FRANCESCO PETRARCA LAURA Indice Vita di Francesco Petrarca

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FRANCESCO PETRARCA LAURA

FRANCESCO PETRARCA LAURA

Indice Vita di Francesco Petrarca Il Canzoniere Lo stile

Indice Vita di Francesco Petrarca Il Canzoniere Lo stile

BIOGRAFIA 1312: trasferimento famiglia ad Avignone, (allora sede del Papato). Primi studi di Legge

BIOGRAFIA 1312: trasferimento famiglia ad Avignone, (allora sede del Papato). Primi studi di Legge presso Università di Montpellier e poi a Bologna 1304: nascita ad Arezzo da famiglia fiorentina. Il padre (ser Petracco) era stato bandito da Firenze perché guelfo bianco Conoscenza di classici e poesia lirica in volgare. Incontro con Laura nella chiesa di Santa Chiara di Avignone (6 aplrie 1327). 1337: ritiro a Valchiusa (Vaucluse) in una casetta isolata per dedicarsi in solitudine al lavoro letterario. 1330: cappellano del cardinale Giovanni Colonna. Numerosi viaggi in Europa (Parigi, Fiandre, Germania, Roma).

1342: monacazione del fratello e crisi spirituale di Petrarca. Conoscenza con Cola di Rienzo

1342: monacazione del fratello e crisi spirituale di Petrarca. Conoscenza con Cola di Rienzo Nascita della figlia illegittima Francesca. 1347: fallimento dell’insurrezione romana di Cola di Rienzo. Rottura definitiva con i Colonna. 1342: soggiorno solitario sull’Appennino tosco-emiliano per nuovo desiderio di solitudine 6 aprile 1348: morte di Laura. 1350: incontro a Firenze con Boccaccio, suo principale ammiratore. A Roma per il Giubileo. 8 aprile 1341 (giorno di Pasqua): conferimento a Petrarca della laurea poetica a Roma, in Campidoglio.

1370: residenza ad Arquà (Colli Euganei), in una villetta appartata (raccoglimento finale). 18 luglio

1370: residenza ad Arquà (Colli Euganei), in una villetta appartata (raccoglimento finale). 18 luglio 1374: morte e sepoltura ad Arquà (oggi denominata Arquà Petrarca). 1362: soggiorno a Venezia 1353: Milano presso la corte viscontea. Missioni diplomatiche per conto della signoria. Nuovo incontro con Boccaccio (1359). 1368: trasferimento a Padova, ospite del signore Francesco da Carrara.

Il Canzoniere L’io petrarchesco e Laura Il narcisismo di Laura L’amore Memoria e paesaggio

Il Canzoniere L’io petrarchesco e Laura Il narcisismo di Laura L’amore Memoria e paesaggio Morte e trasfigurazione di Laura L’intellettuale Petrarca Risoluzione finale del dissidio Impegno civile e riflessione politica

1336 IL CANZONIERE Rivisto nel: 1348 -50 1366 -67 1370 Amore per LAURA: 1)in

1336 IL CANZONIERE Rivisto nel: 1348 -50 1366 -67 1370 Amore per LAURA: 1)in vita 2)in morte Pubblico: ELITE 366 liriche: sonetti e canzoni in VOLGARE (stile alto) politica amicizia impegno artistico Modelli: tradizione lirica, stilnovismo. 7

L’io petrarchesco e Laura ü Al centro del Canzoniere non Laura (oggetto esplicito dei

L’io petrarchesco e Laura ü Al centro del Canzoniere non Laura (oggetto esplicito dei testi), ma l’io del poeta attraverso l’amore per la donna, la messa alla prova del proprio sé ü La poesia amorosa fondata su ricchezza interiore e complessità psicologica e affettiva Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono di quei sospiri ond’io nudriva ‘l core in sul mio primo giovenile errore quand’era in parte altr’uom da quel che sono, del vario stile in ch’io piango et ragiono fra le vane speranze e ‘l van dolore, ove sia chi per prova intenda amore, spero trovar pietà, nonché perdono. Ma ben veggio or sì come al popol tutto favola fui gran tempo, ode sovente di me medesimo meco mi vergogno; Altichiero, Francesco Petrarca, 1370 ? et del mio vaneggiar vergogna è ‘l frutto, e ‘l pentersi, e ‘l conoscer chiaramente che quanto piace al mondo è breve sogno.

La personalità di Laura ü Laura, soggetto lirico dalla personalità specifica, non solo occasione

La personalità di Laura ü Laura, soggetto lirico dalla personalità specifica, non solo occasione per l’esercizio della interiorità di P. ü Personalità di Laura definita da tappe biografiche, notizie anagrafiche e concezione morale e ideologica Lassare il velo o per sole o per ombra, donna non vi vid’io poi che in me conosceste il gran desio ch’ogni altra voglia d’entr’al cor mi sgombra. Miniatore fiorentino, Ritratto di Laura, Biblioteca Laurenziana Mentr’io portava i be’ pensier’ celati, ch’ànno la mente desïando morta, vidivi di pietate ornare il volto; ma poi ch’Amor di me vi fece accorta, fuor i biondi capelli allor velati, et l’amoroso sguardo in sé raccolto. Quei ch’i’ più desïava in voi m’è tolto: sì mi governa il velo che per mia morte, et al caldo et al gelo, de’ be’ vostr’occhi il dolce lume adombra.

Il nome di Laura SENHAL: nella poesia provenzale l’identità della donna amata è nascosta

Il nome di Laura SENHAL: nella poesia provenzale l’identità della donna amata è nascosta per motivi di opportunità sociale: perciò non compare con il suo nome, ma con un senhal. P. usa il nome di Laura con lo stesso intento allusivo, ma moltiplicandone i significati. . Alcuni termini sono utilizzati come senhal per riecheggiare il nome di Laura. Il lauro (= alloro) richiama sia la sacralità dell’arte (in quanto pianta sacra del dio Apollo) sia la “laurea” poetica conseguita da Petrarca a Roma. “L’aura” (= l’aere) riecheggia un motivo culturale diffuso nella lirica provenzale: il tema dell’aura, cioè del vento che soffia dal paese dell’amata portandone il ricordo fino al poeta “L’auro” (= l’oro) determina invece bisticci di parole per rimarcare stilisticamente la bellezza di Laura: la bionda capigliatura richiama l’immagine del sole (e nuovamente di Apollo – come Laura – ispiratore della poesia). Erano i capei d’oro a l’aura sparsi che ‘n mille dolci nodi gli avolgea, e ‘l vago lume oltra misura ardea di quei begli occhi, ch’or ne son sì scarsi. Io mi rivolgo indietro a ciascun passo col corpo stancho ch’a gran pena porto, et prendo allor del vostr’aere conforto che ‘l fa gir oltra dicendo: Oimè lasso! L’aura che ‘l verde lauro et l’aureo crine soavemente sospirando move, fa con sue viste leggiadrette et nove l’anime da’ lor corpi pellegrine.

L’amore per Laura Trama dell’amore per Laura scandita in modo meticoloso da tutta una

L’amore per Laura Trama dell’amore per Laura scandita in modo meticoloso da tutta una serie di riferimenti cronologici e di anniversari. In questa fitta partitura di echi e rimandi cronologici i momenti di una storia d’amore come itinerario morale. A titolo esemplificativo alcuni motivi: ü Tema della sublimazione dell’amore e del potere salvifico della donna ü Tema della lontananza e della solitudine ü Tema della celebrazione della bellezza di Laura ü Tema dell’amore come causa di aspri conflitti interiori Laura incorona Petrarca, Biblioteca Laurenziana

Sublimazione di amore e potere salvifico della donna Quando fra l'altre donne ad ora

Sublimazione di amore e potere salvifico della donna Quando fra l'altre donne ad ora Amor vien nel bel viso di costei, quanto ciascuna è men bella di lei tanto cresce 'l desio che m'innamora. I' benedico il loco e 'l tempo et l'ora che sí alto miraron gli occhi mei, et dico: Anima, assai ringratiar dêi che fosti a tanto honor degnata allora. Da lei ti vèn l'amoroso pensero, che mentre 'l segui al sommo ben t'invia, pocho prezando quel ch'ogni huom desia; N. H. J. Westlake, da lei vien l'animosa leggiadria ch'al ciel ti scorge per destro sentero, sí ch'i' vo già de la speranza altero. Visione di Beatrice dal Purgatorio, 1864.

Tema della lontananza e della solitudine ü La ricerca di luoghi isolati per nascondere

Tema della lontananza e della solitudine ü La ricerca di luoghi isolati per nascondere agli altri la vista del proprio stato e rendere evidente il suo amore ü Paesaggio complice della vicenda interiore del poeta, ovunque inseguito da Amore ü Compresenza temi di solitudine, isolamento, rapporto privilegiato col paesaggio e del dialogo interiore con i sentimenti: prototipo del modello lirico petrarchesco Solo et pensoso i piú deserti campi vo mesurando a passi tardi et lenti, et gli occhi porto per fuggire intenti ove vestigio human l'arena stampi. Altro schermo non trovo che mi scampi dal manifesto accorger de le genti, perché negli atti d'alegrezza spenti di fuor si legge com'io dentro avampi: sí ch'io mi credo omai che monti et piagge et fiumi et selve sappian di che tempre sia la mia vita, ch'è celata altrui. Ma pur sí aspre vie né sí selvagge cercar non so ch'Amor non venga sempre ragionando con meco, et io co llui.

L’amore come causa di aspri conflitti interiori Pace non trovo, et non ò da

L’amore come causa di aspri conflitti interiori Pace non trovo, et non ò da far guerra; e temo, et spero; et ardo, et son un ghiaccio; et volo sopra 'l cielo, et giaccio in terra; et nulla stringo, et tutto 'l mondo abbraccio. Tal m'à in pregion, che non m'apre né serra, né per suo mi riten né scioglie il laccio; et non m'ancide Amore, et non mi sferra, né mi vuol vivo, né mi trae d'impaccio. Veggio senza occhi, et non ò lingua et grido; et bramo di perir, et cheggio aita; et ò in odio me stesso, et amo altrui. Pascomi di dolor, piangendo rido; egualmente mi spiace morte et vita: in questo stato son, donna, per voi. E. Munch, Ceneri (particolare), 1894.

Il narcisismo di Laura ü Lontananza di Laura dal poeta non solo spaziale, ma

Il narcisismo di Laura ü Lontananza di Laura dal poeta non solo spaziale, ma anche psicologica ü Laura spesso caratterizzata come fredda e altera, tanto da guadagnarsi l’epiteto di cattiva ü Origine del dolore il desiderio inappagato, suscitato dalla bellezza sensuale di Laura ü Ciclo dei sonetti dello specchio (XLIV-XLVI): Laura contempla la propria bellezza riflessa, si chiude in sé stessa e si sottrae all’amore del poeta Caravaggio, Narciso, 1599.

Morte e trasfigurazione di Laura ü Morte di Laura il 6 aprile 1348 ü

Morte e trasfigurazione di Laura ü Morte di Laura il 6 aprile 1348 ü Sfogo alla disperazione e riconsiderazione di tutta la lunga storia del proprio amore ü Esperienza di distanza vissuta nell’esistenza terrena e speranza in una nuova possibilità di incontro precedentemente non conseguita con altrettanta serenità e sicurezza Oimè il bel viso, oimè il soave sguardo, oimè il leggiadro portamento altero; oimè il parlar ch'ogni aspro ingegno et fero facevi humile, ed ogni huom vil gagliardo! et oimè il dolce riso, onde uscío 'l dardo di che morte, altro bene omai non spero: alma real, dignissima d'impero, se non fossi fra noi scesa sí tardo! Per voi conven ch'io arda, e 'n voi respire, ch'i' pur fui vostro; et se di voi son privo, via men d'ogni sventura altra mi dole. Di speranza m'empieste et di desire, quand'io partí' dal sommo piacer vivo; ma 'l vento ne portava le parole.

Morte e trasfigurazione di Laura ü ü Profonda trasformazione di Laura alla fine del

Morte e trasfigurazione di Laura ü ü Profonda trasformazione di Laura alla fine del Canzoniere Perdita, dopo la morte, dei tratti ambigui e complessi peculiari in vita Nuova portatrice di un valore definitivo capace di dare un nuovo significato alle cose Trasformazione affidata a interventi diretti della donna, consolatrice del poeta Se lamentar augelli, o verdi fronde mover soavemente a l'aura estiva, o roco mormorar di lucide onde s'ode d'una fiorita et fresca riva, là 'v'io seggia d'amor pensoso et scriva, lei che 'l ciel ne mostrò, terra n'asconde, veggio, et odo, et intendo ch'anchor viva di sí lontano a' sospir' miei risponde. "Deh, perché inanzi 'l tempo ti consume? - mi dice con pietate - a che pur versi degli occhi tristi un doloroso fiume? Di me non pianger tu, ché' miei dí fersi morendo eterni, et ne l'interno lume, quando mostrai de chiuder, gli occhi apersi".

Memoria e paesaggio ü Decisivo il tema della memoria ü Nascita, nella sperimentazione attorno

Memoria e paesaggio ü Decisivo il tema della memoria ü Nascita, nella sperimentazione attorno al tema della memoria, della specializzazione del linguaggio poetico rievocativo ü Interesse verso i luoghi che hanno accolto in passato la presenza di Laura ü La richiesta-testamento: essere sepolto in tali luoghi ü Speranza nel ritorno di Laura, un giorno, mossa a pietà alla vista della sua tomba J. W. Waterhouse, Ophelia, 1894. Chiare, fresche et dolci acque, ove le belle membra pose colei che sola a me par donna; gentil ramo ove piacque (con sospir' mi rimembra) a lei di fare al bel fiancho colonna; herba et fior' che la gonna leggiadra ricoverse co l'angelico seno; aere sacro, sereno, ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse: date udïenza insieme a le dolenti mie parole extreme.

Impegno civile e riflessione politica ü Critica severa al particolarismo tra sovrani e popoli

Impegno civile e riflessione politica ü Critica severa al particolarismo tra sovrani e popoli dalle medesime tradizione/cultura ü Solenne richiamo alla civiltà nazionale italiana, fondata sulla tradizione di Roma ü Unitamente all’invito alla pace, riferimento all’utilizzo da parte dei signori italiani di truppe mercenarie straniere Simone Martini, Guidoriccio da Fogliano all’assedio di Montemassi, 1328. Italia mia, benché 'l parlar sia indarno a le piaghe mortali che nel bel corpo tuo sí spesse veggio, piacemi almen che ' miei sospir' sian quali spera 'l Tevero et l'Arno, e 'l Po, dove doglioso et grave or seggio. Rettor del cielo, io cheggio che la pietà che Ti condusse in terra Ti volga al Tuo dilecto almo paese. Vedi, Segnor cortese, di che lievi cagion' che crudel guerra; e i cor', che 'ndura et serra Marte superbo et fero, apri Tu, Padre, e 'ntenerisci et snoda; ivi fa che 'l Tuo vero, qual io mi sia, per la mia lingua s'oda.

L’intellettuale Petrarca ü Affermazione del ruolo di nuovo intellettuale preumanistico ü Figura innalzata dalla

L’intellettuale Petrarca ü Affermazione del ruolo di nuovo intellettuale preumanistico ü Figura innalzata dalla superiorità conoscitiva, consapevole dell’elitaria attività intellettuale e della conseguente solitudine dell’uomo di cultura ü Apprezzamento per la vita dello studio, meno facile della via del successo e della vile ricchezza ü Solo attraverso il non-coinvolgimento nelle vicende pratiche il percorso del distacco e la superiorità del giudizio morale Altichiero, Ritratto di Francesco Petrarca, 1376.

Risoluzione finale del dissidio ü Riflessione su morte di Laura e accettazione di una

Risoluzione finale del dissidio ü Riflessione su morte di Laura e accettazione di una condizione rasserenata, con pentimento e conversione ü Vittoria dopo lunga lotta per la conquista della coscienza (padronanza proprio complesso mondo interiore) ü Chiusura del Canzoniere conquista di un nuovo oggetto d’amore: non più la donna desiderata, né l’angelo stilnovistico, né una nuova Beatrice ü Nuovo referente femminile dell’ultimo componimento: la Vergine Maria, incarnazione più alta del modello di femminilità di Laura ü Richiesta di aiuto alla Madonna per completare il distacco dall’esperienza mondana ü Canzone conclusiva alla Vergine idealmente prima del sonetto proemiale introduttivo del Canzoniere, prova esplicita dell’esaudimento della preghiera Sonetto I Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono Canzone CCCLXVI Canzoniere Vergine bella, che di sol vestita

Risoluzione finale del dissidio Vergine bella, che di sol vestita, coronata di stelle, al

Risoluzione finale del dissidio Vergine bella, che di sol vestita, coronata di stelle, al sommo Sole piacesti sí, che 'n te Sua luce ascose, amor mi spinge a dir di te parole: ma non so 'ncominciar senza tu' aita, et di Colui ch'amando in te si pose. Invoco lei che ben sempre rispose, chi la chiamò con fede: Vergine, s'a mercede miseria extrema de l'humane cose già mai ti volse, al mio prego t'inchina, soccorri a la mia guerra, bench'i' sia terra, et tu del ciel regina. Giotto, Madonna col Bambino, 1320 -30.

Lo stile Lessico Stile antirealistico e musicale Equilibrio e variazione

Lo stile Lessico Stile antirealistico e musicale Equilibrio e variazione

Lessico ü ü Per il rigore delle scelte tematiche, messa a punto di un

Lessico ü ü Per il rigore delle scelte tematiche, messa a punto di un lessico rigoroso Esclusione di tutti i termini riferibili a realtà basse (v. corpo e della quotidianità) Tendenza di Petrarca alla generalità e alla astrattezza Preferenza a nominare le classi piuttosto che le specie o gli individui fiori; augelli erbe, fronde, lauri verdi L’aggettivazione allude sassi duri a una qualità eminente e acque chiare, fresche et dolci quasi stereotipa del nome viso, riso, occhi, sguardo dolce, soave, vago cui si riferisce: chiome, capei biondi, d’oro, crespi

Stile anti-realistico e musicale ü Stile del Canzoniere nettamente anti-realistico con adozione di un

Stile anti-realistico e musicale ü Stile del Canzoniere nettamente anti-realistico con adozione di un mondo coerente di parole ü Attenzione costante alla musica del verso ü Ripetizione o concentrazione dei nessi consonantici motore della espressione Chi. Ar. E, fr. Es. Ch. E Et dolci ACQu. E RVF, CXXVI, 1 Favola Fui gran tempo, onde sovente di ME MEdesi. MO MEco MI vergogno et del mio Vane. GGiar Vergo. GNa è ‘l frutto, e ‘l pentersi, e ‘l Conoscer CHiaramente CHe Quanto piace al mondo è breve Sogno. La musicalità è giocata sul ritorno del suono k e sull’alternanza di a ed e. Affollarsi di allitterazioni che non hanno funzione imitativa (cioè non riproducono un suono naturale), piuttosto hanno la funzione di sottolineare il significato intensificandolo.

Equilibrio e variazione ü Carattere intellettuale della struttura poetica confermato dalla tendenza all’ aequitas

Equilibrio e variazione ü Carattere intellettuale della struttura poetica confermato dalla tendenza all’ aequitas ü Versi e strofe basti su richiami, riprese, simmetrie, parallelismi, opposizioni. ü Attenzione di Petrarca ad evitare accuratamente ogni rigidità, ricorso alla variatio ü Saldezza architettonica e libertà, naturalezza frutto di calcoli accurati: Solo e pensoso; Disposizione binaria degli aggettivi, per conferire un’armonia piana ai versi … Canuto e bianco; Debile e fallace; Dolci rime leggiadre; Alma e bella … a cui si associa spesso la figura dell’antitesi: Pace non trovo, e non ò da far guerra E temo, e spero; et ardo, e son un ghiaccio […] Pascomi di dolor, piangendo rido