Fonetica vs Fonologia Fonetica Fonologia Disciplina della linguistica

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Fonetica vs. Fonologia Fonetica Fonologia • Disciplina della linguistica che studia gli aspetti fisici

Fonetica vs. Fonologia Fonetica Fonologia • Disciplina della linguistica che studia gli aspetti fisici (fonetica acustica) e fisiologici (fonetica articolatoria) inerenti ai suoni (foni) delle lingue naturali • Disciplina della linguistica che studia il modo in cui i foni interagiscono, si raggruppano in classi di foni = fonemi) all’interno del sistema di specifiche lingue, e come tali classi hanno la funzione di distinguere le parole tra loro; • 1. quali sono i fonemi di una data lingua; 2. come i suoni si combinano insieme in una data lingua; 3. come i suoni si modificano in combinazione

Fono vs. Fonema Fonetica: Fono • ogni suono prodotto dall’apparato fonatorio umano, considerato in

Fono vs. Fonema Fonetica: Fono • ogni suono prodotto dall’apparato fonatorio umano, considerato in quanto entità fisica discreta, individuabile nella catena fonica; • è la minima unità lineare o segmentale del discorso; • è una unità che si colloca a un livello «concreto» Fonologia: Fonema • unità minima (di seconda articolazione) dotata di valore distintivo; • è la minima unità distintiva lineare o segmentale del discorso; • segmento minimo con valore distintivo (distinguono coppie di parole); • non «ha» significato in sé, ma contribuisce a differenziare dei significati; • non può essere scomposto in una successione fonemi; • è definito solo dai caratteri che hanno valore distintivo (caratteri «pertinenti» ); • è una unità che si colloca a un livello «astratto»

Le regole di Trubeckoj (1939) Per stabilire se due foni abbiano valore distintivo e

Le regole di Trubeckoj (1939) Per stabilire se due foni abbiano valore distintivo e siano fonemi di una determinata lingua, Trubeckoj [1939], uno dei padri della fonologia, ha proposto una serie di regole: Prima regola: quando due suoni ricorrono nelle medesime posizioni e non possono essere scambiati fra loro senza con ciò mutare il significato delle parole o renderle irriconoscibili, allora questi due suoni sono realizzazioni fonetiche di due diversi fonemi: (1) varo - faro [v] e [f] in italiano sono fonemi perché se li scambiamo otteniamo parole con significati diversi; tali fonemi sono in distribuzione contrastiva

Coppie minime di parole I foni hanno valore linguistico quando sono distintivi, quando cioè

Coppie minime di parole I foni hanno valore linguistico quando sono distintivi, quando cioè contribuiscono a differenziare dei significati: lane vs. rane, male vs. mare (/l/ ~/r/ = coppia minima) l e r non sono solo due foni diversi ([l] e [r]), ma anche due fonemi differenti (/l/ e /r/); l e r contribuiscono anche a formare coppie minime: coppie di parole che si differenziano solo per un suono nella stessa posizione (nello stesso contesto) Altri esempi: pare/tare (#___V); premo/tremo (#___C); carpa/carta (C___V); tappo/tatto (V__V); ripa/Rita (V__V); top/tot (___#) occlusiva bilabiale vs. occlusiva dentale-alveolare La prova delle coppie minime (o della commutazione) serve ad individuare l‟inventario fonematico/fonologico di una lingua.

Coppie minime di parole Come funziona un’opposizione fonologica? [paŋka] ~ [baŋka] /p ~ b/

Coppie minime di parole Come funziona un’opposizione fonologica? [paŋka] ~ [baŋka] /p ~ b/ BASE DI COMPARAZIONE 1) 2) occlusiva labiale CARATTERE DISTINTIVO sorda sonora 3) tratti distintivi

Le regole di Trubeckoj (1939) Per stabilire se due foni abbiano valore distintivo e

Le regole di Trubeckoj (1939) Per stabilire se due foni abbiano valore distintivo e siano fonemi di una determinata lingua, Trubeckoj [1939], uno dei padri della fonologia, ha proposto una serie di regole: Seconda regola: quando due suoni compaiono nelle stesse posizioni e si possono scambiare fra loro senza causare variazione di significato della parola, questi due suoni sono soltanto varianti fonetiche facoltative di un unico fonema (2) rema - Rema (varianti libere = allofoni non condizionati) [r] alveolare e [R] uvulare (moscia) in italiano sono due varianti libere di un solo fonema

Le regole di Trubeckoj (1939) Per stabilire se due foni abbiano valore distintivo e

Le regole di Trubeckoj (1939) Per stabilire se due foni abbiano valore distintivo e siano fonemi di una determinata lingua, Trubeckoj [1939], uno dei padri della fonologia, ha proposto una serie di regole: Terza regola: quando due suoni di una lingua, simili dal punto di vista articolatorio, non ricorrono mai nelle stesse posizioni, essi sono due varianti combinatorie dello stesso fonema: (3) naso – ancora ['nazo] - ['aŋkora]) (varianti combinatorie = allofoni posizionali) [n] alveolare e [ ŋ] velare in italiano sono varianti combinatorie dello stesso fonema

Allofoni Due o più foni che coesistono in distribuzione complementare sono allofoni di uno

Allofoni Due o più foni che coesistono in distribuzione complementare sono allofoni di uno stesso fonema: (4) (a) (b) [s]era, lapi[s], [s]paurito ro[z]a, ri[z]o, [z]dentato, [z]modato Il fono [s] ricorre in: • posizione iniziale di parola prima di vocale #___V • posizione finale di parola ___# • prima di una consonante sorda ___Csorda Il fono [z] ricorre invece: • tra due vocali V___V • prima di una consonante sonora ___Csonora

Allofoni /s/ [s] livello fonologico fonemi [z] livello fonetico varianti

Allofoni /s/ [s] livello fonologico fonemi [z] livello fonetico varianti

FONOLOGIA – aree di indagine 1) fonemi; 2) fonotassi (l‟insieme delle norme che regolano

FONOLOGIA – aree di indagine 1) fonemi; 2) fonotassi (l‟insieme delle norme che regolano la distribuzione dei suoni in una data lingua): [s]paurito e ri[z]o. Perché? la diversa realizzazione di s è al contesto fonotassi; 3) tratti soprasegmentali: con i fonemi e di fonotassi siamo sul piano segmentale, ma che cosa possiamo dire dell’accento e dell’intonazione?

Processi fonosintattici: il contesto Ogni suono ha una sua distribuzione: certi contesti o posizioni

Processi fonosintattici: il contesto Ogni suono ha una sua distribuzione: certi contesti o posizioni in cui può comparire. [r] in italiano può comparire: – tra due vocali ora V__V – dopo [t] tra t___ – dopo [p] prima p___ – dopo [b] bravo b___ – all’inizio di parola prima di vocale – in posizione finale di parola rana #___V bar ____# Ma [r] non può comparire: – all’inizio di parola prima di consonante – tra due consonanti – dopo [m] *rt. . . #___C *trf C___C *amr. . . m___

Processi fonosintattici: il contesto Assimilazione totale – parziale – progressiva – regressiva - totale

Processi fonosintattici: il contesto Assimilazione totale – parziale – progressiva – regressiva - totale regressiva i[n+r]imediabile → i[rr]emidiabile (alveolare polivibrante) - parziale regressiva i[n+p]ossibile → i[mp]ossibile (nasale bilabiale) - totale progressiva qua[nd]o → qua[nn]o (nasale alveolare) - parziale progressiva dog[+s] → dog[z ] (fricativa alveolare)

Processi fonosintattici: il contesto Assimilazione a distanza (Metafonesi – Umlaut) Nei dialetti con vocale

Processi fonosintattici: il contesto Assimilazione a distanza (Metafonesi – Umlaut) Nei dialetti con vocale finale indistinta – ad es. il napoletano – la metafonesi ha una funzione morfologica perché consente di distinguere il genere e/o il numero, che non è desumibile dalla desinenza: nirë/nérë - ‘nero/nera’; sèntë/siéntë - ‘sento/senti’. (armonia vocalica) Turco: adam+lar ‘uomo+Pl’ even+ler ‘casa+Pl’

Processi fonosintattici: il contesto Raddoppiamento/rafforzamento fonosintattico: Nel sistema fonologico basato sul toscano certe parole

Processi fonosintattici: il contesto Raddoppiamento/rafforzamento fonosintattico: Nel sistema fonologico basato sul toscano certe parole provocano il raddoppiamento della consonante iniziale della parola successiva: tutte le parole con accento sull’ultima sillaba, es. però, così, cantò (cantò bbene vs. canto bene)

Proprietà soprasegmentali distintive che non possono essere attribuiti a un singolo segmento (fonema): (1)

Proprietà soprasegmentali distintive che non possono essere attribuiti a un singolo segmento (fonema): (1) Accento è posto “sopra” un segmento (es. così); (2) Tono è posto “sopra” un segmento (es. cinese: mā (tono alto, costante) ‘madre’, má (tono alto, ascendente) ‘lino’, mă (tono basso, discendente-ascendente) ‘cavallo’, mà (tono alto, discendente) ‘ingiuriare’); (3) Intonazione: Anna mangia la minestra, Anna mangia la minestra? , Anna, mangia la minestra! : il materiale segmentale è lo stesso, ma l’intonazione no. (4) L’intonazione può essere vista come un accento di frase o come l’andamento che ha il tono di voce mentre si produce un enunciato.