I campi Flegrei I Campi Flegrei dal greco

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I campi Flegrei I Campi Flegrei (dal greco flègo, che significa "brucio", "ardo") sono

I campi Flegrei I Campi Flegrei (dal greco flègo, che significa "brucio", "ardo") sono una vasta area situata nel golfo di Pozzuoli, a ovest della città di Napoli e del suo golfo. Tutta questa regione è costellata di coni e di crateri vulcanici che richiamano la superficie lunare. CAMPI FLEGREI SUPERFICIE LUNARE

Da un punto di vista geologico, l'area è una grande caldera in stato di

Da un punto di vista geologico, l'area è una grande caldera in stato di quiescenza. Il rischio è che il magma salga in superficie e provochi una devastante eruzione simile a quella del Vesuvio che distrusse Pompei.

Il bradisismo (dal greco βραδύς bradýs, "lento" e σεισμός seismós, "scossa") è un fenomeno

Il bradisismo (dal greco βραδύς bradýs, "lento" e σεισμός seismós, "scossa") è un fenomeno legato al vulcanismo consistente in un periodico abbassamento (bradisismo positivo) o innalzamento (bradisismo negativo) del livello del suolo relativamente lento sulla scala dei tempi umani ma molto veloce rispetto ai tempi geologici.

IL BRADISISMO FLEGREO I campi flegrei sono interessati dal fenomeno del bradisismo. Nel passato

IL BRADISISMO FLEGREO I campi flegrei sono interessati dal fenomeno del bradisismo. Nel passato è stato a volte ascendente e a volte discendente. L’attuale fase di bradisismo ascendente è accompagnata da una serie di terremoti di bassa e media energia con epicentri concentrati principalmente nella zona della Solfatara. Tali terremoti sono causati da microfratture che si generano in una roccia già fratturata ed alterata dai gas acidi e caldi presenti nel sottosuolo.

I campi flegrei e la mitologia A causa della natura dei campi flegrei, i

I campi flegrei e la mitologia A causa della natura dei campi flegrei, i coloni greci immaginarono che tali luoghi furono scenario di alcune battaglie delle gigantomachie (mitiche lotte tra dei e giganti), proprio a causa delle condizioni in cui versavano dopo l’occupazione greca: solfatare, pozze che ribollivano, sismi, terreni dilaniati e macerie di antiche eruzioni.