Filosofia sapere che dialoga Tiziano Tobiolo e langelo
Filo-sofia: sapere che dialoga
Tiziano Tobiolo e l’angelo Raffaele Laboratorio di ecfrastica 2 Gily Reda Ogni immagine è un testo scritta in altra lingua
Leggendo la tela DI BOTTICELLI da DESTRA: Zefiro e Cloris Venere ed Eros PRIMAVERA Le Tre Grazie Mercurio INDIZI: Venere al centro il piede e la mano di Venere - Il dito di Mercurio VASARI PRIMAVERA GIARDINO DI ATLANTE/DELLE ESPERIDI GIUDIZIO DI PARIDE NOZZE LORENZO DI PIERFRANCESCO DEI MEDICI CON SEMIRAMIDE APPIANI 1482
FLORA è SIMONETTA CATTANEO VESPUCCI, MOGLIE DI MARCO, AMATA DA GIULIANO DE’ MEDICI LO ZIO VESPUCCI, ZIO DI MARCO, GIULIANO E DEI DUE LORENZO, COMMISSIONO’ IL QUADRO PER LE NOZZE DEL NIPOTE SCAVEZZACOLLO LORENZO (NON IL MAGNIFICO, CH’ERA FIGLIO DI COSIMO IL VECCHIO) WARBURG - ICONOLOGO: DICE ALBERTI VOLEVA DIPINTE LE GRAZIE – ED ECCO: QUESTO è IL REGNO DI VENERE DA CUI MERCURIO SCACCIA LE NUVOLE
Panofsky ma se Mercurio volta le spalle Grazie, non è così – non è paride che giudica la più bella, non caccia via le nubi perché ama quel che vede e infatti, qui, dove nasce Venere, manca Mercurio… e guardate Cloris e Zefiro!!
Scopri più su Uploaded by user Nel 1480 era arrivato a Firenze Poliziano, riportando il gusto al libro NOZZE DI FILOLOGIA E MERCURIO Di -Marziano Capella iv v secolo – da ciò la giostra in cui Giuliano s’innamorò di Simonetta Gombrich ricostruisce storicamente la vicenda della composizione del quadro, compreso l’oroscopo di Ficino al novello sposo e l’indicazione delle invenzioni (modo di comporre) relative alle figure: scoprendo il LIBRETTO DI MARSILIO FICINO Oggi dice Lightbrown che l’assenza di Mercurio, figlio di Maia (Maggio) – che è il briccone divino che inventò la lira e le arti – indica che quando la bella splende è necessario confidare – il corteo della bellezza si compone di una sola persona, che offre solo una coltre ricamata, con prudenza, senza diffidenza ATTENZIONE LE DUE OPERE ERANO AFFIANCATE nella stanza degli sposi
Gli ignudi e la veste Botticelli, La nascita di Venere Mercurio non turba la Venere Pandemia, che si espone, NANCY, ha fiducia il suo Corteo l’invita a mantenere Lo spazio di difesa (Vestire gli ignudi) La gioventù si espone con rischio, NELLA NASCITA DI Venere tutto ride ma non lei Neonata senza famiglia né madre
VENERE NON RIDE SORRIDEVA INVECE SIMONETTA QUANDO IMPERSONAVA LA PRIMAVERA, PROBABILMENTE INCINTA E NON ANCORA MADRE, CONSAPEVOLE DELLA MORTE INCOMBENTE NEL PARTO – VITA VIVA DEL FUTURO
E QUI NEMMENO RIDE. PERò IL SENSO PARE ESSERE MOLTO DIVERSO E MOLTO CHIARO: IL POTERE è SUO E I PUTTINI DIAVOLETTI RIDONO SENZA IRONIA: SORRIDONO, IL POTERE MATERNO è Più DOLCE
Il valore delle statue: compara tu, Amor Sacro e Amor Profano di Tiziano “UMANITÀ”, CULTURA, RAFFINATEZZA, LA VENERE-HUMANITAS, LE PROPOSTE DI FICINO o LA LIBERTA’ DELL’AMORE? ? QUAL è IL SACRO E QUAL è IL PROFANO? GUARDA DOV’è EROS E LE IMMAGINI DEL SARCOFAGO/OPPURE IL CAMPANILE LONTANO E LE PECORE
TRIONFI DELLA NATURA, DEL POTERE, DELLA MORTE Tema più frequente del tempo era il trionfo della morte QUESTO, MODERNO, è IN VAL VENOSTA, AL cimitero di PLAUS
DETTAGLIO • La tela di Botticell iva messa in relazione con la venuta di Poliziano a Firenze nel 1480, su invito di Lorenzo il Magnifico. E’ sintesi iconografica del testo didascalico del retore africano del V secolo, Marziano Capella: "Le nozze di Filologia e Mercurio". La Venere pandemia diventa la Filologia, e la tela acquista un senso pedagogico, di invitare il neosposo Lorenzo di Pierfrancesco, giovane cugino del Magnifico che impalmava Semiramide Appiani nel 1482, per incitarlo allo studio della Retorica, la Flora. • Aby Warburg nel 1893 ricordò la speranza di Alberti di veder dipinte le Tre Grazie (ispirandosi a un testo di Seneca) e La Calunnia di Apelle: quest’ultima è appunto un’opera eseguita da Botticelli, ispirandosi ai Fasti e Metamorfosi di Ovidio, all’Orfeo e le Stanze di Poliziano, al Ninfale fiesolano di Boccaccio. Venere, al centro del quadro, ritrae la Venus del De Rerum Natura di Lucrezio. • Warburg indica nel dipinto l’immagine letteraria de Il regno di Venere (propone questo titolo) la dea al centro ha regale ornamento e posa i piedi sulla variegatissima fioritura, Mercurio che scaccia le nuvole, le Grazie simbolo della bellezza giovanile e il vento di ponente che fa spargere fiori a Flora. Propose anche, in rapporto alle Stanze, che la Primavera ritraesse Simonetta Vespucci, amata da Giuliano dei Medici, madrina della giostra del 1476 vinta da Giuliano, morta di tisi a ventitré anni.
• DETTAGLIO • Panofsky accetta la tesi, DI Warburg ma osserva che Mercurio volge le spalle Grazie, non le accompagna. Se uniamo la Nascita di Venere e la Primavera come descrizione delle due Veneri, Pandemia e Celeste, Mercurio, ch’è solo nella Primavera e manca in Poliziano, fa da intermediario fra i mondi, è il “dio della Ragione” che rimane esclusa dall’Amor divinus (la Nascita di Venere): si autoesclude perciò dall’Amor humanus: ma ciò cambia il senso del Regno di Venere. Nel 1945 Gombrich prende in considerazione la filosofia neoplatonica nella lettura: la Primavera sarebbe stata dipinta fra il 1477 e il 1478 per Lorenzo di Pierfrancesco dei Medici, ramo collaterale e non principale della famiglia; il ritrovamento del documento datato 1499 in cui si registra la Primavera, insieme alla Minerva e il Centauro, nel palazzo di Lorenzo di Pierfrancesco in via Larga, gli dà ragione. Gli elementi per la comprensione del quadro sarebbero allora in una lettera - oroscopo di Ficino al giovanissimo Lorenzo: l’esortazione a seguire Venere, simbolo di “umanità”, cultura, raffinatezza, la Venere -Humanitas; e anche a dirigere la mente a Mercurio, il buon consiglio, la ragione e la conoscenza: una sorta di quadro sermone della dottrina dell’umanesimo. I personaggi e le figure del quadro si riferirebbero a quelli contenuti nel Giudizio di Paride, all’interno dell’Asino d’oro: come Paride sceglie Venere nel testo di Apuleio, così Lorenzo è invitato ad eleggere Venere-Humanitas come la più bella, interagendo con la tela e con i suoi personaggi e andando così a completare il senso del quadro (questo “meccanismo scenico” era assolutamente tipico degli spettacoli di corte). Gombrich riconosce la matrice neoplatonica su cui basa la sua indagine, non modelli letterari frammentari, ma una visione organica. Wind pone alla base del significato del quadro proprio la costellazione Ficino-Poliziano-Botticelli: La triade dinamica specifica della metafisica neoplatonica emanatio-conversio-remeatio (processione, conversione, ritorno), che esplica il movimento degli esseri dall’Uno. Da questa prospettiva la triade delle figure a destra si ricollega con la triade delle figure a sinistra, i due momenti dialettici dell’amore mediati da Venere. Al centro la figura di Venere-Psyché – e Mercurio è l’ingegno rivelatore di conoscenze segrete: infatti scaccia le nubi che offuscano e confondono la mente; Zefiro, alla destra, rappresenta l’altra forza dell’amore: Mercurio la ragione, Zefiro la passione. Tutte queste tesi fondano nei medesimi modelli letterari (Ovidio, Seneca, Boccaccio, Lorenzo il Magnifico, Poliziano) e nel Neoplatonismo. Lightbown se ne stacca CON LA SUA NOTA SULL’ASSENZA DI MERCURIO • •
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