FORMAZIONE TRA PARI Metodi metodologie e strumenti per
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FORMAZIONE TRA PARI Metodi, metodologie e strumenti per raggiungere il traguardo della conoscenza Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Ogni azione finalizzata all’acquisizione di contenuti o al raggiungimento di un obiettivo deve avvalersi di un metodo. Migliore e più efficace è il metodo, migliori e più duraturi saranno i risultati. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Alcuni metodi comunemente utilizzati: • Cooperative learning • Brain storming • Didattica laboratoriale • Circle time • Lavoro di gruppo • Metodo euristico • Metodo sperimentale • Problem solving • Ricerca - azione • Team teaching • Peer education Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Alcuni metodi comunemente utilizzati: • Cooperative learning • Brain storming • Didattica laboratoriale • Circle time • Lavoro di gruppo • Metodo euristico • Metodo sperimentale • Problem solving • Ricerca - azione • Team teaching • Peer education Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Cooperative learning apprendimento cooperativo Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Cooperative learning E’ un metodo didattico-educativo di apprendimento basato sulla cooperazione tra gli studenti, ciascuno dei quali mette a disposizione del gruppo, il suo sapere e le sue competenze. Apprendere in gruppo si rivela molto efficace non solo sul piano cognitivo, ma anche per quanto riguarda l’attivazione dei positivi processi socio -relazionali; ciascun componente infatti accresce la propria autostima, si responsabilizza nei processi di apprendimento, cresce nelle abilità sociali, imparando a cooperare per il conseguimento di un obiettivo comune. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
E’ uno strumento ideale perseguire differenti obiettivi in classi eterogenee • obiettivi a livello di conoscenza, di sviluppo di abilità sociali e di abilità procedurali; Tab. 1 Attività Lezione frontale • obiettivi a livello di competenza. Lezione in cooperative learning apprendimento cooperativo maturazione cognitiva maturazione emotiva maturazione sociale bassa nei meno coinvolti nulla alta in tutti alta nei più bravi Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Gli studenti lavorano in piccoli gruppi per attività di apprendimento e ricevono valutazioni in base ai risultati acquisiti dal gruppo Migliora l'apprendimento scolastico insegnando contemporaneamente agli studenti a lavorare in modo cooperativo, sono protagonisti di tutte le fasi del loro lavoro, dalla pianificazione alla valutazione, mentre l’insegnante è soprattutto un facilitatore e un organizzatore dell’attività di apprendimento. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Quali vantaggi presenta? Migliori risultati degli studenti Tutti gli studenti lavorano più a lungo sul compito e con risultati migliori, migliorando la motivazione intrinseca e sviluppando maggiori capacità di ragionamento e di pensiero critico Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Quali vantaggi presenta? Relazioni più positive tra gli studenti Gli studenti sono coscienti dell’importanza dell’apporto di ciascuno al lavoro comune e sviluppano pertanto il rispetto reciproco e lo spirito di squadra Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Quali vantaggi presenta? Maggiore benessere psicologico Gli studenti sviluppano un maggiore senso di autoefficacia e di autostima, sopportano meglio le difficoltà e lo stress Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Che cosa rende efficace la cooperazione ? I cinque elementi che rendono efficace la cooperazione sono: 1. 2. 3. 4. 5. La responsabilità individuale e di gruppo L’attuazione di abilità sociali specifiche e necessarie nei rapporti interpersonali all’interno del piccolo gruppo L’interazione costruttiva La valutazione di gruppo L’interdipendenza positiva Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
1. La responsabilità individuale e di gruppo Il gruppo è responsabile del raggiungimento dei suoi obiettivi ed ogni membro è responsabile del suo contributo. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
2. L’attuazione di abilità sociali specifiche e necessarie nei rapporti interpersonali all’interno del piccolo gruppo Gli studenti si impegnano nei vari ruoli richiesti dal lavoro e nella creazione di un clima di collaborazione e fiducia reciproca Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
3. L’interazione costruttiva Gli studenti devono relazionarsi in maniera diretta per lavorare, promuovendo e sostenendo gli sforzi di ciascuno e lodandosi a vicenda per i successi ottenuti Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
4. La valutazione di gruppo Il gruppo valuta i propri risultati e il proprio modo di lavorare e si pone degli obiettivi di miglioramento Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
5. L’interdipendenza positiva Gli studenti si impegnano per migliorare il rendimento di ciascun membro del gruppo, non essendo possibile il successo individuale senza il successo collettivo Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Bisogna creare una interdipendenza positiva per fare in modo cioè che i gruppi‑lavoro riescano a perseguire i loro obiettivi in modo cooperativo Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
L'interdipendenza positiva può essere raggiunta attraverso: ü ü ü obiettivi comuni, la divisione del compito, la condivisione di materiali, risorse, informazioni , l'assegnazione di ruoli diversi, ricompense di gruppo. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Gli insegnanti che formulano gli obiettivi devono essere in grado di mettere in atto un repertorio di comportamenti verbali e non verbali che viene definito come insieme delle competenze sociali, ovvero l’insieme dei comportamenti che una persona deve imparare ad adottare per poter lavorare in gruppo in modo costruttivo. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Queste competenze possono essere riassunte nelle seguenti categorie 1. competenze comunicative; 2. competenze di leadership; 3. competenze nella soluzione negoziata dei conflitti; 4. competenze nella soluzione dei problemi; 5. competenze nel prendere decisioni Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Un gruppo di lavoro può funzionare solo quando le persone dimostrano reciprocamente o il piacere di lavorare assieme, o si conoscono nei pregi e nei difetti, o si apprezzano reciprocamente, o si valorizzano a vicenda, o si incoraggiano nei momenti di difficoltà. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Le attività in Cooperative Learning necessitano, per essere più efficaci, di un controllo che può essere effettuato durante lo svolgersi del compito (Monitoring) oppure una volta terminata l'attività comune (Processing). Anche questa attività incrementa la responsabilità individuale. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Il Monitoring durante il lavoro E’ molto importante soprattutto nel corso di attività che prevedono l'utilizzo di più ore di lezione. Bisogna: § scegliere le competenze che devono essere osservate § decidere se svolgere l'osservazione da solo o con uno studente § decidere come svolgere l'osservazione § predisporre una scheda di osservazione Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
PROCESSING al termine del lavoro • IN GRUPPO • IN CLASSE 1. Sui comportamenti e non sulle persone 2. Finalizzata a migliorare il lavoro e a rinforzare l'impegno 3. Finalizzata a pervenire a conclusioni concrete e condivise 4. Di durata contenuta 5. Finalizzata a registrare i progressi compiuti Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Uno strumento utile per il Cooperative learning L I M http: //cmapspublic. ihmc. us/rid=1 HMTRKD 16 -BX 9 DY 7 -128 D/risorse%20 digitali%20 lim. cmap
Alcuni metodi comunemente utilizzati: • Cooperative learning • Brain storming • Didattica laboratoriale • Circle time • Lavoro di gruppo • Metodo euristico • Metodo sperimentale • Problem solving • Ricerca - azione • Team teaching • Peer education Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Brainstorming Tempesta di cervelli Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Il significato letterale è “tempesta di cervelli”. Dato un problema, ciascuno dei partecipanti, entro prefissati limiti di tempo, è libero di esprimere la propria idea senza che l’insegnante o altri esprimano giudizi su di esse. Alla fine, tutte le idee sono raccolte ed opportunamente analizzate per giungere alla soluzione del problema. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Quello che rende veramente utile l’attività di brainstorming è poter riuscire a capire e armonizzare gli elementi che rispondono alle classiche domande CHI QUANDO COME Brain Storming PERCHE’ COSA DOVE Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
I partecipanti al processo di brainstorming dovrebbero provenire dalle discipline più svariate, con un ampio spettro di esperienze, per ottenere molte idee più creative nella sessione. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Si deve stimolare il gruppo a fare il brainstorming nel modo più informale e divertente, portando tutte le idee possibili, da quelle solidamente pratiche a quelle apparentemente irrealizzabili. L’insegnante può iniziare ponendo una domanda o un problema, o introducendo un argomento Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Obiettivi per l’insegnante ü Concentrare l’attenzione degli studenti su un particolare alla volta ü Far emergere una grande quantità di idee ü Insegnare l’accettazione e il rispetto per le differenze individuali ü Stimolare gli studenti a mettersi in gioco, esprimendo le loro idee e opinioni ü Dimostrare agli studenti che la loro conoscenza scientifica e le loro capacità linguistiche sono stimate e accettate Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Procedura È sempre consigliabile iniziare il brainstorming creando una mappa mentale per: ØComunicare idee ØCreare conoscenza ØRealizzare l'apprendimento visivo ØRappresentare la conoscenza ØGestione della conoscenza ØRidurre la complessità al minimo Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Finalità Come risultato dell’attività di gruppo, e di brainstorming in particolare, gli studenti avranno appreso che: q Le idee di tutti sono apprezzabili e degne di rispetto q Idee, concetti e parole possono essere classificati in relazione all'argomento trattato. q L'informazione e conoscenza risultanti del lavoro di gruppo sono utili a tutti, hanno applicazione pratica e sono sempre la base di ulteriori sviluppi Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Un software per il brainstorming è Free. Mind programma per organizzare le idee tramite mappe mentali . Il programma è scritto in Java, quindi è compatibile con tutti i principali sistemi operativi per computer in circolazione. Il software relativo può essere scaricato dal sito http: //freemind. sourceforge. net Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
La finestra è divisa in due parti: la mappa mentale, nella parte superiore e le note relative all’argomento selezionato in quella inferiore. La mappa mentale prevede un nodo principale, di forma ovale, da cui si dipartono tanti nodi figli con una struttura ad albero. Ad ogni nodo è possibile associare una nota. Una volta create, le mappe possono essere esportate in vari formati, tra cui HTML (con varie opzioni), Open Document, Testo, PDF, Immagine Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Un software per il brainstorming è Cmap. Tools Software per creare mappe concettuali Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Una mappa concettuale è la rappresentazione grafica di concetti espressi sinteticamente (parole - concetto) all’interno di una forma geometrica (nodo) e collegati fra loro da linee (frecce) che esplicitano la relazione attraverso verbi – legame Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
COME SI FA? La mappa concettuale si sviluppa a partire da un “tema”. Con questa espressione intendiamo non solo “ciò di cui si parla” ma anche “ciò di cui si parla” “la ragione per cui se ne parla”. Scelto il tema, occorre trovare degli argomenti che vi risultino collegati da un nesso logico. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Sarà quindi possibile costruire una mappa concettuale nella quale 1. Vi è un nodo radice, posto al centro della mappa, in cui è riportato il tema. 2. Attorno a questo si dispongono dei "figli" che contengono i vari argomenti di cui sopra, che devono essere collegati logicamente (e quindi graficamente tramite freccette) al tema principale. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Sarà quindi possibile costruire una mappa concettuale nella quale: 3. Una mappa concettuale può avere un inizio e quindi un senso di percorrenza assegnato. Perciò conviene stabilire un inizio e ordinare i nodi figli in maniera tale che si possa passare dall'uno all'altro in maniera consequenziale Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Sarà quindi possibile costruire una mappa concettuale nella quale: 4. Ricordate che la mappa è una sorta di scaletta del vostro discorso, rappresentata in via grafica. Pertanto i vari argomenti, ovvero i nodi della mappa, dovranno essere disposti seguendo un ordine logico. Le freccette che collegheranno ciascun nodo dovranno avere un ben preciso significato. Perciò ogni volta che collegate un nodo all'altro chiedetevi il perché. Se esso vi soddisfa, allora significa che il collegamento ha senso Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Differenza tra mappa concettuale e mappa mentale Le mappe concettuali sono «un valido sistema per organizzare le conoscenze e per scoprire i concetti chiave di un testo» Le mappe mentali sono una forma di rappresentazione grafica del pensiero, a partire da alcune riflessioni sulle tecniche per prendere appunti Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
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Alcuni metodi comunemente utilizzati: • Cooperative learning • Brain storming • Didattica laboratoriale • Circle time • Lavoro di gruppo • Metodo euristico • Metodo sperimentale • Problem solving • Ricerca - azione • Team teaching • Peer education Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Didattica laboratoriale Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Didattica laboratoriale E’ un metodo che si concretizza in cinque operazioni: 1. data una situazione problematica, riconoscere il problema e definirlo; 2. individuare gli strumenti formativi per l’analisi e la sistemazione dei dati; 3. applicare correttamente gli strumenti di socializzazione più funzionali; 4. scegliere uno strumento logico per la costruzione consapevole della conoscenza; 5. proporre il debriefing per la metacognizione e l’autovalutazione Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Debriefing Consiste in una riflessione autocritica su ciò che si è fatto ed appreso. Si rivolgono agli alunni le seguenti domande: q Cosa hai imparato? q Come hai imparato? q Quanto hai imparato? q Che voto daresti a questa attività? q E perché? Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
q La risposta alla prima domanda manifesta il sapere acquisito in senso di concetti. q La seconda comunica la qualità delle competenze raggiunte. q Dalla terza in poi emergono risposte rivelatrici dei differenti stili di apprendimento presenti fra gli alunni, in quanto ciascuno di essi indica normalmente diversi momenti ed attività: ciò risulta assai utile all’insegnante per mettere in gioco ogni volta differenti tipologie di lavoro, in modo da coinvolgere sempre l’intera classe. q L’ultima domanda, infine, manifesta l’indice di gradimento verso l’attività svolta e le sue motivazioni. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Punti nodali della didattica laboratoriale Il laboratorio deve essere inteso come “spazio mentale attrezzato” attrezzato in cui la conoscenza si crea attraverso l’azione e la riflessione. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Nel laboratorio l’operatività deve assumere un carattere sociale e cooperativo. Nel laboratorio l’apprendimento deve essere orientato alla Metacognizione Nel laboratorio il fine ultimo non deve essere quello di produrre contenuti, quanto quello di far acquisire competenze. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Nel laboratorio non è necessario fare di tutto ma solo quello che è cruciale. Nel laboratorio si mettono alla prova, si operazionalizzano in azioni, le procedure ed i concetti appresi e relativi a snodi disciplinari. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Nel laboratorio le attività devono essere pensate e pianificate attentamente, dovranno assumere caratteristiche tali da rendere la pratica laboratoriale metafora dell’apprendimento. Il laboratorio non deve essere solo un luogo mentale, ma deve essere minimamente attrezzato. E la sua attrezzatura deve crescere con il livello scolastico. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Progettare un laboratorio significa gestire le fasi di: a) Pianificazione b) Conduzione c) valutazione La didattica laboratoriale ridisegna stili di lavoro, di insegnamento e di apprendimento. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Alcuni metodi comunemente utilizzati: • Cooperative learning • Brain storming • Didattica laboratoriale • Circle time • Lavoro di gruppo • Metodo euristico • Metodo sperimentale • Problem solving • Ricerca - azione • Team teaching • Peer education Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Circle time Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Circle time Letteralmente “tempo del cerchio”. E’ considerata una delle metodologie più efficaci nell’educazione socioaffettiva. I partecipanti si dispongono in cerchio con un conduttore che ha il ruolo di sollecitare e coordinare il dibattito entro un termine temporale prefissato. La successione degli interventi secondo l’ordine del cerchio va rigorosamente rispettata. Il conduttore assume il ruolo di interlocutore privilegiato nel porre domande o nel fornire risposte. Tale metodo facilita e sviluppa la comunicazione di sé, promuove la libera e attiva espressione delle idee, delle opinioni, dei sentimenti e dei vissuti creando un clima di serenità. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Il circle time è un metodo di lavoro efficace per stimolare i giovani ad acquisire conoscenza e consapevolezza delle proprie ed altrui emozioni, per gestire le relazioni sociali sia con i pari che con gli adulti. E’ un gruppo di discussione su argomenti di diversa natura, con lo scopo principale di migliorare la comunicazione e far acquisire ai partecipanti le principali abilità comunicative Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Obiettivi 1. Riconoscere e gestire le proprie emozioni; 2. Riconoscere le emozioni degli altri (empatia); 3. Creare un clima di serenità e di reciproco rispetto; 4. Imparare a discutere insieme, ad esprimere le proprie opinioni ad alta voce, a riassumere ciò che è stato detto, ad ascoltare e a chiedere l’ascolto; 5. Favorire la conoscenza reciproca, la comunicazione e la cooperazione tra tutti i membri del gruppo classe (alunno-alunno e alunno-insegnante). Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Metodologia il ruolo dell’insegnante Il gruppo si dispone a cerchio L’insegnante: § Non deve avere il ruolo di interlocutore che pone domande e fornisce risposte, ma è parte integrante del gruppo. § Osserva i rapporti all’interno del gruppo, stimola le persone più timide e placa quelle più aggressive cercando di rendere tutti partecipi della discussione § Non da giudizi personali Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
§ Indirizza gli studenti al dialogo costruttivo, ad accettare e rispettare le diversità di ognuno § Ha il ruolo del facilitatore: non giudica, non critica, ma stimola i ragazzi ad interagire con gli altri, ad esprimere senza timore i propri pensieri, ad ascoltare ciò che gli altri dicono senza interrompere. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Il docente che utilizza la tecnica dell’ascolto, può portare lo studente a liberarsi da ciò che gli crea disagio, trasmettendogli la sensazione di essere compreso e accettato con tutti i suoi problemi Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
L’ASCOLTO può essere passivo o attivo. v ASCOLTO PASSIVO Include un silenzio attento e accettante, grazie al quale l’alunno si sente libero di esporre il proprio problema senza essere interrotto. Questo può avvenire attraverso messaggi di natura diversa. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Messaggi non verbali (sorridere) Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Messaggi verbali attraverso l’uso di piccole parole o suoni che incitano a continuare: “ti ascolto…” “dimmi pure…. ” “capisco…” “vai avanti…. . ’’ ‘’dimmi qualcosa di più…” Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
v ASCOLTO ATTIVO Implica una riflessione, da parte dell’insegnante, sul problema esposto dall’alunno, recependolo senza emettere messaggi personali, critiche o giudizi, trasmettendo così al ragazzo la convinzione di essere stato ascoltato ed accettato, accompagnandolo semplicemente verso la soluzione migliore Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Alcuni metodi comunemente utilizzati: • Cooperative learning • Brain storming • Didattica laboratoriale • Circle time • Lavoro di gruppo • Metodo euristico • Metodo sperimentale • Problem solving • Ricerca - azione • Team teaching • Peer education Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Lavoro di gruppo Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Lavoro di gruppo E’ un metodo organizzativo fondamentale per la crescita umana e la socializzazione degli alunni. A seconda dell’attività da svolgere, il docente può formare lui stesso i gruppi che potranno essere di livello, di compito, elettivi, misti, oppure lasciare liberi i ragazzi di unirsi in gruppo secondo le proprie scelte. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Alcuni metodi comunemente utilizzati: • Cooperative learning • Brain storming • Didattica laboratoriale • Circle time • Lavoro di gruppo • Metodo euristico • Metodo sperimentale • Problem solving • Ricerca - azione • Team teaching • Peer education Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Metodo euristico Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Metodo euristico L’euristica è l’arte della ricerca, cioè quella parte della scienza che si occupa di scoprire i fatti, ciò che succede. In pedagogia il metodo euristico è anche conosciuto come metodo della scoperta e consiste nel condurre gradualmente l’alunno a scoprire da solo ciò che si desidera egli conosca mediante un suo costante ed attivo coinvolgimento nei percorsi di ricerca e di interpretazione. Così operando, l’alunno padroneggia le conoscenze acquisite ed è in grado di utilizzarle per le successive fasi di apprendimento. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
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Metodo sperimentale Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Questo metodo, introdotto dallo scienziato Galilei, si basa su alcuni punti fondamentali: 1. L’osservazione accurata del fenomeno; Metodo 2. La formulazione di una ipotesi (cioè di una spiegazione sperimentale ragionevole da verificare); 3. La verifica della validità dell’ipotesi con uno o più esperimenti (o con altre osservazioni); 4. La conclusione (se i risultati confermano l’ipotesi fatta, essa si trasforma in una tesi). Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Osservazione L’osservazione deve stimolare l’alunno a chiedersi il “perché” e l’insegnante stesso deve porre domande su ciò che l’alunno osserva e nel fare questo deve indurre dei dubbi (dissonanza cognitiva); sta in questo la grande importanza di questo momento metodologico. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Osservazione L’osservazione è sempre accompagnata da una descrizione scritta sul quaderno con un linguaggio semplice, proprio dell’alunno, un linguaggio personale ed immediato con cui ciascuno può esprimere ciò che ha visto, sentito, toccato, …; ognuno deve partecipare dando l suo contributo, e deve avere spazio e tempo sufficienti. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Alcuni metodi comunemente utilizzati: • Cooperative learning • Brain storming • Didattica laboratoriale • Circle time • Lavoro di gruppo • Metodo euristico • Metodo sperimentale • Problem solving • Ricerca - azione • Team teaching • Peer education Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Problem solving Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Problem solving E’ una tecnica didattica che intende l’apprendimento come il risultato di un’attività di scoperta e per soluzione di problemi. Essa è sempre preceduta dalla fase di problem posing, quella cioè in cui l’alunno è chiamato a individuare chiaramente i termini della problematica per poi passare all’attuazione di una strategia risolutiva. Il problem solving è, quindi, una metodologia di analisi utilizzata per individuare, pianificare ed attuare le azioni necessarie alla risoluzione di un problema. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Le fasi dell’analisi sono: § definizione del problema; § raccolta delle informazioni; § identificazione delle cause più probabili; § formulazione di cause possibili; § sviluppo operativo dell’analisi; § Controllo dei risultati. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
La strategia del problem posing si attua quando, dopo aver specificato le proprietà di un oggetto, si procede a negarle una alla volta, utilizzando frasi quali, «e se … che cosa succederebbe? » Attraverso la negazione di un dato certo si instaura un processo di rielaborazione creativa di soluzione a problemi. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Alcuni metodi comunemente utilizzati: • Cooperative learning • Brain storming • Didattica laboratoriale • Circle time • Lavoro di gruppo • Metodo euristico • Metodo sperimentale • Problem solving • Ricerca - azione • Team teaching • Peer education Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Ricerca - Azione Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Ricerca - Azione E’ un metodo per costruire la conoscenza partendo da un problema. La caratteristica della R/A sta nel fatto che tutti sono in ricerca, tanto i docenti quanto i discenti. Il sapere nasce dalla ricerca, non c’è prima un sapere e poi una sua applicazione, ma si agisce, si riflette sull’azione e si formalizza. Le fasi della ricerca - azione sono: Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Le fasi della ricerca - azione sono: § condizioni (azzeramento delle difficoltà di contenuto, formulazione della consegna, non inquinamento della prova); § socializzazione; § organizzazione della conoscenza (grafici e tabelle); § sistemazione delle conoscenze (tabelle); § costruzione delle conoscenze (testo scritto); Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Alcuni metodi comunemente utilizzati: • Cooperative learning • Brain storming • Didattica laboratoriale • Circle time • Lavoro di gruppo • Metodo euristico • Metodo sperimentale • Problem solving • Ricerca - azione • Team teaching • Peer education Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Team teaching Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Team teaching Il significato letterale del termine è “insegnamento di gruppo” ed è una metodologia in cui gli insegnanti non lavorano più isolatamente, ciascuno nella sua classe, ma cooperano con pari dignità e responsabilità professionale per l’educazione di un gruppo di alunni. Ciascun docente del team si occupa di uno specifico ambito disciplinare. I tempi della programmazione comune servono per ogni opportuna verifica e valutazione e per flessibilizzare il curricolo in itinere. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Alcuni metodi comunemente utilizzati: • Cooperative learning • Brain storming • Didattica laboratoriale • Circle time • Lavoro di gruppo • Metodo euristico • Metodo sperimentale • Problem solving • Ricerca - azione • Team teaching • Peer education Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Peer education E’ un sistema nel quale persone di età, status ed esperienza simili possono passarsi reciprocamente informazioni ed imparare l’una dall’altra. Viene a mancare la relazione di potere tra docente e studente, tra animatore e giovane, tra direttore ed operaio. In questa accezione, la peer education propone un’alternativa all’idea di autorevolezza ed è inoltre caratterizzata dall’enfasi posta su un tipo di apprendimento che sia contemporaneamente interattivo e partecipativo. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
Si fonda sul riconoscimento del passaggio dal periodo dell’infanzia, in cui le relazioni più significative sono quelle di tipo verticale, al periodo dell’adolescenza in cui emerge il bisogno di relazioni orizzontali, in cui l’interazione sia caratterizzata da simmetria, eguaglianza, mutuo controllo, complementarietà. Tutor di Istituto: prof. ssa Giovanna Scicchitano – prof. Giuseppe Perpiglia
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