Genitori e figli una relazione di risorse o

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Genitori e figli : una relazione di risorse o di conflitti ? Incontro con

Genitori e figli : una relazione di risorse o di conflitti ? Incontro con i genitori Istituto “Volterra” di S. Donà di Piave Dott. ssa Rita Giannetti Servizio Istruzione Diritto allo studio e Orientamento FVG 1

La famiglia l È il contesto delle prime esperienze di relazione e di convivenza

La famiglia l È il contesto delle prime esperienze di relazione e di convivenza sociale l È il luogo in cui vengono apprese le regole del comportamento interpersonale l Rappresenta la “base” dei processi di socializzazione

 La complessità delle nuove organizzazioni familiari Compiere azioni appropriate significa, l ACENTRICHE- funzionano

La complessità delle nuove organizzazioni familiari Compiere azioni appropriate significa, l ACENTRICHE- funzionano attraverso interazioni spontanee AIUTARLO A CRESCARE l POLICENTRICHE- cioè caratterizzate da una pluralità di centri di controllo l Le nuove famiglie sono complesse in quanto sono allo stesso tempo acentriche, policentriche e centrate l CENTRATE – in quanto dispongono di un centro di decisione 3

La famiglia come sistema l Nella famiglia sono presenti 3 elementi: l I singoli

La famiglia come sistema l Nella famiglia sono presenti 3 elementi: l I singoli membri l Le relazioni tra loro l Il gruppo familiare nella sua interezza

La famiglia come sistema l Un sistema è un tutto organizzato, più grande delle

La famiglia come sistema l Un sistema è un tutto organizzato, più grande delle sue singole parti l Sapere tutto dei singoli componenti non significa comprendere le caratteristiche del sistema “famiglia” l Sono elementi (qualitativi) costitutivi: ¡La coesione ¡L’atmosfera emotiva

L’integrità dei sottosistemi l I sistemi complessi sono composti di sottosistemi in relazione l’uno

L’integrità dei sottosistemi l I sistemi complessi sono composti di sottosistemi in relazione l’uno con l’altro l Si possono valutare: la relazione esistente Si possono valutare all’interno di un sottosistema e la relazione di questo con gli altri sottosistemi

Interconnessione delle relazioni l Quanto avviene all’interno di un sottosistema ha implicazioni per gli

Interconnessione delle relazioni l Quanto avviene all’interno di un sottosistema ha implicazioni per gli altri sottosistemi l Una buona relazione coniugale sarà probabilmente associata a una relazione soddisfacente tra genitore e figlio l Questo avrà una ricaduta sullo sviluppo del figlio l La connessione non è di tipo causale lineare, ma circolare

Importanza delle prime relazioni affettive l La natura delle relazioni instaurate durante la prima

Importanza delle prime relazioni affettive l La natura delle relazioni instaurate durante la prima infanzia influenza il percorso evolutivo del bambino, sul piano cognitivo, emotivo e relazionale l L’aspetto relazionale assume un’importanza fondamentale durante tutto il corso della vita ai fini del benessere psico-fisico e della salute mentale

I compiti di sviluppo l Tutte le funzioni psicologiche si sviluppano in un contesto

I compiti di sviluppo l Tutte le funzioni psicologiche si sviluppano in un contesto sociale l L’evoluzione dei compiti di sviluppo è regolata (in parte) dalla programmazione genetica, ma soprattutto dalle interazioni con gli adulti l Instaurare relazioni con altre persone è uno dei compiti più “vitali “sin dalla primissima infanzia

LE FUNZIONI GENITORIALI l Nella società di oggi molte funzioni attribuite ai genitori o

LE FUNZIONI GENITORIALI l Nella società di oggi molte funzioni attribuite ai genitori o ai parenti nelle famiglie tradizionali, quali l’istruzione, il divertimento, l’informazione o la tutela della salute vengono svolte anche da altri soggetti esterni alla famiglia; possiamo codificarle così: Funzione l affettiva protettiva Intesa come prendersi cura dei figli Intesa come la capacità Attiva di prevenire il pericolo Funzione regolativa Intesa come necessaria codificazione dei comportamenti e delle regole sociali Funzione empatica Intesa come capacità di entrare in empatia con i figli prevenendone le necessità/ bisogni

Chi attiva queste funzioni nei confronti dei figli? I genitori In un contesto “normale”

Chi attiva queste funzioni nei confronti dei figli? I genitori In un contesto “normale” sono i genitori ad attivare la > parte delle funzioni genitoriali I nonni la Famiglia del 21°esimo secolo si allarga cercando la “rete” nei famigliari vicini Gli educatori I ragazzi trascorrono gran parte della loro giornata a scuola ? Anche i messaggi proposti come Modelli dai mass media esercitano funzioni genitoriali/ educative

 Le alleanze famigliari Alleanze cooperative Alleanze “ in tensione” collusive disturbate La famiglia

Le alleanze famigliari Alleanze cooperative Alleanze “ in tensione” collusive disturbate La famiglia lavora insieme come una buona squadra La famiglia lavora insieme affrontando le difficoltà aiutandosi reciprocamente Qui i genitori deviano il loro conflitto non negoziando sul figlio I genitori hanno un atteggiamento collusivo e o ambiguo che si riflette sul figlio

Come agire sulle alleanze genitoriali? Il compito potrebbe essere quello di trasformare le alleanze

Come agire sulle alleanze genitoriali? Il compito potrebbe essere quello di trasformare le alleanze “in tensione” o “collusive” in alleanze cooperative secondo il principio che il benessere derivato dalla cooperazione pervade con effetto a catena il rapporto triadico Far rilevare quali sono gli obiettivi comuni della triade Considerare le risorse famigliari alle quali si può attingere Cercare attraverso il dialogo famigliare strategie sostenibili per raggiungere gli obiettivi Verificare i progressi e se necessario adottare nuove strategie

La funzione genitoriale nasce : da chi è in grado di fare un pensiero,

La funzione genitoriale nasce : da chi è in grado di fare un pensiero, collegarlo con una capacità emotiva per mettere in atto un’azione appropriata Fare un PENSIERO significa avere “il bambino in mente”, VEDERLO Attivare la capacità emotiva significa sapere se sta bene o no Compiere azioni appropriate significa, AIUTARLO A CRESCERE 14

Stili genitoriali l Stili comunicativi efficaci tra genitori e figli l Avere punti di

Stili genitoriali l Stili comunicativi efficaci tra genitori e figli l Avere punti di vista e comunicarli con chiarezza l Saper distinguere e verbalizzare le differenze di opinioni l Esser aperti alle opinioni altrui l Essere sensibili e rispettosi nelle relazioni sociali 15

Come uscire dalla crisi? l Per uscire dalla criticità occorre mobilitare risorse interne ed

Come uscire dalla crisi? l Per uscire dalla criticità occorre mobilitare risorse interne ed esterne e poiché nelle fasi acute le capacità individuali sono ridotte, è importante poter contare anche sul sostegno esterno l L’interazione fra i sistemi di supporto porta ad un‘elaborazione personale composta da ciò che noi pensiamo del momento, e di noi, e di quello che pensano “ gli altri ” l Ciò porta ad un cambiamento psicologico, relazionale e sociale che può risolvere il momento, la situazione volgendola in positivo

Ma PROCEDIAMO CON ORDINE … IN FAMIGLIA LE CAUSE PIU’ FREQUENTI DI CONFLITTO (TRA

Ma PROCEDIAMO CON ORDINE … IN FAMIGLIA LE CAUSE PIU’ FREQUENTI DI CONFLITTO (TRA GENITORI E FIGLI E TRA FRATELLI E SORELLE) SONO LEGATE A UNA DIFFERENTE PERCEZIONE DI BISOGNI O DI INTERESSI

PROCEDIAMO CON ORDINE … I CONFLITTI SONO INEVITABILI… MA COME EVITARE CHE DEGENERINO? q

PROCEDIAMO CON ORDINE … I CONFLITTI SONO INEVITABILI… MA COME EVITARE CHE DEGENERINO? q Le situazioni conflittuali vanno gestite in maniera costruttiva q Non tutte le situazioni sono negoziabili, ma l’osservazione dimostra che molti disaccordi possono essere regolati con il dialogo e lo scambio

METODI PIU’ USATI Alcuni metodi usati comunemente per comporre i conflitti e portare i

METODI PIU’ USATI Alcuni metodi usati comunemente per comporre i conflitti e portare i figli a collaborare: 1. 2. 3. 4. 5. 7. 8. 9. “E ORA A NOI DUE”: vediamo chi è il più forte (STILE AUTORITARIO) “OGNI TUO DESIDERIO E’ UN ORDINE”: cedere e lasciar correre (STILE PERMISSIVO ) “DAI FAI UN PÒ TU E UN PÒ IO”: l’eterna ricetta di Salomone (STILE ATTENDISTA) “SE FAI COSI’ LO DICO A PAPA’”: ricorrere al legame affettivo (STILE RICATTATORIO) “E’ PER IL TUO BENE, FIGLIO MIO”: non dichiarare i vostri reali interessi (STILE DELL’ INGANNO) “NON VORRAI MICA DARMI UN DISPIACERE”: come colpevolizzarlo con il ricatto affettivo (STILE SENSO DI COLPA) “ADESSO TI PRENDI UNO SCAPACCIONE”: come dimostrare al bambino la vostra incapacità di controllo (STILE AGGRESSIVO) “DAI, FAMMI UN PIACERE”: incidere sugli aspetti emotivi (STILE MANIPOLATIVO) • Metodi spesso inefficaci, danno risultati mediocri • Vengono riprodotti dai figli

STRATEGIE INAPPROPRIATE LE RAGIONI DEL RICORSO A STRATEGIE INAPPROPRIATE SONO DOVUTE A: 1. CONFUSIONE

STRATEGIE INAPPROPRIATE LE RAGIONI DEL RICORSO A STRATEGIE INAPPROPRIATE SONO DOVUTE A: 1. CONFUSIONE DELLE IDEE CORRENTI SUL CONFLITTO (MITI FAMILIARI) ü ü ü Il conflitto è negativo in sé Il conflitto si può evitare Tutti i conflitti devono essere risolti una volta per tutte IN REALTA’ ü ü ü Sono un segno di salute: mostrano che ciascuno esiste ed è capace di esprimersi Sono un mezzo per evolvere e uno stimolo al dinamismo Sono un modo per forgiare e costruire la personalità

Strategie inappropriate 2. IL POTERE (di ricompensare, di punire, della competenza, di riferimento, della

Strategie inappropriate 2. IL POTERE (di ricompensare, di punire, della competenza, di riferimento, della legittimità) Spesso il genitore ne ha un concetto sbagliato ü Non è forse il genitore che sa A PRIORI ciò che è bene e ciò che è male per il figlio? ü Il figlio non deve forse PER PRINCIPIO rispetto e ubbidienza al genitore? Ma anche il figlio ha potere sui genitori! Situazione di interdipendenza

IL GENITORE NEGOZIATORE MA COME CONCILIARE QUELLI CHE SEMBRANO ESSERE INTERESSI DIFFERENTI? Con quali

IL GENITORE NEGOZIATORE MA COME CONCILIARE QUELLI CHE SEMBRANO ESSERE INTERESSI DIFFERENTI? Con quali metodi si può ottenere ciò che si vuole senza abusare del potere, senza manipolare vostro figlio? STRATEGIA E METODI DEL GENITORE NEGOZIATORE E’ colui che si sforza di trasformare il “FACCIA A FACCIA” in un problema da risolvere INSIEME

IL GENITORE NEGOZIATORE Obiettivi: ü Trovare una soluzione accettabile da entrambi ü Sviluppare l’autonomia

IL GENITORE NEGOZIATORE Obiettivi: ü Trovare una soluzione accettabile da entrambi ü Sviluppare l’autonomia e la capacità dei vostri figli di farsi carico di se stessi ü Rafforzare il loro amore proprio, dar loro fiducia in se stessi e convincerli del loro valore come persone ü Aiutare vostro figlio a fondare le sue azioni sulla propria riflessione

IL GENITORE NEGOZIATORE 1. FERMARE L’ESCALATION LA SPIRALE AZIONE-REAZIONE q Non alimentate il conflitto

IL GENITORE NEGOZIATORE 1. FERMARE L’ESCALATION LA SPIRALE AZIONE-REAZIONE q Non alimentate il conflitto q Aspettate che la pressione generata dall’emozione sia scesa (cercare di far ragionare vostro figlio non serve!) q Imparate a “diventare insensibili”: a. Identificate le vostre zone “di alta tensione” b. Allenate a renderle insensibili • Imparate a dissociarvi da ciò che provoca la reazione per disinnescare i propri automatismi • Utilizzate la reazione del figlio : ANDATE NELLA STESSA DIREZIONE

IL GENITORE NEGOZIATORE 2. CAPIRE IL PROPRIO FIGLIO, PRIMA DI CERCARE DI FARSI CAPIRE

IL GENITORE NEGOZIATORE 2. CAPIRE IL PROPRIO FIGLIO, PRIMA DI CERCARE DI FARSI CAPIRE DA LUI ACCETTARE IL SUO PUNTO DI VISTA q Perfezionare la vostra diagnosi q Non attaccate le posizioni di vostro figlio ma cercate di comprenderle q Fategli vedere che volete capirlo q Il clima positivo genera fiducia

IL GENITORE NEGOZIATORE 2. CAPIRE IL PROPRIO FIGLIO PRIMA DI CERCARE DI FARSI CAPIRE

IL GENITORE NEGOZIATORE 2. CAPIRE IL PROPRIO FIGLIO PRIMA DI CERCARE DI FARSI CAPIRE DA LUI ACCETTARE IL SUO PUNTO DI VISTA 2 TECNICHE : ü ü PORRE DOMANDE ASCOLTO ATTIVO (o ascolto “EMPATICO”) Ascoltare con orecchie, Occhi e Cuore DA FARE: La riformulazione, L’assenso tacito, esprimere i vostri sentimenti (Messaggio “IO”) DA EVITARE: Interromperlo, prendergli la parola, saltare di palo in frasca, porre le domande senza aspettare le risposte, preparare la risposta intanto che lui sta parlando, i messaggi ambigui e a doppio senso, di attaccarlo personalmente (“tu mi fai star male”, “sei un buono a nulla”, …. )

IL GENITORE NEGOZIATORE 3. FAR EMERGERE LE ESIGENZE E LE MOTIVAZIONI LE POSIZIONI SONO

IL GENITORE NEGOZIATORE 3. FAR EMERGERE LE ESIGENZE E LE MOTIVAZIONI LE POSIZIONI SONO SPESSO INCONCILIABILI, MA GLI INTERESSI-BISOGNI ALL’ORIGINE DELLE POSIZIONI NON SONO NECESSARIAMENTE DIVERGENTI OTTO TECNICHE PER FAR EMERGERE I BISOGNI DI VOSTRO FIGLIO 1. Non arroccatevi sulle vostre posizioni 2. Enunciate i vostri interessi 3. Invitate a concentrarsi sul problema piuttosto che sulla soluzione 4. Chiedete al figlio di immaginare le conseguenze della soluzione utilizzando il “E SE …“ o il “SUPPONIAMO CHE …” 5. Porre la domanda “PERCHE’? ”. Diversi i rischi, soprattutto quelli di sentirsi rispondere “NON SO” 6. Ipotizzare la messa in pratica delle sue idee 7. Attingere ai vostri ricordi d’infanzia e poi enunciate le vostre IPOTESI sui suoi interessi 8. Essere sensibili alle sue reazioni emotive

IL GENITORE NEGOZIATORE 4. ALLA RICERCA DELLA TERZA VIA PERCORRENDO LE SOLITE STRADE SI

IL GENITORE NEGOZIATORE 4. ALLA RICERCA DELLA TERZA VIA PERCORRENDO LE SOLITE STRADE SI PUO’ ARRIVARE AL COMPROMESSO Misto tra due soluzioni-posizioni, frutto di mercanteggiamenti MA COME CREARE SOLUZIONI CHE PROCURINO MASSIMI VANTAGGI RECIPROCI? 1. 2. 3. 4. 5. INVENTARE UNA SOLUZIONE DI DIVERSA PORTATA • Fate partecipare vostro figlio all’elaborazione della soluzione (cominciate a chiedergli se abbia delle idee su come risolvere il problema • Evitate le contro-proposte immediate • Fategli vedere gli sforzi che fate per trovare delle soluzioni • Proponete soluzioni sotto forma di suggerimenti e invitatelo a riflettere sui vantaggi che comporta RICORRETE AD UNA TERZA PERSONA USARE UNA PROCEDURA OGGETTIVA • Ad esempio orologio, diario, i turni, … RIDURRE I COSTI DI ACCETTAZIONE PER L’ALTRO • Ad esempio lettura della favola, … APPROFFITTARE DEI MOMENTI DI CALMA PER CONSOLIDARE L’ACCORDO • Formalizzate per iscritto gli impegni (ACCORDO) e nei momenti di calma fate un’analisi a posteriori

IL GENITORE MEDIATORE TERZO NEUTRALE IL GENITORE NON E’ IMPLICATO DIRETTAMENTE NEL CONFLITTO Le

IL GENITORE MEDIATORE TERZO NEUTRALE IL GENITORE NON E’ IMPLICATO DIRETTAMENTE NEL CONFLITTO Le cinque risposte inadeguate più comuni: 1. “IO POSSO GRIDARE PIU’ FORTE”: al conflitto tra i figli si aggiunge quello tra genitori-figli 2. DARE RAGIONE A UNO O ALL’ALTRO (ARBITRO ): Vincitore/Perdente 3. “E’ UN PROBLEMA LORO, NON MIO”: Presenta qualche vantaggio quando è adatta al contesto, ma sottrarsi al ruolo di genitore comporta il rischio di sviluppare nel figlio la sensazione di assenza di limiti 4. “MI VOLETE MORTO”: il genitore comunica ai figli che sono la causa della sua infelicità 5. “PER FAVORE PIANTATELA”: implorare e scongiurare

IL GENITORE MEDIATORE TERZO NEUTRALE LA STRATEGIA DEL GENITORE MEDIATORE SI ARTICOLA ATTORNO A

IL GENITORE MEDIATORE TERZO NEUTRALE LA STRATEGIA DEL GENITORE MEDIATORE SI ARTICOLA ATTORNO A 3 LINEE PRINCIPALI 1. EVITARE DI ESSERE LA CAUSA DI CONFLITTI TRA I FIGLI 2. SVILUPPARE LA LORO CAPACITA’ DI GESTIRE DA SOLI LE LORO DIVERGENZE 3. INTERVENIRE IN CASO DI BISOGNO EFFETTIVO IN QUALITA’ DI GENITORE MEDIATORE

IL GENITORE MEDIATORE 1. EVITARE DI ESSERE CAUSA DI CONFLITTI TRA I FIGLI EVITARE

IL GENITORE MEDIATORE 1. EVITARE DI ESSERE CAUSA DI CONFLITTI TRA I FIGLI EVITARE I COMPORTAMENTI CHE CREANO RIVALITA’ E GELOSIE Ø Evitare eccessivi complimenti Ø Evitare confronti sistematici Ø Evitare di prendere spesso le parti 2. SVILUPPARE LA LORO CAPACITA’ DI GESTIRE DA SOLI LE LORO DIVERGENZE Ø Interesse comune ad avere un compagno di giochi Ø Far vedere che sono in grado di gestire da soli i loro conflitti Sorprenderli mentre stanno “facendo bene”: “sono molto fiera di vedere che siete stati in grado di trovare una soluzione” Ø Insegnare loro a compiacersi di sé Ø Interventi paradossali

IL GENITORE MEDIATORE 3. INTERVENIRE IN CASO DI BISOGNO EFFETTIVO IN QUALITA’ DI GENITORE

IL GENITORE MEDIATORE 3. INTERVENIRE IN CASO DI BISOGNO EFFETTIVO IN QUALITA’ DI GENITORE MEDIATORE CHE COS’E’ LA MEDIAZIONE? Un processo che il genitore compie tra i figli con il loro accordo e la loro partecipazione, destinato a risolvere o a prevenire i conflitti tra loro, sapendo che la decisione finale spetta a loro NON-POTERE E NEUTRALITA’ / IMPARZIALITA’ DEL MEDIATORE Ø Il genitore mediatore propone e non dispone Ø Far partecipare i protagonisti alla costruzione della soluzione Ø La decisione appartiene alle parti e viene presa liberamente

IL GENITORE MEDIATORE SETTE TAPPE 1. SEPARARE I BELLIGERANTI MANTENENDO LA CALMA 2. CREARE

IL GENITORE MEDIATORE SETTE TAPPE 1. SEPARARE I BELLIGERANTI MANTENENDO LA CALMA 2. CREARE IL CLIMA E L’AMBIENTE FAVOREVOLI a. Prendere tempo b. Tenetevi al di fuori c. Osservateli in silenzio d. Descrivete lo spettacolo 3. ESPRIMETE I VOSTRI INTERESSI DI GENITORE 4. METTETE A FUOCO LE MOTIVAZIONI DI FONDO (trasformate lo scontro in problema da risolvere) MEDIANTE: • Domande • Ascolto attivo • Ipotesi sui loro interessi 5. PROPORRE DEI METODI PER INVENTARE NUOVE OPZIONI (elenco di idee) 6. SELEZIONATE LE IDEE 7. FATE SCEGLIERE LA SOLUZIONE

Ruolo dei genitori ü ü ü ü Crescerlo nella responsabilità e nell’autonomia Aiutarlo ad

Ruolo dei genitori ü ü ü ü Crescerlo nella responsabilità e nell’autonomia Aiutarlo ad imparare a conoscere se stesso Favorire la conquista di conoscenze Motivare ad acquisire e sviluppare competenze Insegnare… ad imparare Imparare a gestire il tempo Stare insieme in una attività Conoscere meglio il figlio, aggiornarsi sulla crescita e sui suoi progressi ü Rendersi conto dell'andamento scolastico complessivo 34

Rapporto equilibrato Può essere raggiunto con: ü un atteggiamento di sostegno e di attesa,

Rapporto equilibrato Può essere raggiunto con: ü un atteggiamento di sostegno e di attesa, libero da esiti prefigurati e da pretese pressanti ü totale disponibilità, presenza fisica, rassicurazioni e incoraggiamenti, dimostrando stima nei suoi confronti 35

Atteggiamenti educativi… l AUTOREVOLEZZA Accettare il cambiamento e concordare le regole l RECIPROCITA’ Interagire

Atteggiamenti educativi… l AUTOREVOLEZZA Accettare il cambiamento e concordare le regole l RECIPROCITA’ Interagire tra persone arricchendosi nello scambio l INTENZIONALITA’ Ascoltare, riflettere ed agire con coerenza educativa l INCORAGGIAMENTO Valutare le risorse positive 36

In particolare è necessario… l …creare condizioni favorevoli di tempo e di luogo: non

In particolare è necessario… l …creare condizioni favorevoli di tempo e di luogo: non è automatico → accompagnare il figlio nella gestione del tempo e dello spazio l …favorire la permanenza di un comportamento: non è automatico → accompagnare la trasformazione da ESPERIENZA a ROUTINE – CONSUETUDINE 37

L’importanza del contesto sociale l I rapporti tra coniugi e tra genitori e figli

L’importanza del contesto sociale l I rapporti tra coniugi e tra genitori e figli risentono non solamente delle dinamiche interne ai diversi tipi di famiglie ma anche l del contesto socioculturale a cui appartengono l delle possibilità di conciliare lavoro e impegni familiari l del livello di comprensione da parte della RETE nei confronti delle situazioni evolutive l dell’ appartenenza a gruppi sociali di sostegno nei momenti critici ( auto mutuo aiuto) l della possibilità di ricorrere ad aiuti di specialisti per affrontare le situazioni presenti prevenendo possibili crisi future ( psicoterapia, farmaci, sostegni familiari o individuali…)

Memoranda 1. La motivazione, l’interesse, la partecipazione, l’impegno si costruiscono nelle relazioni: dare del

Memoranda 1. La motivazione, l’interesse, la partecipazione, l’impegno si costruiscono nelle relazioni: dare del tempo ai figli curare la qualità del rapporto comunicare e ascoltare 2. Vanno testimoniate: 3. Vanno verificate e favorite tra coetanei, tra famiglie: io e gli altri 4. Non vanno sganciate da come si è o da come si vuol diventare: qual è il mio progetto personale di vita nella convivenza familiare nel modo di lavorare nell'affrontare l'ambiente esterno e gli eventi della vita 39

I figli (Khalil Gibran) l I vostri figli non sono vostri figli. Sono figli

I figli (Khalil Gibran) l I vostri figli non sono vostri figli. Sono figli e figlie del desiderio ardente che la Vita ha per se stessa. Essi vengono per mezzo di voi, ma non da voi. E benché siano con voi, non vi appartengono. l Potete sforzarvi di essere come loro: non cercate però di renderli come voi. La vita, infatti, non torna indietro né indugia sul passato. l Voi siete gli archi dai quali i vostri figli come frecce viventi son lanciati. L’arciere vede il bersaglio sul sentiero dell’infinito e vi piega con la sua potenza perché le sue frecce volino veloci e lontane. l Lasciatevi piegare con gioia dalla mano dell’Arciere; poiché come egli ama la freccia che vola così ama pure l’arco che è ben saldo”. 40

In bocca al lupo e buon lavoro! 41

In bocca al lupo e buon lavoro! 41