUTTI GLI STUDENTI, ANCHE CON HANDICAP FCORSI COMPLETI, INIZIATI CON LA CLASSE I^ F DOCENTI ABILITATI F CONTRATTI DI LAVORO NAZIONALI 15 -03 -2013 32
DUNQUE: SCUOLE STATALI + SCUOLE PARITARIE = SERVIZIO PUBBLICO 15 -03 -2013 33
SERVIZIO PUBBLICO CIOE’ PER TUTTI I CITTADINI CHE PAGANO LE TASSE 15 -03 -2013 34
MA… 15 -03 -2013 35
… IN REALTA’ CHI PAGA? 15 -03 -2013 36
LA L. 62/2000 TACE… DI FATTO, E’ COSI’: 15 -03 -2013 37
SCUOLE STATALI 15 -03 -2013 38
SCUOLE PARITARIE 15 -03 -2013 39
La legge 62/2000 fa un passo avanti a 16 anni dalla Risoluzione UE e a 54 anni dalla Costituzione MA non supera il problema economico ledendo gravemente il diritto di scelta educativa della famiglia sancito dalla Costituzione Italiana e disattende la richiesta UE (Risoluzione UE 1984) 15 -03 -2013 40
LA LEGGE 62/2000 Art. 1, comma 1: SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE SCUOLE STATALI SCUOLE PARITARIE 41 15 -03 -2013
5. l’istruzione e l'insegnamento hanno per obiettivo il completo sviluppo della personalita , come pure un maggior rispetto dei diritti dell'uomo e delle liberta fondamentali; 6. la liberta di insegnamento e di istruzione deve essere garantita; 15 -03 -2013 42
7. la liberta di insegnamento e di istruzione comporta il diritto di aprire una scuola e svolgervi attivita didattica; Come si pone l’Italia? E’ un diritto riconosciuto nella Costituzione 15 -03 -2013 43
Art. 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. 44 15 -03 -2013
- tale liberta comprende inoltre il diritto dei genitori di scegliere per i propri figli tra le diverse scuole equiparabili, una scuola in cui questi ricevano l'istruzione desiderata; parimenti, ogni fanciullo deve poter frequentare una scuola che, sul piano formativo e didattico, non privilegi alcuna religione o concezione filosofica; In Italia questo è possibile? 15 -03 -2013 45
- non puo essere compito dello Stato raccomandare o privilegiare scuole confessionali in generale, oppure scuole ispirate ad una determinata confessione, ne puo lo Stato fare raccomandazioni o dare preferenze del genere a favore dell'istruzione non confessionale; In Italia lo Stato Italiano è Gestore e controllore della scuola Pubblica statale e solo controllore della scuola pubblica paritaria? Una discrasia rilevante e lontana da una simile richiesta. 15 -03 -2013 46
- in virtu del diritto che e stato loro riconosciuto, spetta ai genitori decidere in merito alla scelta della scuola per i loro figli fino a quando questi ultimi non abbiano la capacita di fare autonomamente tale scelta. Compito dello Stato e di consentire la presenza degli istituti di insegnamento pubblico o privato all’uopo necessari; - il rispetto della liberta di coscienza si impone sia agli istituti pubblici che fanno direttamente capo all'autorita dello Stato che agli istituti parificati o convenzionati; Il SSNI è molto lontano da saper garantire questi principi 15 -03 -2013 47
8. gli istituti di insegnamento fondati per libera iniziativa, che soddisfino alle condizioni oggettive indicate dalla legge per il rilascio dei diplomi, sono riconosciuti dallo Stato. Essi attribuiscono i medesimi titoli delle scuole statali; Equipollenza dei titoli 15 -03 -2013 48
9. il diritto alla libertà d'insegnamento implica per sua natura l'obbligo per gli Stati membri di rendere possibile l'esercizio di tale diritto anche sotto il profilo finanziario e di accordare alle scuole le sovvenzioni pubbliche necessarie allo svolgimento dei loro compiti all'adempimento dei loro obblighi in condizioni uguali a quelle di cui beneficiano gli istituti pubblici corrispondenti, senza discriminazione nei confronti degli organizzatori, dei genitori, degli alunni e del personale; 15 -03 -2013 49
Perché lo Stato Italiano lungo gli anni non si è MAI adoperato per garantire in modo definitivo e completo l’esercizio del più antico diritto: il diritto della libertà di scelta educativa delle famiglie? 15 -03 -2013 50
Si domanda allo Stato Italiano che da sempre ha saputo imporre sacrifici sempre più gravosi ai suoi cittadini pur di restare in Europa, la ragione e la giustificazione che gli consente di disattendere un richiamo cosi importante guadagnandosi l’esclusiva accanto alla Grecia di essere il Paese, che seppur lo ha riconosciuto appare incapace forse di trovare la strada per garantirlo? Perché non guarda al modello degli Stati UE? 15 -03 -2013 51
Perché lo Stato Italiano ha cosi paura di garantire e tutelare la Libertà di scelta educativa della famiglia, tanto da preferire una “Bandiera della disparità” dimenticando quanti hanno donato la Loro vita per la “Bandiera” e la “ Costituzione”? Forse allo Stato Italiano fa paura l’esercizio di questa scelta da parte delle famiglie? 15 -03 -2013 52
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a cio non osta pero che da parte degli istituti d'insegnamento fondati per libera iniziativa si esiga un certo contributo proprio, quale espressione della responsabilita propria a sostegno della loro indipendenza; In Italia è l’unica soluzione per la sopravvivenza della scuola pubblica paritaria accanto al contributo seppur minimo, che vedono le scuole costrette a domandare alle famiglie che le scelgono, alimentando cosi il sistema dell’ingiustizia sociale obbligate da un SSNI che le considera di diritto e di fatto parte dello stesso al servizio della Res. Publica ma le abbandona, come abbandona i suoi cittadini illudendoli di poter scegliere ma celando che di fatto non lo garantisce. 15 -03 -2013 54
le procedure applicabili in caso di violazione dei diritti fondamentali e dei principi giuridici generali enunciati nella Convenzione europea dei diritti dell'uomo, riconosciuta dalla Comunita europea, si applicano anche in caso di violazioni della liberta di istruzione; L’Italia a quali procedure è stata sottoposta? Non possediamo simili dati MA…. 15 -03 -2013 55
In merito è interessante l’ultima esperienza Decreto 222/2012. Lo si cita per rappresentare come l’ennesima stortura italiana rende sempre più incolmabile la distanza dall’Europa libera, civile e garantista. 15 -03 -2013 56
Decreto n. 200 del 19 novembre 2012 (aggiornato alla risoluzione 1/DF del 03 dicembre 2012) Come si giunge a questo decreto partendo dal Richiamo dell’Europa all’Italia 57 15 -03 -2013
Approvato dall’Unione Europea Il Cardinal Bagnasco definisce la sentenza UE un atto di equità L’UE approva, non commina la multa e non domanda il pagamento degli arretrati 58 15 -03 -2013
Le scuole pubbliche statali non sono tenute al pagamento dell’IMU Le scuole pubbliche paritarie se non erogate a titolo gratuito o con un prezzo simbolico devono versare l’IMU. Il Consiglio di Stato fa riferimento ai principi europei senza riuscire ad esplicitarli sino in fondo. Punti critici del Decreto. Settore Scuole e attività educative 59 15 -03 -2013
Caratteristiche (conditio sine qua non) affinchè le scuole paritarie non paghino l’IMU Art. 4 comma 3, a, b, c, devono essere - Paritarie - Non devono essere discriminatorie nell’accettazione degli alunni - Hanno l’obbligo di accogliere gli alunni portatori di handicap 60 15 -03 -2013
Devono applicare la contrattazione collettiva al personale docente e non docente - Devono garantire l’adeguatezza delle strutture agli standard previsti - Devono dare pubblicità del loro bilancio - Da notare: sono i requisiti della legge 62/00 sulla parità… 61 15 -03 -2013
Paradosso che allontana il Consiglio di Stato dai principi europei ponendo l’ultimo requisito (e fermandosi senza completare l’articolo con il comma del “buon senso”) - Le attività didattiche devono essere svolte “a titolo gratuito ovvero dietro versamento di corrispettivi di importo simbolico e tali da coprire solamente una frazione del costo effettivo del servizio, tenuto conto dell’assenza di relazione con lo stesso” 62 15 -03 -2013
Il richiamo - in premessa di questo Decreto a titolo giustificativo - alla necessità di adeguarsi ai “parametri di conformità a quelli previsti dal diritto dell’Unione Europea” non prende in considerazione un particolare assai importante: le scuole pubbliche paritarie, nei diversi Paesi europei godono, anche se in maniera diversificata da un Paese all’altro, di un finanziamento pubblico e, quindi, si trovano nella oggettiva fortunata situazione di non praticare alcuna retta, oppure di applicare una retta puramente simbolica ad integrazione del contributo statale. La storia si ripete: un decreto incompleto che richiama la L. 62/2000 63 15 -03 -2013
Ai fini dell’esenzione IMU Il Consiglio di Stato dopo ben 4 bocciature approva il Regolamento quando con l’art. 4, comma 3, lett. c) sembra riallinearci ai principi europei, prevedendo che “l’attività è svolta a titolo gratuito, ovvero dietro versamento di rette di importo simbolico e tali da non coprire integralmente il costo effettivo del servizio”. 64 15 -03 -2013
Difatti lo stesso consiglio di Stato rammenta che “Secondo la giurisprudenza comunitaria, il carattere non economico dell’istruzione pubblica non è pregiudicato dal fatto che talora gli alunni o i genitori sono tenuti a pagare tasse di iscrizione o scolastiche per contribuire ai costi di gestione del sistema, mentre va distinta l’ipotesi in cui i servizi di istruzione sono finanziati prevalentemente da alunni e genitori o da introiti commerciali (Corte Giust. UE, 11. 09. 2007) Conditio sine qua non: carattere NON economico dell’attività scolastica 65 15 -03 -2013
Il regolamento applica in modo erroneo i principi europei e la parità scolastica celando una illegittima forma di aiuto statale. E’ chiaro, la presenza della categoria delle Scuole Paritarie, del tutto ignorate dal Regolamento, scuole che seppur di provenienza privata, si caratterizzano per la natura totalmente “paritaria” con le scuole pubbliche e dunque “non commerciale”, anche nel senso voluto dall’Unione Europea… Scuola paritaria = Scuola di provenienza privata 66 15 -03 -2013
… in esito al preciso procedimento di riconoscimento della parità scolastica che impone tutta una serie di limiti proprio alla natura commerciale delle scuole paritarie, essendo tutte realtà didattiche finalizzate alla istruzione e diffusione del sapere e trovando tutte come fonte unica di guadagno il finanziamento pubblico. 67 15 -03 -2013
Chiaramente inutile e tendenzioso l’art. 4 comma 3 c) poiché la scuola paritaria è già una scuola paritaria non commerciale: Art. 4 comma 3 c) “Le attività didattiche devono essere svolte a “titolo gratuito, ovvero dietro versamento di corrispettivi di importo simbolico e tali da coprire solamente una frazione del costo effettivo del servizio, tenuto conto dell’assenza di relazione con lo stesso” 68 15 -03 -2013
Requisiti generali all’art. 3 (Decreto 200/2012) affinché un’attività possa definirsi NON commerciale Requisiti più restrittivi affinché l’attività didattica possa definirsi NON commerciale all’art. 4 (Decreto 200/2012) = Legge sulla parità L. 62/2000 69 15 -03 -2013
Ma - come la Legge sulla parità - anche l’art. 4 comma 3 c) non riesce a superare il vincolo economico della L. 62/00 anzi mentre con questa lo si ignora qui a 12 anni da quest’ultima si fa un passo indietro e lo si cela (come se all’Europa non fosse nota questa grave incongruenza, producendo cosi un atto anticostituzionale e illegittimo. Infatti simile comma non è attuabile in Italia, che si trova in situazione molto differente dall’Europa ove le scuole hanno il carattere di non commerciali in quanto paga lo Stato. Un decreto che cela un’ingiustizia sociale 70 15 -03 -2013
In Italia le scuole paritarie sono non commerciali ma la simbolicità del contributo, a differenza delle scuole dell’Unione Europea, OGGI, è frutto: a) del forte indebitamento delle congregazioni che sostengono le scuole e dai bilanci delle stesse, b) delle tecniche di gestione oculate. E nonostante ciò si è al collasso del sistema scolastico paritario. 71 15 -03 -2013
E’ evidente che domandare in simili condizioni UNA SIMBOLICITA’ MAGGIORE per non pagare l’IMU in assenza di un allineamento al sistema scolastico europeo (ove lo Stato paga per la scuola pubblica statale e paritaria) a differenza delle scuole UE vorrebbe dire per le scuole italiane la chiusura di queste con il collasso del Welfare italiano. Si aggiunge la negazione della libertà della scuola di esistere 72 15 -03 -2013
Il decreto 200/2012 e Risoluzione 1/DF del 3. 12. 2012 con l’approvazione in UE ha permesso all’Italia di riallinearsi ad un richiamo evitando di vedersi comminata una sanzione economica; pur tuttavia è doveroso indicare che simile atto ha in sé delle contraddizioni ad intra che sacrificano secoli di storia, anni di diritti riconosciuti e mai tutelati, peggiorando simile illegittimità 73 15 -03 -2013
Torniamo con uno sguardo all’EUROPA 74 15 -03 -2013
Risoluzione dell’Assemblea Parlamentare del Parlamento Europeo n. 1904, F-67075, Strasburgo, 4 ottobre 2012. Il diritto alla libertà di scelta educativa in Europa Eppure questo decreto era preceduto da un’ulteriore risoluzione UE… immaginiamo non considerata affatto, come la prima di 28 anni fa!!! 15 -03 -2013 75
L’Assemblea parlamentare richiama che il godimento effettivo del diritto all’educazione è una condizione preliminare necessaria affinché ogni persona possa realizzarsi ed assumere il suo ruolo all’interno della società. Per garantire il diritto fondamentale all’educazione, l’intero sistema educativo deve assicurare l’eguaglianza delle opportunità ed offrire un’educazione di qualità per tutti gli allievi, con la dovuta attenzione non solo di trasmettere il sapere necessario all’inserimento professionale e nella società, ma anche i valori che favoriscono la difesa e la promozione dei diritti fondamentali, la cittadinanza democratica e la coesione sociale. 15 -03 -2013 76
A questo riguardo le autorità pubbliche (lo Stato, le Regioni e gli Enti locali) hanno un ruolo fondamentale e insostituibile che garantiscono in modo particolare attraverso le reti scolastiche gestiscono (di seguito “scuole pubbliche”). 15 -03 -2013 77
E’ a partire dal diritto all’educazione così inteso che bisogna comprendere il diritto alla libertà di scelta educativa. Questo diritto, che è intimamente legato alla libertà di coscienza, si inscrive nel contesto dell’articolo 2 del Protocollo addizionale della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (STE n. 9). Esso comporta l’obbligo per tutti gli Stati membri del Consiglio d’Europa nell’esercizio delle funzioni che essi svolgono nell’ambito dell’ educazione e dell’insegnamento, di rispettare “il diritto dei genitori assicurando questa educazione e questo insegnamento conformemente alle loro convinzioni religiose e filosofiche” per quanto esse sono compatibili ai i valori fondamentali del Consiglio d’Europa. 15 -03 -2013 78
L’Assemblea si rallegra del fatto che il diritto alla libertà di scelta educativa sia riconosciuto nelle costituzioni e legislazioni della gran parte degli Stati membri del Consiglio d’Europa. Ritiene che, in un quadro giuridico nazionale appropriato, le scuole che non sono gestite dallo Stato (di seguito “scuole private”, indipendentemente dalla terminologia e dalle diversità specifiche nei diversi paesi) possano favorire lo sviluppo di una educazione di qualità e l’adeguamento dell’offerta formativa alla domanda delle famiglie. 15 -03 -2013 79
Ci rallegriamo anche noi con l’Assemblea UE nel leggere tutti i riconoscimenti del diritto, lo stupore che gela è l’amara scoperta di un diritto sempre più disatteso. A più di 66 anni del riconoscimento Costituzionale NON si trova il modo di garantirlo. E forse l’Europa lo intuisce difatti Pertanto l’Assemblea raccomanda agli Stati Membri del Consiglio d’Europa: 15 -03 -2013 80
4. 1. di preservare il ruolo delle autorità pubbliche nel quadro dell’educazione e la presenza delle scuole pubbliche su tutto il territorio, come pure il principio di neutralità dello stato e il pluralismo nei sistemi nazionali di educazione; Come è possibile la neutralità in una configurazione del SSNI simile? 15 -03 -2013 81
SCUOLE STATALI: sono gestite dallo Stato SCUOLE PARITARIE: sono gestite da enti privati o da enti locali (es. : Comuni) 15 -03 -2013 03/01/2022 82
4. 2 d’assicurare la vitalità e la qualità della rete delle scuole pubbliche 4. 3. di riconoscere chiaramente per legge allorchè non sia stato ancora fatto: 4. 3. 1 il diritto di aprire e gestire istituti di insegnamento privato, perlomeno nell’insegnamento primario e secondario; 4. 3. 2. la possibilità per questi istituti di fare parte del sistema nazionale di educazione; 4. 3. 3. la possibilità per i loro allievi di conseguire i medesimi diplomi che si ottengono al termine della frequenza di una scuola pubblica; 4. 4 di non sottomettere questo riconoscimento se non a condizioni oggettive, eque e non discriminatorie; Lo stato di fatto è che, il diritto non garantito si ripercuote sul futuro della sopravvivenza delle scuole paritarie in essere, figuriamoci aprirne di nuove. 15 -03 -2013 83
4. 5 di garantire, con queste condizioni, con norme applicabili agli istituti privati e con un sistema di controlli regolari, di accreditamento e di valutazione della qualità, che: 4. 5. 1. i contenuti e i programmi di insegnamento e la metodologia pedagogica non si ispirino a concezioni o metodi in conflitto con i valori del Consiglio d’Europa; 4. 5. 2. Ciascun elemento del processo scolastico non attenti ai diritti degli allievi e specificatamente alla loro dignità e alla loro integrità fisica e psicologica; 4. 5. 3. gli istituti di insegnamento privato non incoraggino, con i messaggi che essi propongono o la politica che essi mettono in opera, la segregazione dalla comunità 4. 5. 4. gli allievi beneficino di strutture adeguate e sicure; 4. 5. 5. la qualità di insegnamento sia conforme alle norme vigenti negli istituti di insegnamento statale; 4. 5. 6. lo sviluppo dello spirito critico e l’apertura culturale facciano parte di tutto il progetto educativo. 15 -03 -2013 84
L’Assemblea raccomanda agli Stati Membri del Consiglio d’Europa, nel contempo che essi garantiscono la vitalità e la qualità della rete scolastica pubblica, di fare in modo che dei fondi sufficienti siano messi a disposizione permettere a tutti gli allievi di seguire l’insegnamento obbligatorio dentro gli istituti privati se l’offerta di insegnamento nelle scuole statali non è sufficiente. 15 -03 -2013 85
6. 1. di procedere rapidamente alla analisi richiesta per identificare le riforme necessarie a garantire in maniera effettiva il diritto alla libertà di scelta educativa 6. 2. di assicurare una messa in opera progressiva di queste riforme a ciascun livello di governo (Stato, Regioni, Enti locali) secondo le proprie competenze in materia al fine di andare verso miglioramenti sistematici auspicabili in termini ragionevoli e tenendo conto delle implicazioni di disponibilità A chiosa le raccomandazioni dell’Assemblea agli stati Membri del Consiglio d’Europa 15 -03 -2013 86
L’Italia Stato membro risponde coerente con la linea di questi anni, con un significativo passo in avanti, non solo disattende i Principi civili Europei, ma addirittura alimenta seppur involontariamente, ci piace pensare, una confusione sempre più fitta a monte (le Istituzioni) e a valle (ove i cittadini che lungo questi anni grazie alla disinformazione non hanno potuto maturare una reale e veritiera cultura della parità) 15 -03 -2013 87
Pertanto ancora oggi in Italia, ritroviamo un pensiero lontano dalla realtà storico-sociale, costituzionale e Europea: che l’unica scuola pubblica sia quella statale, ignorando che pagano le tasse per entrambe le sorelle, scuola pubblica statale e scuola pubblica paritaria che è a pieno titolo inserita nel Servizio Nazionale di Istruzione, attraverso il minimo contributo al suo funzionamento - che purtroppo le Famiglie che la scelgono liberamente si trovano a versare mentre già pagano le tasse - consente allo Stato di risparmiare 4. 000, 00 euro ad alunno, per un totale di 6 miliardi di euro all’anno in riferimento a tutte le scuole pubbliche paritarie di ogni ordine e grado su tutto il territorio nazionale. (Costituzione Italiana agli art. 2 -30 -33, L. sulla parità 62/2000). 15 -03 -2013 88
Facendo sintesi: Con i provvedimenti al 2012 possiamo aggiornare lo stato dell’arte del Sistema Scolastico Nazionale Italiano 1946 – 1948 - 1984 – 2000 - 2012 15 -03 -2013 89
E’ tradita: La Costituzione Italiana in particolare art. 2, 3, 30, 33 (a 66 anni dalla sua emanazione 1946) La dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo art. 26 comma 3 (a 64 anni dal 10 dicembre 1948) La L. 62/2000 (a 12 anni dalla sua emanazione) 90 15 -03 -2013
DALLA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO (10 DICEMBRE 1948) ART. 26, COMMA 3: “I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli. ” 91 15 -03 -2013
Risoluzione del Parlamento Europeo Approvata il 13. 03. 1984 Libertà d’insegnamento nella comunità europea 15 -03 -2013 92
Risoluzione dell'Assemblea parlamentare del Parlamento europeo n. 1904, F-67075, Strasburgo, 4 ottobre 2012 Il diritto alla libertà di scelta educativa in Europa 15 -03 -2013 93
Si violano i principi (UE e Italiani): - Principio Personalista Principio Pluralista Principio Solidarista Principio Sussidiarietà Principio del Pluralismo Educativo in un SSN Pluralista (anzi lo distrugge) 15 -03 -2013 94
Il SSNI l’eccezione in EUROPA 15 -03 -2013 95
15 -03 -2013 96
15 -03 -2013 97
15 -03 -2013 98
15 -03 -2013 99
15 -03 -2013 100
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Diritto: Libertà di scelta della famiglia + Welfare sociale: Autonomia e libertà della scuola = SISTEMA SCOLASTICO UE 102 15 -03 -2013
Diritto: Libertà di scelta della famiglia italiana RICONOSCIUTO MA NON TUTELATO + Welfare sociale: Autonomia e libertà della scuola IMPEDITA = SISTEMA SCOLASTICO NAZIONALE SIAMO UN’INTERESSANTE ECCEZIONE IN EUROPA 103 15 -03 -2013
I Vantaggi di rientrare in un sistema UE per il Welfare Italiano a) Risparmio per lo Stato (spending review). In merito si rimanda all’allegato costi della scuola Abbassamento dell’indebitamento pubblico attraverso il Bando allo spreco c) Maggiori risorse per i servizi pubblici recuperati da risorse distolte allo spreco piuttosto che dalla tassazione (in linea con l’obiettivo di ridurre le b) tasse) Un SSNI pluralista e di qualità (sia per la scuola pubblica statale che paritaria) e) Superare il collasso del Welfare italiano (pericolo reale e collocabile in una sfera temporale: futuro prossimo) d) 104 15 -03 -2013
Cosa abbiamo domandato e domandiamo anche ai nostri politici’? a) La Chiesa e le Attività apostoliche non chiedono esenzioni (cd privilegi) ma un rientro pieno e assoluto in un sistema di diritto (UE) 105 15 -03 -2013
b) Un impegno serio e scientifico a livello istituzionale (non più posticcio, che produce normative confuse, incentivando i pregiudizi che dividono) possa farsi carico di un SSNI pluralista che punti sulla qualità della scuola sia essa statale che paritaria (si dà ormai come dato certo che siano entrambe pubbliche e di entrambe lo Stato deve farsi carico, anche se ad oggi, se non tutela la scuola paritaria, neppure custodisce la scuola statale sempre più fiaccata e sola) 106 15 -03 -2013
c) Azioni che hanno come obiettivo la tutela dell’unico diritto che merita di essere tutelato e garantito (visto che in Italia non è stato sufficiente riconoscerlo): il diritto dovere della famiglia italiana di educare i propri figli senza alcun vincolo e il diritto di poter contare su uno Stato che ha il solo obiettivo di rimuovere qualsiasi ostacolo economico-sociale al libero esercizio dei diritti dei suoi cittadini E’ LA PRIORITA’ ASSOLUTA 107 15 -03 -2013
A distanza di UN MILIONE di anni dai primi ominidi OGGI qualcuno ci dice …“sul resto vi sentiremo un’altra volta”. 108 15 -03 -2013
Tutti insieme in Duomo !!! Vi aspettiamo il 14 Aprile 2013 15 -03 -2013 109
IL FUTURO DELL'EUROPA? DIPENDE DALLA LIBERTA' DI EDUCAZIONE
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