GESTIONE VALUTAZIONE E CONTROLLO DELLA SPESA PUBBLICA TEORIA
GESTIONE, VALUTAZIONE E CONTROLLO DELLA SPESA PUBBLICA: TEORIA, STRUMENTI E APPLICAZIONI L’Analisi Costi Benefici
Riferimenti Acocella N. (2018) Politica Economica e Strategie Aziendali, Carocci (capitolo 10) Rostirolla P. (2003) La fattibilità Economico-Finanziaria, Liguori (capitolo 1 e 2) Commissione Europea (2003) Guida all’analisi costi benefici Commissione Europea (2008) Guide to COST-BENEFIT ANALYSIS of investment projects Commissione Europea (2014), Guida valutazione economica per la all'analisi costi-benefici dei progetti d'investimento- Strumento di politica di coesione 2014 -2020 Campbell, H. F. , & Brown, R. P. (2003). Benefit-cost analysis: financial and economic appraisal using spreadsheets. Cambridge University Press.
Che differenza c’è tra un investimento privato e un investimento pubblico In generale un investimento rappresenta un sacrificio di risorse in un determinato istante al fine di avere, soggetto ad un certo rischio, benefici netti la cui somma «attualizzata» sia maggiore dell’investimento Questa ottica è vera sia nel caso degli investimenti pubblici che privati Un investimento ha sempre un costo opportunità Il costo opportunità è la grandezza centrale del ragionamento economico. Esso rappresenta il sacrificio che un operatore economico deve compiere per effettuare una scelta economica Come il privato sostiene un sacrificio pe far fronte ad un investimento, così la collettività sostiene un sacrificio quando l’operatore pubblico decide di intervenire
Perché valutare? Cronica scarsità di risorse e contestuale crescita della domanda di servizi pubblici La valutazione delle alternative di investimento consente di individuare quelle che garantiscono il maggior livello di benessere collettivo Come quelle private, anche le decisioni pubbliche comportano una valutazione comparativa dei vantaggi dell’impiego di risorse scarse in destinazioni alternative Cosa dobbiamo valutare? Costi e benefici associati alle diverse alternative
Il problema decisionale Ovviamente l’operatore pubblico non si limita a verificare la redditività di uno o più investimenti È possibile strutturare il problema decisionale come segue Programmare risorse sulla base degli obiettivi di medio-lungo periodo Elaborare piani di intervento Acquisire i progetti preliminari dei singoli interventi corredati da studi di fattibilità e valutarne la bontà tecnica Selezionare i progetti che maggiormente contribuiscono a soddisfare i propri obiettivi Spesso la bontà della fase di valutazione discende dalle capacità di programmazione e pianificazione
La programmazione di bilancio è una fase politica sebbene negli ultimi anni è aumentata la parte tecnica di questa fase Un programma molto disarticolato, presenterà piani di intervento molto disomogenei. Possiamo dividere la programmazione di bilancio in 3 fasi 1. Planning: definizione di obiettivi di medio-lungo periodo e dovrebbe rappresentare la fase strettamente politica nella quale risulta meno centrale la necessità di tecniche di valutazione il meccanismo di voto può rappresentare in qualche misura un sistema di valutazione di questa fase 2. Programming: decisioni relative all’ammontare di risorse da assegnare ai diversi capitoli di spesa emersi nella fase precedente questa fase rappresenta un momento tipicamente multiobiettivo 3. Budgeting: la scelta degli specifici interventi da realizzare a valle delle due fasi precedenti
Le tecniche di valutazione Non esiste un approccio ottimale nella valutazione Esistono diverse tecniche presentano limiti e vantaggi Possiamo articolare le tecniche di valutazione in due grandi famiglie 1) tecniche monocriteriali valutazione sulla base di un solo obiettivo/criterio 2) tecniche multicriteriali valutazione sulla base dell’ottimizzazione congiunta di una molteplicità di criteri
L’Analisi Costi Benefici � Ha come scopo quello di accertare se un’ipotesi di investimento, prima facie rilevante ed astrattamente fattibile dal punto di vista tecnico-normativo-finanziario, sia anche desiderabile dal punto di vista della collettività. � Si pone per obiettivo quello di accertare il rendimento sociale “globale” (economico) dell’intervento e di dimostrare se il finanziamento pubblico sia o meno giustificato stante le sue prestazioni attese.
L’inquadramento teorico Economia del benessere / teoria dell’ottimo paretiano Problema della scelta tra stati del mondo alternativi
Economia del benessere L'economia del benessere prende il nome dal titolo di un celebre libro dell'economista del Regno Unito Arthur Cecil Pigou The Economics of Welfare È una disciplina che studia le ragioni e le regole di fenomeni sociali al fine di formulare soluzioni tali da tendere ad una situazione di ottimo sociale È un'analisi di tipo normativo, che si preoccupa pertanto non solo di analizzare ma anche di valutare determinate situazioni economiche. Gli strumenti macroeconomici utilizzati si rifanno alla teoria dell'equilibrio economico generale di stampo keynesiano, quindi alla determinazione della capacità produttiva e redistributiva del sistema nel suo complesso, e hanno l'obiettivo di determinare la massimizzazione del benessere della comunità tutta. L'Economia del benessere concepisce il ruolo dell'attività dell'apparato statale, non come autonoma fonte di valori, ma come aggregato delle volontà individuali, al fine della valutazione della desiderabilità sociale di situazioni economiche alternative, costruendo una graduatoria di diversi stati del mondo.
L’investimento pubblico nell’ottica dell’economia del benessere Costruzione di opere pubbliche, introduzione di norme, formazione del personale, incentivazione di investimenti privati rappresentano interventi valutabili nell'ottica dell’economia del benessere L’investimento pubblico può essere definito come una variazione dell’offerta di beni e servizi determinata dall’attività dell’operatore pubblico Per medesimi obiettivi possiamo avere investimenti mutualmente escludenti Il soggetto pubblico deve confrontare i benefici e i costi associati a ciascuna scelta di investimento
Ottimo o efficienza paretiana E’ la condizione in cui non è possibile riorganizzare la produzione o l’allocazione dei beni per aumentare la soddisfazione di qualcuno senza ridurre quella di qualcun altro Non coincide necessariamente con una situazione equa Entrambi gli aspetti, efficienza ed equità sono importanti ma sul primo si concorda: non perseguire l’efficienza è un peccato; sul secondo ci possono essere disaccordi: cosa è equo, cosa non lo è? L’equità è un concetto complesso e, diversamente dall’efficienza, soggettivo – dipendente da valori etici e morali (es. eguaglianza di risultati, eguaglianza di opportunità)
Un esempio di ottimo paretiano (nello scambio) usando le curve di utilità 0 B x UA 3 E 2 § x e y sono le quantità di beni complessivamente disponibili nell’economia UA 2 E y UA 1 Scatola di Edgeworth y UB 1 E 1 § Mappa di curve di indifferenza di A + mappa di curve di indifferenza di B § In corrispondenza dei punti E e E 1 si verifica che UB 2 UB 3 0 A Efficienza nello scambio x §Questi punti sono infiniti e segnano una curva (0 A 0 B) detta curva dei contratti: insieme di situazioni virtuali di consumo di X e Y in cui ambedue i consumatori sono in equilibrio
Miglioramento paretiano • Il criterio paretiano asserisce che un insieme di persone migliora la propria soddisfazione passando dalla situazione A alla situazione B se tutti gli individui sono più soddisfatti in B, o se almeno un individuo sta meglio e nessuno sta peggio. • Nel caso di cui sopra possiamo dire che passare dalla situazione a alla situazione b rappresenta un miglioramento paretiano. • Nel grafico accanto, partendo dallo stato del mondo F tutti gli stati del mondo compresi in FBC rappresentano miglioramenti • paretiani Dal punto di vista procedurale il criterio di Pareto equivale a una votazione all’unanimità (oppure, in modo equivalente, a dare a ogni cittadino il diritto di veto). • In una situazione di efficienza economica tutti i miglioramenti di tipo paretiano hanno avuto luogo
Miglioramento paretiano nel mercato • Ogni acquisto è, in effetti, un esempio di miglioramento paretiano! Es. Acquisto un bene pagando x L’acquirente ottiene un beneficio maggiore di x, aumentando la propria soddisfazione; il venditore vende il bene ottenendo in cambio x; vuol dire che preferisce x al bene e accettando lo scambio ha aumentato la propria soddisfazione In alcuni sistemi gran parte dei mercati sfruttano le opportunità di miglioramento paretiano, in altri ciò non avviene
I mercati sono efficienti? Reinterpretiamo la curva di domanda (lezioni di chitarra) Mentre la prima lezione vale € 25 per qualche consumatore (Fabrizio)…. . Prezzo € 25 € 23 € 21 € 19 € 17 Fabrizio Gianni Fabrizio(di nuovo) Barbara Omar La seconda lezione vale solamente € 23…. E la terza vale € 21 (da notare che per Fabrizio il valore della seconda lezione è inferiore a quello della prima. Domanda 1 2 3 4 5 Numero di lezioni a settimana La curva di domanda indica il prezzo massimo che ognuno sarebbe disposto a pagare per ogni unità di bene. Ci dice il valore che l’unità assume per la persona che la acquista
I mercati sono efficienti? Reinterpretiamo la curva di offerta Offerta Prezzo € 21 € 19 € 17 € 15 € 13 Caterina Martin (di nuovo) Gilberto Martin (di nuovo) Martin Il costo minimo di impartire la prima lezione è pari a € 13. Mentre per la seconda lezione il costo minimo è di € 15. Perché il tempo di Martin diventa più scarso e il costo opportunità cresce E per la terza è di € 17. 1 2 3 4 5 Numero di lezioni alla settimana
I mercati sono efficienti? Prezzo € 25 € 23 Esaminiamo la seconda lezione. Gianni è € 21 disposto a pagare 23, Martin la offrirebbe a 15. € 19 Il prezzo di scambio è 19 entrambi risultano € 17 € 15 avvantaggiati e nessuno penalizzato € 13 miglioramento paretiano Fabrizio Offerta Gianni Fabrizio Caterina Martin Barbara Omar Gilberto Martin Domanda 2. Per Gianni e Martin il beneficio complessivo è pari a 8 qualunque sia il prezzo fissato nel range 15 -23. Ogni qual volta la curva di domanda si trova sopra la curva di offerta, lo scambio conduce a miglioramento paretiano (surplus del consumatore + surplus del produttore) 1 2 3 4 5 1. Gianni pagherebbe sino a € 23 per la seconda lezione… 3. Quattro lezioni rappresentano la quantità di equilibrio e anche la quantità efficiente. Mentre Martin la offrirebbe a soli € 15. Numero di lezioni alla settimana
I mercati sono efficienti? Per le lezioni oltre il punto di equilibrio non esiste prezzo tale per cui ci possa essere beneficio per entrambi i soggetti Non può quindi esserci miglioramento paretiano attraverso lo scambio Prezzo € 25 € 23 € 21 € 19 € 17 € 15 € 13 Fabrizio Offerta Gianni Fabrizio Caterina Gilberto Martin 1 2 3 4 5 Omar Domanda Numero di lezioni alla settimana
I mercati sono efficienti? La quantità efficiente di un bene (quella che consente di sfruttare tutti i miglioramenti paretiani possibili) è la quantità per cui le curve di domanda e di offerta di mercato si intersecano. Prezzo € 25 € 23 € 21 € 19 € 17 € 15 € 13 Fabrizio Offerta Gianni Fabrizio Caterina Gilberto Martin 1 2 3 4 5 Omar Domanda Numero di lezioni alla settimana
I mercati sono efficienti? In un mercato perfettamente concorrenziale ben funzionante, la quantità di equilibrio è anche la quantità efficiente ◦ Se lasciamo i produttori e i consumatori a commerciare da soli l’uno con l’altro come desiderano, il mercato sfrutterà ogni opportunità per incrementare la soddisfazione di qualcuno senza danneggiare nessun altro ◦ Non ci sarà bisogno di pagamenti compensativi: il prezzo pagato per il bene costituisce esso stesso il pagamento compensativo I tipi di beni prodotti nei mercati concorrenziali riflettono le preferenze dei consumatori ◦ Se un bene ha un valore talmente basso —rispetto al suo costo—che la sua curva di domanda si trova al di sotto della curva di offerta per tutte, esso non verrà fornito
Efficienza paretiana ed equilibrio di concorrenza perfetta: il primo teorema dell’economia del benessere Il primo teorema del benessere collega ottimo paretiano con equilibrio concorrenziale Il primo teorema afferma che in un sistema economico di concorrenza perfetta un equilibrio concorrenziale è anche un ottimo paretiano Si realizzano le condizioni di eguaglianza di SMS e SMT Ricordiamo quali sono le condizioni di un mercato concorrenziale: Beni omogenei; Numerosità degli operatori; Indipendenza degli operatori; Assenza di barriere all’entrata o all’uscita; Perfetta informazione Attenzione: condizioni molto stringenti, lontane dalla realtà Può essere semplicemente letto come una particolare rappresentazione del concetto smithiano di mano invisibile
Efficienza ed equità: il secondo teorema dell’economia del benessere È possibile trovarsi in presenza di ottimo paretiano in condizioni di dittatura o semplicemente situazioni in cui alcuni membri della collettività non dispongono di mezzi per sopravvivere problema delle condizioni di partenza L’ottimo paretiano ci da informazioni sul lato della produzione e dello scambio rispetto ad una data distribuzione iniziale delle risorse, ma nulla dice sull’auspicabilità della situazione Il secondo teorema si pone la seguente domanda: Un pianificatore che giudichi inauspicabili determinate situazioni può raggiungere posizioni maggiormente auspicabili attraverso i meccanismi di mercato? Il secondo teorema afferma che in determinate condizioni (funzioni di utilità e produzione convesse, assenza di fallimenti di mercato) è possibile realizzare un ottimo paretiano, previa un’appropriata redistribuzione delle risorse tra individui
Stato e mercato alla luce dei due teoremi Sulla base dei due teoremi sembrerebbe che : Al mercato compete la funzione allocativa Allo Stato la funzione redistributiva In realtà allo Stato spetta anche il compito di garantire il corretto funzionamento del mercato quindi in qualche misura ha effetti anche nella sfera allocativa Tuttavia ci sono situazioni nelle quali il mercato fallisce vengono a mancare le ipotesi alla base del primo teorema
Limiti del criterio paretiano • E’ un criterio minimale e coincide, sul piano delle regole di scelta sociale, con la regola dell’unanimità. • Il criterio non dice nulla su come le risorse devono distribuite (separazione tra efficienza ed equità). • Il criterio dipende dal punto di partenza (= allocazione iniziale delle risorse) e quindi è un criterio relativo e poco discriminatorio. • Criterio conservativo non consente valutazioni di situazioni con vantaggi per alcuni e svantaggi per altri, più situazioni di ottimo paretiano sono possibili
L’ottimo paretiano è davvero un ottimo? Il criterio paretiano ha la natura di un vero giudizio di valore. È un giudizio che potrebbe non essere condiviso da tutti perché non ci dice nulla relativamente all’iniziale distribuzione di risorse Inoltre il criterio paretiano guarda esclusivamente al benessere dei singoli individui e quindi esclude la possibilità dell’esistenza di beni meritori di tutela Tuttavia il criterio paretiano rappresenta il criterio per la definizione dell’efficienza allocativa (o appunto paretiana)
2 Più punti pareto efficienti…… g h B f m n A 0 1
Forza e limiti del criterio paretiano: esempi U 1 U 1 C C B A B B A A 0 U 2 C>B>A 0 U 2 C>A B e C inconfrontabili 0 C U 2 A, B e C inconfrontabili
Forza e limiti del criterio paretiano: esempi
Conseguenze dei limiti del criterio paretiano Tirannia dello status quo: La limitata possibilità di effettuare comparazioni induce spesso a conservare lo stato del mondo attuale Azzerare l’inquinamento in agricoltura comporta una diffusione globale dell’agricoltura biologica. Quest’ultima è ad impatto ambientale quasi nullo, ma dà luogo a prezzi delle derrate alimentari più elevati. Nella nostra società alcuni preferirebbero pagare prezzi più elevati per un ambiente più sicuro ma altri non vogliono o non possono.
Dal criterio paretiano alle funzioni di benessere sociale Se tale criterio non consente tutte le comparazioni, come si arriva ad un ordinamento completo? Se si vuole ottenere una classificazione dei possibili stati dell'economia, cioè delle diverse configurazioni di produzione, scambio e distribuzione dei beni tra gli individui, è necessario dotarsi di un ordinamento del benessere sociale (OBS). Si tratta quindi di ricercare una descrizione delle preferenze collettive analoga a quella che viene ipotizzata per un singolo individuo.
Gli Ordinamenti di Benessere Sociale Ordinamento del Benessere Sociale (OBS) classificazione dei possibili stati dell'economia, cioè delle diverse configurazioni di produzione, scambio e distribuzione dei beni tra gli individui Le proprietà di un OBS: a) completezza: uno stato dell'economia può essere sempre comparato con altri; b) transitività: se uno stato dell'economia X > Y e Y > Z, allora X > Z; c) riflessività: deve essere possibile comparare uno stato dell'economia con sé stesso. Un OBS necessita di giudizi di valore: assunzioni che non possono essere definite vere o false ma che rappresentano delle convinzioni etiche si vogliono introdurre nell'analisi. Per ottenere un OBS devo decidere in che modo aggregare le funzioni di utilità individuali
L’aggregazione delle preferenze individuali: la funzione di benessere sociale W = W ( U 1, U 2, …, Un ) Dove: W= benessere sociale Ui= utilità del i-esimo individuo n= numero di individui che compone la collettività Ogni società, in ogni momento, esprime una data funzione del benessere sociale che dipende dalle preferenze dei cittadini e dal modo con cui sono aggregate. Possibili infinite forme funzionali, cioè infiniti modi per aggregare il benessere di tutti i componenti della collettività.
La funzione di benessere sociale bethamiana (1) W = W ( U 1+ U 2+ …+ Un ) Dove: W= benessere sociale Ui= utilità del i-esimo individuo n= numero di individui che compone la collettività “The interest of the community then is what? the sum of the interests of several members who compose it” (J. Bentham) Secondo l’impostazione dell’individualismo, non è possibile distinguere fra un individuo e un altro e tutti meritano la medesima considerazione sociale indipendentemente dalle loro effettive condizioni di vita. . Individualismo A tutti gli individui è attribuito, nel calcolo del benessere collettivo, lo stesso peso
La funzione di benessere sociale benthamiana (2) W = W ( U 1+ U 2+ …+ Un )
La funzione di benessere sociale rawlsiana W = Min ( U 1, U 2, …, Un ) Dove: W= benessere sociale; Ui= utilità del i-esimo individuo: n= numero di individui che compone la collettività
Funzioni di benessere sociale e criterio paretiano Partendo dal punto A L’area BCF, esclusi i punti sui segmenti BC e BF indica i punti di un possibile miglioramento secondo l’impostazione di Rawls L’area HGLI, ad esclusione dei punti sul segmento HG, indicai punti di miglioramento benthamiano Sia la funzione benthamiana che quella rawlsiana considerano come miglioramento punti che non sono Pareto superiori, ammettono confronti di utilità che Pareto invece esclude.
Un facile esercizio In merito alle alternative A, B, C, D i seguenti gruppi esprimono le utilità qui sintetizzate: Alternative Gruppo A B C D Bianco 20 18 4 2 Rosso 10 19 14 12 Verde 8 6 22 10 Determinare l’alternativa che massimizza il benessere sociale secondo il criterio benthamiano e secondo quello di Rawls
Funzione di benessere sociale cardinale Come si misura l’utilità? Immaginiamo si scelga di misurarla in termini monetari (problemi utilità marginale del reddito di fatto decrescente) Come aggrego le diverse valutazioni fatte da individui diversi? Diversa utilità marginale del reddito da individuo non consente aggregazioni se non con il ricorso a pesi (a)
Dalla concezione cardinale alla concezione ordinale dell’utilità [Hicks] §Non misuriamo in denaro le variazioni in termini di utilità, ma misuriamo in denaro quelle variazioni del reddito monetario tali da controbilanciare gli effetti di un fenomeno in termini di utilità o quantomeno da esserne equivalenti §Le misurazioni così ottenute (in termini monetari) possono essere agevolmente aggregate il denaro sottratto a coloro che beneficiano di un mutamento è sufficiente a compensare quanti sono danneggiati? (pagamento compensativo e miglioramento netto paretiano) §Permane il solo problema della dipendenza delle valutazioni dal livello di reddito dell’individuo
Miglioramento paretiano e pagamenti compensativi • Il miglioramento paretiano è conseguibile anche in situazioni diverse, in cui si realizza un pagamento compensativo • Es. la costruzione di una nuovo cinema Effetti positivi per gestore, frequentatori, attività commerciali vicine (beneficio quantificabile in +$100. 000) Effetti negativi per i residenti (danno calcolabile in -$70. 000) Vista così, la costruzione del cinema non sembra un miglioramento paretiano, però…
Miglioramento paretiano e pagamenti compensativi Se un’azione apporta alla parte avvantaggiata un beneficio complessivo maggiore del danno complessivo provocato alla parte svantaggiata, allora esiste un pagamento compensativo la cui realizzazione trasformerebbe l’azione considerata in un miglioramento paretiano ATTENZIONE I miglioramenti paretiani potrebbero essere difficili da organizzare (costi elevati)
Come ottenere pagamenti compensativi Ricapitolando… Intuizione: misuriamo in denaro non le variazioni dell’utilità degli individui associate al passaggio da uno stato del mondo A a quello B ma i cambiamenti nel reddito degli individui che sono in grado di compensare relative variazioni nel livello di utilità Gli euro sottratti a chi trae beneficio dal passaggio da uno stato del mondo all’altro, possono compensare chi da questo passaggio è danneggiato? In sostanza: nel valutare il passaggio da uno stato del mondo A ad uno stato del mondo B, paretianamente inconfrontabili, introduciamo una terza situazione ipotetica C in cui chi trae beneficio corrisponde un indennizzo a chi è danneggiato
In un’economia con un solo consumatore che dispone di un certo R e può acquistare un solo bene a prezzo (pa) dato, costui sceglie la combinazione reddito/bene, data da A registrando il livello di utilità Ua curve nere Cerchiamo di capirci di più……. Passaggio da una situazione A (reddito K, p. A) ad una situazione B (reddito K, p. B<p. A) R K A B Esiste la possibilità di passare ad uno stato del mondo in cui si registra un abbassamento di prezzo del bene X (pb<pa). In questo stato del mondo il consumatore sceglie il punto B registrando un livello di utilità Ub curve in blu Non possiamo misurare in denaro quanto vale l’aumento di utilità per l’individuo derivante dal passaggio da A B. Piuttosto, misuriamo quella variazione del reddito monetario necessaria a controbilanciare gli effetti sull’utilità della riduzione del prezzo X
Variazione di compensazione (CVAB) R Il massimo che il nostro consumatore è disposto a pagare per ottenere la riduzione di prezzo p. A p. B Traslando il vincolo di bilancio blu verso il basso fino al punto in cui è tangente alla prima curva di indifferenza otteniamo una situazione in cui il prezzo del bene X è basso ma il livello di utilità avvertito dal consumatore è equivalente a quello iniziale. K H B A A’ CVAB è il massimo che il consumatore è disposto a pagare pur di ottenere il passaggio dalla situazione A a quella B A A’ effetto sostituzione della riduzione di prezzo X
R I Variazione equivalente (EVAB) Il minimo che il nostro consumatore è disposto ad accettare per rinunciare alla riduzione di prezzo p. A p. B La variazione equivalente, invece, è il minimo che il consumatore è disposto ad accettare pur di rinunciare al passaggio dalla situazione A a quella B (riduzione di prezzo) K B’ A B E’ la somma che aggiunta al reddito dell’individuo gli consente di raggiungere il livello di utilità Ub a prezzi invariati pa X
E se volessi valutare il passaggio inverso (B A)? CVab = EVba EVab = CVba
Complichiamoci un po’ la vita (per capire meglio)……. • 2 consumatori e non più 1 • Primo consuma solo il bene 1, Secondo consuma solo il bene 2 • Entrambi consumano altri beni • Passaggio da una situazione A (p 1 A, p 2 A, …, pn. A) B (p 1 B, p 2 B, …, pn. B) con p 1 A> p 1 B e p 2 A <ps. B e pi. A=pi. B • A B quindi comporta un vantaggio per Primo ed un danno per Secondo • Secondo dovrà quindi essere opportunamente indennizzato! • Se ciò avviene il benessere sociale aumenta qualcuno vede migliorare la propria condizione (Primo) altri (Secondo) vedono la propria situazione immutata (Criterio di Pareto)
CV 1 ab* = EV 1 ba = 100 CV 2 ab *= EV 2 ba = - 80 EV 1 ab **= CV 1 ba = -115 EV 2 ab **= CV 2 ba = 70 *Il massimo che il nostro consumatore è disposto a pagare per ottenere la riduzione di prezzo p. A p. B ** Il minimo che il nostro consumatore è disposto ad accettare per rinunciare alla riduzione di prezzo p. A p. B CV 1 ab + CV 2 ab >= 0 SI AL PASSAGGIO (+20) EV 1 ab + EV 2 ab <= 0 SI AL PASSAGGIO (il danneggiato non riesce ad indennizzare per impedire il passaggio) I due criteri danno risposte coerenti. Si noti però che benefici e costi variano a seconda che siano valutati con il criterio della disponibilità a pagare e quello della disponibilità ad accettare (la seconda è sempre superiore)
Limiti dei criteri di compensazione I criteri proposti consentono di risolvere problemi decisionali evitando confronti interpersonali di utilità che sono possibili solo ricorrendo a giudizi di valore incorporati in una funzione di benessere sociale. In realtà due giudizi di valore sono impliciti nell’adozione di questi criteri: 1) visto che la disponibilità a pagare e ad accettare dei consumatori si basa sul loro reddito, tali criteri si fondano sull’accettazione dell’attuale distribuzione del reddito 2) Tali criteri considerano gli effetti redistributivi dell’intervento come non aventi rilevanza sociale.
Stima della variazione di compensazione: surplus del consumatore § Il concetto di surplus del consumatore: - Passaggio Pa Pb - Sulla quantità Xa precedentemente acquistata, il consumatore beneficia di uno sconto (extra cash in hand) vedi area rossa - Il consumatore ha accesso a nuove quantità di bene prima non acquistabili vedi area verde P Pa Pb 0 Xa X’a X
Stima della variazione di compensazione: surplus del produttore § Il concetto di surplus del produttore: W S E W 0 D 0 L 1 L - D è la domanda di lavoro (espressa da parte delle imprese) e S è l’offerta di lavoro (espressa dai lavoratori) - In E, il salario pagato è W 0 e lavorano L 0 lavoratori - Alle imprese il lavoro di L 0 lavoratori costa un’area pari a quella arancione+ quella gialla - In realtà i lavoratori da 0 a L 0 avrebbero lavorato anche per la sola area arancione, pagando a ciascuno il proprio salario di riserva - La differenza tra le due aree (area gialla) rappresenta il surplus del produttore (che in questo esempio è il lavoratore)
Massimizzazione del benessere sociale e variazioni di compensazione La massimizzazione del benessere sociale può essere espressa in termini di somma pesata delle variazioni di compensazione per vari gruppi omogenei di individui coinvolti dal progetto in esame
Valutazione di costi e benefici attraverso stima delle CV § Immaginiamo economia chiusa caratterizzata da concorrenza perfetta nei tutti i fattori produttivi § Ipotesi: l’ente pubblico investe K 0 per trasformare a colture irrigue una certa superficie agricola § Conseguenze: - per n anni si ha un aumento della produzione di ortaggi da Q 0 a Q 1 - riduzione del prezzo degli ortaggi da pa a pb - Aumento della manodopera da L 0 a L 1 conseguente aumento del salario di equilibrio da W 0 a W 1 - Il valore dei terreni agricoli aumenta di ΔV § Gruppi sociali interessati: - consumatori di ortaggi - lavoratori impegnati nella produzione - imprese agricole - proprietari dei terreni agricoli
La variazione di compensazione dei consumatori § Prima dell’intervento acquistavano Q 0 al prezzo P 0, dopo l’intervento acquistano Q 1 al prezzo P 1. I prezzi degli altri beni restano costanti. P A Pa 1 § Beneficio complessivo pari all’area 1+2 § 1= beneficio derivante dall’abbassamento di prezzo per quantità Q 0 che già in p 1 veniva acquistata § 2= surplus sulla quantità addizionale 2 B Pb 4 3 9 Q 0 Economia chiusa Concorrenza perfetta nei mercati Q 1 Q
La variazione di compensazione dei lavoratori § Prima dell’intervento lavoravano L 0 al salario w 0, dopo l’intervento lavorano L 1 al salario w 1. W 1 7 8 § Beneficio complessivo pari all’area 8+7 § 8= aumento di salario per coloro (L 0) che già lavoravano § 7= differenza tra salario guadagnato e minimo che si era disposti ad accettare per lavorare per i nuovi occupati W 0 5 6 L 0 L 1
La variazione di compensazione delle imprese P § L’investimento comporta una variazione dei ricavi che erano pari a 1+3 e dopo l’investimento sono pari a 3+4 § L’investimento comporta una variazione dei costi che erano pari a 5 e dopo l’investimento sono pari a 5+6+7+8 P 0 P 1 1 2 3 4 0 9 Q 0 Q 1 § La variazione di benessere per le imprese, dunque, sarà pari a -1+4 -6 -7 -8 X w § A seguito dell’investimento, inoltre, le imprese sono tenute a pagare ai proprietari dei terreni un canone di locazione più alto, per cui s configura una spesa pari a 9 w 1 8 7 w 0 6 5 0 L 1 L § Lo stesso ammontare, naturalmente, si configura come beneficio per i proprietari di terreni
Benefici costi per ciascuno dei soggetti coinvolti nell’investimento § La variazione di valore dei terreni non va considerata perché il calcolo già considera la variazione annua di rendita dei terreni (che nel prezzo di mercato dei terreni si riflette). Considerando anche il ΔV sarebbe, dunque, una duplicazione. § Lo schema ci sconsente di comprendere come benefici e costi collegati all’investimento si distribuiscono tra i vari soggetti interessati § Consente anche di valutare la partecipazione dei diversi soggetti all’investimento (le imprese faranno profitti dunque assumeranno)
Benefici e costi considerati in maniera disaggregata - Consente di valutare gli effetti redistributivi dell’intervento - Consente di valutare la capacità del singolo soggetto di reinvestire benefici - Consente di verificare il grado di partecipazione dei soggetti all’intervento - Elimina il problema del legame variazione di compensazione/reddito di partenza - Benefici e costi considerati in maniera disaggregata possono essere aggregati grazie al ricorso ad un sistema di pesi
Ricapitolando Come si misura l’utilità della collettività? Marshall, Kaldor e Hicks hanno teorizzato che essa può essere misurata in termini monetari Da cosa è influenzata l’utilità della collettività? Dagli impatti (diretti ed indiretti) generati dagli investimenti pubblici Come misurare le variazioni di utilità in seguito alla realizzazione di investimenti pubblici? Esprimendo in termini monetari tutti gli impatti da essi generati
Limiti dell’Analisi Costi Benefici È possibile che gli effetti di un investimento si riflettono su “beni intangibili”, che non sono oggetto di compravendita e per i quali non esiste, dunque, un valore monetario (prezzo) a cui fare riferimento In questo caso si ricorre a proxy e a tecniche per la monetizzazione degli impatti
Valutazione di costi e benefici: prezzi ombra L’ACB deve utilizzare prezzi che misurano il valore marginale dell’output del progetto o il costo marginale degli input del progetto dal punto di vista dell’economia nel suo complesso. In concorrenza perfetta usiamo prezzi di mercato I prezzi di mercati vanno corretti quando abbiamo: - mercati non competitivi; es. potere di monopolio - mercati in cui ci sono elementi distorsivi; es. imposte distorsive - assenza di mercato; es. mercato per aria pura
Esempi di impatti “non di mercato” In diverse situazioni la valutazione degli effetti di un intervento si scontra con il fatto che non esistono prezzi di mercato impiegabili per valorizzarli (effetti intangibili o incommensurabili). Es. Progetti che hanno quale obiettivo: Salvare vite umane –Metodo diretto: “reddito” perso –Metodo indiretto: tiene conto dell’avversione al rischio degli individui (valore di una riduzione della probabilità di morte) Ridurre danni ambientali - Metodi diretti: cercano di rilevare direttamente il valore assegnato all’ambiente. Valutazione contingente. - Metodi indiretti: stimano il valore assegnato all’ambiente da effettivi comportamenti di mercato Consentire risparmi di tempo - Stimare il costo opportunità del tempo libero
Esempi di impatti “non di mercato”
Esempi di proxy per la monetizzazione del risparmio di tempo 1)tempo destinato al lavoro; 2)tempo libero; 3)tempo per il trasporto delle merci 1)Calcolo del reddito prodotto nel tempo risparmiato e impiegato nel lavoro 2)Calcolo del valore attribuito dagli utenti al tempo libero. 3)Calcolo della d. a p. un servizio di spedizione più veloce.
Esempi di proxy per la monetizzazione della riduzione del numero di incidenti 1)Incidenti senza feriti; 2)Incidenti con feriti 3)Incidenti con morti 1)Valore dei beni andati perduti 2) Spese mediche evitate / reddito percepito dal numero di giornate lavorative che si sarebbero perse in seguito agli incidenti. 3) Capacità di generazione di reddito 1 -2 -3) Criteri assicurativi. 1 -2 -3) Calcolo del valore attribuito dagli utenti ad una maggiore sicurezza.
Esempi di proxy per la monetizzazione dello sviluppo economico dell’area E’ plausibile che una infrastruttura di trasporto possa contribuire allo sviluppo territoriale, poiché essa aumenta l’accessibilità dei mercati alle merci locali, incrementa l’attrattività del territorio da parte delle imprese, agevola i flussi turistici etc. L’impatto rispetto allo sviluppo locale può essere misurato calcolando il valore aggiunto netto dell’intervento rispetto al sistema locale.
Ulteriori limiti dell’Analisi Costi Benefici Anche ove gli impatti dell’investimento abbiano un valore monetario (es. costi di costruzione, salario, ecc. ), spesso il prezzo di mercato non rispecchia il valore sociale. Dai prezzi di mercato ai prezzi ombra Indicatori di valore in grado di rappresentare correttamente il valore sociale del bene cui si riferiscono Per passare dai prezzi di mercato ai prezzi ombra si adoperano dei fattori di conversione
Esempi di fattori di conversione
Esempi di fattori di conversione Un primo riferimento utile dove trovare i fattori di conversione adeguati è la guida all’Analisi Costi Benefici dell’UE
Per approfondire con esempi: Campbell, H. F. , & Brown, R. P. (2003). Benefit-cost analysis: financial and economic appraisal using spreadsheets. Cambridge University Press. CAP 7 paragrafi: - Benefits of Urban Transport Project - Cutting bus fares La lettura di questi esempi è assai utile per familiarizzare con il tipo di analisi e per comprendere bene la differenza tra real effects e pecuniary effects determinati da un progetto di investimento
Analisi finanziaria e analisi economica nell’Analisi Costi Benefici Analisi finanziaria Analisi economica Variabili economiche Variabili monetarie (costi e benefici interni) Prezzi di mercato Fattori di conversione costi e benefici interni costi e benefici esterni Prezzi ombra
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