Gli esiti avversi della riproduzione note di epidemiologia

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Gli esiti avversi della riproduzione: note di epidemiologia e prevenzione Diapositive rivedute e corrette

Gli esiti avversi della riproduzione: note di epidemiologia e prevenzione Diapositive rivedute e corrette il 15 Settembre 2010

Gli esiti avversi della riproduzione (EAR) Infertilità Aborto spontaneo Interruzione della gravidanza Complicanze della

Gli esiti avversi della riproduzione (EAR) Infertilità Aborto spontaneo Interruzione della gravidanza Complicanze della gravidanza • Eclampsia • Distacco di placenta • Rottura prematura delle membrane • Basso peso neonatale • Prematurità • Restrizione crescita fetale • Malformazioni • • • Anomalie cromosomiche • Malattie genetiche • Disabilità congenite • Deficit cognitivi • Problemi comportamentali • Paralisi cerebrali • SIDS - Morte improvvisa del lattante • Tumori congeniti • Obesità infantile

Frequenza di alcuni EAR Esiti avversi della riproduzione Frequenza Referenza Problemi di fertilità 10

Frequenza di alcuni EAR Esiti avversi della riproduzione Frequenza Referenza Problemi di fertilità 10 – 15 % Evers JL. Lancet. 2002; 360 (9327) : 151 -9. Aborto spontaneo 17 – 22 % García-Enguídanos A et al. EJOGRB. 2002; 102(2): 111 -9 Pre-eclampsia 4, 0 % Distacco di placenta 0, 4 % Diabete gestazionale 0, 9 % Malattie genetiche dell’infanzia 0, 54 % Rimoin LD et al (Eds): Principles and Practice of Medical Genetics. 4 th Ed. , 2002 Malformazioni 3– 6% Mastroiacovo P. Prosp. Ped. 2008, 38 (149150), 59 -72 Nilsen et al. , Paediatr Perinat Epidem 2009; 23: 597 -608

Frequenza di alcuni EAR Esiti avversi della riproduzione Prematurità Frequenza 6, 5 % Referenza

Frequenza di alcuni EAR Esiti avversi della riproduzione Prematurità Frequenza 6, 5 % Referenza Ce. DAP – Ministero della Salute 2005 Restrizione crescita fetale 3 – 5 – 10 % in base alla definizione adottata Disabilità congenite Non valutate nel loro insieme Paralisi cerebrali 0, 2 % Paneth N et al. Clin Perinatol. 2006; 33(2): 251 -67. <0, 013% Montomoli C et al. Paediatr Perinat Epidemiol. 2004; 18(5): 336 -43. Natimortalità 0, 28 % Ce. DAP – Ministero della Salute 2005 Mortalità infantile 0, 37 % ISTAT, 2005 Morte improvvisa del lattante

Le malformazioni congenite Note essenziali

Le malformazioni congenite Note essenziali

Malformazioni congenite: frequenza e conseguenze principali • Difetti della normale struttura, forma o grandezza

Malformazioni congenite: frequenza e conseguenze principali • Difetti della normale struttura, forma o grandezza degli organi, di qualsiasi origine, di gravità tale da richiedere un intervento medico o chirurgico (maggiori) 15 % nati • Malformazioni lievi (minori) • Malformazioni maggiori causa di: • Aborti spontanei • Nati morti • Morti < 5 anni di vita • Ricovero ospedaliero • Disabilità permanente 3 -6 % 17 – 34. 000 Gravidanze 20 40 60 80 50 % 10 -20 % 28 % 845 100

Fattori di rischio delle malformazioni congenite nei nati vivi Ezio-patogenesi Anomalie geniche, AD Anomalie

Fattori di rischio delle malformazioni congenite nei nati vivi Ezio-patogenesi Anomalie geniche, AD Anomalie geniche, AR – X-linked Fattore di rischio Ignoto, trasmissione della mutazione, età paterna, radiazionizzanti (? ) Ipotesi di stima * 2 -10% Trasmissione della mutazione Anomalie cromosomiche Età materna (genitori) 10 -15% Gemellarità monozigote Ignoto 0, 5 -1% Ambiente intra-uterino, condizioni fetali 2 -3% Teratogeni (es. : malattie materne croniche, infezioni, farmaci) 6 -9% Vari (es. : folati, fumo; predisposizione genetica) 20 -25% Ignoto 30% Riduzione movimenti intra-uterini Danno cellule embrio-fetali Multifattoriale Ignota * Stevenson RE and Hall JG (eds). Human Malformations and Related Anomalies. 2° Ed. Oxford Uni Press, 2006

La prematurità Note essenziali

La prematurità Note essenziali

Prematurità: frequenza e conseguenze principali • Prematurità, frequenza: • < 37 settimane • 32

Prematurità: frequenza e conseguenze principali • Prematurità, frequenza: • < 37 settimane • 32 -36 settimane • < 32 settimane • Prematurità, causa di: • Nati morti • Morti neonatali • Morti < 5 anni di vita • Ricovero ospedaliero • Disabilità permanente 6, 9 % Nati 5, 9 % Nati 1 % Nati 20 50 % 38. 500 32. 900 5. 600 40 60 80 100

Fattori di rischio della prematurità spontanea • Prematurità spontanea (circa 66% dei casi) con

Fattori di rischio della prematurità spontanea • Prematurità spontanea (circa 66% dei casi) con o senza rottura prematura delle membrane (25 -40%) • • • Familiarità: ereditabilità = 25 -40%; rischio di ricorrenza 10% Emorragie: trombofilie, distacco di placenta, autoanticorpi (varie sett. ) Incompetenza cervicale • (a) congenita, (b) DES in utero, ( c) post-chirurgica, (d) traumatica, (e) infezioni Infezioni -> 24 -32 sett. • Infezioni intrauterine, vaginiti, (periodontiti), Malattie materne (es. : diabete, obesità) Deficit alimentari Gravidanza a breve distanza di tempo dalla precedente Polidramnios -> 32 -36 sett Gemellarità -> 32 -36 sett Fumo -> 32 -36 sett Stress -> 32 -36 sett

Prevenzione

Prevenzione

Come possiamo prevenire gli esiti avversi della riproduzione ? a) Prevenzione primaria b) Prevenzione

Come possiamo prevenire gli esiti avversi della riproduzione ? a) Prevenzione primaria b) Prevenzione per rinuncia, preconcezionale c) Prevenzione per rinuncia, prenatale d) Prevenzione secondaria e) Prevenzione terziaria

Prevenzione primaria degli EAR: quando e con quale efficacia • Quando • Se vogliamo

Prevenzione primaria degli EAR: quando e con quale efficacia • Quando • Se vogliamo ridurre il rischio di uno o più esiti avversi della riproduzione (EAR) è ovvio che dobbiamo agire prima del concepimento: proteggere in generale la salute della donna (coppia), identificare e rimuovere o controllare prima del concepimento i possibili fattori di rischio • Dopo l’inizio della gravidanza, anche attraverso una visita precoce, molti interventi sono inefficaci e meno efficaci • Quale efficacia • L’efficacia globale ancora è poco nota, l’efficacia dei singoli interventi è fornita nell’esame dei vari fattori di rischio

Prevenzione primaria degli EAR: quando devono essere realizzati gli interventi preventivi Primo battito tubo

Prevenzione primaria degli EAR: quando devono essere realizzati gli interventi preventivi Primo battito tubo cardiaco Chiusura tubo neurale Cuore a quattro camere Età embrionale Giorni 2 Età gestazionale, settimane 2 4 6 8 10 12 14 4 6 8 3° 16 18 10 12 14 16 4° 20 22 24 18 20 22 5° 26 28 30 32 24 26 28 6° 34 36 38 30 32 34 46 48 7° 40 42 44 Giorni 1° giorno ultima mestruazione Concepimento (media) 1° visita prenatale, precoce !

Efficacia dimostrata, singoli interventi • Prima del concepimento • Trattamento ottimale di una malattia

Efficacia dimostrata, singoli interventi • Prima del concepimento • Trattamento ottimale di una malattia • Diabete, lue, HIV+ (epilessia, obesità, altre patologie) • Supplementazione con vitamine con acido folico • Vaccinazioni • All’inizio della gravidanza • • Trattamento ottimale di una malattia (es. : HIV+) Uso giudizioso dei farmaci Astensione da fumo Astensione da bevande alcoliche

Efficacia molteplice e sinergica i un m Co Obesità 7 -5 -2010 ni u

Efficacia molteplice e sinergica i un m Co Obesità 7 -5 -2010 ni u m Co Specifici Infertilità Aborti spontanei Basso peso neonatale Malformazioni Pre-eclampsia Diabete gestazionale Aumento parti cesarei Macrosomia mp i Fumo Patologie della placenta Rottura prematura delle membrane Gravidanza ectopica SIDS Ese Specifici

Messaggio conclusivo Per ridurre il rischio di uno o più EAR è opportuno realizzare

Messaggio conclusivo Per ridurre il rischio di uno o più EAR è opportuno realizzare interventi di: (a) promozione della salute della donna (coppia) in generale (b) rimozione/controllo di fattori dei rischio riproduttivo per tutta l’età fertile, nel periodo preconcezionale, e alla 1° visita ostetrica precoce Menarca Concepimento Età fertile Gravidanza possibile o desiderata 1° visita ostetrica

Pro-memoria Come valutare l’importanza di un fattore di rischio Domanda Risposta quantitativa Espressa in

Pro-memoria Come valutare l’importanza di un fattore di rischio Domanda Risposta quantitativa Espressa in …. N% N x 1000 Quale è l’incidenza dell’esito tra le persone esposte al fattore di rischio ? Rischio assoluto (RA) Quante volte è più frequente l’esito tra le persone esposte in confronto a quelle non esposte ? Rischio relativo (RR) Odds ratio (OR). Di quanto si riduce l’incidenza dell’esito nella popolazione se il fattore di rischio viene eliminato ? Rischio attribuibile nella popolazione (RAP) Quante persone devono essere “trattate” per poter prevenire un caso con l’esito ? Numero necessario per prevenire un caso (NNP) Come si esprime l’incertezza della stima (N) ? P < 0. 05 Intervallo di confidenza al 95% oppure N N% N x 1000 N Dipende da come è espressa la stima

Due esempi • • Acido valproico nel trattamento dell’epilessia, fattore di rischio per spina

Due esempi • • Acido valproico nel trattamento dell’epilessia, fattore di rischio per spina bifida • Rischio relativo (RR) = 20, 0 • Prevalenza d’uso = 0, 06 % • Rischio attribuibile nella popolazione = 0, 006 per mille = 1, 1% dei casi • NNP = 105 donne che usano acido valproico Obesità, fattore di rischio per spina bifida • Rischio relativo (RR) = 2. 0 • Prevalenza = 10 % • Rischio attribuibile nella popolazione = 0, 046 per mille = 9, 1 % dei casi • NNP = 2. 174 donne con obesità

Pro-memoria Il rischio residuo Fattore di rischio causale unico Fattore A Fattori di rischio

Pro-memoria Il rischio residuo Fattore di rischio causale unico Fattore A Fattori di rischio causali multipli Malattia X Effetto dell’intervento preventivo efficace Fattore A Malattia X