Gli argomenti di oggi I Parte n Levoluzione

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Gli argomenti di oggi I Parte n L’evoluzione della normativa sugli enti locali n

Gli argomenti di oggi I Parte n L’evoluzione della normativa sugli enti locali n Un primo esame del TUEL d. lgs 18 agosto del 2000, n. 267 II Parte n L’attuazione della riforma costituzionale del Titolo V n L’indagine conoscitiva della Commissione Affari costituzinali dle Senato n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 1

L’evoluzione dei comuni: dalle origini fino al testo unico sugli enti locali n. de

L’evoluzione dei comuni: dalle origini fino al testo unico sugli enti locali n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 2

I Comuni italiani fino alla legge n. 2248 del 1865 n La nascita della

I Comuni italiani fino alla legge n. 2248 del 1865 n La nascita della borghesia mercantile n L’avvento delle Signorie n L’esperienza rivoluzionaria francese e la legislazione napoleonica n Lo Statuto albertino n Disegno di legge di Cavour (1858) n Legge Rattazzi (n. 3702 del 23 ottobre 1859) n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 3

I Comuni italiani fino alla legge n. 148 del 1915 n Istituzione della Commissione

I Comuni italiani fino alla legge n. 148 del 1915 n Istituzione della Commissione straordinaria e n n n temporanea di legislazione (1860) Progetti di Farini e Minghetti (1861) Legge n. 2248 del 20 marzo 1865, all. A (prima legge comunale e provinciale) - Ricasoli Legge n. 5865 del 30 dicembre 1888 (nuova unificazione amministrativa un po’ più democratica) Crispi Legge n. 103 del 29 marzo 1903 municipalizzazione dei servizi di pubblico interesse - Giolitti Legge n. 148 del 4 febbraio 1915 (ultima legge dello Stato liberale in materia) n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 4

Il periodo fascista n Le concezioni liberal-autoritaria e liberaln n n individualista RDL n.

Il periodo fascista n Le concezioni liberal-autoritaria e liberaln n n individualista RDL n. 1949 del 28 ottobre 1925, istitutiva del Governatorato di Roma Legge n. 237 del 4 febbraio 1926 introduce la riforma podestarile: nei c < 5. 000 tutto al podestà RDL n. 1910 del 3 settembre 1926 estende la riforma podestarile RDL n. 1953 del 17 agosto 1928, statalizzazione dei Segretari comunali Testo unico della legge comunale e provinciale (RD n. 383 del 3 marzo 1934): i dipendenti anche di alto livello hanno solo funzioni esecutive n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 5

Le autonomie nella Costituzione del 1948 n Nella Carta del 1948 trovano accoglimento istanze

Le autonomie nella Costituzione del 1948 n Nella Carta del 1948 trovano accoglimento istanze pluralistiche ed autonomistiche n Articolo 5 unità e indivisibilità della Repubblica, riconoscimento e promozione delle autonomie locali n Ripartizione del territorio della Repubblica (art. 114 C. ) in regioni, province e comuni n R, P e C sono enti autonomi nell’ambito dei principi generali fissati da leggi generali della Repubblica, che ne determinano le funzioni n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 6

Le autonomie nella Costituzione del 1948 n Vi erano in C alcune norme che

Le autonomie nella Costituzione del 1948 n Vi erano in C alcune norme che contrastavano alle aperture degli articoli 5 e 128: 1. Art. 129 qualificava P e C come circoscrizioni di decentramento statale e regionale 2. Art. 130 disposizioni in materia di controlli 3. Art. 133 mutamento delle circoscrizioni provinciali e istituzioni di nuove provincie n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 7

La riforma degli enti locali del 1990 n I prodromi nella Carta Europea dell’Autonomia

La riforma degli enti locali del 1990 n I prodromi nella Carta Europea dell’Autonomia locale firmata a Strasburgo il 15 ottobre 1985 (recepita in Italia con l. n. 439 del 1989) n Autonomia locale è il diritto e la capacità effettiva, per le collettività locali, di regolamentare ed amministrare nell’ambito della legge, sotto la loro responsabilità, e a favore delle popolazioni, una parte importante di affari pubblici n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 8

I punti salienti della riforma del 1990 n Riconoscimento a C e P della

I punti salienti della riforma del 1990 n Riconoscimento a C e P della autonomia statutaria e della potestà regolamentare n Partecipazione popolare con forme di referendum (consultivo) n Pubblicità degli atti e diritto di accesso agli atti amministrativi n Azione popolare di fronte al GA n Difensore civico n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 9

I punti salienti della riforma del 1990 n Incentivazione alla fusione dei comuni, anche

I punti salienti della riforma del 1990 n Incentivazione alla fusione dei comuni, anche attraverso l’unione di comuni n Previsione del Municipio e del pro-sindaco n Aree metropolitane n Modalità di gestione dei servizi pubblici locali anche attraverso aziende speciali, istituzioni, spa, srl n Sviluppo delle forme di associazione e collaborazione tra Comuni (Convenzioni, consorzi, unioni, e accordi di programma) n Disciplina delle Comunità montane n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 10

I punti salienti della riforma del 1990 n Diverso riparto delle competenze tra gli

I punti salienti della riforma del 1990 n Diverso riparto delle competenze tra gli organi istituzionali e burocratici del Comune n Nuovo ruolo dei segretari comunali n Istituzione della figura del Direttore generale (city manager) n Nuovo ruolo della dirigenza degli enti locali (possibilità di affidare incarichi per obiettivo anche all’esterno) n Abolizione del controllo di merito su atti comunali e provinciali n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 11

I punti salienti della riforma del 1990 n Nuovo termine per la durata della

I punti salienti della riforma del 1990 n Nuovo termine per la durata della carica dei consiglieri comunali n Istituto della mozione di sfiducia costruttiva n Possibilità di revoca di singoli amministratori n Abolizione dei controlli di merito n Diminuzione degli atti soggetti a controllo preventivo di legittimità n Diversa composizione del comitato regionale di controllo per assicurarne professionalità ed indipendenza n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 12

La legge n. 81 del 1993 n Revisione dei sistemi elettorali relativi all’elezione diretta

La legge n. 81 del 1993 n Revisione dei sistemi elettorali relativi all’elezione diretta del Sindaco e del Presidente della Provincia per rendere più semplice la formazione degli esecutivi e rendere stabili gli organi di governo locale n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 13

La legge n. 81 del 1993 n P e C con popolazione > 15.

La legge n. 81 del 1993 n P e C con popolazione > 15. 000 ab. – elezione diretta n n n dei presidenti delle province e sindaci con sistema a doppio turno C con popolazione < 15. 000 ab. – elezione dei sindaci con sistema a turno unico La candidatura a sindaco e presidente della provincia sono collegati all’elezione dei rispettivi consigli Maggiore separazione tra esecutivo e consiglio Poteri di nomina e revoca a sindaci e presidenti degli assessori, dei dirigenti e dei rappresentanti di P e C in enti, aziende e istituzioni Modifiche apportate dalla legge n. 120 del 1999 n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 14

Le riforme Bassanini n Legge n. 59 del 1997 n Legge n. 127 del

Le riforme Bassanini n Legge n. 59 del 1997 n Legge n. 127 del 1997 (amplia i criteri del conferimento di funzioni agli ee. ll. ) n Legge n. 191 del 1998 n Legge n. 50 del 1999 n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 15

Le riforme Bassanini n Ambizioso progetto di decentramento di funzioni a Regioni ed enti

Le riforme Bassanini n Ambizioso progetto di decentramento di funzioni a Regioni ed enti locali n Meccanismi di conferimento: trasferimento, deleghe e attribuzioni n Criterio di attribuzione sostanziale e formale territoriale n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 16

I principi del conferimento n Sussidiarietà n Completezza n Efficienza ed economicità n Cooperazione

I principi del conferimento n Sussidiarietà n Completezza n Efficienza ed economicità n Cooperazione fra S, R ed ee. ll. n Responsabilità ed unicità dell’amministrazione n Omogeneità n Adeguatezza n Differenziazione n Copertura finanziaria n Autonomia organizzativa e regolamentare n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 17

La legge n. 265 del 1999 n Riassetto organico degli enti locali dopo gli

La legge n. 265 del 1999 n Riassetto organico degli enti locali dopo gli interventi della Bassanini n Potestà statutaria più ampia di quella conferita con la l. 142/90: la legge impone un contenuto minimo n Dagli statuti dipende la definizione di caratteri fondamentali degli enti: attribuzioni degli organi, forme di garanzia, partecipazione delle minoranze, ordinamento uffici e servizi pubblici, forme di collaborazione fra C e P, modalità della partecipazione popolare, accesso dei cittadini alle informazioni e ai procedimenti amministrativi n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 18

La legge n. 265 del 1999 n Rafforzamento della potestà regolamentare n Il principio

La legge n. 265 del 1999 n Rafforzamento della potestà regolamentare n Il principio di sussidiarietà entra direttamente nella disciplina delle autonomie locali n Valorizzazione delle forme di decentramento comunale n Accrescimento degli spazi di autodeterminazione delle fonti normative locali n Disposizioni in materia di status degli amministratori locali n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 19

Il testo unico degli Enti locali n L’art. 31 della 265 del 1999 contiene

Il testo unico degli Enti locali n L’art. 31 della 265 del 1999 contiene una delega al Governo per l’adozione di un testo unico di coordinamento delle disposizioni legislative vigenti in materia di ordinamento di C e P e delle loro forme associative n È stato così varato la cd. Legge Bianco, ovvero il d. lgs. n. 267 del 18 agosto 2000 n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 20

Il testo unico degli Enti locali n Si tratta di un testo unico, che

Il testo unico degli Enti locali n Si tratta di un testo unico, che non ha una valenza meramente ricognitivo, in quanto opera una novazione dei testi legislativi. n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 21

Il testo unico degli Enti locali n Competenza della fonte statutaria (art. 6, co.

Il testo unico degli Enti locali n Competenza della fonte statutaria (art. 6, co. 2) n Potenziamento delle competenze dirigenziali (art. 107) n Riconduzione funzionale agli organi di governo (art. 107) n Approvazione della aliquote ICI da parte delle sole giunte (art. 42, co. 2) n Riconoscimento agli EE. LL. di una più ampia autonomia in merito alla regolamentazione delle selezioni del personale (art. 89) n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 22

Il testo unico degli Enti locali n Esclusione controlli CORECO su delibere approvate dalle

Il testo unico degli Enti locali n Esclusione controlli CORECO su delibere approvate dalle giunte in via d’urgenza relative a variazioni di bilancio da ratificare entro 60 giorni (art. 126) n Supervisione della giunta sulle deliberazioni adottate dagli organi consiliari (art. 127, co. 3) n Estensione agli eredi della responsabilità amministrativa dei dipendenti in caso di illecito arricchimento (art. 93, co. 4) n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 23

Il testo unico degli Enti locali n Estensione dell’istituto della partecipazione popolare anche ai

Il testo unico degli Enti locali n Estensione dell’istituto della partecipazione popolare anche ai cittadini appartenenti all’UE e agli stranieri regolarizzati (art. 8, co. 5) n Codificazione nell’ordinamento degli enti locali della Spa a partecipazione minoritaria con forma specifica di gestione dei servizi pubblici locali (art. 113, lett. f) n Obbligo della presenza delle minoranze nelle comunità montane (art. 27, co. 2) n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 24

La struttura del TUEL n Parte I - Ordinamento istituzionale n Parte II -

La struttura del TUEL n Parte I - Ordinamento istituzionale n Parte II - Ordinamento finanziario e contabile n Parte III - Associazione degli Enti locali n Parte IV - Disposizioni transitorie e abrogazioni n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 25

Ordinamento istituzionale - parte I - n. de salvo per AC 6 LA -

Ordinamento istituzionale - parte I - n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 26

Disposizioni generali – Titolo I n Le norme di apertura del TUEL, riprendendo le

Disposizioni generali – Titolo I n Le norme di apertura del TUEL, riprendendo le disposizioni della l. 142/90, dettano norme di tipo programmatico ed organizzativo. n Il Titolo I prevede una serie di principi generali della materia (artt. 1 -5), la disciplina dell’autonomia statutaria (art. 6) e regolamentare (art. 7) e la disciplina degli istituti di partecipazione popolare (art. 8 -12) n Tali tematiche sono oggi fortemente incisi dalla L. C. 3 del 2001. Gli articoli da 3 a 7 risentono quindi di questa innovazione in senso più spiccatamente autonomistico che ne impone una nuova lettura n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 27

I soggetti – Titolo II n Ribaltamento dell’ordine dimensionale dei centri dimensionali in cui

I soggetti – Titolo II n Ribaltamento dell’ordine dimensionale dei centri dimensionali in cui si riparte la Repubblica n I 5 capi si riferiscono a C, P, CM ed forme associative n L’art. 13 mette in risalto la centralità dei Comuni affermandone la competenza generale per tutte le funzioni amministrative riguardanti il territorio comunale n La generalità di queste funzioni indica che al comune spetta la tutela di tutti gli interessi della comunità stessa in quanto tale, che emergano dal corpo sociale nel variare delle sue vicende, mediante attività di amministrazione in senso sostanziale n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 28

Gli organi – Titolo III n Recepisce le disposizioni del Capo X della 142/90.

Gli organi – Titolo III n Recepisce le disposizioni del Capo X della 142/90. Coordina la normativa in materia di incandidabilità, ineleggibilità, incompatibilità degli organi dell’ente locale (l. 154/81), di sistema elettorale (l. 81/93), nonché dello status degli amministratori locali (l. 265/99) n In tale ambito, il TUEL svolge un ruolo di coordinamento delle disposizioni esistenti senza innovare n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 29

Organizzazione e personale – Titolo IV n Il titolo coordina l’intera normativa di settore

Organizzazione e personale – Titolo IV n Il titolo coordina l’intera normativa di settore relativa al personale dell’ente locale, integrandola con alcuni principi fondamentali contenuti della normativa generale in materia di rapporti di lavoro presso le PP. AA. n Il personale dipendente dagli enti locali è costituito da impiegati sottoposti a regime di diritto privato, il cui rapporto di lavoro è disciplinato dalla norme generali del Codice civile, dal D. lgs. 165 del 2001, dalle leggi di settore e dai contratti collettivi di lavoro, nonché dalle fonti normative locali (soprattutto regolamenti) n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 30

Organizzazione e personale – Titolo IV n La contrattazione collettiva (il CCNQ sottoscritto nell’agosto

Organizzazione e personale – Titolo IV n La contrattazione collettiva (il CCNQ sottoscritto nell’agosto 2000 per il quadriennio contrattuale 20022005) ha individuato un comparto regioni e autonomie locali, nel quale i dipendenti delle autonomie locali sono disciplinati assieme a quelli delle regioni n Alla contrattazione nazionale a livello di comparto consegue poi una contrattazione decentrata locale, integrativa della prima, svolta a livello di singolo ente locale. n Il contratto individuale di ogni singolo lavoratore completa la disciplina, seppur con una regolamentazione sostanzialmente standardizzata n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 31

Organizzazione e personale – Titolo IV n La disciplina dei rapporti di lavoro alle

Organizzazione e personale – Titolo IV n La disciplina dei rapporti di lavoro alle dipendenze delle PP. AA. e l’organizzazione di queste ultime sono soggette ai principi di cui all’art. 97 C. n A seguito della riforma del titolo V, una rilettura dell’articolo 97 alla luce del nuovo art. 117, secondo cui il 97 si riferisce solo alle amministrazioni statali. n Inoltre, salvo specifiche riserve legislative, la disciplina dei dipendenti degli ee. ll. sarebbe riservata allo Statuto e ai regolamenti. n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 32

Organizzazione e personale – Titolo IV n La figura del segretario comunale ha origini

Organizzazione e personale – Titolo IV n La figura del segretario comunale ha origini risalenti: questi funzionari erano già presenti nella legislazione preunitaria n La 142/90 manteneva lo status di funzionario statale e poi la 127/97 ha previsto l’istituzione dell’Albo n La legge 131 del 2003 ha sancito la sopravvivenza della categoria e la funzione del segretario quale garante della legittimità dell’azione amministrativa n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 33

Servizi e interventi pubblici locali – Titolo V n L’erogazione dei servizi pubblici è

Servizi e interventi pubblici locali – Titolo V n L’erogazione dei servizi pubblici è vincolata a tre criteri fondamentali: efficacia, efficienza e distinzione tra scelte politiche e scelte gestionali n L’evoluzione della normativa dedicata alla gestione dei servizi pubblici locali è proseguita grazie alla l. 448 del 2001, che ha ridisciplinato organicamente tutta la materia alla luce di significativi orientamenti giurisprudenziali. n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 34

Servizi e interventi pubblici locali – Titolo V n L’art. 35 della l. 448/01

Servizi e interventi pubblici locali – Titolo V n L’art. 35 della l. 448/01 ha introdotto una riforma i cui 1. 2. 3. 4. 5. aspetti salienti sono: L’introduzione del criterio della rilevanza industriale (ora economica) , quale strumento di discrimine tra i diversi servizi pubblici locali La privatizzazione delle strutture preposte alla gestione dei servizi pubblici Standard uniformi e costi trasparenti attraverso l’istituzione di una Autorità di settore I contratti di servizio Il divieto per gli enti locali di di cedere la proprietà delle reti e dei relativi impianti fissi se non alle società di capitali di cui gli stessi enti locali detengono la maggioranza incedibile n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 35

Servizi e interventi pubblici locali – Titolo V n I servizi a rilevanza economica

Servizi e interventi pubblici locali – Titolo V n I servizi a rilevanza economica possono essere gestiti attraverso l’affidamento a società di capitali individuate attraverso gare ad evidenza pubblica, ma anche l’affidamento a società miste i cui soci privati siano scelti in base a gare ad evidenza pubblica, ovvero a società con capitale interamente pubblico su cui l’ente pubblico eserciti un controllo anaolgo alla gestione diretta n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 36

I controlli – Titolo VI n La politica dei controlli è sempre stata uno

I controlli – Titolo VI n La politica dei controlli è sempre stata uno dei punti critici della definizione del sistema delle autonomie n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 37

Ordinamento finanziario e contabile n La parte II del TUEL prevede il coordinamento sistematico

Ordinamento finanziario e contabile n La parte II del TUEL prevede il coordinamento sistematico del complesso normativo concernente il sistema finanziario e contabile degli enti locali, che trova il suo referente nel d. lgs. 77 del 1995 e nelle disposizioni di principio della l. 142/90 n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 38

Disposizioni generali - Titolo I n Il titolo I prevede l’insieme delle norme di

Disposizioni generali - Titolo I n Il titolo I prevede l’insieme delle norme di principio in materia di finanza propria e derivata degli enti locali nonché in materia di contabilità. n Federalismo cooperativo e solidale n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 39

Programmazione e bilanci - Titolo II n Il principio della programmazione n I documenti

Programmazione e bilanci - Titolo II n Il principio della programmazione n I documenti della programmazione (la relazione previsionale e programmatica, il bilancio annuale di previsione, il bilancio pluriennale, il piano esecutivo di gestione e gli allegati al bilancio di previsione n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 40

Gestione del bilancio - Titolo III n Questa parte del TUEL pone particolare attenzione

Gestione del bilancio - Titolo III n Questa parte del TUEL pone particolare attenzione all’attività gestionale delle poste in bilancio, fissando con chiarezza le fasi logiche inerenti alla gestione dell’entrata e della spesa. n La realizzazione di ciascuna fase di gestione dell’entrata e della spesa è sottoposta all’esistenza di alcune condizioni indispensabili individuate dal legislatore n Il rispetto del dettato normativo comporta una corretta impostazione dell’attività amministrativa dal punto di vista giuridico e contabile, favorendo un processo di rilevazione degli aspetti finanziari e economico patrimoniali n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 41

Investimenti - Titolo IV n L’attenzione del TUEL è fondamentalmente rivolta alla programmazione delle

Investimenti - Titolo IV n L’attenzione del TUEL è fondamentalmente rivolta alla programmazione delle attività di investimento con particolare riguardo alla ricaduta intermini di spesa corrente degli interventi, nonché alla disciplina delle fonti di finanziamento della spesa di investimento e della parte di questa connessa all’indebitamento al fine di fissare regole che contengono quantitativamente e qualitativamente l’esposizione debitoria degli enti locali n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 42

Tesoreria – Titolo V n. de salvo per AC 6 LA - CF 7

Tesoreria – Titolo V n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 43

Rilevazione e dimostrazione dei risultati di gestione – Titolo VI n Qualsiasi gestione, implicando

Rilevazione e dimostrazione dei risultati di gestione – Titolo VI n Qualsiasi gestione, implicando l’esercizio di un potere, deve culminare nella resa del conto a chi tale potere ha conferito. Attraverso il rendiconto è possibile dimostrare riassuntivamente il complesso delle operazioni della gestione ed i risultati realizzati n L’organo politico può così esercitare il controllo sull’operato dei responsabili dei servizi n Possibilità di effettuare confronti nel tempo n Il rendiconto ha anche la funzione di attivare la partecipazione e il controllo popolare attraverso la divulgazione dei suoi contenuti n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 44

Revisione economico-finanziario Titolo VII n La revisione economico-finanziaria è funzionale al conseguimento di una

Revisione economico-finanziario Titolo VII n La revisione economico-finanziaria è funzionale al conseguimento di una maggiore efficienza, economicità ed efficacia dell’ente attraverso la creazione di una struttura amministrativa appositamente dotata degli strumenti operativi funzionali ad un sistema di controllo flessibile n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 45

Enti locali deficitari o dissestati Titolo VIII n Il TUEL ordina e razionalizza le

Enti locali deficitari o dissestati Titolo VIII n Il TUEL ordina e razionalizza le disposizioni elaborate nel corso degli anni per provvedere alle crisi finanziarie dell’ente locale n Il TUEL, in particolare, ricomprende in un’unica sede sia le disposizioni che riguardano gli enti locali strutturalmente deficitari e che sono quindi rivolte a prevenire lo stato di dissesto finanziario, sia le disposizioni che riguardano le conseguenze dello stato di dissesto n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 46

Associazioni degli Enti locali n Hanno lo scopo precipuo di riunire gli enti omologhi

Associazioni degli Enti locali n Hanno lo scopo precipuo di riunire gli enti omologhi disseminati sul territorio nazionale per raccogliere esperienze ed esigenze n ANCI, UPI, UNCEM, AICCRE, CISPEL n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 47

Disposizioni transitorie e abrogazioni n Parte di chiusura del TUEL, costituisce uno dei passaggi

Disposizioni transitorie e abrogazioni n Parte di chiusura del TUEL, costituisce uno dei passaggi più delicati del complesso di tutte le disposizioni in esso contenute. n E’ volto a dettare le regole per l’inserimento del nuovo dettato normativo nel contesto ordinamentale precedente n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 48

La riforma del Titolo V della Costituzione e la normativa di attuazione per l’adeguamento

La riforma del Titolo V della Costituzione e la normativa di attuazione per l’adeguamento dell’ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 49

L’attuazione legislativa della riforma costituzionale n La legge n. 131 del 2003 (cd. Legge

L’attuazione legislativa della riforma costituzionale n La legge n. 131 del 2003 (cd. Legge La Loggia) recante “Disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento della Repubblica alla L. C. 3/2001” n E’ una legge cornice che rinvia a decreti legislativi di attuazione volti a rivedere le disposizioni delle leggi statali riguardanti gli enti locali rientranti negli ambiti di legislazione esclusiva dello Stato, al fine di adeguarle alla L. C. 3/2001 n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 50

I criteri direttivi a cui si deve attenere il Governo nell’emanazione dei decreti legislativi

I criteri direttivi a cui si deve attenere il Governo nell’emanazione dei decreti legislativi n Rispetto delle competenze legislative di Stato e Regioni e delle autonomie e competenze costituzionali degli enti locali n Valorizzazionie della potestà statutaria e regolamentare di C, P e CM n Individuazione delle funzioni fondamentali di C, P e CM in base alla caratteristiche connaturate e proprie di ciascun ente n Valorizzazione dei principi di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione nell’allocazione delle risorse in modo da garantirne una ottimale gestione n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 51

I criteri direttivi a cui si deve attenere il Governo nell’emanazione dei decreti legislativi:

I criteri direttivi a cui si deve attenere il Governo nell’emanazione dei decreti legislativi: n Previsione di strumenti volti a garantire il rispetto del principio di leale collaborazione tra i diversi livelli di governo n Attribuzione all’autonomia statutaria degli enti locali della potestà di individuare sistemi di controllo interno per assicurare l’efficienza, l’efficacia e l’economicità dell’azione amministrativa n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 52

Articoli della l. 131 del 2003 che incidono sulla disciplina degli enti locali: n

Articoli della l. 131 del 2003 che incidono sulla disciplina degli enti locali: n Articolo 4 – si ribadisce la potestà statutaria e regolamentare C, P, CM, U di C e Co Mon (vedi art. 114, co. 2 e 117, co. 6, della Costituzione) n Articolo 7 – riconferma e specifica i principi di sussidiarietà. Adeguatezza e differenziazione in tema di suddivisione delle funzioni amministrative (art. 118 C) n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 53

Articoli della l. 131 del 2003 che incidono sulla disciplina degli enti locali n

Articoli della l. 131 del 2003 che incidono sulla disciplina degli enti locali n Articolo 8 – detta le procedure con cui si dà luogo al potere sostitutivo del Governo nei confronti degli organi degli enti locali al verificarsi delle ipotesi previste dall’art. 120 C n Articolo 9 – attribuisce alla Conferenza Stato-Città e aa. ll. e al Consiglio delle AA. ll. il potere di ricorrere alla Corte costituzionale in materia di illegittimità degli Statuti regionali e di leggi o atti aventi forza di legge dello Stato (art. 123, co. 2, e 127 C) n Articolo 10 – il prefetto dell’UTG presso il capoluogo di regione è il rappresentante dello Stato per i rapporti con le autonomie n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 54

L’attuazione della riforma costituzionale: L’indagine conoscitiva della Commissione affari costituzionali del Senato sugli effetti

L’attuazione della riforma costituzionale: L’indagine conoscitiva della Commissione affari costituzionali del Senato sugli effetti nell'ordinamento delle revisioni del Titolo V della Parte II della Costituzione n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 55

n N. B. i risultati dell’indagine conoscitiva non sono verità incontestabili n Questo tipo

n N. B. i risultati dell’indagine conoscitiva non sono verità incontestabili n Questo tipo di attività parlamentare risente sempre di una influenza politica ed ideologica. Tuttavia ci serve per capire un possibile orientamento n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 56

Le ragioni dell’indagine conoscitiva n L’opportunità è motivata dalle difficoltà interpretative insite nel testo,

Le ragioni dell’indagine conoscitiva n L’opportunità è motivata dalle difficoltà interpretative insite nel testo, il quale è stato approvato a stretta maggioranza, in prossimità dello scioglimento delle Camere al di fuori di una concreta possibilità di intervento da parte del Senato. n La preoccupazione principale sul tema dell’attuazione è quello dell’incertezza, dei soggetti istituzionali protagonisti della riforma (per i margini di incertezza delle loro competenze) e dei cittadini, incapaci di individuare i referenti istituzionali n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 57

I primi risultati n La riforma necessità di attuazione e di correzioni. n E’

I primi risultati n La riforma necessità di attuazione e di correzioni. n E’ necessario agire in sintonia con regioni ed enti locali, evitando che la riforma possa tradursi in forme di neo-centralismo regionale sostitutivo di quello statale n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 58

Il ribaltamento delle funzioni ed il riequilibrio dei livelli di governo n A seguito

Il ribaltamento delle funzioni ed il riequilibrio dei livelli di governo n A seguito della pari ordinazione degli enti costitutivi della Repubblica occorre ragionare non più soltanto in termini di gerarchia tra i diversi livelli di governo, ma principalmente in termini di competenza, ferma restando una gerarchia delle fonti in ogni ordinamento anche in quelli di tipo federale n In tale contesto risulta rivalutato il ruolo di supremo garante dell’ordinamento del Presidente della Repubblica n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 59

Alcuni indizi normativi della necessità di una sintesi politica e e di un ruolo

Alcuni indizi normativi della necessità di una sintesi politica e e di un ruolo di garanzia n Presenza di materie di esclusiva competenza dello Stato che interferiscono trasversalmente, per loro natura, con vari campi di intervento legislativo e che potrebbero incidere in maniera significativa sulle materie affidate alla competenza regionale conseguenti ricadute sul piano della potestà regolamentare (art. 117, co. 2, lett. a), e), l), m)) n Previsione di un potere sostitutivo da parte dello Stato per l’attuazione e l’esecuzione degli accordi internazionali e degli atti dell’U. E. (art. 117, co. 2) n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 60

Alcuni indizi normativi della necessità di una sintesi politica e e di un ruolo

Alcuni indizi normativi della necessità di una sintesi politica e e di un ruolo di garanzia n Potestà del Governo di sostitursi agli organi di regioni ed enti locali in caso di inottemperanza a norme e trattati internazionali e comunitarie (art. 120, co. 2) n Potere sostitutivo dello Stato basato sulla tutela dell’unità giuridica ed economica della Repubblica, in particolare per la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni) n La mancata esplicita definizione della potestà legislativa regionale “residuale” in termini di competenza esclusiva n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 61

Altri elementi di contesto n Rimane il principio dell’interesse nazionale che rappresenta un limite

Altri elementi di contesto n Rimane il principio dell’interesse nazionale che rappresenta un limite alla competenza legislativa esclusiva e concorrente delle regioni n La diversa competenza territoriale delle varie fonti di produzione normativa n Applicazione del principio di sussidiarietà che implica quello dell’adeguatezza delle funzioni e delle competenze attribuite ai diversi livelli di governo n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 62

Altri elementi di contesto n Necessaria presenza in un ordinamento unitario di un livello

Altri elementi di contesto n Necessaria presenza in un ordinamento unitario di un livello di governo sovraordinato, anche se sottoposto a controlli e censure n Necessità di sistemi di garanzia posti a presidio delle fonti di produzione normativa e dell’azione amministrativa n Necessità, che è rafforzata dagli obblighi comunitari, di applicare alla contabilità pubblica regionale e locale i principi di cui agli articoli 81 e 100 Cost. n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 63

Alcune conclusioni n I limiti che la Costituzione pone espressamente per la legge statale

Alcune conclusioni n I limiti che la Costituzione pone espressamente per la legge statale valgono anche per quella regionale n Le materie “innominate” nelle elencazioni dell’articolo 117 C. non sono automaticamente attribuite alla sola competenza generale regionale (assicurazione, industria, appalti, etc. ) n I dubbi costituzionali dovrebbero trovare composizione nella leale collaborazione tra le istituzioni ai diversi livelli, altrimenti avremo un solo un federalismo conflittuale n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 64

Per un federalismo competitivo, solidale e cooperativo n Prevede nelle leggi statali forme di

Per un federalismo competitivo, solidale e cooperativo n Prevede nelle leggi statali forme di coinvolgimento delle Regioni (direttamente o attraverso la Conferenza Stato-Regioni) e delle autonomie locali, valorizzando il Consiglio autonomie locali (art. 123 Cost. ) n In tale prospettiva rivalutare il ruolo della Commissione bicamerale per le questioni regionali, quale “stanza” di elaborazione per la leale collaborazione tra le istituzione ai diversi livelli n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 65

L’assenza di una normativa transitoria n Il limite più evidente della novella sta nella

L’assenza di una normativa transitoria n Il limite più evidente della novella sta nella mancanza di norme transitorie: assenza dettata dalla volontà di evitare eccessive dilazioni nell’attuazione delle riforme n Esiste una transitorietà implicita collegata al processo di attuazione connessa alla necessaria gradualità ed al coordinamento delle funzioni pubbliche n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 66

La normativa ordinaria di attuazione n Il Parlamento e` gia` impegnato nell’attuazione della riforma

La normativa ordinaria di attuazione n Il Parlamento e` gia` impegnato nell’attuazione della riforma costituzionale, non solo attraverso disegni di legge specifici ma anche nella corrente e normale attivita` legislativa. n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 67

La normativa costituzionale di correzione e completamento n e` iniziato il processo per la

La normativa costituzionale di correzione e completamento n e` iniziato il processo per la correzione ed il completamento della riforma n Il disegno di legge sulla devolution va considerato in questa prospettiva: non solo in funzione di una piu` ampia attribuzione di poteri alle regioni, ma anche di un chiarimentolegislativo circa alcune materie di competenza legislativa «generale» regionale, in gran parte intersecate dalle elencazioni dei commi secondo e terzo dell’articolo 117 n Il dibattito sulla devolution dovra` comportare, quindi, anche un approfondimento ed una piu` meditata riflessione sul complessivo assetto di competenze dello Stato e delle regioni. n. de salvo per AC 6 LA - CF 7 CAM 2 68