Fonetica latina Latino I anno Dott ssa Alessia

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Fonetica latina Latino I anno Dott. ssa Alessia Menghini

Fonetica latina Latino I anno Dott. ssa Alessia Menghini

L’alfabeto latino • Il primo alfabeto latino venne adottato dall’VIII° secolo a. C. ,

L’alfabeto latino • Il primo alfabeto latino venne adottato dall’VIII° secolo a. C. , cioè sin dagli albori della storia di Roma. • Corrispondenza tra grafemi e fonemi, ovvero ad ogni lettera corrisponde un suono. • Successivamente, dopo l’VIII secolo, l’alfabeto latino si evolve e aggiunge nuovi fenomeni fonetici come il rotacismo (la nostra “r” es. ).

L’alfabeto latino • Le lettere dell’alfabeto latino sono le seguenti: • A, B, C,

L’alfabeto latino • Le lettere dell’alfabeto latino sono le seguenti: • A, B, C, D, E, F, G, H, I, (J)*, K, L, M, N, O, P, Q, R, S, T, (U)*, V, X, Y, Z • *La J e la U sono due grafemi non utilizzati in epoca classica. • Osservazioni: la V in latino ha valore a) vocalico, in sostituzione di “u” solo all’inizio della storia (abbiamo “vbi” invece di “ubi”) b) semiconsonantico (pronuncia /w/ come in “quis”). • La J fu introdotta nel Medioevo come variante della “i” a) in fine di parola es. bellj b) con valore semiconsonantico es. ajuto ma ebbe poca fortuna.

Le vocali latine e la loro pronuncia • In latino esistono grossomodo 6 vocali

Le vocali latine e la loro pronuncia • In latino esistono grossomodo 6 vocali (a, e, i, o, u/v, y) • Le vocali in latino sono lunghe e brevi • Le vocali lunghe hanno una maggior durata di pronuncia. Le vocali brevi hanno una minor durata di pronuncia. • Vocali lunghe: ā (es. lago) ē (es. bere) ī (es. fine)ō (es. ora) ū (es. lupo) • Vocali brevi: ă (es. inglese theater) ĕ (es. ecco) ĭ (es. big) ŏ (occhio) ŭ (es. ua! onomatopeico) • La y è straniera, pochissimo impiegata e corrisponde ad una ui come la ü tedesca

I dittonghi e la loro pronuncia • Dittongo: unione di due vocali. Il dittongo

I dittonghi e la loro pronuncia • Dittongo: unione di due vocali. Il dittongo è sempre lungo • Au: si legge come si scrive es. causam, audio • Ae: si legge “e” es. aetas, Athenae (leggi “etas”, “Athene”) • Oe: si legge “e” es. moenia (leggi “menia”) • Eu: si legge come si scrive es. idoneus. Eccezione: nella sillabazione la “e” e la “u” si staccano es. ido-ne-us • Dittonghi rari: ei, ui, yi

Le consonanti e la loro pronuncia • B: normale es. laudabas • C: alternanza

Le consonanti e la loro pronuncia • B: normale es. laudabas • C: alternanza suono duro /k/ es. canem, suono dolce es. licet • D: normale es. donum • F: normale es. fines • G: suono duro es. languor, guttur • H: 1) lieve aspirazione 2) non pronuncia es. hieme (leggi “ieme”) • I: normale, usata in posizione intervocalica (es. eius) o all’inizio di parola seguita da vocale (es. iubes) • K: suono duro es. Kalendae (leggi “calende”) • L, M: normali es. laudo, malo

Le consonanti e la loro pronuncia • • N: normale es. notus ma –gn

Le consonanti e la loro pronuncia • • N: normale es. notus ma –gn come “gnomo” P: normale es. pecus Q: q+uv es. quivis R: normale es. rosa S: sorda (es. sol), sonora (/z/ es. Lesbos) T: normale es. taurus V: normale es. video Z: è considerata una lettera straniera

Pronunce particolari • Ph: -f- es. philosophia (leggi “filosofia” dalla fi greca) • Th-:

Pronunce particolari • Ph: -f- es. philosophia (leggi “filosofia” dalla fi greca) • Th-: -t- con lieve aspirazione (es. thesaurus leggi “tesaurus”) • Ch- : -c- duro (es. Chaos leggi “kaos”) • Ti-+ vocale: -zi- (es. laetitia leggi “letizia”) ECCEZIONE: la –ti- + vocale si pronuncia “ti” in 3 casi: 1) se la “i” di –ti- è accentata es. totìus 2) s, t, x + ti: es. hostia, mixtio 3) nei nomi greci es. Miltiades • Oë : leggi “oe” (es. poëtae NON si legge pete ma poete) • Aë: leggi “ae”

La sillabazione: regole generali • Ai fini dell’accentazione c’è la necessità di dividere in

La sillabazione: regole generali • Ai fini dell’accentazione c’è la necessità di dividere in sillabe la parola. Le regole generali sono le seguenti: 1. Due consonanti si dividono sempre, sia che sia “s” impura (es. st, sc), sia che siano consonanti doppie (es. –pp, -tt) es. Pap-pus, tem-pes-tas 2. Quando ci sono più di due consonanti, solo l’ultima si separa es. mix-ti-o (= mics-ti-o). Eccezione della muta (es. t, c) cum liquida (r, l) es. pa-tris e NON pat-ris, sa-crus e NON sac-rus 3. Due vocali formano sillaba nel caso dei dittonghi (es. aetas, au-la). Il resto si separa sempre (es. e-o-rum) 4. Le aspirate (h) si comportano come se non esistessero (es. ma-chi-na, tri-um-phus)

Quantità vocalica e sillabica • La quantità può essere: a) vocalica, inerente alla durata

Quantità vocalica e sillabica • La quantità può essere: a) vocalica, inerente alla durata delle vocali b) sillabica, ovvero delle vocali all’interno di una sillaba • La quantità vocalica ci dice della maggiore o minore durata della pronuncia. Abbiamo vocali brevi es. păter (= padre), dìcĕre (= dire) e vocali lunghe es. māter( = madre), dīco (= io dico) • La quantità sillabica può essere 1) breve: se è aperta, ovvero quando termina in vocale breve es. di-lĭ-gens, 2) lunga: se è a) aperta= contiene vocale lunga o dittongo es. au-rum, clā-mor b) chiusa= se termina in consonante es. for-tis

Leggi dell’accento 1. Legge del trisillabismo: l’accento non può mai risalire oltre la terz’ultima

Leggi dell’accento 1. Legge del trisillabismo: l’accento non può mai risalire oltre la terz’ultima sillaba 2. Legge della baritonesi: l’accento non è mai tronco, a differenza dell’italiano (es. partirò) 3. Legge della penultima: a) in una parola di più di 2 sillabe l’accento cade sulla penultima sillaba se quest’ultima è lunga es. mo-né-re (la sillaba “-ne -” di monere è lunga) b)l’accendo cade sulla terzultima sillaba se la penultima è breve es. lége-re (-ge- ha la “e” breve)

Esercizio • Leggi le parole e dividi in sillabe: • Laudàbar, aestàtis, glòriae, confìteor,

Esercizio • Leggi le parole e dividi in sillabe: • Laudàbar, aestàtis, glòriae, confìteor, eàrum, Leònidas, Athenàrum, tèmporis, tempestàtis, fòrtis, màtris, ferebàntur, pòssum, moenia, iustìtiam, hòstes, fugièbant, mòneam, hòstiam, poëtàrum.