Federalismo Fiscale e Sussidiariet Gian Angelo Bellati Direttore
Federalismo Fiscale e Sussidiarietà Gian Angelo Bellati Direttore Eurosportello Unioncamere del Veneto Aprile 2011 Mestre 25 Febbraio 2011 1/25
La spesa pubblica in Italia Principali elementi di criticità della spesa: Spesa pubblica sfiora il 50% del Pil (Istat, 2008) Prevale la spesa corrente, pari al 45, 5% del Pil (quasi il 90% della spesa pubblica), ridotte le risorse per gli investimenti, pari al 3, 8% del Pil Elevato peso delle spese per il personale (circa il 25% delle uscite del bilancio) Gli interessi sul debito sono circa il 5% del Pil, maggiore di 3 o 4 punti rispetto a quello dei principali Paesi europei C’è un problema di QUALITA’ della SPESA PUBBLICA 25 Febbraio 2011 2/25
Il residuo fiscale del Veneto (anno 2007, dati in milioni di euro) Amministrazioni pubbliche (Stato, Regione, Province, Comuni) 67. 575 La Pubblica amministrazione preleva dal territorio veneto oltre 67 mld di euro, pari a 13. 984 euro procapite. 46. 722 La Pubblica amministrazione spende in servizi per il cittadino residente in Veneto circa 47 mld, pari a 9. 699 euro procapite. Complessivamente, le entrate prelevate in Veneto superano le spese effettuate per 20, 9 mld di euro, pari a 4. 315 euro procapite. 25 Febbraio 2011 3/25
Italia. Residuo fiscale delle Amministrazioni pubbliche per regione Euro procapite. Media 2002 -2006 25 Febbraio 2011 4/25
Un confronto con alcune regioni europee (1) Residuo fiscale in alcune regioni europee (% su Pil regionale). Anni 1997, 2000 Fonte: elab. Unioncamere del Veneto su fonti varie La questione legata alla riduzione della capacità fiscale dei territori e alla dimensione del residuo fiscale riguarda anche altri Paesi dell’UE: la quota % del residuo fiscale sul Pil regionale oscilla da un 3, 5% del Bayern ad un 11, 5% della Lombardia. Il mancato coordinamento delle politiche di coesione nazionali ed europee rischiano di produrre una CONCORRENZA SLEALE intracomunitaria. 25 Febbraio 2011 5/25
Un confronto con alcune regioni europee (2) Le regioni italiane sono quelle che hanno registrato il rallentamento economico più marcato in Europa. Senza una riduzione del residuo fiscale le regioni dalle quali lo Stato preleva più di quanto effettivamente restituisca in termini di spesa pubblica stanno subendo un progressivo declino economico. Pil procapite a parità di potere d’acquisto in alcune regioni europee. Anno 2005 e var. % 1996 -2005 (EU 15=100) Fonte: elab. Unioncamere del Veneto su dati Eurostat 25 Febbraio 2011 6/25
Evasione fiscale Il Veneto contribuisce ampiamente ai meccanismi di solidarietà nazionale. Tuttavia, il Veneto viene spesso accusato di un elevato indice di evasione fiscale, togliendo così importanti risorse al fondo di perequazione verso le Regioni più “povere”. Intensità dell’evasione (gettito evaso / gettito proveniente da tutti i redditi eccetto le pensioni e gli stipendi pubblici). Anno 2006 Ø Lombardia 12, 5% Ø Emilia-Romagna 19, 0% Ø Veneto 19, 6% Regioni più virtuose Ø… Ø Campania 55, 3% Ø Sicilia 63, 4% Ø Calabria 85, 3% Regioni più “viziose” Fonte: da “Il Sacco del Nord” di Luca Ricolfi 25 Febbraio 2011 7/25
Il rischio evasione. Differenze territoriali Indice di discrepanza tra livelli di reddito e benessere nelle province italiane. Anno 2008 L’indice misura le differenze tra i livelli di reddito espressi e il grado di benessere riscontrato sulla base di sette voci indicative (consumi alimentari, consumo energia elettrica, consumo carburante, autovetture oltre 2. 000 cc di cilindrata, autovetture circolanti per 100 abitanti, variazione % dei depositi nel triennio, quota % di abitazioni di pregio). Le differenze sono indicative della potenziale evasione fiscale. Un indice positivo segnala realtà locali in cui l’andamento dei consumi è mediamente inferiore o in linea con quello del reddito. Un indice negativo individua invece situazioni caratterizzate da propensione al consumo e tenore di vita mediamente superiore al reddito medio. Elaborazione Centro Studi Sintesi 25 Febbraio 2011 8/25
Un Federalismo a metà (1) Mancata attuazione federalismo fiscale (art. 119 Cost. ) Senza certezza di risorse non c’è vero federalismo Non attuazione federalismo differenziato (art. 116 Cost. ) Le Regioni non possono fare fiscalità di sviluppo Perequazione di risorse basata su spesa storica Non favorisce la responsabilizzazione di alcuni enti locali Il personale statale trasferito in Periferia non è sufficiente Se lo Stato non trasferisce il personale non c’è vera riduzione dei costi Mancati risparmi di spesa nella P. A. Diminuisce la competitività, lo spirito d’impresa, l’occupazione e quindi il consumo. 25 Febbraio 2011 9/25
Un Federalismo a metà (2) Le amministrazioni locali “virtuose” vengono penalizzate poiché: 1) contribuiscono a finanziare la perequazione verso i territori con minore capacità fiscale; 2) sono in ogni caso soggette al rispetto dei vincoli del Patto di stabilità interno; 3) diventano meno competitive nel contesto europeo, diminuendo nel territorio il numero delle imprese e l’occupazione. Quale potrebbe essere il costo della “mancata attuazione” del federalismo? 25 Febbraio 2011 10/25
Da anni Unioncamere del Veneto sta lavorando sul tema del federalismo e delle sue possibili implicazioni a livello economico: 1. I costi del “non federalismo” (giugno 2007) 2. Spesa pubblica e federalismo (marzo 2008) 3. Federalismo e competitività (ottobre 2008) 4. Responsabilità e federalismo (settembre 2009) 25 Febbraio 2011 11/25
Il personale pubblico nei Paesi UE (1) Nonostante la riforma della Costituzione (2001) l’Italia rimane ancora un Paese centralista In Germania lo Stato centrale assorbe solo l’ 11, 3% del personale pubblico Il decentramento in Spagna è stato reale, sia di risorse sia di dipendenti pubblici 25 Febbraio 2011 12/25
Il personale pubblico nei Paesi UE (2) La P. A. italiana presenta costi di funzionamento mediamente superiori a Spagna e Germania In Italia, la dotazione di personale pubblico (media 2003 -2007) è largamente superiore a quella degli standard europei 25 Febbraio 2011 13/25
Il personale pubblico nei Paesi UE (3) C’è la necessità di ridefinire l’assetto della P. A. italiana (inefficienze, debito pubblico, titolo V, federalismo…) Quali sarebbero i risparmi se l’Italia adottasse i parametri delle P. A. di Germania e Spagna? Ad esempio, con il modello tedesco la minore spesa oscillerebbe tra i 25, 7 e i 49, 4 miliardi di euro 25 Febbraio 2011 IPOTESI “A” ØConsumi intermedi ØDipendenti pubblici IPOTESI “B” ØConsumi intermedi ØDipendenti pubblici ØCosto lavoro 14/25
La sfida della spesa ottimale In Italia i livelli di spesa pubblica sono differenti nelle diverse regioni Per superare le difficoltà di definizione dei costi (fabbisogni di spesa) standard, Unioncamere del Veneto ha determinato una “spesa regionale ottimale” combinando 3 parametri: 1. consumi intermedi 2. dipendenti pubblici 3. costo del personale Fonte: Elab. Centro Studi Sintesi su dati Conti Pubblici Territoriali e Ragioneria dello Stato 25 Febbraio 2011 15/25
Possibili risparmi in Italia con il modello della regione più virtuosa Quali potrebbero essere i risparmi di spesa pubblica ottenibili considerando le performance della P. A. nella regione più virtuosa? Ipotizzando una spesa ottimale calibrata sul Veneto (valori medi): Diminuzione personale pubblico Risparmi di spesa complessivi -523 mila unità 27, 8 mld euro 25 Febbraio 2011 16/25
Responsabilità = Federalismo Gli amministratori di governo sono chiamati ad impegnarsi responsabilmente in una migliore gestione della spesa pubblica Il legislatore è chiamato alla responsabilità di emanare provvedimenti differenziati, al fine di ottenere maggiori risparmi di spesa pubblica e quindi maggiore efficienza della P. A. Responsabilizzazione delle Pubbliche Amministrazioni locali: - nell’attuazione dei compiti assegnati - nel recepimento della normativa comunitaria - nell’aumento del tasso di efficienza ed efficacia - nell’utilizzo di parametri di qualità 25 Febbraio 2011 17/25
Cosa serve oggi al Paese: un decalogo per attuare il federalismo 1. Affermare il principio di correlazione tra “cosa tassata” e “cosa amministrata” 2. Precisare prima “chi fa cosa” e quindi migliorare l’organizzazione della Pubblica Amministrazione 3. Individuare “costi standard” ottimali, ridisegnare la perequazione sul modello europeo ed avviare procedure di controllo 4. Realizzare una sussidiarietà “orizzontale” come in Germania 5. Avviare risparmi di spesa non solo nelle Amministrazioni locali 6. Attuare il trasferimento del personale pubblico dalle Amministrazioni centrali a quelle periferiche 7. Contrastare l’evasione fiscale 8. Attuare il federalismo “differenziato” (art. 116 Costituzione) 9. Attribuire alle Regioni le funzioni di raccolta delle entrate erariali di competenza regionale 10. Procedere all’assegnazione dei beni demaniali agli enti locali (primo decreto attuativo) valorizzando le risorse del territorio 25 Febbraio 2011 18/25
Per approfondimenti: www. osservatoriofederalismo. eu Grazie per l’attenzione 25 Febbraio 2011 19/25
- Slides: 19