IL FUNZIONALISMO Lottica funzionalista analizza i fenomeni culturali

  • Slides: 40
Download presentation
IL FUNZIONALISMO L’ottica funzionalista analizza i fenomeni culturali e sociali nei termini della funzione

IL FUNZIONALISMO L’ottica funzionalista analizza i fenomeni culturali e sociali nei termini della funzione che essi svolgono in un sistema socio-culturale. Nel funzionalismo la società è concepita come un insieme di parti interconnesse. Ogni mutamento di una delle parti è considerato causa di un certo grado di squilibrio, che a sua volta produce cambiamenti in altre parti del sistema, o addirittura una riorganizzazione del sistema stesso. (Modern Dictionary of Sociology)

ASSUNTI FONDAMENTALI: 1. la generale interrelazione tra le parti; 2. l’esistenza di uno stato

ASSUNTI FONDAMENTALI: 1. la generale interrelazione tra le parti; 2. l’esistenza di uno stato di equilibrio; 3. la capacità di riorganizzazione.

ÉMILE DURKHEIM Pensava che la vita sociale dovessere studiata con la stessa oggettività con

ÉMILE DURKHEIM Pensava che la vita sociale dovessere studiata con la stessa oggettività con cui si studia la natura, per questo parlava di fatti sociali. • Tipica delle società tradizionali, i cui membri si dedicano ad occupazioni simili, e sono legati da esperienze comuni e credenze condivise. Solidarietà meccanica Solidarietà organica • Tipica delle società moderne, i cui membri si dedicano ad occupazioni diverse tra loro, e sono legati da una interdipendenza reciproca.

Secondo Durkheim le società moderne sono caratterizzate da una bassa coscienza collettiva e coesione

Secondo Durkheim le società moderne sono caratterizzate da una bassa coscienza collettiva e coesione sociale. Questo conduce ad una situazione di anomia. Anomia acuta: risultato di un brusco cambiamento, come una crisi finanziaria o un divorzio. Anomia cronica: determinata da uno stato di costante cambiamento, caratteristico delle società industriali moderne.

“GRAND THEORY”TALCOTT PARSONS Sistema culturale: l’unità di base è il “sistema simbolico” trasmesso e

“GRAND THEORY”TALCOTT PARSONS Sistema culturale: l’unità di base è il “sistema simbolico” trasmesso e condiviso per mezzo del processo di socializzazione. Sistema sociale: l’unità di base è“l’interazione dei ruoli”. Il sistema sociale consiste in una pluralità di soggetti interagenti tra loro, la cui relazione è mediata dal sistema simbolico. Sistema della personalità: l’unità di base è la persona umana. L’attenzione è rivolta ai bisogni, alle motivazioni ed agli atteggiamenti individuali, orientati alla ottimizzazione della gratificazione. Sistema dell’organismo comportamentale: l’unità di base è l’essere umano inteso in senso biologico, ossia il lato fisico della persona, compreso l’ambiente organico e fisico in cui essa vive.

Il processo di socializzazione è ciò che mette in evidenza la interconnessione tra questi

Il processo di socializzazione è ciò che mette in evidenza la interconnessione tra questi quattro sistemi. Grazie al processo di socializzazione, infatti, l’individuo: Ø interiorizza i valori provenienti dal sistema culturale; Ø interiorizza le aspettative di ruolo provenienti dal sistema sociale; Ø struttura la propria identità individuale (sistema della personalità) sia in base all’interazione con in sistemi summenzionati, sia in base alla propria dotazione biologica (sistema dell’organismo comportamentale).

VARIABILI STRUTTURALI “Una variabile strutturale è una dicotomia all’interno della quale l’attore deve scegliere

VARIABILI STRUTTURALI “Una variabile strutturale è una dicotomia all’interno della quale l’attore deve scegliere uno dei termini contrapposti per poter definire il significato della situazione, e quindi agire in modo ad esso appropriato” (T. Parsons). Espressive Strumentali ASCRIZIONE ACQUISIZIONE DIFFUSIONE SPECIFICITÀ AFFETTIVITÀ PARTICOLARISMO COLLETTIVITÀ NEUTRALITÀ AFFETTIVA UNIVERSALISMO INDIVIDUO

MODELLO AGIL: Adaptation: il sistema deve ricavare sufficienti risorse dall’ambiente circostante e distribuirle ad

MODELLO AGIL: Adaptation: il sistema deve ricavare sufficienti risorse dall’ambiente circostante e distribuirle ad ogni sua parte (Istituzioni economiche). Goal attaintment: il sistema deve mobilitare le proprie risorse per ottenere gli scopi che si prefigge (Istituzioni politiche). Integration: il sistema deve coordinare e regolare le relazioni tra le sue varie unità (Istituzioni giuridiche). Latent pattern maintenance- tension management (Istituzioni familiari, educative, religiose).

LA TEORIA DEL CONFLITTO ASSUNTI FONDAMENTALI: • gli individui possiedono alcuni interessi di base,

LA TEORIA DEL CONFLITTO ASSUNTI FONDAMENTALI: • gli individui possiedono alcuni interessi di base, comuni a tutte le società; • il potere è il nucleo centrale delle relazioni sociali, ed essendo scarso e distribuito in modo diseguale è fonte del conflitto; • i valori e le idee sono “armi” usate dai diversi gruppi perseguire i propri fini.

TEORICI CRITICI DEL TEORICI ANALITICI CONFLITTO DEL CONFLITTO I teorici critici ritengono che gli

TEORICI CRITICI DEL TEORICI ANALITICI CONFLITTO DEL CONFLITTO I teorici critici ritengono che gli scienziati sociali hanno l’obbligo morale di impegnarsi nella critica alla società. Essi rifiutano di separare l’analisi dal giudizio, i fatti dai valori. In linea di principio sono convinti che possa esistere una società senza conflitti, ed è per questo che vengono anche definiti utopisti. I teorici analitici considerano il conflitto come un aspetto inevitabile e permanente della vita sociale. Essi respingono l’idea che le scienze sociali debbano essere legate a giudizi di valore. Inoltre, sottolineano che il conflitto e le sue radici hanno un carattere permanente, e pertanto non può esistere una società senza conflitto.

TEORICI CRITICI DEL CONFLITTO KARL MARX Marx ritiene che la società sia suddivisa in

TEORICI CRITICI DEL CONFLITTO KARL MARX Marx ritiene che la società sia suddivisa in modo piuttosto netto tra un piccolo gruppo di individui privilegiati (capitalisti) ed una massa sfruttata e manovrata (proletariato). È possibile definire una classe in base alla omogeneità di interessi materiali che vengono difesi dai soggetti appartenenti alla stessa classe, che dunque occupano una medesima posizione nella società. Tesi “monocausale” in virtù della quale i conflitti si generano dalla proprietà privata.

PIERRE BOURDIEU A differenza di Marx, ritiene che le relazioni di potere non originano

PIERRE BOURDIEU A differenza di Marx, ritiene che le relazioni di potere non originano esclusivamente dal sistema economico, ma dall’esistenza di una pluralità di campi sociali. Il campo è l’arena dove si svolge il conflitto, poiché è il luogo in cui i soggetti agiscono e si contendono le risorse (es. campo accademico, religioso, economico). Egli, inoltre, distingue tra tre forme di capitale: • economico; • sociale; • culturale.

TEORICI ANALITICI DEL CONFLITTO MAX WEBER Weber è molto interessato al fenomeno del potere,

TEORICI ANALITICI DEL CONFLITTO MAX WEBER Weber è molto interessato al fenomeno del potere, e distingue tra potere illegittimo, legato ad azioni coercitive, e potere legittimo, o autorità legato ad uno stato di diritto. Esistono tre tipi ideali di autorità: Ø carismatica; Ø tradizionale; Ø legale-razionale.

RALPH DAHRENDORF Afferma che i conflitti hanno luogo tra gruppi che differiscono per l’autorità

RALPH DAHRENDORF Afferma che i conflitti hanno luogo tra gruppi che differiscono per l’autorità che possono far valere sugli altri. Tali gruppi sono detti classi. Il termine “classe” identifica gruppi di conflitto generati dalla distribuzione differenziale di autorità all’interno di associazioni coordinate da norme imperative. Concezione dicotomica dell’autorità: esistono classi che la possiedono e classi che non la possiedono.

MOBILITAZIONE DELLE CLASSI I requisiti strutturali finalizzati alla mobilitazione di classe sono di tipo

MOBILITAZIONE DELLE CLASSI I requisiti strutturali finalizzati alla mobilitazione di classe sono di tipo tecnico, politico e sociale. I requisiti psicologici, invece, richiedono una identificazione dell’individuo con gli interessi di classe. Tali interessi devono apparire loro importanti e “reali”, ossia sorretti alla base dalla cultura condivisa nell’ambito della stessa classe. Secondo Dahrendorf sono due gli elementi che caratterizzano un conflitto di classe: • violenza • intensità

LEWIS A. COSER CONFLITTO INTERNO CONFLITTO ESTERNO È quello che il gruppo vive con

LEWIS A. COSER CONFLITTO INTERNO CONFLITTO ESTERNO È quello che il gruppo vive con l’ambiente che lo circonda, è essenziale nello stabilire un’identità di gruppo, tuttavia sarebbe esagerato affermare che solo attraverso il conflitto si sopraggiunge a tale consapevolezza. Ad ogni modo, il conflitto esterno rafforza il gruppo perché crea un gruppo antagonista negativo verso cui contrapporsi. Aumenta la sopravvivenza, la coesione e la stabilità di un gruppo. Rappresenta una valvola di sicurezza per placare le condizioni di stress che altrimenti porterebbero alla dissoluzione del gruppo stesso. Tuttavia, un conflitto interno può rivestire il ruolo di mantenimento della stabilità ed implementazione della coesione del gruppo, solo nella misura in cui non investe valori o principi di base. In caso contrario, il conflitto sociale sarà disgregante.

PROSPETTIVA EVOLUZIONISTA Charles Darwin ne L’origine della specie 1859, afferma che le specie umane

PROSPETTIVA EVOLUZIONISTA Charles Darwin ne L’origine della specie 1859, afferma che le specie umane non sono il risultato di specifici atti di creazione separati, ma hanno tutte un’origine comune, una discendenza diretta da organismi primordiali originari. L’evoluzionismo darwiniano si fonda sull’idea del trasformismo biologico, ed in particolare su due concetti: • la selezione naturale; • la variazione genetica.

Da questi due assunti Darwin in sostanza ha dedotto che gli individui presso i

Da questi due assunti Darwin in sostanza ha dedotto che gli individui presso i quali si manifestano mutamenti organici “vantaggiosi”, hanno maggiori probabilità di sopravvivere. Tali vantaggi, in virtù del principio di eredità, saranno trasmessi per discendenza. Herbert Spencer, adottando la tesi dell’evoluzionismo darwiniano, ha affermato che le società si sviluppano da forme semplici a forme complesse. Società semplici Società complesse

Karl Marx afferma che ogni sistema economico si evolve in virtù di un processo

Karl Marx afferma che ogni sistema economico si evolve in virtù di un processo letto in termini di contraddizioni, che possono persistere nel tempo finché il sistema diventa ingestibile ed avviene un violento passaggio ad un altro ordine, negazione del precedente. Individua quattro tipi principali di società di classe, ciascuna contraddistinta da una classe dominante: Asiatica Antica Feudale Borghese

Talcott Parsons fa riferimento ad universali evolutivi ricorrenti presso differenti società che ne consentono

Talcott Parsons fa riferimento ad universali evolutivi ricorrenti presso differenti società che ne consentono l’evoluzione allo stadio successivo. I sei principali universali evolutivi individuati dall’autore sono: stratificazione sociale; economia monetaria ed i mercati; legittimazione culturale; organizzazione burocratica; norme universalistiche; associazioni democratiche. Epoca primitiva: predominanza di relazioni parentali e di orientamenti religiosi. Stadio intermedio: caratterizzato dall’evoluzione della scrittura. Società moderne: caratterizzate da rapporti e procedure formali e dalla istituzionalizzazi one della legge.

JÜRGEN HABERMAS Secondo Habermas le formazioni sociali possono essere così suddivise: Società primitive Società

JÜRGEN HABERMAS Secondo Habermas le formazioni sociali possono essere così suddivise: Società primitive Società tradizionali: includono le società antiche e quelle feudali Società moderne: includono le società capitaliste e postcapitaliste Società post-moderne

La crisi che investe il sistema, e che conduce all’evoluzione, secondo Habermas non è

La crisi che investe il sistema, e che conduce all’evoluzione, secondo Habermas non è espressa solo in termini di contraddizioni del sistema economico, così come sosteneva Marx, ma è una crisi dei valori condivisi. In questo senso, il vecchio sistema sociale si disintegra perché la crisi dei valori condivisi minaccia il senso di identità sociale degli individui, e di conseguenza fa venir meno l’integrazione sociale. Sistema sociale Crisi dei valori condivisi Nuovo sistema sociale

La società che sostituisce la precedente si origina dal processo di legittimazione, ossia al

La società che sostituisce la precedente si origina dal processo di legittimazione, ossia al riconoscimento della validità del nuovo ordinamento politico. Nelle società capitaliste liberali i rapporti di classe sono “depoliticizzati”. Tali società traggono la propria legittimazione dall’economia di mercato idealmente considerato equo. Tuttavia, le fluttuazioni di mercato rappresentano una minaccia alla stessa integrazione sociale. In tal senso una crisi economica determina l’insorgenza di una crisi di legittimazione del sistema sociale conseguentemente messo in discussione. Nelle società capitaliste organizzate si assiste al riemergere dello Stato come elemento di limitazione delle fluttuazioni di mercato. Tali società, fortemente razionali, richiedono una legittimazione formale ed esplicita, fondata su un sistema di democrazia formale, ossia su un sistema ove sia concessa la reale partecipazione delle persone al processo decisionale. Tuttavia, la globalizzazione riduce la capacità degli Stati di controllare l’economia, e questo conduce ad un costante stato di crisi.

Società tradizionali Società capitaliste Crescente razionalizzazione È per questo che l’autore recupera il concetto

Società tradizionali Società capitaliste Crescente razionalizzazione È per questo che l’autore recupera il concetto weberiano di “gabbia d’acciaio”, al fine di designate metaforicamente lo stato delle odierne società burocratizzate, dove la razionalizzazione ha spazzato via le credenze di carattere magico, producendo ciò che Weber definisce “disincantamento”.

MONDO VITALE E AGIRE COMUNICATIVO L’idea di mondo vitale è ciò che avvicina Habermas

MONDO VITALE E AGIRE COMUNICATIVO L’idea di mondo vitale è ciò che avvicina Habermas alla fenomenologia, in quanto Husserl con questa espressione si riferiva ai livelli di conoscenza, di cui il soggetto non è consapevole, ma che strutturano le sue percezioni e ne determinano l’esperienza della realtà. Esso è caratterizzato dall’esistenza di un agire comunicativo, che non è soltanto un processo di comprensione che determina l’appartenenza ad un gruppo, ma è un processo di socializzazione e di integrazione sociale.

Razionalità comunicativa MONDO VITALE, sede dell’integrazione sociale, diventa sempre più razionalizzato. Razionalità strumentale SISTEMA

Razionalità comunicativa MONDO VITALE, sede dell’integrazione sociale, diventa sempre più razionalizzato. Razionalità strumentale SISTEMA SOCIALE, sede dell’integrazione sistemica, diventa sempre più complesso e differenziato.

L’INTERAZIONISMO SIMBOLICO L’interazionismo simbolico nasce dall’interesse per il linguaggio, il simbolo ed il significato.

L’INTERAZIONISMO SIMBOLICO L’interazionismo simbolico nasce dall’interesse per il linguaggio, il simbolo ed il significato. Mead afferma che il linguaggio ci consente di diventare autocoscienti, cioè consapevoli della nostra individualità e capaci di vederci dall’esterno come fanno gli altri. L’elemento chiave di questo processo è il simbolo. Un esempio di simbolo è la parola, che rappresenta ciò che vogliamo dire. Grazie ai simboli, gli uomini si scambiano significati condivisi nelle interazioni reciproche.

GEORGE HERBERT MEAD TEORIA DEL SELF v Il Sé: Io + Me v L’interazione

GEORGE HERBERT MEAD TEORIA DEL SELF v Il Sé: Io + Me v L’interazione con sé stessi v Lo sviluppo del Sé v Il significato simbolico

Auto - interazione Valori Norme Ruolo Interpretazione Status Comportamento

Auto - interazione Valori Norme Ruolo Interpretazione Status Comportamento

HERBERT BLUMER Tre premesse fondamentali: a) gli esseri umani agiscono nei confronti delle cose

HERBERT BLUMER Tre premesse fondamentali: a) gli esseri umani agiscono nei confronti delle cose in base ai significati che esse hanno per loro; b) i significati delle cose emergono interazione sociale con gli altri; dalla c) i significati delle cose vengono elaborati e modificati attraverso un processo interpretativo.

TEORIA DELLO SCAMBIO

TEORIA DELLO SCAMBIO

GEORGE HOMANS • • • Principi generali Principio del successo; Principio dello stimolo; Principio

GEORGE HOMANS • • • Principi generali Principio del successo; Principio dello stimolo; Principio del valore; Principio della privazione-saturazione; Principio dell’aggressività-approvazione. Homans definisce il potere come la capacità di fornire prestazioni considerate desiderabili. Ciò che determina il valore di una prestazione è il rapporto tra domanda ed offerta. Il potere è quindi rappresentato dal prezzo che un individuo può ottenere per i propri servizi.

LO SCAMBIO PUÒ ESSERE Istituzionalizzato Strumentale

LO SCAMBIO PUÒ ESSERE Istituzionalizzato Strumentale

TEORIA DELLA RATIONAL CHOICE Teoria dei giochi Economia marginalista Teoria delle decisioni Tre assiomi

TEORIA DELLA RATIONAL CHOICE Teoria dei giochi Economia marginalista Teoria delle decisioni Tre assiomi fondamentali: 1. gli esseri umani sono razionali; 2. la loro razionalità consiste nella capacità di scegliere; 3. la scelta si basa sul principio della ottimizzazione.

TEORIA DEI GIOCHI: IL DILEMMA DEL PRIGIONIERO OVVERO GLI ESITI DELLE SCELTE IN CONDIZIONE

TEORIA DEI GIOCHI: IL DILEMMA DEL PRIGIONIERO OVVERO GLI ESITI DELLE SCELTE IN CONDIZIONE INTERDIPENDENTE Due individui hanno commesso un crimine insieme e si trovano in carcere, nell’impossibilità di comunicare tra di loro. Le autorità offrono separatamente a ciascun prigioniero il seguente patto: • se confessi e il tuo compagno non lo fa, tu sei libero e lui invece sarà condannato a nove anni di carcere; • se entrambi confessate, sarete condannati a cinque anni; • se nessuno dei due confessa, sarete condannati entrambi a due anni.

I due prigionieri sceglieranno di confessare entrambi, anche se sanno bene che cooperando tra

I due prigionieri sceglieranno di confessare entrambi, anche se sanno bene che cooperando tra di loro potrebbero giungere ad una scelta ottimale. Raymond Boudon definirebbe la scelta fatta dai prigionieri un effetto perverso. Cosa accade quando non c’è fiducia reciproca? Se io sto zitto e lui confessa, mi prendo 9 anni. Tacere è rischioso! Se confesso e lui no mi liberano, nella peggiore delle ipotesi mi becco 5 anni. Ho deciso: confesso! Idem…

SOTTOPRINCIPI DELLA RAZIONALITÀ TRANSITIVITÀ COMPLETEZZA DELLE INFORMAZIONI

SOTTOPRINCIPI DELLA RAZIONALITÀ TRANSITIVITÀ COMPLETEZZA DELLE INFORMAZIONI

JAMES COLEMAN Sostiene che le “decisioni collettive” possono essere spiegate in termini di massimizzazione

JAMES COLEMAN Sostiene che le “decisioni collettive” possono essere spiegate in termini di massimizzazione dell’utilità individuale. Maggiori sono i problemi da affrontare, più è facile per i soggetti stabilire delle coalizioni vincenti. Le coalizioni, anche se basate su interessi propri, consentono lo sviluppo di atteggiamenti cooperativi fondati sulla fiducia.

CAPITALE SOCIALE È una risorsa strutturale e simbolica proveniente da un certo tipo di

CAPITALE SOCIALE È una risorsa strutturale e simbolica proveniente da un certo tipo di relazioni sociali, o network sociali che si creano dalla stabilizzazione di tali relazioni. Per Coleman “il capitale sociale è definito dalla sua funzione. Non è una entità singola, ma un insieme di differentità” (fiducia, reciprocità, obbligazioni, norme, informazioni, organizzazioni formali, relazioni d’autorità). È una risorsa intangibile di cui beneficia sia il singolo, sia il gruppo che la collettività.

PETER BLAU Lo scambio sociale svolge due funzioni: • crea vincoli di amicizia; •

PETER BLAU Lo scambio sociale svolge due funzioni: • crea vincoli di amicizia; • stabilisce il dominio o la subordinazione. Per Blau lo scambio aumenta l’integrazione e crea fiducia, rafforzando la conformità alle norme del gruppo e sviluppando valori collettivi. La pratica dello scambio si applica a tutti i rapporti.