Gli Atteggiamenti 1 Gli atteggiamenti Concetto originario di

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Gli Atteggiamenti 1

Gli Atteggiamenti 1

Gli atteggiamenti Concetto originario di Attitude in quanto disposizione del corpo nello spazio (pittura,

Gli atteggiamenti Concetto originario di Attitude in quanto disposizione del corpo nello spazio (pittura, scultura) 2

Beato Angelico (1395 -1455), Annunciazione. Museo Diocesano di Cortona 3

Beato Angelico (1395 -1455), Annunciazione. Museo Diocesano di Cortona 3

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Gli atteggiamenti �Disposizione che indica uno stato interno prevalentemente emotivo e che fa prevedere

Gli atteggiamenti �Disposizione che indica uno stato interno prevalentemente emotivo e che fa prevedere un comportamento �L’attitude in Darwin (1872): L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali 5

[…] Un cane, quando si avvicina ad un altro cane o a un uomo

[…] Un cane, quando si avvicina ad un altro cane o a un uomo che non conosce con una disposizione mentale di ostilità e di ferocia, cammina diritto e rigido, con la testa leggermente sollevata o non molto abbassata, e la coda eretta e immobile; il suo pelo si rizza, specialmente sul collo e sulla schiena; le orecchie sono tese in avanti e gli occhi guardano fisso (si vedano le figure 5 e 7). Fonte Darwin (1872): L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali p. 91 -94 6

Queste caratteristiche, come verrà spiegato più avanti, derivano dall’intenzione del cane di attaccare il

Queste caratteristiche, come verrà spiegato più avanti, derivano dall’intenzione del cane di attaccare il nemico e quindi sono per buona parte comprensibili. Quando si prepara a balzare sull’avversario ringhiando selvaggiamente, i suoi canini si scoprono e le orecchie sono spinte con forza all’indietro contro la testa. . . Supponiamo ora che all'improvviso il cane scopra che l'uomo al quale si sta avvicinando non è un estraneo, ma il suo padrone; e osserviamo come capovolge completamente e istantaneamente il suo comportamento. Invece di camminare diritto, inarca il corpo verso il basso facendo movimenti flessuosi o addirittura si accuccia; la coda, invece di rimanere rigida e sollevata, viene abbassata e agitata a destra e a sinistra; da un momento all'altro i peli non sono più arruffati, le orecchie sono abbassate e portate all'indietro, ma non pressate contro la testa, e le labbra, non più contratte, pendono. Come conseguenza dello spostamento all'indietro delle orecchie, le palpebre si allungano e gli occhi non appaiono più rotondi e con lo sguardo fisso. Fonte Darwin (1872): L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali p. 91 -94 7

Si dovrebbe aggiungere che l'animale in questo momento si trova in una condizione di

Si dovrebbe aggiungere che l'animale in questo momento si trova in una condizione di grande eccitazione per la gioia, e quindi viene prodotta energia nervosa in eccesso, la quale determina naturalmente un particolare tipo di attività. Non uno dei movimenti descritti, che esprimono l'affetto con tanta chiarezza, è di qualche utilità per l'animale. Essi possono essere spiegati unicamente, per quanto riesco a capire, con il fatto che si tratta dei movimenti esattamente contrari, cioè in antitesi, rispetto all'atteggiamento e ai movimenti che, per cause comprensibili, sono adottati quando un cane si prepara a combattere, e che dunque esprimono la rabbia. Fonte Darwin (1872): L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali p. 91 -94 8

Chiedo al lettore di osservare i quattro disegni che illustrano quanto si è detto

Chiedo al lettore di osservare i quattro disegni che illustrano quanto si è detto (fig. 5 -8) e che sono stati posti in quest'ordine per richiamare alla mente il ricordo vivo dell'aspetto che assume un cane quando è in questi due stati mentali. È tuttavia quasi impossibile rappresentare l'affetto manifestato da un cane che fa le feste al suo padrone e scodinzola, perché l'espressione sta essenzialmente nei suoi continui movimenti flessuosi […] Fonte Darwin (1872): L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali p. 91 -94 9

[…] Quando un cane si avvicina a un altro cane che non conosce, può

[…] Quando un cane si avvicina a un altro cane che non conosce, può trovare utile dimostrare con i propri movimenti che ha un atteggiamento amichevole e non desidera combattere. È evidente che, quando due cagnolini per gioco ringhiano e si mordono reciprocamente il muso e le zampe, ognuno comprende benissimo i gesti e i comportamenti dell'altro. Sembra dunque che i cuccioli di cane, come anche i gattini, abbiano una qualche conoscenza istintiva della necessità di non usare nei loro giochi i piccoli denti aguzzi e gli artigli in un modo troppo incontrollato (anche se qualche volta invece lo fanno, e allora si sente un acuto guaito); altrimenti spesso si ferirebbero reciprocamente gli occhi. Quando il mio cane terrier mi morde per gioco la mano, spesso ringhiando allo stesso tempo, se stringe troppo forte e io gli dico «piano, piano» , continua a mordere, ma mi risponde con un breve scodinzolio che sembra voler dire «non te la prendere, è solo un gioco» . Sebbene in questo modo i cani esprimano, e possano desiderare di esprimere, agli altri cani e all'uomo, la loro disposizione amichevole, non è credibile che essi abbiano mai potuto decidere coscientemente di tenere le orecchie pendenti e spinte all'indietro invece che dritte, di abbassare e muovere la coda invece di portarla irrigidita in alto ecc. , perché sapevano che questi movimenti erano l'esatto contrario di quelli compiuti nella disposizione d'animo opposta, cioè di ostilità […] Fonte Darwin (1872): L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali p. 100 10

Gli Atteggiamenti �Gli atteggiamenti sono disposizioni valutative nei confronti di specifici eventi, oggetti, persone

Gli Atteggiamenti �Gli atteggiamenti sono disposizioni valutative nei confronti di specifici eventi, oggetti, persone e comportamenti �Corrispondono alla propensione nei confronti di un oggetto, sia esso un comportamento, un evento, una persona, secondo l’asse del piaceredispiacere �Ogni atteggiamento riflette una costellazione di affetti e conoscenze che si estrinseca in una propensione a dichiararsi e/o ad agire pro o contro 11

Gli Atteggiamenti �Gli atteggiamenti sono disposizioni strutture cognitivo-motivazionali che assolvono una funzione fondamentale nella

Gli Atteggiamenti �Gli atteggiamenti sono disposizioni strutture cognitivo-motivazionali che assolvono una funzione fondamentale nella guida della condotta e nell’integrazione dell’esperienza �Stretto ancoraggio ad un oggetto di una costellazione di credenze, aspettative, preferenze e inclinazioni ad agire 12

Fonte: Caprara, Barbaranelli (2000) “Capi di governo, telefonini, bagni schiuma” Raffaello Cortina, p. 61

Fonte: Caprara, Barbaranelli (2000) “Capi di governo, telefonini, bagni schiuma” Raffaello Cortina, p. 61 13

Gli Atteggiamenti �La figura fornisce un’esemplificazione del complesso di convinzioni e valutazioni che possono

Gli Atteggiamenti �La figura fornisce un’esemplificazione del complesso di convinzioni e valutazioni che possono concorrere a definire l’atteggiamento nei confronti del fumo �Le convinzioni più rilevanti ne rappresentano la dimensione cognitiva, le valutazioni e i sentimenti di segno positivo o negativo che si associano a ciascuna convinzione ne rappresentano la dimensione affettiva 14

Un inizio dimenticato �Thomas e Znaniecki “The Polish peasant in Europe and America” (1918

Un inizio dimenticato �Thomas e Znaniecki “The Polish peasant in Europe and America” (1918 -1920) �Atteggiamenti e valori sociali nella interazione tra individuo e società (gruppi, cultura di appartenenza) 15

Gli atteggiamenti Thomas e Znaniecky (1918): i primi a parlare di atteggiamenti per definire

Gli atteggiamenti Thomas e Znaniecky (1918): i primi a parlare di atteggiamenti per definire il rapporto di influenza reciproca cultura/individui: “L’atteggiamento è un processo mentale individuale che determina le risposte attuali e potenziali di un individuo verso il mondo sociale. Dato che un atteggiamento è sempre rivolto verso qualche oggetto, esso può essere definito come uno stato della mente dell’individuo verso un valore. Un valore è definibile come ogni dato avente un contenuto empirico accessibile ai membri di qualche gruppo sociale e un significato che può essere oggetto o no di attività” �Atteggiamenti = processi di conoscenza sociale che determinano l’azione �Valori sociali = ogni oggetto che ha significato in connessione con determinate azioni dell’individuo (es. una moneta) 16

Aspetti positivi �Definizione innovativa per l’epoca: valorizza il ruolo degli stati psicologici �Il costrutto

Aspetti positivi �Definizione innovativa per l’epoca: valorizza il ruolo degli stati psicologici �Il costrutto sottolinea l’interazione tra fattori sociali e psicologici, un elemento che molte delle definizioni successive non terranno in adeguata considerazione. Critiche: �Definizione aspecifica: la fame come causa della ricerca di cibo 17

Gli atteggiamenti �Gli atteggiamenti, come concetto prevalentemente individualistico nella psicologia sociale americana (Allport) “Un

Gli atteggiamenti �Gli atteggiamenti, come concetto prevalentemente individualistico nella psicologia sociale americana (Allport) “Un atteggiamento è uno stato di prontezza mentale e neurologica, organizzato nel corso dell’esperienza, che esercita un’influenza direttrice o dinamica sulle risposte di un individuo a tutti gli oggetti e situazioni con cui è in relazione” [Allport, 1935] 18

Allport (1935): • Atteggiamenti: stato mentale neurologico di prontezza, organizzata attraverso l’esperienza, che esercita

Allport (1935): • Atteggiamenti: stato mentale neurologico di prontezza, organizzata attraverso l’esperienza, che esercita un’influenza direttiva o dinamica sulla risposta dell’individuo nei confronti di ogni oggetto o situazione con cui entra in contatto Aspetti innovativi: • Atteggiamento come stato non direttamente osservabile: • inferibile sulla base della risposta: variabile interveniente fra stimolo e risposta • Valorizza il ruolo dell’esperienza Critiche: • Definizione generica: vale per descrivere molti stati • L’aspetto valutativo passa in secondo piano 19

L’idea di una relazione causale tra atteggiamenti e comportamenti: • Costruzione di molte scale

L’idea di una relazione causale tra atteggiamenti e comportamenti: • Costruzione di molte scale di misura degli atteggiamenti � Offrono la possibilità di tradurre un costrutto non osservabile dall’esterno in qualcosa di quantificabile • Identificando le relazioni tra costrutti psicologici (es. intelligenza, ansia, ecc) e verificando le relative ipotesi • Consentendo di prevedere un atteggiamento a partire dalla conoscenza dell’altro: • Biotec e cibo bio Critiche: • Definizioni di atteggiamenti spesso non concordanti: oltre 500 definizioni operative di “atteggiamento” 20

Il modello tripartito Variabile osservabile Oggetto stimolo Variabile inferita Atteggiamento Variabile osservabile • Risposte

Il modello tripartito Variabile osservabile Oggetto stimolo Variabile inferita Atteggiamento Variabile osservabile • Risposte cognitive (credenze) • Risposte affettive (emozioni, stati d’animo) • Risposte comportamentali (azioni manifeste, intenzioni) 21

Atteggiamento �“Tendenza a valutare un’entità con un certo grado di favore o di disfavore

Atteggiamento �“Tendenza a valutare un’entità con un certo grado di favore o di disfavore ordinariamente espressa con risposte cognitive, affettive e comportamentali” (Eagly e Chiken, 1993) �L’atteggiamento come costrutto ipotetico o variabile interveniente 22

Rosemberg e Hovland (1960): modello tripartito Gli atteggiamenti sono un costrutto psicologico costituito da

Rosemberg e Hovland (1960): modello tripartito Gli atteggiamenti sono un costrutto psicologico costituito da 3 componenti: �Componente cognitiva: informazioni e credenze verso un oggetto �Componente affettiva: reazione emotiva verso l’oggetto �Componente comportamentale: azioni di avvicinamento o allontanamento dall’oggetto Critiche: �La ricerca ha studiato soprattutto la componente valutativa Social cognition (Fazio, 1986): �Atteggiamento = struttura cognitiva costituita dall’associazione in memoria tra la rappresentazione dell’oggetto e la sua valutazione �Questa definizione non è in contrapposizione con il modello tripartito 23

Atteggiamento = struttura cognitiva caratterizzata da: �Disponibilità: associazione tra oggetto e valutazione immagazzinata nella

Atteggiamento = struttura cognitiva caratterizzata da: �Disponibilità: associazione tra oggetto e valutazione immagazzinata nella memoria a lungo termine �Accessibilità: tempo e sforzo richiesti per il recupero mnestico di tale struttura L’atteggiamento, come la altre strutture cognitive, ha la funzione di: �Organizzare e favorire la codifica delle informazioni in entrata e il loro ricordo �Suonano alla porta… Aspetti innovativi: �Introduce il concetto di “forza dell’associazione tra oggetto e valutazione” misurato attraverso il tempo di latenza: tempo che occorre all’individuo per formulare la valutazione dal momento in cui appare lo stimolo 24

Esempio: �Quando il legame è forte: attivazione automatica della struttura cognitiva �Quando il legame

Esempio: �Quando il legame è forte: attivazione automatica della struttura cognitiva �Quando il legame è debole: elaborazione consapevole per recuperare tale struttura �Quando il legame è molto debole: incapacità di recuperare l’associazione e formulazione della valutazione nel momento stesso 25

Come si formano gli atteggiamenti? Quattro modalità: 1. Esperienza diretta 2. Osservazione della esperienza

Come si formano gli atteggiamenti? Quattro modalità: 1. Esperienza diretta 2. Osservazione della esperienza altrui 3. Comunicazione 4. Condizionamento classico e operante � Mera esposizione (Zajonc, 1968): valutazione della piacevolezza di stimoli neutri: aumenta all’aumentare dell’esposizione � “ …mere repeated exposure of the individual to a stimulus is a sufficient condition for the enhancement of his attitude toward it. By “mere exposure” is meant a condition in which just makes the given stimulus accessible to the individual’s perception” � Non si tratta di una esposizione ad un’informazione relativa all’oggetto attitudinale ma l’esposizione reiterata dell’oggetto 26

�Zajonc conduce tre diversi esperimenti �In ciascun esperimento vi è una classe specifica di

�Zajonc conduce tre diversi esperimenti �In ciascun esperimento vi è una classe specifica di stimoli �Nel primo gruppo = fotografie �Nel secondo gruppo = parole senza senso (Biwejni) �Nel terzo gruppo = caratteri cinesi �Ciascun studio usa 12 stimoli �Ai partecipanti viene detto �Nel gruppo fotografie = compito di memoria �Nel gruppo parole senza senso = pronuncia �Nel gruppo caratteri cinesi = apprendere nuovi simboli 27

�Ciascun stimolo viene presentato per 2 secondi �Gli stimoli possono essere presentati � 25

�Ciascun stimolo viene presentato per 2 secondi �Gli stimoli possono essere presentati � 25 volte � 10 volte � 5 volte � 2 volte � 1 volta �Mai �Alla fine delle esperimento i partecipanti devono indicare per ciascun stimolo (anche quello che non è mai stato presentato) il loro grado di piacere su di una scala 28

Risultati: 29

Risultati: 29

�I tre studi riportano risultati molto simili �Il grado di piacevolezza percepita dello stimolo

�I tre studi riportano risultati molto simili �Il grado di piacevolezza percepita dello stimolo aumenta con l’aumentare della frequenza dell’esposizione �Questo fenomeno però non sussiste se la frequenza di esposizione è elevata �la mera esposizione aumenta la piacevolezza dell’oggetto fino a quando la mera esposizione non aumenta la familiarità con l’oggetto �Quando l’oggetto diventa familiare, allora non si ottiene più un incremento dell’atteggiamento 30

� L’aumentata piacevolezza non è basata su processi di elaborazione cognitiva: �si manifesta anche

� L’aumentata piacevolezza non è basata su processi di elaborazione cognitiva: �si manifesta anche se gli stimoli sono presentati al tachistoscopio così velocemente da non essere percepiti consapevolmente � Ma la sovraesposizione genera noia e se la prima esperienza è negativa la mera esposizione intensifica l’effetto, non lo modifica 31

�Esperienza diretta § Porta a una forte associazione in memoria tra la rappresentazione dell’oggetto

�Esperienza diretta § Porta a una forte associazione in memoria tra la rappresentazione dell’oggetto e la sua valutazione § Il ripetersi dell’esposizione rende l’associazione automatica (memory based) più resistente al cambiamento § Atteggiamento : più informazioni �Osservazione dell’esperienza altrui § L’associazione tra la rappresentazione dell’oggetto e la sua valutazione è meno forte § Atteggiamento meno resistente al cambiamento �Comunicazione § Associazione tra rappresentazione e oggetto molto debole, difficile recupero dalla memoria § Atteggiamento molto meno resistente al cambiamento 32

Le due forme di apprendimento di atteggiamenti per associazione: �Condizionamento classico § Uno stimolo

Le due forme di apprendimento di atteggiamenti per associazione: �Condizionamento classico § Uno stimolo neutro diventa capace di evocare risposta positiva o negativa essendo stato ripetutamente associato a qualcosa che suscita risposta positiva o negativa: § Parole associate a stimoli sgradevoli (es. suoni striduli) �Condizionamento operante § Se un comportamento ottiene una ricompensa aumentano le probabilità che venga ripetuto, se viene punito la probabilità diminuisce § Se una persona viene ricompensata per sostenere posizioni contrarie al proprio atteggiamento tende a prodursi uno spostamento verso la posizione non condivisa 33

Atteggiamento �Il problema della consistency (costanza, coerenza) tra gli affetti, cognizioni, COMPORTAMENTI CAMBIAMENTO DI

Atteggiamento �Il problema della consistency (costanza, coerenza) tra gli affetti, cognizioni, COMPORTAMENTI CAMBIAMENTO DI ATTEGGIAMENTO CAMBIAMENTO DI COMPORTAMENTO �Campi di applicazione �Il ruolo dei mass media 34

Come si misurano gli atteggiamenti? Atteggiamenti: � Costrutti non osservabili (come gli altri costrutti

Come si misurano gli atteggiamenti? Atteggiamenti: � Costrutti non osservabili (come gli altri costrutti psicologici) � Inferibili da alcuni indicatori (risposte manifeste e comportamenti) 1) Le scale permettono di misurare: � La natura e l’intensità delle opinioni � La frequenza dei comportamenti 35

La misura degli atteggiamenti, misure dirette �Le scale di atteggiamento: �Scala ad intervalli equivalenti

La misura degli atteggiamenti, misure dirette �Le scale di atteggiamento: �Scala ad intervalli equivalenti di Thurstone, �Scala sommativa di Lickert, �Differenziale semantico (Osgood, Suci e Tannenbaum) �Cfr. Amerio par 2. 3 pp 300 ss 36

Prime scale Thurstone e Chave (1929) e Guttman (1941) La costruzione di queste scale

Prime scale Thurstone e Chave (1929) e Guttman (1941) La costruzione di queste scale prevedeva la presenza di giudici: • Per valutare gli item da includere o meno nella scala • Per il calcolo scalare di ogni item � Sottoponendo uno stimolo a giudizi ripetuti, si ottengono variazioni casuali, ma l’insieme delle risposte si distribuirà normalmente: � l’indice di tendenza centrale come valore scalare dello stimolo giudicato 37

Prime scale Thurstone e Chave (1929) e Guttman (1941) � � � Esempio: Metta

Prime scale Thurstone e Chave (1929) e Guttman (1941) � � � Esempio: Metta una X accanto alle affermazioni con cui si trova d’accordo: a) Mi piace frequentare la Chiesa per lo spirito di amicizia che vi trovo (v. s. 3. 3) b) Andare a messa mi aiuta a vivere meglio durante la settimana (v. s. 1. 7) c) Penso che tutte le chiese siano nemiche della verità e della scienza (v. s. 10. 7) d) Credo a quello che la chiesa insegna ma ho le mie riserve mentali (v. s. 4. 5) Critiche: lungo e dispendioso lavoro di preparazione 38

Scala Likert (Likert, 1932): � è costituita da item (affermazioni favorevoli o sfavorevoli) che

Scala Likert (Likert, 1932): � è costituita da item (affermazioni favorevoli o sfavorevoli) che coprono gli aspetti rilevanti nell’area semantica dell’oggetto studiato relativi a credenze, emozioni e comportamenti �i soggetti devono indicare su una scala di risposta il grado di accordo o disaccordo con le affermazioni Esempio: La mia famiglia dovrebbe eliminare la carne dalla dieta Totale disaccordo 1 2 3 4 5 6 7 Pieno accordo � Consente di effettuare operazioni statistiche come l’aggregazione delle risposte sullo stesso oggetto, il calcolo della media 39

La tabella mostra un esempio di scale Thurstone [Thurstone e Chave 1929] 40

La tabella mostra un esempio di scale Thurstone [Thurstone e Chave 1929] 40

Differenziale semantico (Osgood, Suci e Tanenbaum, 1957): �insieme di coppie di aggettivi bipolari separati

Differenziale semantico (Osgood, Suci e Tanenbaum, 1957): �insieme di coppie di aggettivi bipolari separati (in genere) da 5/7 spazi che rappresentano una gradazione da uno all’altro �oggetto di atteggiamento posto all’inizio del questionario Esempio: Come giudica il conformismo? Buono ___ ___ ___ Stabile ___ ___ Cattivo ___ Instabile Critiche alla validità delle scale: le risposte sono sotto il controllo dei soggetti. Problema legato a: • desiderabilità sociale • accondiscendenza verso lo sperimentatore 41

La tabella mostra un esempio di differenziale semantico 42

La tabella mostra un esempio di differenziale semantico 42

Scala pregiudizio manifesto/latente 43

Scala pregiudizio manifesto/latente 43

Scala pregiudizio manifesto/latente Tratto da L. Arcuri, S. Boca (1996) “Pregiudizio e affiliazione politica:

Scala pregiudizio manifesto/latente Tratto da L. Arcuri, S. Boca (1996) “Pregiudizio e affiliazione politica: destra e sinistra di fronte all’immigrazione del terzo mondo” in Legrenzi, P. , Girotto, V. , (a cura di), “Politica e psicologia”, Cortina, p. 262 44

Sviluppi attuali nella misurazione degli atteggiamenti �Atteggiamenti come struttura cognitiva �Implicit Association Test (IAT)

Sviluppi attuali nella misurazione degli atteggiamenti �Atteggiamenti come struttura cognitiva �Implicit Association Test (IAT) 45

La misura degli atteggiamenti, tecniche indirette Tecnica della Bogus pipeline: un elettromiografo dall’aspetto sofisticato,

La misura degli atteggiamenti, tecniche indirette Tecnica della Bogus pipeline: un elettromiografo dall’aspetto sofisticato, che registra i movimenti muscolari. Ai soggetti si dice che la macchina coglie i sentimenti più profondi rivelando l’atteggiamento Misure meno dirette di misurazione: � Risposta elettrogalvanica: capacità della pelle di condurre elettricità: �L’emozione provoca sudore alle mani, che conducono di più � Attività dei muscoli del viso: più intensa se opinione simile alla propria � Metodo della scelta sbagliata: domande accompagnate da alternative di risposta esagerate per eccesso o difetto: �Ore per scioperi sindacali lo scorso anno 46

Vantaggi: �Risposte non influenzate dalla desiderabilità sociale Critiche: � Metodologie troppo intrusive � Le

Vantaggi: �Risposte non influenzate dalla desiderabilità sociale Critiche: � Metodologie troppo intrusive � Le misurazioni fisiologiche misurano la reazione emotiva allo stimolo e in particolare la componente di attivazione (arousal) � Problema della risposta elettrogavanica: misura anche la reazione a oggetti nuovi o sorprendenti Tempo di latenza nella espressione della risposta: � Utilizzo di un software che permette di calcolare il tempo tra l’apparizione dello stimolo sullo schermo del computer e la pressione esercitata dal soggetto su appositi tasti per la risposta 47

Cambiamento degli atteggiamenti 1. La Fonte a) Credibilità/Fiducia b) Attrazione 2. Il messaggio a)

Cambiamento degli atteggiamenti 1. La Fonte a) Credibilità/Fiducia b) Attrazione 2. Il messaggio a) La forma del messaggio: es. argomentazione unilaterale o bilaterale? Conclusione implicita o esplicita/effetti d’ordine Gli stili argomentativi 3. Il contenuto del messaggio Fa bene la paura? 48

Fonte/Sorgente Canale Messaggio Canale Ricevente Schema di comunicazione 49

Fonte/Sorgente Canale Messaggio Canale Ricevente Schema di comunicazione 49

Sleeper effect 50

Sleeper effect 50

Problema Domanda 1 Soggetto a v i s a u 2 Altra persona Fonte

Problema Domanda 1 Soggetto a v i s a u 2 Altra persona Fonte 3 ne R 1 4 R 2 p io z a c i n u 2 RA s r e 1 m o C Schema descrittivo d’una situazione sperimentale (G de Monmolin in S Mscovici “Psicologia Sociale”, Roma, Borla editore, 1988) 51

Shannon – Weaver, 1949 52

Shannon – Weaver, 1949 52

Eco – Fabbri e altri, 1965 53

Eco – Fabbri e altri, 1965 53

Gli atteggiamenti La crisi degli atteggiamenti: la loro scarsa capacità predittiva dei comportamenti La

Gli atteggiamenti La crisi degli atteggiamenti: la loro scarsa capacità predittiva dei comportamenti La problematica relazione tra atteggiamenti e comportamenti 54

Prevedere il comportamento dall’atteggiamento Prima ricerca sul tema: La Piere (1934) � Chiede a

Prevedere il comportamento dall’atteggiamento Prima ricerca sul tema: La Piere (1934) � Chiede a coppia di cinesi di presentarsi in hotel (66) e ristoranti (184) degli USA. � 1 solo rifiuto � Dopo 6 mesi questionario in tutti gli esercizi visitati: �risponde il 50% � Tra le domande: “'Will you accept members of the Chinese race as guests in your establishment? ‘” � Oltre il 90% degli intervistati risponde: “No”. �Gli altri: “Non sono sicuro, dipende dalle circostanze”. � 1 solo sì 55

�Una norma di anti-discriminazione aveva inibito il comportamento discriminatorio �Corey (1937): atteggiamenti sull’imbrogliare durante

�Una norma di anti-discriminazione aveva inibito il comportamento discriminatorio �Corey (1937): atteggiamenti sull’imbrogliare durante un esame vs comportamento effettivo �L’atteggiamento non predice il comportamento, la difficoltà del compito sì. �Non è sempre possibile prevedere i comportamenti dagli atteggiamenti �Alcuni proposero l’abbandono dello studio degli atteggiamenti �Altri hanno cercato di rilevare le lacune metodologiche nelle ricerche sul rapporto tra atteggiamenti e comportamenti 56

�Fishbein e Azjen (1974): c’è spesso una differenza nel livello di generalità/specificità tra atteggiamenti

�Fishbein e Azjen (1974): c’è spesso una differenza nel livello di generalità/specificità tra atteggiamenti e comportamenti misurati: �l’atteggiamento rilevato è di carattere generale: � es. atteggiamento verso la religione �mentre il comportamento atteso è molto specifico: � es. andare a messa la domenica 57

Ricerca sull’uso della pillola anticoncezionale (Davidson e Jaccard 1979) �Rilevarono in un campione di

Ricerca sull’uso della pillola anticoncezionale (Davidson e Jaccard 1979) �Rilevarono in un campione di donne atteggiamenti : �generali: verso il controllo delle nascite �specifici: verso l’uso della pillola per un periodo limitato di tempo �Dopo 2 anni le ricontattarono: uso della pillola nel tempo intercorso �L’atteggiamento specifico, ma non quello generale, fu un buon predittore del comportamento. 58

Teoria dell’Azione Ragionata (Fishbein e Ajzen, 1975) Credenze circa le conseguenze del comportamento Atteggiamento

Teoria dell’Azione Ragionata (Fishbein e Ajzen, 1975) Credenze circa le conseguenze del comportamento Atteggiamento (valutazione del comportamento) Importanza attribuita alle conseguenze del comportamento e alle norme sociali Credenze circa le norme sociali intenzione comportamento Percezione delle aspettative degli “altri significativi” 59

Behavioural beliefs Outcome evalutations Attitude towards the behaviour Relative importance of attitudinal and normative

Behavioural beliefs Outcome evalutations Attitude towards the behaviour Relative importance of attitudinal and normative factors The theory of reasoned action (Fishbein & Ajzen, 1975) Intention Behaviour Normative beliefs Subjective norm Motivations to comply 60

The theory of planned behaviour (Ajzen, 1988) Attitude to behaviour Subjective norm Behavioral intention

The theory of planned behaviour (Ajzen, 1988) Attitude to behaviour Subjective norm Behavioral intention Behaviour Perceived behavioral control 61

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� Quanto è probabile che il bagno schiuma X abbia un profumo gradevole? Molto

� Quanto è probabile che il bagno schiuma X abbia un profumo gradevole? Molto improbabile 1 2 3 4 5 6 7 Del tutto probabile � Quanto ritiene importanti le conseguenze di acquistare il bagnoschiuma X? Per nulla 1 2 3 4 5 6 7 Moltissimo � Quanto l’acquisto del bagnoschiuma X verrebbe approvato dai suoi familiari? Per nulla 1 2 3 4 5 6 7 Moltissimo � Quanto è importante che l’acquisto del bagnoschiuma X sia approvato dai suoi familiari? Per nulla 1 2 3 4 5 6 7 Moltissimo � Quanto è probabile che lei acquisti il bagnoschiuma X? Per nulla 1 2 3 4 5 6 7 Moltissimo 63

Discreto potere predittivo in diversi ambiti: donare il sangue, voto, pianificazione famigliare, fumo di

Discreto potere predittivo in diversi ambiti: donare il sangue, voto, pianificazione famigliare, fumo di marijuana, decisione di abortire Il peso delle variabili cambia al variare dell’atteggiamento indagato o di altre condizioni: § nel decidere di smettere di fumare: più rilevanti le credenze sul comportamento che le norme sociali § Nella contraccezione: donne non sposate (credenze su comportamento) ≠ sposate (norme sociali) Critiche: • Il i: comportamento sembra sotto il completo controllo dell’individuo ma non è così per § Comportamenti che derivano dall’abitudine (es. mangiare carne) § Comportamenti che sono frutto di dipendenza (es. fumare) 64

Ajzen (1988) ha riformulato la teoria introducendo come fattore causale insieme agli atteggiamenti verso

Ajzen (1988) ha riformulato la teoria introducendo come fattore causale insieme agli atteggiamenti verso il comportamento e alla pressione sociale: § La percezione del controllo sul comportamento (credenze sul controllo e senso di controllo): “la credenza di una persona di quanto è probabile che l’esecuzione del comportamento si riveli facile o difficile” § Il comportamento passato: influenza direttamente l’intenzione comportamentale Critiche: Secondo Fazio: • Il modello si applica solo quando l’associazione tra oggetto e valutazione è debole o non disponibile: • Quando è forte l’atteggiamento si attiva automaticamente e guida il comportamento 65

Modello MODE (Motivation and Opportunity as Determinants) Fazio [1986; 1990; 1995] �Due percorsi differenti

Modello MODE (Motivation and Opportunity as Determinants) Fazio [1986; 1990; 1995] �Due percorsi differenti collegano atteggiamento e comportamento: �Modalità di elaborazione volontaria �Modalità di elaborazione spontanea 66

Modello MODE (Motivation and Opportunity as Determinants) �Modalità di elaborazione volontaria : �analizza costi

Modello MODE (Motivation and Opportunity as Determinants) �Modalità di elaborazione volontaria : �analizza costi e benefici di un comportamento �può riflettere su qual è il proprio atteggiamento verso quella particolare azione �Necessarie motivazioni (in particolare timore dell’errore) e opportunità 67

Modello MODE (Motivation and Opportunity as Determinants) �Modalità di elaborazione spontanea: �gli atteggiamenti possono

Modello MODE (Motivation and Opportunity as Determinants) �Modalità di elaborazione spontanea: �gli atteggiamenti possono guidare il comportamento senza che l’individuo consideri gli atteggiamenti relativi �e senza che abbia consapevolezza di come questi stiano influenzando il comportamento �Variabile cruciale: la disponibilità dell’atteggiamento �Ricerca sul comportamento di voto: miglior predittore del comportamento elettorale: la velocità di emissione del giudizio sul candidato (Fazio e Williams, 1986) 68

Il cambiamento degli atteggiamenti � Forte resistenza al cambiamento �ciò che è familiare suscita

Il cambiamento degli atteggiamenti � Forte resistenza al cambiamento �ciò che è familiare suscita reazioni positive che giustificano la conservazione �gli atteggiamenti pre-esistenti influenzano la valutazione di nuovi eventi �gli atteggiamenti sono inseriti in un sistema interconnesso 69

Ø Dissonanza cognitiva (Festinger, 1957) � Bisogno di mantenere coerenza tra le proprie cognizioni

Ø Dissonanza cognitiva (Festinger, 1957) � Bisogno di mantenere coerenza tra le proprie cognizioni (credenze e valori) e/o comportamenti � Processo di natura motivazionale: ridurre dissonanza � L'entità dipende da proporzione di elementi dissonanti e loro rilevanza Esempio: - credo che mettere il casco sia utile - a volte non indosso il casco Cognizione Dissonanza 3 Comportamento Disagio 3 Desiderio di riportare l’equilibrio 70

Strategie per ristabilire l’equilibrio: �Modificazione dell’elemento dissonante meno resistente al cambiamento Esempio: il cambiamento

Strategie per ristabilire l’equilibrio: �Modificazione dell’elemento dissonante meno resistente al cambiamento Esempio: il cambiamento del comportamento � il soggetto modifica il comportamento e utilizza sempre il casco �Cambiamento della credenza relativa all’utilità del casco attraverso la percezione selettiva delle informazioni Esempio: il cambiamento di atteggiamento � il soggetto ricorda le informazioni che criticano l’utilità del casco 71

La favoriscono: �Situazioni post decisionali Strategie specifiche di riduzione: �nuova valutazione che rende più

La favoriscono: �Situazioni post decisionali Strategie specifiche di riduzione: �nuova valutazione che rende più positiva l'alternativa scelta �ricordo selettivo degli aspetti positivi �negare la libertà di scelta �negare la prevedibilità delle conseguenze �Giustificazione di uno sforzo �Giudizio più positivo di uno scopo se il suo raggiungimento ha richiesto molto impegno �Situazioni di accordo forzato Quando, indotti dalla situazione o da altri, si fa qualcosa che va contro le proprie convinzioni 72

Esperimento di Festinger e Carlsmith (1959) “ 20 $ per una menzogna” �I soggetti

Esperimento di Festinger e Carlsmith (1959) “ 20 $ per una menzogna” �I soggetti partecipavano a un esperimento molto noioso �In seguito dovevano riferire ad altri soggetti che il compito era molto interessante �I soggetti venivano pagati: o 20 dollari o 1 dollaro (var. indipendente) � I soggetti dovevano valutare il compito attraverso un questionario (var. dipendente) 73

�Ipotesi: �se la pressione ad accettare è forte (20 dollari), il comportamento contro- attitudinale

�Ipotesi: �se la pressione ad accettare è forte (20 dollari), il comportamento contro- attitudinale sarà vissuto come giustificato � --> poca dissonanza --> poco cambiamento atteggiamento �se la pressione è debole (1 dollaro), la ricompensa non è più una giustificazione � --> forte dissonanza --> cambiamento di atteggiamento 74

Risultati confermano ipotesi Soggetti che hanno ricevuto 20 dollari: • Il compito continua ad

Risultati confermano ipotesi Soggetti che hanno ricevuto 20 dollari: • Il compito continua ad essere considerato noioso Soggetti che hanno ricevuto 1 dollaro: • Valutazione più positiva del compito I soggetti devono sentirsi liberi: altrimenti attribuzione causale esterna 75

ØComunicazione persuasiva � Scuola di Yale (1942): studio sperimentale sulle campagne persuasive utilizzate per

ØComunicazione persuasiva � Scuola di Yale (1942): studio sperimentale sulle campagne persuasive utilizzate per ottenere il consenso dei cittadini alla partecipazione degli USA alla guerra �analizza le caratteristiche della fonte, del messaggio e del ricevente �ricerche dai risultati frammentari �non elabora una teoria generale in grado di spiegare e di fare previsioni sui cambiamenti di atteggiamenti in seguito ad una comunicazione persuasiva 76

Le ricerche della scuola di Yale: alcuni esempi La credibilità del comunicatore §Credibilità =

Le ricerche della scuola di Yale: alcuni esempi La credibilità del comunicatore §Credibilità = caratteristica che il ricevente attribuisce alla fonte quando ritiene che questa • abbia una conoscenza approfondita (expertise) di un dato tema • e sia affidabile, in quanto veritiera sul tema in questione. 77

Le ricerche della scuola di Yale: alcuni esempi 1951 Esperimenti di Hovland e Weiss:

Le ricerche della scuola di Yale: alcuni esempi 1951 Esperimenti di Hovland e Weiss: • 4 messaggi diversi, 4 gruppi di soggetti • Variabili indipendenti: - opinione favorevole o sfavorevole - fonte credibile o poco credibile 78

Le ricerche della scuola di Yale: alcuni esempi 1951 Esperimenti di Hovland e Weiss:

Le ricerche della scuola di Yale: alcuni esempi 1951 Esperimenti di Hovland e Weiss: Procedura 1) somministrazione di un questionario sull’opinione circa il tema in questione 2) rilevazione del giudizio di affidabilità di una lista di enti, giornali, persone. . . 3) esposizione alla comunicazione persuasiva 4) rilevazione dell’opinione dei soggetti 79

Risultati: 80

Risultati: 80

Risultati: • Seconda rilevazione (dopo 1 mese): - diminuisce la percentuale di persone che

Risultati: • Seconda rilevazione (dopo 1 mese): - diminuisce la percentuale di persone che hanno cambiato opinione nel caso del messaggio di una fonte credibile -aumenta la percentuale di persone che hanno cambiato opinione nel caso del messaggio di una fonte poco credibile -“Sleeper effect”: i soggetti con il passare del tempo tendono a dimenticare la fonte del messaggio e a basare le proprie opinioni sulle argomentazioni con cui è sostenuto. 81

Il messaggio L’”appello alla paura”: 1953 Esperimento di Janis e Feshbach Tema: igiene orale

Il messaggio L’”appello alla paura”: 1953 Esperimento di Janis e Feshbach Tema: igiene orale • 3 messaggi con diversi livelli (debole, medio, forte) di intensità di appello alla paura Soggetti: studenti di scuola superiore Risultati: - l’appello alla paura forte induce la maggiore tensione emotiva -l’appello alla paura debole influisce nel modo più forte sul comportamento nella direzione desiderata dal messaggio - il cambiamento è più stabile nel tempo 82

Minaccia forte Minaccia debole Alleviare subito la tensione minimizzando la minaccia La raccomandazione viene

Minaccia forte Minaccia debole Alleviare subito la tensione minimizzando la minaccia La raccomandazione viene ignorata Considerazione del problema Il soggetto presta attenzione alla raccomandazione 83

Conclusione implicita vs. esplicita • presentazione di 2 messaggi persuasivi identici: in uno era

Conclusione implicita vs. esplicita • presentazione di 2 messaggi persuasivi identici: in uno era esplicitata la conclusione, nell’altro no; • tema: desiderabilità della svalutazione della moneta americana Risultati: Il messaggio conclusione esplicita: -induceva un cambiamento di opinione nella direzione del messaggio nel doppio dei soggetti -rispetto a ciò che accadeva per il messaggio conclusione implicita. 84

Quando la conclusione esplicita è meno efficace: -audience molto competente -messaggio con temi semplici:

Quando la conclusione esplicita è meno efficace: -audience molto competente -messaggio con temi semplici: la conclusione è scontata - forte coinvolgimento rispetto al tema: opinioni personali meno dipendenti dal parere dell’esperto/più consolidate 85

Ordine di presentazione delle argomentazioni: Obiettivo: testare la validità del principio di primacy nella

Ordine di presentazione delle argomentazioni: Obiettivo: testare la validità del principio di primacy nella persuasione Principio di primacy: si riferisce al fatto che la prima argomentazione utilizzata in un messaggio per sostenere una data posizione ha più impatto sul ricevente di qualsiasi altra argomentazione presentata successivamente. • 1° gruppo di soggetti sperimentali: messaggio con argomentazione favorevole e poi contraria • 2° gruppo di soggetti sperimentali: messaggio con argomentazione contraria e poi favorevole Risultati: la maggioranza dei soggetti risulta essere più influenzata dall’argomentazione presentata per ultima (effetto recency). 86

Anni ‘ 80 elaborazione di modelli a due percorsi: Il cambiamento di atteggiamenti come

Anni ‘ 80 elaborazione di modelli a due percorsi: Il cambiamento di atteggiamenti come esito di due processi di diversa natura: I) Modello della probabilità di elaborazione (Petty e Cacioppo, 1981) II) Modello euristico-sistematico (Chaiken 1980; Eagly e Chaiken 1984) 87

I) Modello della probabilità di elaborazione: Due processi di elaborazione dei messaggi: a) Percorso

I) Modello della probabilità di elaborazione: Due processi di elaborazione dei messaggi: a) Percorso centrale: �elaborazione attenta delle argomentazioni e delle informazioni �richiede risorse cognitive: �focalizzazione dell’attenzione �comprensione delle argomentazioni �confronto e integrazione fra informazioni e credenze possedute b) Percorso periferico: �Non basato sulle argomentazioni ma su come vengono presentate e su elementi del contesto: �attrattività della fonte, musica, colori vivaci 88

Quali condizioni favoriscono il primo o il secondo percorso? l l Motivazione = rilevanza

Quali condizioni favoriscono il primo o il secondo percorso? l l Motivazione = rilevanza del messaggio per il ricevente Abilità cognitiva = � capacità stabili: intelligenza, competenze necessarie � condizioni contingenti: livello di allerta, carico cognitivo 89

Esperimento di Petty, Cacioppo e Goldman (1981) � Presentarono un messaggio persuasivo riguardante lo

Esperimento di Petty, Cacioppo e Goldman (1981) � Presentarono un messaggio persuasivo riguardante lo sbarramento tra il biennio e il triennio a dei soggetti che erano al secondo anno � Il messaggio poteva: �affermare che lo sbarramento doveva già avvenire in quell’anno (alta rilevanza) o l’anno dopo (bassa rilevanza). �Contenere argomentazioni qualitativamente forti/deboli �essere pronunciato da un preside di una facoltà qualsiasi o dal ministero dell’istruzione � I soggetti dovevano riportare il loro atteggiamento nei confronti dell’oggetto attitudinale 90

Esperimento di Petty, Cacioppo e Goldman (1981) 3 condizioni sperimentali: 1. Rilevanza personale della

Esperimento di Petty, Cacioppo e Goldman (1981) 3 condizioni sperimentali: 1. Rilevanza personale della comunicazione: � alta motivazione vs. bassa motivazione 2. Qualità delle argomentazioni a sostegno dell’utilità dell’esame: � forte vs. debole 3. Livello di expertise della fonte: � alto vs. basso 91

Risultati: bassa rilevanza personale • Mostravano un atteggiamento più positivo nei confronti dello sbarramento

Risultati: bassa rilevanza personale • Mostravano un atteggiamento più positivo nei confronti dello sbarramento • se il messaggio veniva sostenuto da una fonte autorevole (ministero) che da una fonte non autorevole (un qualsiasi preside) • Non venivano influenzati dalla qualità del messaggio • Processo periferico: • il Ministro è più importante del preside, quindi dirà delle cose importanti e vere 92

Risultati: alta rilevanza personale §Presentavano un atteggiamento più favorevole quando erano esposti ad argomentazioni

Risultati: alta rilevanza personale §Presentavano un atteggiamento più favorevole quando erano esposti ad argomentazioni forti che non deboli §Non erano però influenzati dalla fonte del messaggio §Processo centrale: • argomenti forti sono difficilmente contro-argomentabili • meno pensieri negativi in risposta al messaggio • più persuasione 93

Conseguenze del tipo di elaborazione §Centrale: produce atteggiamenti §che sono stabili nel tempo, §predittivi

Conseguenze del tipo di elaborazione §Centrale: produce atteggiamenti §che sono stabili nel tempo, §predittivi del comportamento §e resistenti alla contro-propaganda §Periferica: produce atteggiamenti §non stabili nel tempo §scarsamente predittivi del comportamento § facilmente rimaneggiabile da altri messaggi persuasivi sullo stesso oggetto attitudinale 94

II) Il modello euristico-sistematico: due processi di elaborazione a) processo sistematico: �elaborazione approfondita del

II) Il modello euristico-sistematico: due processi di elaborazione a) processo sistematico: �elaborazione approfondita del messaggio: come processo centrale b) processo euristico: �applicazione di euristiche utilizzate come modalità per arrivare a un giudizio: es. se costa molto è di qualità I due processi non si escludono a vicenda: si rafforzano, si moderano o l’euristica orienta percezione e elaborazione delle informazioni Il processo sistematico e il processo euristico sono influenzati da: �Motivazione �Abilità cognitiva 95

Gli effetti dell’umore �L’umore non ha effetto diretto sulla persuasione, ma influenza il tipo

Gli effetti dell’umore �L’umore non ha effetto diretto sulla persuasione, ma influenza il tipo di elaborazione �Buon umore: � Riduce l’elaborazione approfondita e spinge verso il percorso periferico �Umore neutro: � spinge verso l’elaborazione sistematica 96

Gli effetti dell’umore Worth e Mackie 1987: �Prima fase: � Induzione del mood positivo

Gli effetti dell’umore Worth e Mackie 1987: �Prima fase: � Induzione del mood positivo in un gruppo, non nell’altro (mood neutro) �Seconda fase: � Messaggi persuasivi sulle piogge acide: � fonte esperta/non esperta; argomenti forti/deboli �Terza fase: � Misurazione del ricordo dei messaggi �Risultati: � i soggetti con umore positivo ricordavano messaggi; � non variano in relazione alla forza dell’argomento; � si dichiarano preferibilmente d’accordo con l’esperto. �Minore impegno cognitivo, elaborazione più superficiale 97

Due possibili spiegazioni: �Ipotesi motivazionale: l’umore influenza la motivazione all’elaborazione �Teoria del mantenimento dell’umore:

Due possibili spiegazioni: �Ipotesi motivazionale: l’umore influenza la motivazione all’elaborazione �Teoria del mantenimento dell’umore: chi ha un buon umore non elabora sistematicamente per paura di cambiare la condizione favorevole in cui si trova �Ipotesi della diminuita capacità cognitiva: il buonumore ha l’effetto di distrarre l’attenzione dal messaggio �perché occupa la mente con pensieri e ricordi allegri e piacevoli 98

Fine anni ’ 90: Modello unimodale (Kruglansky et al. ) �La natura del processo

Fine anni ’ 90: Modello unimodale (Kruglansky et al. ) �La natura del processo di elaborazione è unica �Il cambiamento di atteggiamento consiste nella: �Verifica ipotesi � Generazione di inferenze da informazioni rilevanti: le credenze già presenti in memoria �attraverso un ragionamento di tipo sillogistico (se…. . allora…. ) �Le differenze nelle ricerche sono dovute ad artefatti metodologici: � anche chi è molto motivato può ricorrere a segnali cosiddetti periferici come la fonte 99

Rappresentazione del Modello unimodale della persuasione Credenza in memoria: se una sostanza danneggia l’ozono

Rappresentazione del Modello unimodale della persuasione Credenza in memoria: se una sostanza danneggia l’ozono deve essere abolita (premessa maggiore) se un esperto esprime una opinione questa è valida (premessa maggiore) Messaggio persuasivo Uso del freon danneggia l’ozono (premessa minore) Dr. Smith dice: l’uso del freon è da abolire perché danneggia l’ozono Dr Smith è un esperto (premessa minore) CONCLUSIONE Il freon è da abolire 100

Differenze nell’estensione della elaborazione che dipende da: • Abilità cognitiva: § Software = disponibilità

Differenze nell’estensione della elaborazione che dipende da: • Abilità cognitiva: § Software = disponibilità e accessibilità in memoria di informazioni § Hardware = allerta e energia cognitiva. Solo questo influenza l’estensione del processo di elaborazione • Motivazione: influenza la probabilità di dare avvio, di continuare e orienta la direzione dell’elaborazione • Accuratezza dei giudizi; motivazione alla difesa; gestione delle impressioni; raggiungimento di certe conclusioni 101

La formazione delle impressioni Salomon Asch (1946): modello configurazionale � La percezione è un

La formazione delle impressioni Salomon Asch (1946): modello configurazionale � La percezione è un processo costruttivo i cui risultati sono mediati �dalle strutture di interpretazione che si attivano nel cervello �e dal contesto in cui l’oggetto è inserito: � dà luogo a diverse Gestalt (configurazioni), che modificano il significato dei singoli elementi � Le persone: � sono concepite come unità psicologiche � le diverse informazioni sono ricondotte ad un nucleo interpretativo unificante 102

Esperimento: I soggetti leggevano una lista di aggettivi relativi ad un individuo. Veniva chiesto

Esperimento: I soggetti leggevano una lista di aggettivi relativi ad un individuo. Veniva chiesto loro di valutare questo ipotetico individuo Intelligente, abile, lavoratore, freddo, risoluto, pratico, prudente = persona calcolatrice, arrivista Giudizio negativo Intelligente, abile, lavoratore, caldo, risoluto, pratico, prudente = persona saggia, generosa Giudizio positivo 103

Effetto primacy: �I primi tratti della lista sono più influenti � Perché attivano e

Effetto primacy: �I primi tratti della lista sono più influenti � Perché attivano e formano la configurazione globale dell’impressione �Quando una lista inizia con tratti positivi �i tratti negativi sono interpretati meno negativamente. �Non avviene se gli stessi tratti negativi vengono presentati all’inizio 104

Paradigma del cambio di significato: �il significato di un tratto cambia a seconda del

Paradigma del cambio di significato: �il significato di un tratto cambia a seconda del contesto in cui è inserito: � medico cauto valutazione positiva, sociologo cauto valutazione negativa � medico polemico valutazione negativa, sociologo polemico valutazione positiva �Le forze unificanti operano per raccordare e integrare gli elementi di informazione in un’impressione globale 105

Anderson (1965): Modello algebrico Le impressioni si formano dalla media ponderata delle informazioni su

Anderson (1965): Modello algebrico Le impressioni si formano dalla media ponderata delle informazioni su una persona Intelligente (positivo) + Freddo (molto negativo) = Giudizio negativo Intelligente (positivo) + Caldo (molto positivo) = Giudizio positivo � Effetto primacy: è dovuto al calo di attenzione � Processo di elaborazione bottom up: sforzo maggiore di elaborazione rispetto a quello previsto da Asch 106

I due processi: estremi di un continuum (Fiske e Neuberg, 1990) Processo basato su

I due processi: estremi di un continuum (Fiske e Neuberg, 1990) Processo basato su _____________ informazioni di individuali appartenenza categoriale (bottom up) (top down) � Ruolo della motivazione nel processo di elaborazione Esempio: Impressione verso uno sconosciuto � Inizialmente sono utilizzate informazioni categoriali (sesso, età. . ): �impressione quasi automatica, poco sforzo e attenzione. �Elaborazione Top Down: dall’unità agli elementi � Se la persona diviene rilevante per il raggiungimento di uno scopo: �elaborazione più profonda e maggiore sforzo. �elaborazione di tipo Bottom up: attenzione alle informazioni individuali 107