FILTRAZIONE STERILE SI HA UNA FILTRAZIONE STERILE QUANDO

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FILTRAZIONE STERILE SI HA UNA FILTRAZIONE STERILE QUANDO LA FILTRAZIONE È COSI’ RIGOROSA DA

FILTRAZIONE STERILE SI HA UNA FILTRAZIONE STERILE QUANDO LA FILTRAZIONE È COSI’ RIGOROSA DA NON LASCIARE PASSARE NESSUN CONTAMINANTE NEL FILTRATO. È UN METODO OTTIMALE PER FORMULAZIONI LIQUIDE TERMOSENSIBILI.

LA FILTRAZIONE STERILE E’ BASATA COMPLETAMENTE SULL’EFFETTO SETACCIO.

LA FILTRAZIONE STERILE E’ BASATA COMPLETAMENTE SULL’EFFETTO SETACCIO.

Ø LA FILTRAZIONE DIFFERISCE DAGLI ALTRI TIPI DI STERILIZZAZIONE IN QUANTO NON È LEGATA

Ø LA FILTRAZIONE DIFFERISCE DAGLI ALTRI TIPI DI STERILIZZAZIONE IN QUANTO NON È LEGATA ALL'UCCISIONE O ALL’INIBIZIONE DEI MICRORGANISMI MA ALLA LORO RIMOZIONE ! NEL FILTRATO QUINDI SON COMPLETAMENTE ASSENTI SIA I MICROORGANISMI CHE I LORO METABOLITI !

I PORI SONO TUTTI IDENTICI Sono caratterizzati da uniformità altissima. Hanno un “taglio” che

I PORI SONO TUTTI IDENTICI Sono caratterizzati da uniformità altissima. Hanno un “taglio” che è estremamente preciso (cut-off), sono regolarmente spaziati, hanno una altissima superficie vuota (la porosità arriva all’ 85%), Sono milioni di pori per cm 2!

q Sono filtri lenticolari in genere di cellulosa o polimeri omogenei. q Data l’alta

q Sono filtri lenticolari in genere di cellulosa o polimeri omogenei. q Data l’alta porosità, il materiale filtrante molto sottile (100 -200 microns) e le pressioni usate (almeno 10. 000 psi) occorre un supporto, in genere in acciaio inox. q Sono filtri stabili al calore, trattengono pochissimo liquido, non adsorbono, non rilasciano materiale, permettono flussi altissimi. q La filtrazione sterilizzante è preceduta da una prefiltrazione più grossolana che rimuove le particelle più grandi in sospensione, evitando un intasamento dei filtri sterilizzanti ed abbassando il bioburden.

La soluzione da filtrare è posta in un serbatoio nel quale viene inviato un

La soluzione da filtrare è posta in un serbatoio nel quale viene inviato un gas inerte, di solito azoto. La pressione che si genera spinge il liquido attraverso il filtro e da questo in un recipiente di raccolta. E’ possibile mano a mano che le particelle si depositano sul filtro, aumentare la pressione di filtrazione in modo da mantenere costante il flusso. Il pericolo di rottura è però da tenere sempre presente, e perciò le membrane filtranti vanno utilizzate nelle apparecchiature appositamente predisposte e controllate prima e dopo la filtrazione

Ø Per ottenere una soluzione sterile, bisogna che la membrana e tutto il materiale

Ø Per ottenere una soluzione sterile, bisogna che la membrana e tutto il materiale che viene utilizzato sia sterile. Ø Sono consigliabili filtri usa e getta. Ø Può essere consigliabile un filtro a doppio strato o una seconda filtrazione che dovrebbe essere effettuata immediatamente prima della fase di ripartizione nei contenitori finali. Ø Al termine di ogni filtrazione sterilizzante, è buona norma controllare l'integrità della membrana usata mediante la misura del "punto di bolla“.

CONTROLLO INTEGRITA’ DEL FILTRO PUNTO DI BOLLA - Bubble point : Metodo di Beckold

CONTROLLO INTEGRITA’ DEL FILTRO PUNTO DI BOLLA - Bubble point : Metodo di Beckold Ø Il punto di bolla è la pressione richiesta per far passare ed espellere un gas (l’aria) attraverso un filtro saturato di liquido (acqua): fino a che la pressione, progressivamente aumentata, non è stata raggiunta, il liquido resta trattenuto nei pori per capillarità. Ø C’è una correlazione matematica fra dimensione dei pori e pressione esercitata. SE IL VALORE OTTENUTO E’ INFERIORE A QUELLO FORNITO DAL VENDITORE, VUOL DIRE CHE SUL FILTRO C’E’ UNA ROTTURA!

Filtrazione sterilizzante E’ una filtrazione che ha lo scopo di rimuovere fisicamente i microrganismi.

Filtrazione sterilizzante E’ una filtrazione che ha lo scopo di rimuovere fisicamente i microrganismi. E’ il metodo utilizzato per la sterilizzazione di soluzioni non stabili (ad esempio termolabili) che non sopportano altri tipi di sterilizzazione. Per essere efficace il filtro dovrà essere in grado di rimuovere i microrganismi dalla soluzione, permettendo il passaggio dei componenti della soluzione, ma trattenendo i componenti non desiderati. Esistono differenti tipi di filtri sterilizzanti. Per la filtrazione sterilizzante si dovranno utilizzare materiali particolari che permettano di garantire la rimozione di tutti i microrganismi. Considerando che le spore hanno mediamente un diametro di 0, 5 m (raramente sono inferiori) mentre i batteri nella fase vegetativa sono inferiori a 1 m, i filtri sterilizzanti dovranno avere dimensioni dei pori in grado di trattenere questo tipo di impurezze. Per trattenere i batteri, quindi, le membrane più utilizzate per la filtrazione sterilizzante di una soluzione dovranno avere un diametro nominale di pori pari o inferiore a 0, 22 m. L’efficienza delle membrane da 0, 22 m viene convalidata dai fabbricanti con un saggio che ne determina la capacità di ritenzione batterica. A questo scopo, un ceppo batterico di riferimento (Pseudomonas diminuta) viene coltivato in un particolare brodo che ne favorisce la moltiplicazione in cellule separate e con un diametro di circa 0, 3 m. La sospensione viene poi filtrata attraverso la membrana, ad una pressione prestabilita, in modo che per ogni cm 2 di superficie vi sia un numero noto di cellule batteriche (di solito 107). Tutto il filtrato viene raccolto e saggiato per l’eventuale presenza di microrganismi. Si determina quindi la capacità di riduzione batterica o LRV (log reduction value) dalla seguente espressione: No = numero di organismi nella sospensione N = numero di organismi nel filtrato

Il numero di microrganismi nel filtrato deve tendere a zero, per cui LRV log

Il numero di microrganismi nel filtrato deve tendere a zero, per cui LRV log No La capacità di riduzione batterica è di solito compresa tra 107 e 109 microrganismi per cm 2 ed è stato dimostrato che entro i limiti della convalida, partendo da soluzioni da sterilizzare prefiltrate, la probabilità di filtrazione non sterile è, approssimativamente, di 10 -6, corrispondente ai limiti imposti dalla F. U. La capacità di riduzione batterica della membrana filtrante è accompagnata da un saggio che ne garantisca l’integrità. Uno di questi è il test del punto di bolla (vedi filtrazione). I filtri maggiormente utilizzati sono quelli a membrana di esteri della cellulosa. Questi garantiscono un buon passaggio del flusso di liquidi e non interferiscono con le soluzioni. Hanno però il problema di trattenere i residui che, accumulandosi, rallentano il flusso. Questo tipo di inconveniente, tuttavia, può essere in parte evitato mediante una prefiltrazione. I filtri di acetato di cellulosa sono resistenti ai solventi e al caldo. I filtri di esteri di cellulosa hanno un volume di pori maggiore di qualsiasi filtro comunemente utilizzato per la sterilizzazione di soluzioni farmaceutiche. Per la filtrazione sterilizzante, non è sufficiente la scelta di filtri a bassa porosità, ma è importante considerare l’effetto del filtro stesso sulla soluzione, per evitare perdite di soluto per assorbimento sul filtro e il rilascio di contaminati da quest’ultimo. I filtri possono essere del tipo “usa e getta” o permanenti. Dal momento che i filtri permanenti sono utilizzati ripetutamente, il loro costo di esercizio sarà inferiore, ma bisogna garantire una perfetta pulizia durante gli usi successivi per evitare una contaminazione crociata di natura chimica. Esiste infatti il rischio reale di contaminati, per cui si suggerisce il loro impiego per un solo tipo di soluzione.

Di contro, esistono i filtri disposable, che vengono gettati dopo l’uso e non creano

Di contro, esistono i filtri disposable, che vengono gettati dopo l’uso e non creano problemi di pulizia, essendo sempre nuovi; anche in questo caso è essenziale mantenere un’adeguata pulizia dei supporti dei filtri. Le membrane filtranti hanno forma di disco con vari diametri, di regola non superiori ai 30 cm. I diametri più piccoli sono utilizzati nelle farmacie ospedaliere e, collocati nelle siringhe, servono come ulteriore garanzia di sterilità, per somministrare endovena miscele di soluzioni terapeutiche o nutritive. Quando i pori di un filtro sono sufficientemente piccoli da trattenere i microrganismi, si crea anche una resistenza al flusso della soluzione che attraversa il filtro e deve raggiungere il recipiente di raccolta. Per mantenere il flusso della soluzione, tale resistenza dovrà essere compensata da una pressione maggiore esercitata sul filtro. La compensazione della pressione con l’utilizzo del vuoto al di sotto filtro può avere come inconveniente una possibile contaminazione del filtrato, dovuta, per esempio a imperfezioni di chiusura del sistema filtrante e conseguente aspirazione di aria esterna. La pressione esercitata sul filtro deve considerare il pericolo di rottura e dovrà essere valutata tenendo presente la natura del filtro, la sua forma e struttura. In generale, dopo la sterilizzazione può essere necessario trasferire il filtrato e suddividerlo in contenitori individuali finali. Questo procedimento potrebbe essere fonte di contaminazione. Per questa ragione, il procedimento dovrà essere eseguito con processo asettico. La difficoltà nel mantenere la sterilità è un grosso problema legato alla sterilizzazione mediante filtrazione, ma è l’unico processo possibile per soluzioni che non possono subire l’effetto termico.

CLASSI DI FLUIDI Ø FLUIDI FACILI : • soluzioni acquose limpide • soluzioni alcoliche

CLASSI DI FLUIDI Ø FLUIDI FACILI : • soluzioni acquose limpide • soluzioni alcoliche • soluzioni oftalmiche. Ø FLUIDI NON FACILI : • soluzioni con dispersioni • oli • antibiotici • vaccini. Ø FLUIDI DIFFICILI : • siero • plasma • tripsina.

MEMBRANE SARTORIUS Sigla SM seguita da un numero 11 xxx q Inventate dal premio

MEMBRANE SARTORIUS Sigla SM seguita da un numero 11 xxx q Inventate dal premio Nobel 1926 Richard Zsigmondy q Aspetto spugnoso al microscopio elettronico q Varie tipologie per ogni problema q 17 tipi diversi con pori da 0. 005 a 12 microns.

MEMBRANE MILLIPORE http: //www. millipore. com Sigla MF seguita da due lettere Dati forniti

MEMBRANE MILLIPORE http: //www. millipore. com Sigla MF seguita da due lettere Dati forniti dal produttore.