Gianni Rodari Nel 1973 Gianni Rodari 1920 1980

  • Slides: 18
Download presentation
Gianni Rodari Nel 1973 Gianni Rodari (1920 -1980 ) scrive la Grammatica della fantasia.

Gianni Rodari Nel 1973 Gianni Rodari (1920 -1980 ) scrive la Grammatica della fantasia. Introduzione all'arte di inventare storie. Tra le tecniche per scrivere e riscrivere storie si ricordino: 4. IL BINOMIO FANTASTICO Rodari ritiene che bastino due parole per inventare una storia. “La parola singola agisce solo quando ne incontra una seconda che la provoca, la costringe a uscire dai binari dell’abitudine, a

Gianni Rodari scoprirsi nuove capacità di significare. Non c’è vita, dove non c’è lotta.

Gianni Rodari scoprirsi nuove capacità di significare. Non c’è vita, dove non c’è lotta. ” Rodari qui ha presente Henry Wallon che, in Le origini del pensiero nel bambino, afferma che il pensiero si forma per coppie di opposti, in uno scontro che è generazione: “L’elemento fondamentale del pensiero è questa struttura binaria, non i singoli elementi che la compongono. La coppia, il paio sono anteriori all’elemento isolato”. Paul Klee, in Teoria della forma e della figurazione, afferma poi che “il concetto è impossibile senza il suo opposto”. Ecco

Gianni Rodari perché, secondo Rodari, “una storia può nascere solo da un binomio fantastico”.

Gianni Rodari perché, secondo Rodari, “una storia può nascere solo da un binomio fantastico”. Perchè il binomio sia fantastico, le parole accostate devono risultare insolite in modo che l’immaginazione si attivi per costruire una relazione. I metodi per trovare le due parole sono vari: estrarle a sorte, indicare a caso in un libro, mandare uno scolaro a scrivere una parola su un lato della lavagna e un altro sull’altra… In questo gioco anche le parole più comuni possono innescare l’immaginazione perché sono “spaesate”, fuori contesto e quindi

Gianni Rodari interessanti. È lo “spaesamento sistematico” di Max Ernst o, ancora meglio, lo

Gianni Rodari interessanti. È lo “spaesamento sistematico” di Max Ernst o, ancora meglio, lo “straniamento” di Viktor Sklovskij. Una volta selezionate le due parole (ad esempio, “cane” e “armadio”), Rodari le collega con una preposizione articolata e ne ottiene varie figure (“il cane con l’armadio”, “l’armadio del cane”, …). Ognuna di esse suggerisce una storia, e non devono essere per forza logiche, anzi. “Il nonsenso può restare tale” e la cosa non disturba affatto i bambini, che applicano questa tecnica senza fatica, anzi divertendosi.

Gianni Rodari 6. CHE COSA SUCCEDEREBBE SE … “Che cosa succederebbe se un giorno

Gianni Rodari 6. CHE COSA SUCCEDEREBBE SE … “Che cosa succederebbe se un giorno un uomo si risvegliasse trasformato in scarafaggio? ” (Kafka, le “Metamorfosi”). Per iniziare basta prendere un soggetto (“Milano”) e un predicato (“circondato dal mare”): “Che cosa succederebbe se Milano si trovasse circondata dal mare? ”. Possiamo proseguire immaginando la reazione delle persone e farne una storia corale, o scegliere un protagonista e raccontare le

Gianni Rodari sue avventure. La parte più divertente di questo processo è la formulazione

Gianni Rodari sue avventure. La parte più divertente di questo processo è la formulazione della domanda. Scrivere il racconto, poi, è lo sviluppo di una scoperta già avvenuta. 9. L’ERRORE CREATIVO L’errore ortografico può far spiccare il volo alla fantasia. Le storie che nascono in questo modo possono avere risvolti comici (la “Lapponia” si trasforma nel succoso paese di “Lamponia”, il “Lago” di Garda diventa “l’ago” di Garda), ma anche istruttivi. Molti degli errori che i bambini fanno sono creazioni autonome, ispirate da una

Gianni Rodari associazione fonetica o semantica, che a loro servono per assimilare una realtà

Gianni Rodari associazione fonetica o semantica, che a loro servono per assimilare una realtà sconosciuta. Ecco così che la “pasticchina” diventa una “mastichina”. Lo sfruttamento dell’errore, volontario o involontario, è un caso interessante e sottile del binomio fantastico. Il significato dell’elemento “sbagliato” si può desumere solo dal significato del primo: ecco così che “quore” è un “cuore” malato a cui serve una dose di vitamina C.

Gianni Rodari 12. IL LIMERICK Il limerick è un genere di nonsenso inglese, organizzato

Gianni Rodari 12. IL LIMERICK Il limerick è un genere di nonsenso inglese, organizzato e codificato (Civian e Segal, 1969). Il primo verso contiene l’indicazione del protagonista. Il secondo verso indica la sua qualità, con un attributo o un oggetto che possiede o un’azione che compie. Nel terzo e quarto viene realizzato il predicato oppure possono essere riservati alla reazione degli astanti. Il quinto verso è riservato a un epiteto finale opportunamente stravagante. Rodari usa come esempi alcune composizioni di uno degli scrittori di limerick più prolifici, Edward Lear.

Gianni Rodari 13. COSTRUZIONE DI UN INDOVINELLO La costruzione di un indovinello è un

Gianni Rodari 13. COSTRUZIONE DI UN INDOVINELLO La costruzione di un indovinello è un esercizio sia di logica che di immaginazione. Alla base della definizione c’è un processo di straniamento dell’oggetto che viene separato dal suo significato e dal suo contesto abituali, e descritto semplicemente sulla base di una delle sue caratteristiche (es. il cigolio del secchio che viene calato nel pozzo) su cui viene fatto un lavoro di associazione e comparazione che produce una metafora (il cigolare somiglia a una risata, quindi il secchio ride).

Gianni Rodari Per opposizione alla prima metafora (quando scende nel pozzo il secchio ride),

Gianni Rodari Per opposizione alla prima metafora (quando scende nel pozzo il secchio ride), ne nasce una seconda (quando sale, piange). Ora la doppia metafora è pronta per rappresentare l’oggetto nascondendolo: “Scende ridendo e sale piangendo”. Quindi, la sequenza per costruire un indovinello è: straniamento – associazione – metafora. 14. IL FALSO INDOVINELLO Il falso indovinello è quello che contiene già in qualche modo la sua risposta. Non si tratta di indovinare, ma di stare attenti al suono delle parole. Esempio: “Ada, Gino,

Gianni Rodari Pia, Nino / andavano a coglier fiori / Chi sì Chi no

Gianni Rodari Pia, Nino / andavano a coglier fiori / Chi sì Chi no ne colse / chi fu che ne raccolse? ” (“Chi si chinò”). La struttura è la stessa di un limerick e spesso la forma è la negazione di un falso “aut aut”. Secondo Rodari, il falso indovinello è molto educativo perchè insegna che, per trovare la risposta giusta, spesso bisogna saper sfuggire alle false alternative.

Gianni Rodari 16. A SBAGLIARE LE STORIE Chi “sbaglia” una storia deve prima aver

Gianni Rodari 16. A SBAGLIARE LE STORIE Chi “sbaglia” una storia deve prima aver letto, compreso e analizzato le strutture della fiaba. Sbagliare storie vuol dire raccontare una storia conosciuta sbagliandone intenzionalmente delle parti (Cappuccetto Giallo, invece che Rosso). Può essere fatto da chiunque e in qualunque momento, ma bisogna giocarlo al momento giusto. Attenzione però, i bambini sono conservatori per quanto riguarda le storie: vogliono risentirle sempre uguali, riconoscerle, essere rassicurati dal fatto che il mondo a

Gianni Rodari cui stanno dando forma è ancora lì e che passo dopo passo

Gianni Rodari cui stanno dando forma è ancora lì e che passo dopo passo lo costruiranno tutto. A sentire le modifiche possono irritarsi, perché non sanno se il personaggio nuovo è buono o cattivo. 17. CAPPUCCETTO ROSSO IN ELICOTTERO Si può riscrive una fiaba partendo da 5 parole chiave che suggeriscono la storia e poi se ne aggiunge 1 che non è logicamente collegata alla storia. Ad esempio, “bambina”, “bosco”, “fiori”,

Gianni Rodari “lupo”, “nonna”, che suggerisce Cappuccetto Rosso e si aggiunge un sesto elemento

Gianni Rodari “lupo”, “nonna”, che suggerisce Cappuccetto Rosso e si aggiunge un sesto elemento che spezza la serie (“elicottero”). In questo caso il binomio fantastico è formato da una serie di parole e da una parola incoerente. 8. LE FIABE AL ROVESCIO “Una variante del gioco di sbagliare le storie consiste in un premeditato e più organico rovesciamento del tema fiabesco. ” Cappuccetto Rosso diventa cattiva e il Lupo buono, Pollicino vuole abbandonare i genitori e così via… Il rovesciamento può essere applicato a uno solo o a più elementi della storia.

Gianni Rodari 19. CHE COSA ACCADDE DOPO Conosciuti i personaggi di una storia e

Gianni Rodari 19. CHE COSA ACCADDE DOPO Conosciuti i personaggi di una storia e cosa è a loro accaduto, si può giocare a inventare che cosa succede dopo la fine della fiaba. Il binomio fantastico è costituito da due elementi della fiaba che vengono analizzati a livello intuitivo e riadattati. Ad esempio “Cosa succede agli stivali delle sette leghe del gatto con gli stivali? ”.

Gianni Rodari 20. INSALATA DI FAVOLE Mescolare fiabe diverse, “scegliendo una strada nuova che

Gianni Rodari 20. INSALATA DI FAVOLE Mescolare fiabe diverse, “scegliendo una strada nuova che sarà, in qualche modo, la diagonale delle due forze che agiscono sullo stesso punto”. Così Pinocchio diventa l’ottavo nano di Biancaneve e lo scontro delle due energie costringe le storie a ricomporsi in un nuovo risultato. Il binomio fantastico in questo caso è composto da due nomi propri: due nomi propri di fiaba.

Gianni Rodari 21. FIABE A RICALCO Il gioco del ricalco permette di ottenere “da

Gianni Rodari 21. FIABE A RICALCO Il gioco del ricalco permette di ottenere “da una fiaba vecchia una fiaba nuova, in varie gradazioni di riconoscibilità”. Non si tratta semplicemente di sostituire nomi, luoghi e date, bensì di ridurre la fiaba nota alla pura trama della sua vicenda e delle sue relazioni interne, e usarla come un complesso sistema di coordinate fantastiche, una rete in cui fare incappare la nuova storia.

Gianni Rodari 24. FIABE IN “CHIAVE OBBLIGATA” Si tratta di ri-raccontare una fiaba in

Gianni Rodari 24. FIABE IN “CHIAVE OBBLIGATA” Si tratta di ri-raccontare una fiaba in un’altra “chiave”. Per farlo è importante scegliere bene il punto che dà principio alla modulazione. Rodari porta l’esempio del Pifferaio Magico che invece di topi, incanta automobili e libera così Roma dall’invasione del traffico cittadino.