I metodi situazionali base sociolinguistica A met anni
I metodi situazionali (base sociolinguistica) • A metà anni ‘ 60 in Europa si passa da un approccio strutturalistico (che viene mantenuto per le sole esercitazioni) ad un metodo situazionale, dove strutture e lessico vengono contestualizzate in situazioni, definite sulla base di coordinate spazio-temporali, al ruolo dei partecipanti e al loro scopo. • In un manuale situazionale lo studente troverà quindi: • Un buon paratesto, che serve a contestualizzare la situazione descritta, su cui lo studente dovrà esercitarsi
I metodi situazionali (base sociolinguistica) • Un dialogo registrato (in genere accompagnato da domande di comprensione) • Una versione segmentata del dialogo (per potersi esercitare col ripetere) • La tradizione strutturalistica rimane in alcuni pattern drills preparati per il laboratorio, ma usati in classe • La tradizione formalistica è invece riscontrabile nella grammatica esplicita (con relativi esercizi) • La tradizione del Reading Method è riscontrabile invece nelle letture di civiltà, con qualche domanda di comprensione, riassunti o brevi composizioni
I metodi funzionali (base pragmalinguistica) • Il Modern Language Project su muove su due binari principalmente: o Politico: appoggiandosi sul Consiglio d’Europa, dando l’illusione che si tratti di un progetto della Comunità Europea o Editoriale: soprattutto la Longman pubblica una collana di manuali (1975) • L’insegnamento linguistico europeo ora dispone quindi di: o Strumenti concettuali teorici (l’approccio comunicativo proposto nelle collane glottodidattiche fioriscono nel periodo)
I metodi funzionali (base pragmalinguistica) o Strumenti di progettazione curricolare: non solo il Threshold Level del 1975, ma anche gli omologhi francese (1976), spagnolo (1979), tedesco (1980) e italiano (1982, il nostro «Livello Soglia» ), per restare nelle lingue più comuni o Metodo «nozionale-funzionale» o Manuali didattici prodotti con grande cura o In Italia nasce nel 1980 il Progetto Speciale Lingue Straniere, che dopo aver formato 300 «superinsegnanti» , li utilizza per formare ulteriori colleghi, mediante l’approccio comunicativo.
I metodi funzionali (base pragmalinguistica) • Ma questa rivoluzione è troppo repentina per essere completamente assimilata: o L’approccio grammaticale, ufficialmente bandito, spesso viene comunque utilizzato dagli insegnanti per ‘sopperire’ a reali o presunte mancanze dei manuali o Anche gli esercizi strutturali continuano ad essere usati, anche se non più in laboratorio o Il metodo di molti manuali è ancora quello presentation (audio), practice (atti comunicativi), production (roleplay, drammatizzazioni…) tipico dei metodi situazionali
I metodi funzionali (base pragmalinguistica) • Negli anni Novanta si iniziano ad usare metodologie piscodidattiche, dove gli studenti lavorano tra di loro costruendo assieme la loro conoscenza (costruttivismo); per stimolare la comunicazione si impostano attività di problem solving o sui progetti, facendo affidamento sul peer tutoring • La cultura è ora ridotta a cultura quotidiana, per cui tende a scomparire la riflessione sulla civiltà dei popoli di cui si studia la lingua, e nascono manuali «universali» • La traduzione viene abbandonata, non solo nelle fasi iniziali (dove può esser giusto) ma anche in quelle avanzate
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