Fiuggi 15 novembre 2013 Una scuola per tutti
Fiuggi, 15 novembre 2013 Una scuola per tutti … Insegnare RC agli alunni con BES Momento formativo PER INSEGNANTI DI RELIGIONE CATTOLICA SCUOLA SECONDARIA Cristina Carnevale
Il disagio a scuola e… la solitudine… anche dell’insegnante di religione
Alunni in particolari condizioni di disagio Assumere la responsabilità formativa
Il nostro momento formativo
Ognuno di noi ha ben presenti alcune storie …
La normativa… … e le PAROLE-CHIAVE sul DISAGIO a scuola
Sistemi di classificazione OMS …dalle PATOLOGIE all’analisi delle FUNZIONI… n 1970: Classificazione Internazionale delle malattie (International Classification of Diseases - ICD): cogliere la causa delle patologie, fornendo per ogni sindrome e disturbo una descrizione delle principali caratteristiche. n 1980: Classificazione Internazionale delle Menomazioni, delle Disabilità e Handicap (International Classification of Impairments Disabilities and Handicaps - ICIDH) n distingueva tre livelli: - menomazione - disabilità - handicap n
1999: Classificazione Internazionale delle Menomazioni, delle Attività personali (ex. Disabilità) e della Partecipazione sociale (ex handicap) (ICIDH-2) n il termine “handicap” viene definitivamente accantonato n alcuni concetti importanti : - l’esteriorizzazione: menomazione; - l’oggettivazione: non più disabilità, ma attività personali; - le conseguenze sociali: non più handicap o svantaggio ma diversa partecipazione sociale n
n Nel 2001: Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, denominato ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health n descrive lo stato di salute delle persone in relazione ai loro ambiti esistenziali (sociale, familiare, lavorativo) coglie le situazioni che possono causare disabilità ed evidenziare cosa è possibile fare per migliorare la qualità della vita n n descrive non le persone, non i deficit e gli handicap che rendono precarie le condizioni di vita, ma le situazioni quotidiane, in relazione al contesto ambientale, relative al funzionamento umano e alle sue possibili restrizioni.
n n no “malattie” (menomazione, handicap, usati prevalentemente in accezione negativa) …ma la salute dell’individuo in chiave positiva (funzionamento e salute). n La disabilità è una condizione universale: tutti possono trovarsi in condizioni che provocano “disabilità”. n Nel 2003 è stata completata anche la versione per bambini e adolescenti (ICF-CY)
Convenzione ONU
n la Convenzione include la disabilità tra le forme della diversità umana… rispetto per la differenza e accettazione delle persone con disabilità come parte della diversità umana e dell’umanità stessa…
La disabilità è vista anche come … n …una barriera
Altri principi generali dichiarati dalla Convenzione Onu n n n n dignità intrinseca non discriminazione piena ed effettiva partecipazione e inclusione parità di opportunità accessibilità rispetto dello sviluppo delle capacità diritto a preservare la propria identità …
Art. 24 dedicato all’educazione n diritto all’istruzione delle persone con disabilità n gli Stati che hanno firmato la Convenzione si impegnano a garantire un sistema di istruzione inclusivo a tutti i livelli ed un apprendimento continuo lungo tutto l’arco della vita
Finalità n pieno sviluppo del potenziale umano, del senso di dignità e dell’autostima … n sviluppo della propria personalità, dei talenti e della creatività n mettere in condizione di partecipare effettivamente a una società libera
Mezzi… n n sostegno necessario accomodamento ragionevole in funzione dei bisogni di ciascuno … in ambienti che ottimizzino il progresso scolastico e la socializzazione, conformemente all’obiettivo della piena integrazione
La normativa italiana aveva visto lungo … …ma l’applicazione? ? ?
Costituzione Italiana n n n PARI DIGNITA’ RIMUOVERE OSTACOLI PIENO SVILUPPO PARTECIPAZIONE DIRITTI
C. M. 3 luglio 1962 n n n MINORATI… INVALIDI CIVILI… SCUOLE SPECIALI CLASSI DIFFERENZIALI…
Legge 118/1971 n INSERIMENTO IN CLASSI “NORMALI”
Legge 517/1977 n n n INSERIMENTO ELEMENTARI-MEDIE INTERVENTI INDIVIDUALIZZATI La programmazione educativa deve tenerne conto
Legge 270/1982 n SOSTEGNO
VARIE CC. MM n CONTINUITÀ
Legge 148/1990 n POSTI DI SOSTEGNO n CONTITOLARITA’ n ALUNNI PORTATORI DI HANDICAP n COLLABORAZIONE INSEGNANTI, GENITORI, SPECIALISTI
Legge 104/1992 LEGGE QUADRO per l’assistenza, l’integrazione e i diritti… n n n INTERGRAZIONE SOCIALE (finalità) DIRITTI E AGEVOLAZIONI PERSONA HANDICAPPATA
DPR del 24 febbraio 1994 n ALUNNI PORTATORI DI HANDICAP n Diagnosi Funzionale Profilo Dinamico Funzionale n n Unità Sanitarie Locali Congiuntamente PEI (Piano Educativo Individualizzato)
Legge 285/1997 n n ISTRUZIONE DOMICILIARE BAMBINO MALATO E OSPEDALIZZATO (attivazione classi in ospedale)
D. M. 331/1998 n CONTINUITÀ (assegnazione temporanea di docenti di sostegno di altro grado…)
Legge 328/2000 n n n SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI QUALITÀ DELLA VITA PARI OPPORTUNITÀ COORDINAMENTO CONCERTAZIONE COOPERAZIONE Piano di zona
D. P. C. M. 185/2006 n n SOGGETTO IN SITUAZIONE DI HANDICAP INDIVIDUAZIONE CRITERI DI CLASSIFICAZIONE RICHIESTA DEI GENITORI
Legge 244/2007 (Finanziaria 2008) n n QUANTI INSEGNANTI… OGNI QUANTI ALUNNI CON DISABILITÀ…
Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità (MIUR 2009) Scolastica n INCLUSIONE n BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI… n Sociale POF “INCLUSIVO” Azioni Interventi Progetti QUOTIDIANI In risposta a precisi BES rilevati
D. M. 249/2010 legge formazione iniziale degli insegnanti n SPECIALIZZAZIONE SOSTEGNO DIDATTICO
C. M. n. 14 del 06 febbraio 2009 n NUOVE TECNOLOGIE E DISABILITÀ I Care n CTS (Centri Territoriali di Supporto)
CCNL SCUOLA 2006 -2009 n ASSEGNAZIONE INSEGNANTI DI SOSTEGNO n COMPITI dei COLLABORATORI SCOLASTICI
Legge 8 ottobre 2010 n. 170 n DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) in ambito scolastico n PROVVEDIMENTI E STRUMENTI DISPENSATIVI E COMPENSATIVI Esonero lettura alta voce o calcolo Tempo più disteso Tecnologie per eseguire una prova
Decreto Ministeriale 12 luglio 2011 (allegate Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento) n n n ALUNNI E STUDENTI CON DSA PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PREVENZIONE
COMORBILITÀ
Mettersi nei panni di… … Immaginiamo di trovarci in un posto con una lingua totalmente diversa o che non riusciamo a ben comprendere… …rimanere stranieri… NON CAPIRE… (Dalle Linee Guida sui DSA)
Passi L. 170/2010 per gestione DSA
Chi fa cosa … n Referente d’Istituto -Specifica formazione -Sensibilizzazione approfondimento (informazioni, materiali, mediatore con la famiglia, con associazioni) -Supporto ai colleghi direttamente coinvolti n Famiglia Docenti -Prevenzione -Segnalazione -Strategie di recupero -Visione certificazione diagnostica -Documentazione -Potenziamento -Aiuto compensativo -Misure dispensative -Valutazione coerente -Incontri di continuità -Scelta di propria iniziativa o su segnalazione del pediatra di far valutare il figlio -Consegna alla scuola la diagnosi -Condivide un piano educativo -Sostiene la motivazione e l’impegno dell’alunno
Gli alunni con DSA hanno diritto: n ad una chiara informazione riguardo alla diversa modalità di apprendimento ed alle strategie che possono aiutarli ad ottenere il massimo dalle loro potenzialità
… sostenersi a vicenda …
Direttiva del 27 dicembre 2012 n BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI n CULTURA DELL’INCLUSIONE SCOLASTICA AREA DELLO SVANTAGGIO SCOLASTICO: n ESTENSIONE A TUTTI GLI STUDENTI IN DIFFICOLTÀ n DIRITTO ALLA PERSONALIZZAZIONE DELL’APPRENDIMENTO ogni alunno può manifestare BES
Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 n PRESA IN CARICO DI TUTTI GLI ALUNNI CON BES n PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITÀ GRADO DI INCLUSIVITÀ DELLA SCUOLA
Anche le Indicazioni Nazionali… Rispetto delle DIFFERENZE Accoglienza ed inclusione Attenzione a FRAGILITA’ e SVANTAGGIO
Alcune attenzioni… n INCREMENTARE LE PROCEDURE OSSERVATIVE Chiedersi: n Perché osservare? n Che cosa osservare? Quali sono i comportamenti che ci danno maggiore informazione? n Tra tutto ciò che si osserva, che cosa rilevare, estrapolare? n Con quali strumenti? (modalità di registrazione) n Come elaborare i dati raccolti? (descrizione – emergere dei significati) n Per quale intervento (progettazione-intervento)
Aree/dimensioni di osservazione Sensoriale Funzionalità visiva Funzionalità uditiva Funz. Olfattiva, gustativa, tattile Motorio-prassica Area grossomotoria Area finemotoria Prassi Neurologica Capacità mestiche (elaborazione informazione e memoria) Capacità attentive Organizzazione spazio-temporale Intellettivo-cognitiva Capacità cognitive Affettivo-relazionale Area del sè Capacità metacognitive Rapporto con gli altri Motivazione ai rapporti Autonomia personale Autonomia sociale
Comunicazione Mezzi privilegiati Contenuti prevalenti Modalità d’interazione Apprendimento area “abilità di studio” Conoscenze generali sulle attività di studio Consapevolezza delle proprie attività di studio Conoscenza di strategie utili Uso e controllo delle strategie Apprendimento area linguistica Ascolto Parlato Lettura Scrittura Apprendimento area matematica Abilità matematiche Linguaggio specifico
n CONTRIBUIRE AD IDENTIFICARE E DIFFERENZIARE i DSA e i BES (disabilità, disturbi evolutivi specifici, svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale) n l’identificazione non è compito specifico degli insegnanti i quali però possono contribuire a definire il “profilo dell’alunno”
n la nostra attenzione è rivolta all’analisi dei fattori del contesto scolastico, con particolare riguardo ai “facilitatori” e alle “barriere” che determinano le performance degli alunni in difficoltà Capacità Fattori contestuali (ambientali e/o personali) Facilitatori + Barriere - Performance
n PROGETTARE INTERVENTI EDUCATIVI volti a rispondere alle difficoltà evolutive n inserirsi nella progettazione collegiale del PEI (GLH) e del PDP n impegnarsi nella complessa sfida dell’inclusione, anche a LIVELLO TERRITORIALE …
Un percorso in 4 tappe: 1. CONOSCERE, OSSERVARE E VALUTARE 2. PROGETTARE E AGIRE 3. RIFLETTERE E COMPRENDERE 4. ALLEARSI E CONDIVIDERE
N. B. : bibliografia
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