Gli effetti della crisi sulla disuguaglianza economica Maurizio
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Gli effetti della crisi sulla disuguaglianza economica Maurizio Franzini* Sapienza, Università di Roma Convegno Istat, 26 novembre 2017 *Ringrazio Michele Raitano per il decisivo aiuto nella raccolta e elaborazione dei dati
Cosa dirò • Andamento della disuguaglianza dei redditi in diversi paesi avanzati, 2008 -2013: una tendenza comune? • Approfondimento sulla disuguaglianza nei redditi da lavoro in Italia: il lavoro dipendente e autonomo, prima e dopo i sussidi, i working poor. • I tratti distintivi di questa crisi rispetto a quelle del passato.
Fonti dei dati • OCSE • EU-SILC • AD-SILC ottenuto dall’incrocio di IT-SILC con gli archivi amministrativi INPS (cfr. M. Raitano, “Career histories and accumulation of pensions contributions in Italy: evidence from the AD-SILC dataset”, IESS intermediate conference, Novembre 2015)
La disuguaglianza nei redditi disponibili e di mercato
Indice di Gini dei redditi disponibili equivalenti in alcuni paesi OCSE Fonte: Elaborazioni su dati OCSE
Indice di Gini dei redditi di mercato equivalenti in alcuni paesi OCSE Fonte: Elaborazioni su dati OCSE
Intensità della redistribuzione in alcuni paesi OCSE Differenza percentuale fra indice di Gini dei redditi equivalenti di mercato e disponibili. Fonte: elaborazioni su dati OCSE
Scomposizione dell’intensità della redistribuzione fra imposte e trasferimenti in alcuni paesi OCSE, 2013
Commenti • In tutti i paesi considerati la disuguaglianza nei redditi di mercato è peggiorata tra il 2005 e il 2013. • In tre paesi (DK, S, UK) è caduta, la capacità redistributiva del Welfare; in Svezia in modo drammatico. Negli altri è cresciuta anche se lievemente, con l’eccezione della Spagna. • L’effetto redistributivo dipende molto più dai trasferimenti che non dalle imposte. • I redditi disponibili sono più diseguali in 5 paesi. Non così in D, Fl e I, dove il miglioramento della redistribuzione ha compensato il peggioramento della disuguaglianza di mercato • Il peggioramento della disuguaglianza di mercato è un tratto evidente e generale della crisi. • Il Gini corrispondente ha raggiunto valori molto alti e mostra anche una certa tendenza alla convergenza tra paesi (a metà degli anni ’ 80 il massimo era il 26% più del minimo oggi è il 19%)
La disuguaglianza nei redditi da lavoro
Indice di Gini dei redditi da lavoro (dipendente e autonomo) annui lordi in alcuni paesi UE, 2008 -2013 Elaborazioni su dati EU-SILC
Indice di Gini dei redditi da lavoro dipendente annui lordi in alcuni paesi UE, 2008 -2013 Fonte: Elaborazione su dati EU-SILC
Intensità della redistribuzione della diseguaglianza dei redditi da lavoro nel 2008 e nel 2011 Differenza percentuali indice di Gini con e senza indennità Fonte: elaborazione su dati Eu-SILC
Commenti • Se consideriamo tutti i redditi da lavoro la disuguaglianza cresce in tutti i paesi UE con l’eccezione di D e UK dove si ha un leggerissimo calo (e dove la disuguaglianza nel 2008 era più alta). • Peggioramenti significativi in DK (11%); F e I (6%). • Le tendenze sono identiche se si considera solo il reddito da lavoro dipendente • Le indennità hanno accresciuto il loro effetto redistributivo (tra il 2008 e il 2011) in tutti i paesi anche se con intensità diverse
Le disuguaglianze nei redditi da lavoro in Italia
Indice di Gini delle retribuzioni lorde, lavoro dipendente privato in Italia. Lavoratori, 25 -54 anni Fonte: elaborazioni su dati AD-SILC
COMMENTI • La disuguaglianza tra i lavoratori dipendenti mostra un tendenza non molto marcata all’aumento, maggiore con riferimento alle retribuzioni annue • Ma le cose cambiano se consideriamo tutti i lavoratori occupati all’inizio del periodo che poi sono finiti in disoccupazione
Indice di Gini della diseguaglianza delle retribuzioni annue lorde, lavoro dipendente settore privato, 2008 -2013 - per genere Fonte: Elaborazione su dati AD-SILC
Il confronto con il quinquennio precedente
Indice di Gini della diseguaglianza delle retribuzioni annue lorde, lavoro dipendente settore privato, 2003 -2008 - per genere (Fonte: Elaborazioni su dati EU-SILC)
La disuguaglianza per area geografica e livello di istruzione
Indice di Gini della diseguaglianza delle retribuzioni annue lorde, lavoro dipendente settore privato, 2008 -2013 - per area geografica di lavoro (Fonte: Elaborazioni su dati AD-SILC)
Indice di Gini della diseguaglianza delle retribuzioni annue lorde, lavoro dipendente settore privato, 2008 -2013 - per livello istruzione (Fonte: Elaborazioni su dati AD-SILC)
Commenti • Se consideriamo l’insieme di coloro che erano occupati nel privato nel 2008 si nota una forte crescita della disuguaglianza nei redditi da lavoro dipendente durante gli anni della crisi • Il peggioramento è analogo tra gli uomini e le donne, è nettamente più marcato al Sud rispetto alle altre macro-aree e tra chi ha un titolo di studio di scuola secondaria.
La coda bassa: i working poor
La quota di working poor fra i lavoratori dipendenti privati in Italia, 25 -54 anni E’ working poor chi ha una retribuzione inferiore al 60% della corrispondente retribuzione mediana. Fonte: Elaborazioni su dati AD-SILC
Working poor nel 2008 e nel 2011. Reddito da lavoro e da indennità. E’ working poor chi ha un reddito annuo da lavoro o indennità inferiore al 60% di quello mediano. Fonte: elaborazioni su dati EU-SILC Totale Dipendenti Autonomi 2008 2011 Danimarca 11. 0% 9. 0% 8. 7% 25. 9% 27. 3% Finlandia 19. 3% 17. 5% 13. 1% 12. 1% 49. 7% 43. 9% Francia 16. 5% 16. 9% 14. 0% 13. 8% 33. 4% 37. 3% Spagna 21. 0% 27. 8% 14. 9% 17. 6% 39. 4% 58. 7% Italia 20. 3% 22. 8% 16. 2% 17. 1% 31. 1% 38. 1% Regno Unito 23. 9% 26. 9% 23. 0% 25. 8% 32. 4% 37. 2%
Dinamica della povertà da lavoro fra il 2008 e il 2011. Reddito da lavoro e indennità Fonte: elaborazioni su dati EU-SILC
Intensità della povertà da lavoro nel 2008 e nel 2011. Reddito da lavoro e da indennità. L’intensità è calcolata come media della distanza dalla soglia del reddito dei poveri. Fonte: elaborazioni su dati EU-SILC Totale Dipendenti Autonomi 2008 2011 Danimarca 33. 5% 28. 9% 30. 9% 28. 5% 40. 1% 29. 9% Finlandia 29. 2% 45. 6% 26. 1% 42. 3% 33. 2% 50. 0% Francia 40. 3% 41. 9% 38. 7% 36. 2% 44. 7% 56. 2% Spagna 34. 3% 58. 1% 30. 0% 50. 1% 39. 1% 65. 5% Italia 36. 6% 48. 0% 33. 5% 40. 1% 40. 8% 57. 3% Regno Unito 38. 2% 45. 5% 37. 1% 44. 8% 45. 6% 50. 4%
Commenti • La quota di working poor è in chiara crescita (soprattutto guardando ai redditi annuali sui quali incidono fortemente tempi di lavoro e frammentarietà dell’occupazione). • In Italia è aumentato ilrischio di scivolare in uno stato di working poverty (anche tenendo conto delle indennità) e la persistenza in questo stato è alta. • Rischio in crescita soprattutto per gli autonomi, caratterizzati da alta volatilità dei redditi e minore (o nessuna) tutela di CIG e indennità di disoccupazione.
Un accenno alla ricchezza…
Concentrazione della ricchezza (10% più ricco, 1% più ricco) – Credit Suisse 2000 2008 2014 Europa (10%) 70, 1 66, 2 68, 8 Italia (10%) 52, 6 47, 9 51, 5 Europa (1%) 31, 7 27, 7 31, 1 Italia (1%) 22, 8 17, 2 21, 7
Conclusioni • Aspetti salienti della crisi: – Diseguaglianze di mercato crescenti generalizzate – In Italia crescente disuguaglianza nei redditi da lavoro, espansione dei working poor e sofferenza del lavoro autonomo • Differenze con gli anni ‘ 30 – Allora colpita molto la ricchezza e quindi anche i redditi da capitale, che contribuirono alla riduzione della disuguaglianza • Quale lascito per il futuro?
Grazie
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